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Mini Design Award 2005
Al concorso dedicato al tema dell¹illuminazione urbana hanno partecipato 17 designer e cinque istituti universitari
Comunicato stampa
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MINI Design Award Il futuro della Città: slow o fast? La luce.
Dal 13 al 18 aprile 2005 saranno in mostra alla Triennale di Milano i progetti dei concorrenti che hanno aderito a MINI Design Award ³Il futuro della Città: slow o fast? La luce.², il primo dei tre concorsi di idee a invito in programma dal 2004 al 2006, promossi da MINI in collaborazione con l¹Istituto Europeo di Design (IED) e con la partecipazione di ADI, Associazione per il Disegno Industriale e rivolti alle nuove leve del design italiano.
Alcuni dei progetti in mostra
Molti tra i progetti consegnati hanno considerato l¹utilizzo di lampioni o, più in generale, di fonti luminose dalle forme e funzioni avveniristiche e hanno posto l¹accento sul rapporto duale tra luce e ombra che si risolve in maniera ludica. E¹ questo il caso di ³Giardino cromatico² del designer Ely Rozenberg (Roma), uno spazio urbano costellato da regolatori che, calpestati, emettono luci colorate di intensità variabile.
Tra i lavori presentati dalle università invitate si distinguono ³La città di Welles² di Paolo Viganelli, studente del Politecnico di Milano, e ³In-contro Luce² di Mario di Mauro, studente dell¹Università di Napoli Federico II. Viganelli, immaginando Milano come una delle tante città invisibili descritte da Italo Calvino, ha concepito un oggetto luminoso astratto da tutto ciò che lo circonda. In sostanza, un disco alieno e ³immediatamente riconoscibile, surreale e in continua evoluzione²; di Mauro utilizza, invece, luce e ombra per intervenire sul traffico pedonale e automobilistico. Gli studenti del corso di design dell¹Istituto Europeo di Design hanno partecipato al concorso proponendo ipotesi sull¹illuminazione della Stazione Centrale di Milano.
Tra gli altri progetti si segnalano ³Via col velcro² di Lucio Lazzara, designer di Milano. Il progetto pone l¹accento sull¹aspetto ³slow² della luce vista come un mezzo per ricostruire un¹atmosfera privata negli spazi urbani e renderli più confortevoli. Quindi una luce che rallenta i ritmi e suggerisce un ³salotto urbano², rilassato, caldo; una luce per incontrarsi, per sostare, per parlare, in sintesi una luce da soggiorno per la piazza: Abatjourban cioé un¹abatjour per la città.
Diverso ma complementare il discorso per ³Do you light MINI?²di Matteo Ragni, designer di Milano, che evidenzia l¹aspetto ³fast² della luce chiamando al ruolo di protagonista un oggetto tipico dell¹arredamento urbano, il lampione la cui forma rimanda ai fanali della MINI che, incontrandosi danno vita a un cuore luminoso, cardine di questo progetto. Nelle ore diurne il lampione comunica con la città attraverso un cuore pulsante, simbolo del lato ³fast² della città dove auto e uomini scorrono veloci e sicuri come nel sistema circolatorio del corpo umano. ³Durante le ore notturne il cuore si apre dopo aver accumulato l¹energia della giornata per donare alla città il suo bagliore.² Questo lampione é dotato di un sistema che, in sincrono con il movimento urbano regola l¹intensità luminosa.
La mostra e il catalogo
I progetti convivono in un allestimento emozionale che mixa suoni e luci della città. Il progetto espositivo realizzato da MINI con ICET Studios, è curato da Rossella Bertolazzi, direttore della Scuola di Arti Visive dell¹Istituto Europeo di Design, con la collaborazione di Sergio Messina per le installazioni sonore e di Claudio Sinatti per le proiezioni video. Il catalogo a corredo è edito da Editrice Compositori con l¹Art Direction di Daniela Moretto.
La giuria
La giuria del MINI Design Award è presieduta da Gillo Dorfles, pittore e critico d¹arte. Ne sono membri Enrico Finzi, presidente degli istituti di ricerca Astra e Demoskopea, Elio Fiorucci, stilista, Alessandro Mendini, architetto e designer, Piergiovanni Ceregioli, industriale, Piero Castiglioni, architetto e designer, Carlo Forcolini, presidente dell¹ADI.
I progettisti e le università che hanno aderito all¹iniziativa
Questi, in ordine alfabetico, i designer under 35 che hanno partecipato: Donatello Amabile, Alberto Benedetti, Thomas Berloffa, Boris Bertolini, Pier Filippo Ferrari, Lucia Galia, Lorenzo Gecchelin, Lucio Lazzara, Ilaria Marelli, Alessandra Pasetti, Germano Pecoraro, Matteo Ragni, Tobia Repossi, Ely Rozenberg, Raffaele Riccardo Sabbadini, Sonia Tasca, Mattia Lorenzo Vittori.
Queste invece le università e i docenti di riferimento per i loro studenti: Politecnico di Milano, Facoltà di design, prof. Alberto Seassaro; Università IUAV (Venezia), Facoltà di design, prof. Medardo Chiapponi; Università di Palermo, Dipartimento di Design, Corso di Laurea in Disegno Industriale, prof. Vanni Pasca Raymondi; Università di Napoli Federico II, prof. Filippo Alison; Istituto Europeo di Design (Milano), dott. Emanuele Soldini.
