Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Minima Animalia
una mostra ispirata all’omonimo volume di Vladek Cwalinski
Comunicato stampa
Segnala l'evento
In concomitanza con la pubblicazione dell’atteso volume di Vladek Cwalinski “Animali nell’arte – Dalla preistoria alla nuova figurazione” per i tipi di Skira Editore, la Galleria “ViaMaestra 114” di Poggibonsi espone da sabato 3 dicembre una inedita selezione di opere di maestri contemporanei e giovani emergenti raffiguranti animali, siano essi reali, simbolici o fantastici.
I fondamenti teorici ai quali si ispira la mostra sono rinvenibili nella introduzione di Vittorio Sgarbi al libro di Cwalinski: partendo dalla considerazione che “il principio della mimèsis, ovvero dell’imitazione della natura, è stato per millenni il riferimento più importante della storia dell’arte occidentale”, Sgarbi ci fa osservare che “gli animali non potevano non essere uno dei suoi soggetti più frequenti”. Senonché, argomenta il celebre storico dell’arte, “gli animali, come l’intera natura, non venivano visti dall’uomo solo per quello che erano; erano visti anche come repertorio simbolico per eccellenza, dando di volta in volta immagine a un significato specifico che viene rappresentato da una figura”.
Partendo dall’”illuministico Rinoceronte di Pietro Longhi (1751), perfetto nell’esaltare la nobiltà di un animale, così sgraziato rispetto ai costumi dell’aristocrazia veneziana dell’epoca”, Vittorio Sgarbi passa in rassegna le più significative rappresentazioni di animali della pittura moderna e contemporanea: si sofferma su “la capra di Picasso, creatura mentale più ancora che fisica”, giudicandola l’”emblema del modo in cui gli artisti del ‘900 si sono posti davanti agli animali”; cita il “bestiario immaginario inventato dai surrealisti, da Ernst a Tanguy, da Dalì a Savinio, incarnazioni di incubi generati dall’inconscio”. Conclude Sgarbi facendoci notare che “gli artisti contemporanei si ritrovano a riprodurre animali esattamente come capitava agli anonimi primitivi che, diecimila anni prima, realizzavano le prime pitture della storia nelle grotte di Altamira e di Lascaux”, così come “a guardare con amorevole interesse ai loro compagni domestici, ai cani, ai gatti”.
Proprio da animali domestici e selvatici, reali o di fantasia, è popolata la mostra organizzata da “ViaMaestra 114” ARTE CONTEMPORANEA di Poggibonsi. Sono esposte opere di artisti italiani aventi a soggetto o caratterizzate dalla presenza di cani, gatti, rane, cavalli, tigri, orsi, scimmie, uccelli, se non da bestie immaginarie, cariche di valenze simboliche.
Il filone dell’arte fantastica e surreale è rappresentato da un disegno ad inchiostro di Fabrizio Clerici (Milano 1913 – Roma 1993), fra i più noti esponenti del surrealismo italiano, da opere ad olio di Antonio Possenti e da due collage di Giovanni Monti. Gli austeri arieti di Clerici, svettanti in un paesaggio che si ispira a temi presi dall’archeologia, dalla mitologia e dai testi esoterici, sembrano guardare con compassato distacco gli animali fiabeschi che si alternano nell’universo onirico di Possenti. Gli fanno da contraltare gli orsetti e il cane di Monti, di gusto decisamente “noire”.
Concetto Pozzati, uno dei più illustri pittori italiani contemporanei, ha realizzato appositamente per la mostra due opere su tavola. Orsi, scimpanzé, fiere ed altri animali si sovrappongono nelle composizioni, fissando frontalmente lo spettatore con sguardo vigile. In una delle due opere figura la parola “animalia”: Pozzati non poteva lasciare migliore testimonianza della sua partecipazione a questa mostra.
Lia Franzìa, utilizzando la tecnica del collage, lavora con eleganti anatre e picchi. Filippo Capperucci dipinge germani e gabbiani su sfondo oro o argento. Francesco Nesi si diletta con un maiale ed una mucca. Paolo Staccioli è presente con i suoi tipici vasi in ceramica istoriati con cavalli.
