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Mirco Denicolò – Quattro storie senza morale. Ceramica e altro
Mirco Denicolò è un ceramista lucido,attento, abile e preciso, il docente sereno, l’artista multiforme e geniale, il poeta raffinato e sottile e gentile e intrigante. Una carriera con mostre a Faenza e non solo, le animazioni geniali, i libri come abachi, le terracotte con graffi e segni magici.
Comunicato stampa
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Mirco Denicolò
QUATTRO STORIE SENZA MORALE
Ceramica e altro
Mirco Denicolò si tuffa a capofitto in apnea nel suo mare e scende per tremila metri, laggiù dove tutto è la notte e nel buio profondo incontra le forme e le cose.
Fluttuano e compaiono, strane, dal nero del fondo e avvicinandosi lente
si accendono un poco, quel tanto che basta a lasciarsi vedere e capire.
Gli nuotano intorno, lui le guarda e le legge.
Poi, come un pescatore di perle, ne prende qualcuna e risale.
Le porta con sé, su da noi, nella luce del sole. E qui le dispone.
Per terra, nei campi, per aria, su tavoli, seggiole e carri, su ruote, su pali, su fogli.
È una folla di cose diverse fra loro, eppure parenti, marchiate da una strana bellezza,
composte in movenze bloccate, segnate dal buio da cui son venute,
dinamiche e ferme, aliene eppure nostrane.
Hanno aspetti inusuali, profili distorti alle volte, hanno ali e arti come pezzi di legno
e maniglie e attributi intriganti, eppure normali.
Hanno facce stranite, monocoli e denti e code e corna di rami, eppure ci appaiono nostre, ci pare di averle già viste, di averci parlato, chissà.
Archetipi.
Icone di semplici cose, di bestie, di fatti.
Fissate nel tempo.
Fissate nel mare profondo di racconti, di storie e leggende, di miti lontani.
Fissate in ogni memoria, così, col loro sembiante.
Archetipi.
Che noi conosciamo. Che noi conserviamo nascosti nei nostri armadi e bauli.
E che non tiriamo mai fuori.
Ma Mirco lo fa. Meno male.
Le graffia con il pennino, le disegna preciso con una punta di spillo,
le sfuma con l'acquerello, le ritaglia, le incolla, le monta, le smonta, le cuce.
Con la poesia.
Con la misura sapiente, con il ritmo scandito dal tempo, con il garbo segreto
di chi sa che cos'è l'armonia. E il silenzio.
Figure.
Questo fa Mirco.
Ripesca le storie del mondo e ce le racconta.
Non c'è una morale alla fine. Non serve.
Usciamo dalla metafora e parliamo di Mirco, l'amico di ormai molti anni, il ceramista lucido e attento, abile e preciso, il docente sereno e amichevole, l'artista multiforme e geniale, il poeta raffinato e sottile e gentile e intrigante. L'uomo che sa essere ed è.
Una carriera onestissima e lucida, la sua Faenza, l'Italia e non solo, le mostre,
le cose giuste fatte al giusto momento, l'altissimo livello raggiunto.
Le animazioni geniali. I libri come abachi delle cose del mondo,
come antichi bestiari,come atlanti di viaggi, come erbari.
Le performance calibrate e intriganti.
Le sue carte pulite, preziose nel magico incrocio dei segni,
le sue terrecotte garbate, magiche nel prezioso incrocio dei graffi.
E la stima. Che si è meritato. Che non ha comprato, perché, come l'arte,
non è roba che si venda al mercato.
Sandro Lorenzini
QUATTRO STORIE SENZA MORALE
Ceramica e altro
Mirco Denicolò si tuffa a capofitto in apnea nel suo mare e scende per tremila metri, laggiù dove tutto è la notte e nel buio profondo incontra le forme e le cose.
Fluttuano e compaiono, strane, dal nero del fondo e avvicinandosi lente
si accendono un poco, quel tanto che basta a lasciarsi vedere e capire.
Gli nuotano intorno, lui le guarda e le legge.
Poi, come un pescatore di perle, ne prende qualcuna e risale.
Le porta con sé, su da noi, nella luce del sole. E qui le dispone.
Per terra, nei campi, per aria, su tavoli, seggiole e carri, su ruote, su pali, su fogli.
È una folla di cose diverse fra loro, eppure parenti, marchiate da una strana bellezza,
composte in movenze bloccate, segnate dal buio da cui son venute,
dinamiche e ferme, aliene eppure nostrane.
Hanno aspetti inusuali, profili distorti alle volte, hanno ali e arti come pezzi di legno
e maniglie e attributi intriganti, eppure normali.
Hanno facce stranite, monocoli e denti e code e corna di rami, eppure ci appaiono nostre, ci pare di averle già viste, di averci parlato, chissà.
Archetipi.
Icone di semplici cose, di bestie, di fatti.
Fissate nel tempo.
Fissate nel mare profondo di racconti, di storie e leggende, di miti lontani.
Fissate in ogni memoria, così, col loro sembiante.
Archetipi.
Che noi conosciamo. Che noi conserviamo nascosti nei nostri armadi e bauli.
E che non tiriamo mai fuori.
Ma Mirco lo fa. Meno male.
Le graffia con il pennino, le disegna preciso con una punta di spillo,
le sfuma con l'acquerello, le ritaglia, le incolla, le monta, le smonta, le cuce.
Con la poesia.
Con la misura sapiente, con il ritmo scandito dal tempo, con il garbo segreto
di chi sa che cos'è l'armonia. E il silenzio.
Figure.
Questo fa Mirco.
Ripesca le storie del mondo e ce le racconta.
Non c'è una morale alla fine. Non serve.
Usciamo dalla metafora e parliamo di Mirco, l'amico di ormai molti anni, il ceramista lucido e attento, abile e preciso, il docente sereno e amichevole, l'artista multiforme e geniale, il poeta raffinato e sottile e gentile e intrigante. L'uomo che sa essere ed è.
Una carriera onestissima e lucida, la sua Faenza, l'Italia e non solo, le mostre,
le cose giuste fatte al giusto momento, l'altissimo livello raggiunto.
Le animazioni geniali. I libri come abachi delle cose del mondo,
come antichi bestiari,come atlanti di viaggi, come erbari.
Le performance calibrate e intriganti.
Le sue carte pulite, preziose nel magico incrocio dei segni,
le sue terrecotte garbate, magiche nel prezioso incrocio dei graffi.
E la stima. Che si è meritato. Che non ha comprato, perché, come l'arte,
non è roba che si venda al mercato.
Sandro Lorenzini
05
novembre 2016
Mirco Denicolò – Quattro storie senza morale. Ceramica e altro
Dal 05 al 27 novembre 2016
arte moderna e contemporanea
Location
GULLI ARTE
Savona, Corso Italia, 201r, (Savona)
Savona, Corso Italia, 201r, (Savona)
Orario di apertura
Chiuso il lunedi mattina
tutti i giorni: 10.30 12.30 15.30 19.30
Vernissage
5 Novembre 2016, h 17.00
Autore
Curatore