Dal 13 al 18 aprile 2005 saranno in mostra alla Triennale di Milano i progetti dei concorrenti che hanno aderito a MINI Design Award ³Il futuro della Città: slow o fast? La luce.², il primo dei tre concorsi di idee a invito in programma dal 2004 al 2006, promossi da MINI in collaborazione con l¹Istituto Europeo di Design (IED) e con la partecipazione di ADI, Associazione per il Disegno Industriale e rivolti alle nuove leve del design italiano.
Alcuni dei progetti in mostra
Molti tra i progetti consegnati hanno considerato l¹utilizzo di lampioni o, più in generale, di fonti luminose dalle forme e funzioni avveniristiche e hanno posto l¹accento sul rapporto duale tra luce e ombra che si risolve in maniera ludica. E¹ questo il caso di ³Giardino cromatico² del designer Ely Rozenberg (Roma), uno spazio urbano costellato da regolatori che, calpestati, emettono luci colorate di intensità variabile.
Tra i lavori presentati dalle università invitate si distinguono ³La città di Welles² di Paolo Viganelli, studente del Politecnico di Milano, e ³In-contro Luce² di Mario di Mauro, studente dell¹Università di Napoli Federico II. Viganelli, immaginando Milano come una delle tante città invisibili descritte da Italo Calvino, ha concepito un oggetto luminoso astratto da tutto ciò che lo circonda. In sostanza, un disco alieno e ³immediatamente riconoscibile, surreale e in continua evoluzione²; di Mauro utilizza, invece, luce e ombra per intervenire sul traffico pedonale e automobilistico. Gli studenti del corso di design dell¹Istituto Europeo di Design hanno partecipato al concorso proponendo ipotesi sull¹illuminazione della Stazione Centrale di Milano.
Tra gli altri progetti si segnalano ³Via col velcro² di Lucio Lazzara, designer di Milano. Il progetto pone l¹accento sull¹aspetto ³slow² della luce vista come un mezzo per ricostruire un¹atmosfera privata negli spazi urbani e renderli più confortevoli. Quindi una luce che rallenta i ritmi e suggerisce un ³salotto urbano², rilassato, caldo; una luce per incontrarsi, per sostare, per parlare, in sintesi una luce da soggiorno per la piazza: Abatjourban cioé un¹abatjour per la città.
Diverso ma complementare il discorso per ³Do you light MINI?²di Matteo Ragni, designer di Milano, che evidenzia l¹aspetto ³fast² della luce chiamando al ruolo di protagonista un oggetto tipico dell¹arredamento urbano, il lampione la cui forma rimanda ai fanali della MINI che, incontrandosi danno vita a un cuore luminoso, cardine di questo progetto. Nelle ore diurne il lampione comunica con la città attraverso un cuore pulsante, simbolo del lato ³fast² della città dove auto e uomini scorrono veloci e sicuri come nel sistema circolatorio del corpo umano. ³Durante le ore notturne il cuore si apre dopo aver accumulato l¹energia della giornata per donare alla città il suo bagliore.² Questo lampione é dotato di un sistema che, in sincrono con il movimento urbano regola l¹intensità luminosa.
La mostra e il catalogo
I progetti convivono in un allestimento emozionale che mixa suoni e luci della città. Il progetto espositivo realizzato da MINI con ICET Studios, è curato da Rossella Bertolazzi, direttore della Scuola di Arti Visive dell¹Istituto Europeo di Design, con la collaborazione di Sergio Messina per le installazioni sonore e di Claudio Sinatti per le proiezioni video. Il catalogo a corredo è edito da Editrice Compositori con l¹Art Direction di Daniela Moretto.
La giuria
La giuria del MINI Design Award è presieduta da Gillo Dorfles, pittore e critico d¹arte. Ne sono membri Enrico Finzi, presidente degli istituti di ricerca Astra e Demoskopea, Elio Fiorucci, stilista, Alessandro Mendini, architetto e designer, Piergiovanni Ceregioli, industriale, Piero Castiglioni, architetto e designer, Carlo Forcolini, presidente dell¹ADI.
I progettisti e le università che hanno aderito all¹iniziativa
Questi, in ordine alfabetico, i designer under 35 che hanno partecipato: Donatello Amabile, Alberto Benedetti, Thomas Berloffa, Boris Bertolini, Pier Filippo Ferrari, Lucia Galia, Lorenzo Gecchelin, Lucio Lazzara, Ilaria Marelli, Alessandra Pasetti, Germano Pecoraro, Matteo Ragni, Tobia Repossi, Ely Rozenberg, Raffaele Riccardo Sabbadini, Sonia Tasca, Mattia Lorenzo Vittori.
Queste invece le università e i docenti di riferimento per i loro studenti: Politecnico di Milano, Facoltà di design, prof. Alberto Seassaro; Università IUAV (Venezia), Facoltà di design, prof. Medardo Chiapponi; Università di Palermo, Dipartimento di Design, Corso di Laurea in Disegno Industriale, prof. Vanni Pasca Raymondi; Università di Napoli Federico II, prof. Filippo Alison; Istituto Europeo di Design (Milano), dott. Emanuele Soldini.
13
aprile 2005
Mini Design Award 2005
Dal 13 al 18 aprile 2005
design
Location
TRIENNALE – PALAZZO DELL’ARTE
Milano, Viale Emilio Alemagna, 6, (Milano)
Milano, Viale Emilio Alemagna, 6, (Milano)
Vernissage
13 Aprile 2005, ore 18
Curatore