Segue una piccola pinacoteca di opere dedicate al cane e al gatto: olii su tela e tecniche miste di Brahim Achir, Massimiliano Alioto, Giovanna Corsini, Giampaolo Talani che trovano un nobile ascendente in una incisione all’acquaforte di Renzo Vespignani (Roma 1924 – Roma 2001). Di Brahim Achir, originario dell’Algeria ma naturalizzato italiano, viene esposta una “Donna con cane” che attinge al patrimonio della pittura rinascimentale con contaminazioni provenienti dalla cultura del Magreb. Una figura femminile a mezzo busto con un cane in braccio si staglia su un panorama inquietante che ricorda ambienti ed atmosfere da “Metropolis” di Fritz Lang. La luce laterale che illumina il quadro, sapientemente resa facendo uso del blu cobalto e del giallo ocra, dà alla composizione la luminosità dei tramonti del deserto sahariano. L’espressione del volto della donna ricorda quella di Sant’Anna del celebre dipinto di Leonardo da Vinci (Sant’Anna, la Madonna e Gesù Bambino con l’agnello, 1510 – 1513). Non sottaciuto è il riferimento all’altro celebre dipinto leonardesco noto come La Dama con l’Ermellino (1490 circa), come se Achir volesse appropriarsi della pittura rinascimentale italiana fondendola in modo straordinario e originalissimo con le suggestioni e le reminiscenze che gli provengono dalla sua terra natale.
Rosy Scapparone propone tre piccole opere che ben rappresentano il suo mondo di simboli e delicati riferimenti. Animali primitivi campeggiano sulle sue inconfondibili tele rosse o su squamose superfici nere.
Completano la mostra pregevoli opere di grafica sul tema: i “cavalli antichi” di Giorgio de Chirico (Volos 1888 – Roma 1978), una rara acquaforte di Emilio Greco (Catania 1913 – Roma 1995) con un cavallo ed una figura femminile, un lupo di Luca Alinari. Da ultimo, e non per importanza, un décollage su base litografica di Mimmo Rotella con una tigre, scelto da “ViaMaestra 114” a emblema di “Minima Animalia”.
I fondamenti teorici ai quali si ispira la mostra sono rinvenibili nella introduzione di Vittorio Sgarbi al libro di Cwalinski: partendo dalla considerazione che “il principio della mimèsis, ovvero dell’imitazione della natura, è stato per millenni il riferimento più importante della storia dell’arte occidentale”, Sgarbi ci fa osservare che “gli animali non potevano non essere uno dei suoi soggetti più frequenti”. Senonché, argomenta il celebre storico dell’arte, “gli animali, come l’intera natura, non venivano visti dall’uomo solo per quello che erano; erano visti anche come repertorio simbolico per eccellenza, dando di volta in volta immagine a un significato specifico che viene rappresentato da una figura”.
Partendo dall’”illuministico Rinoceronte di Pietro Longhi (1751), perfetto nell’esaltare la nobiltà di un animale, così sgraziato rispetto ai costumi dell’aristocrazia veneziana dell’epoca”, Vittorio Sgarbi passa in rassegna le più significative rappresentazioni di animali della pittura moderna e contemporanea: si sofferma su “la capra di Picasso, creatura mentale più ancora che fisica”, giudicandola l’”emblema del modo in cui gli artisti del ‘900 si sono posti davanti agli animali”; cita il “bestiario immaginario inventato dai surrealisti, da Ernst a Tanguy, da Dalì a Savinio, incarnazioni di incubi generati dall’inconscio”. Conclude Sgarbi facendoci notare che “gli artisti contemporanei si ritrovano a riprodurre animali esattamente come capitava agli anonimi primitivi che, diecimila anni prima, realizzavano le prime pitture della storia nelle grotte di Altamira e di Lascaux”, così come “a guardare con amorevole interesse ai loro compagni domestici, ai cani, ai gatti”.
Proprio da animali domestici e selvatici, reali o di fantasia, è popolata la mostra organizzata da “ViaMaestra 114” ARTE CONTEMPORANEA di Poggibonsi. Sono esposte opere di artisti italiani aventi a soggetto o caratterizzate dalla presenza di cani, gatti, rane, cavalli, tigri, orsi, scimmie, uccelli, se non da bestie immaginarie, cariche di valenze simboliche.
