Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Mirada(S)
Mirada(s) indaga attraverso il video diverse realtà contemporanee rielaborate secondo una visione e una dialettica propria dei processi di conoscenza verso la realtà; i meccanismi e i percorsi tracciati dagli artisti sono pluridirezionali.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Artisti
Xavi Muñoz
Segismundo de Vajay
Alany Jae e Lucia Veronesi
Diego Bruno
Santiago Ydañez
Curatori
Elena Aparicio Mainar
Alejandro Romero Sanchez
MIRADA (sguardo)
Mirar (guardare) si riferisce a un movimento fisico volontario verso qualcosa di specifico, che qui si traduce come il movimento implicito dell’artista nel focalizzare l’attenzione su una realtà precisa. La scelta volontaria dell’artista diventa una scelta obbligatoria dello spettatore, una costrizione apparentemente inesistente che influenza il suo sguardo.
Mirada(s) indaga attraverso il video diverse realtà contemporanee rielaborate secondo una visione e una dialettica propria dei processi di conoscenza verso la realtà; i meccanismi e i percorsi tracciati dagli artisti sono pluridirezionali ma alla loro origine vi è la trascendenza del desiderio e lo scavare nella conoscenza individuale in una sorta di sperimentazione del proprio io.
Modificando realtà sociali, simboliche e personali si creano nuovi spazi individuali all’interno del processo di crescita del desiderio. Il video di Xavi Muñoz è incentrato su un’immagine che viene gradatamente frammentata in pixel creando una serie di parole senza voce, parole che conducono lo spettatore alla visualizzazione concreta del desiderio dell’artista. I frammenti di Segismundo de Vajay sono invece estrapolati da una serie di film senza una particolare connessione logica, ma che proiettati in una sequenza frenetica fanno dello spettatore un vouyeur passivo. Alany Jae y Lucia Veronesi introducono il pubblico a diverse situazioni proiettando tre video contemporaneamente. Le immagini rallentate, il sonoro e l’inquadratura fissa evidenziano il desiderio di liberazione sotteso all’opera.
L’interno di una macchina, una realtà altra, intima, è quello che Diego Bruno vede attraverso un finestrino, tra tracce e ricordi di vite che sconfinano nel suo spazio privato e di cui anche noi facciamo parte. Nel video di Santiago Ydañez diventiamo partecipi del processo creativo dell’artista stesso che ci induce implicitamente a desiderare di far proprio l’atto fisico del dipingere.
Il progetto comprende cinque installazioni video alle quali si aggiungono il profilo professionale degli artisti e alcune immagini tratte dalle opere.
Xavi Muñoz
Segismundo de Vajay
Alany Jae e Lucia Veronesi
Diego Bruno
Santiago Ydañez
Curatori
Elena Aparicio Mainar
Alejandro Romero Sanchez
MIRADA (sguardo)
Mirar (guardare) si riferisce a un movimento fisico volontario verso qualcosa di specifico, che qui si traduce come il movimento implicito dell’artista nel focalizzare l’attenzione su una realtà precisa. La scelta volontaria dell’artista diventa una scelta obbligatoria dello spettatore, una costrizione apparentemente inesistente che influenza il suo sguardo.
Mirada(s) indaga attraverso il video diverse realtà contemporanee rielaborate secondo una visione e una dialettica propria dei processi di conoscenza verso la realtà; i meccanismi e i percorsi tracciati dagli artisti sono pluridirezionali ma alla loro origine vi è la trascendenza del desiderio e lo scavare nella conoscenza individuale in una sorta di sperimentazione del proprio io.
Modificando realtà sociali, simboliche e personali si creano nuovi spazi individuali all’interno del processo di crescita del desiderio. Il video di Xavi Muñoz è incentrato su un’immagine che viene gradatamente frammentata in pixel creando una serie di parole senza voce, parole che conducono lo spettatore alla visualizzazione concreta del desiderio dell’artista. I frammenti di Segismundo de Vajay sono invece estrapolati da una serie di film senza una particolare connessione logica, ma che proiettati in una sequenza frenetica fanno dello spettatore un vouyeur passivo. Alany Jae y Lucia Veronesi introducono il pubblico a diverse situazioni proiettando tre video contemporaneamente. Le immagini rallentate, il sonoro e l’inquadratura fissa evidenziano il desiderio di liberazione sotteso all’opera.
L’interno di una macchina, una realtà altra, intima, è quello che Diego Bruno vede attraverso un finestrino, tra tracce e ricordi di vite che sconfinano nel suo spazio privato e di cui anche noi facciamo parte. Nel video di Santiago Ydañez diventiamo partecipi del processo creativo dell’artista stesso che ci induce implicitamente a desiderare di far proprio l’atto fisico del dipingere.
Il progetto comprende cinque installazioni video alle quali si aggiungono il profilo professionale degli artisti e alcune immagini tratte dalle opere.
19
aprile 2004
Mirada(S)
Dal 19 aprile al 12 maggio 2004
arte contemporanea
Location
A PLUS A GALLERY
Venezia, Calle Malipiero (San Marco), 3073, (Venezia)
Venezia, Calle Malipiero (San Marco), 3073, (Venezia)
Vernissage
19 Aprile 2004, h. 18:00