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Minedi – The Blues
La Galleria Artessenza di Ancona e lo Spazio Hub by Ferrini di Pescara ospitano una personale dell’artista Minedi con un doppio progetto espositivo intitolato The Blues
Comunicato stampa
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La Galleria Artessenza di Ancona e lo Spazio Hub by Ferrini di Pescara ospitano una personale dell’artista Minedi con un doppio progetto espositivo intitolato The Blues. L’esposizione, studiata appositamente per entrambi gli spazi, propone, con un immaginario complesso che si avvale della musica blues e di presupposti installativi, un significativo ciclo di recenti lavori dell’artista abruzzese, connotata - come sottolinea il critico di Maria Cristina Ricciardi - da una intensa carica vitale, che le proviene dalla contaminazione culturale con i miti della beat generation e dall’invenzione linguistica di un moderno “vagabondare” attraversato da immagini di forte impatto visivo e di grande originalità espressiva. Grafismi metropolitani impressi con consapevolezza di segno sulla tela, rinnovate formulazioni che riguardano la costruzione della materia-colore, inserimenti polimaterici, fondati sulla necessità di stabilire una relazione con gli oggetti quotidiani, assunti come metafore della realtà stessa, entrano nella costruzione emotiva della forma attraverso la qualità tridimensionale di una pittura/scultura non costretta da regole o da impedimenti, in un ready made ricco di straordinarie relazioni morfologiche che nascono da storie personali, da memorie visive, da impulsi offerti da situazioni reali, intense e travagliate. Un’arte che parla di “leggerezza dell’essere” come avvenuto riscatto morale, sul filo di un dialogo mai perso con numerosi riferimenti letterari che vanno dalla poesia di Dante a quella del Cavalcanti, dal Don Chisciotte di Cervantes alla narrativa di Italo Calvino, dai viaggi irrequieti di Jack Kerouac, dalla cronaca dinamica e concitata, alla satira lucida ed amara del cecoslovacco Milan Kundera».
La mostra è accompagnata da un catalogo con testo critico di M. Cristina Ricciardi ed inediti brani del musicista Patrizio Maria, che chiariscono la poetica dell’artista.
BIOGRAFIA
Gabi Minedi è nata a Sant’Omero (TE) il 24 gennaio 1954. Dipinge sin da bambina, incoraggiata a proseguire dal grande scultore Pericle Fazzini. Nel 1970 ha tenuto la sua prima personale nella Sala d’Arte Guglielmi a San Benedetto del Tronto. Seguono numerose le sue esposizioni in Italia ed all’estero in gallerie private e sedi pubbliche. Lavora come designer arredatrice e scenografa, insegna pittura e scultura e collabora con un centro di psichiatria per il recupero dei malati attraverso la psico didattica applicata alle forme ed ai colori. Importanti cicli pittorici caratterizzano la sua espressione artistica: 1970-1993 Surrealtà dello spazio dove racconta il poema della natura attraverso personaggi emblematici e pensosi, realizzando una pittura di denuncia ai tormenti della vita. Nella suite Racconti d’Abruzzo e Sogni di primavera narra la storia mitizzata delle vecchie case fagocitate dalle crudità e storture contemporanee. Segue il ciclo di pitture e la raccolta di poesie Vento cantastorie. Degli anni 1993-2006 caratterizzato da personaggi onirici, amore per il colore, la materia, il graffito, la forma. Nel 1999 espone a Teramo le grandi tele del ciclo Gorilla e rock and roll dedicate all’amico Ivan Graziani, con cavalieri erranti, ironici, beffardi e ribelli che combattono un mondo assurdo dominato dal cinismo e dalla malignità. Appartengono a questo periodo le raccolte di scritti Il mercante di sogni e Lemonsoda. Nel 2000 la città di Colonnella ospita le Moving papers, dipinti su carta ispirati agli eroi dei cartoons, presentati dal critico Enrico Crispolti. Gli anni 2002-2003 la impegnano in lavori di scenografia e di installazione:realizza le Boogie woogie opere su vecchi bancali ispirate al romanzo On the road di Jack Kerouack e le It is bassorilievi ed altorilievi su cassette di frutta ed enormi strutture in legno avvolti in cavi metallici. Gli anni 2004-2005 sono incentrati sulla ricerca dello spazio e della essenzialità della forma nelle pitture Wha wha’s world e nella linea di t-schirt Wha wha’s schirt realizzate per il musicista americano Joe Walsh. Negli anni 2005-2006 si svolgono i cicli di dipinti The viking, Don quijote, e di sculture Back stage, dove racconta la ricerca della “leggerezza dell’essere” come reazione al peso di vivere, rileggendo Boccaccio, Cervantes, Shakespeare, Kundera, Cyrano de Bergerac, le avventure del barone di Munchausen, le Mille e una notte nella traduzione di Antoine Galland, Il vagabondo delle stelle di Jack London e le Lezioni americane di Italo Calvino.