Il filone dell’arte fantastica e surreale è rappresentato da un disegno ad inchiostro di Fabrizio Clerici (Milano 1913 – Roma 1993), fra i più noti esponenti del surrealismo italiano, da opere ad olio di Antonio Possenti e da due collage di Giovanni Monti. Gli austeri arieti di Clerici, svettanti in un paesaggio che si ispira a temi presi dall’archeologia, dalla mitologia e dai testi esoterici, sembrano guardare con compassato distacco gli animali fiabeschi che si alternano nell’universo onirico di Possenti. Gli fanno da contraltare gli orsetti e il cane di Monti, di gusto decisamente “noire”.
Concetto Pozzati, uno dei più illustri pittori italiani contemporanei, ha realizzato appositamente per la mostra due opere su tavola. Orsi, scimpanzé, fiere ed altri animali si sovrappongono nelle composizioni, fissando frontalmente lo spettatore con sguardo vigile. In una delle due opere figura la parola “animalia”: Pozzati non poteva lasciare migliore testimonianza della sua partecipazione a questa mostra.
Lia Franzìa, utilizzando la tecnica del collage, lavora con eleganti anatre e picchi. Filippo Capperucci dipinge germani e gabbiani su sfondo oro o argento. Francesco Nesi si diletta con un maiale ed una mucca. Paolo Staccioli è presente con i suoi tipici vasi in ceramica istoriati con cavalli.
Segue una piccola pinacoteca di opere dedicate al cane e al gatto: olii su tela e tecniche miste di Brahim Achir, Massimiliano Alioto, Giovanna Corsini, Giampaolo Talani che trovano un nobile ascendente in una incisione all’acquaforte di Renzo Vespignani (Roma 1924 – Roma 2001). Di Brahim Achir, originario dell’Algeria ma naturalizzato italiano, viene esposta una “Donna con cane” che attinge al patrimonio della pittura rinascimentale con contaminazioni provenienti dalla cultura del Magreb. Una figura femminile a mezzo busto con un cane in braccio si staglia su un panorama inquietante che ricorda ambienti ed atmosfere da “Metropolis” di Fritz Lang. La luce laterale che illumina il quadro, sapientemente resa facendo uso del blu cobalto e del giallo ocra, dà alla composizione la luminosità dei tramonti del deserto sahariano. L’espressione del volto della donna ricorda quella di Sant’Anna del celebre dipinto di Leonardo da Vinci (Sant’Anna, la Madonna e Gesù Bambino con l’agnello, 1510 – 1513). Non sottaciuto è il riferimento all’altro celebre dipinto leonardesco noto come La Dama con l’Ermellino (1490 circa), come se Achir volesse appropriarsi della pittura rinascimentale italiana fondendola in modo straordinario e originalissimo con le suggestioni e le reminiscenze che gli provengono dalla sua terra natale.
Rosy Scapparone propone tre piccole opere che ben rappresentano il suo mondo di simboli e delicati riferimenti. Animali primitivi campeggiano sulle sue inconfondibili tele rosse o su squamose superfici nere.
Completano la mostra pregevoli opere di grafica sul tema: i “cavalli antichi” di Giorgio de Chirico (Volos 1888 – Roma 1978), una rara acquaforte di Emilio Greco (Catania 1913 – Roma 1995) con un cavallo ed una figura femminile, un lupo di Luca Alinari. Da ultimo, e non per importanza, un décollage su base litografica di Mimmo Rotella con una tigre, scelto da “ViaMaestra 114” a emblema di “Minima Animalia”.
03
dicembre 2005
Minima Animalia
Dal 03 dicembre 2005 al 29 gennaio 2006
arte contemporanea
Location
VIAMAESTRA 114 ARTE CONTEMPORANEA
Poggibonsi, Via Fiume, 60, (Siena)
Poggibonsi, Via Fiume, 60, (Siena)
Orario di apertura
sino al 24 dicembre: tutti i giorni dalle 17,00 alle 20,00; sabato e domenica anche dalle 10.30 alle 13.00
dal 29 dicembre: dal giovedì al venerdì dalle 17.00 alle 19.30; sabato dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 20.00
su appuntamento in altri giorni e orari
Vernissage
3 Dicembre 2005, ore 17
Autore