La mostra è accompagnata da un catalogo con testo critico di M. Cristina Ricciardi ed inediti brani del musicista Patrizio Maria, che chiariscono la poetica dell’artista.
BIOGRAFIA
Gabi Minedi è nata a Sant’Omero (TE) il 24 gennaio 1954. Dipinge sin da bambina, incoraggiata a proseguire dal grande scultore Pericle Fazzini. Nel 1970 ha tenuto la sua prima personale nella Sala d’Arte Guglielmi a San Benedetto del Tronto. Seguono numerose le sue esposizioni in Italia ed all’estero in gallerie private e sedi pubbliche. Lavora come designer arredatrice e scenografa, insegna pittura e scultura e collabora con un centro di psichiatria per il recupero dei malati attraverso la psico didattica applicata alle forme ed ai colori. Importanti cicli pittorici caratterizzano la sua espressione artistica: 1970-1993 Surrealtà dello spazio dove racconta il poema della natura attraverso personaggi emblematici e pensosi, realizzando una pittura di denuncia ai tormenti della vita. Nella suite Racconti d’Abruzzo e Sogni di primavera narra la storia mitizzata delle vecchie case fagocitate dalle crudità e storture contemporanee. Segue il ciclo di pitture e la raccolta di poesie Vento cantastorie. Degli anni 1993-2006 caratterizzato da personaggi onirici, amore per il colore, la materia, il graffito, la forma. Nel 1999 espone a Teramo le grandi tele del ciclo Gorilla e rock and roll dedicate all’amico Ivan Graziani, con cavalieri erranti, ironici, beffardi e ribelli che combattono un mondo assurdo dominato dal cinismo e dalla malignità. Appartengono a questo periodo le raccolte di scritti Il mercante di sogni e Lemonsoda. Nel 2000 la città di Colonnella ospita le Moving papers, dipinti su carta ispirati agli eroi dei cartoons, presentati dal critico Enrico Crispolti. Gli anni 2002-2003 la impegnano in lavori di scenografia e di installazione:realizza le Boogie woogie opere su vecchi bancali ispirate al romanzo On the road di Jack Kerouack e le It is bassorilievi ed altorilievi su cassette di frutta ed enormi strutture in legno avvolti in cavi metallici. Gli anni 2004-2005 sono incentrati sulla ricerca dello spazio e della essenzialità della forma nelle pitture Wha wha’s world e nella linea di t-schirt Wha wha’s schirt realizzate per il musicista americano Joe Walsh. Negli anni 2005-2006 si svolgono i cicli di dipinti The viking, Don quijote, e di sculture Back stage, dove racconta la ricerca della “leggerezza dell’essere” come reazione al peso di vivere, rileggendo Boccaccio, Cervantes, Shakespeare, Kundera, Cyrano de Bergerac, le avventure del barone di Munchausen, le Mille e una notte nella traduzione di Antoine Galland, Il vagabondo delle stelle di Jack London e le Lezioni americane di Italo Calvino.
14
dicembre 2006
Minedi – The Blues
Dal 14 dicembre 2006 al 06 gennaio 2007
arte contemporanea
Location
HUB
Pescara, Via 397 da denominare (zona nuovo Tribunale), 52, (Pescara)
Pescara, Via 397 da denominare (zona nuovo Tribunale), 52, (Pescara)
Orario di apertura
tutti i giorni 17-24
Vernissage
14 Dicembre 2006, ore 19.30
Autore