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Miriam Siragusa – ANTI COMIC LOGIC
ANTI COMIC LOGIC è fumetto, illustrazione, fotografia e pittura; è contro la logica comica, è scherzoso e provocatorio. Le opere e l’allestimento (in collaborazione con Alex Dorici, proprietario dell’Artelier) propongono una full immersion in un mondo fantastico ma assolutamente radicato nel sentire contemporaneo, in quelle emozioni generate dalla disillusione e dalla voglia di
creare una “R-Evolution” sociale e culturale
Comunicato stampa
Segnala l'evento
ANTI COMIC LOGIC, di Miriam Siragusa, all’Artelier di Via Bossi 12, a Lugano.
Vernice giovedì 8 marzo, ore 18°°. La mostra resterà aperta fino al 17 marzo.
Orari d’apertura: gio/ve 17°°-19°°; sa 16°°-18°° o su appuntamento (+41 76 5068766).
Info su www.miriamsiragusa.ch
ANTI COMIC LOGIC è un progetto che si è creato nel corso degli anni. Ho sempre rifiutato di
fissarmi in uno stile ben preciso ed ho osservato come mi muovessi sempre in maniera ciclica tra
un’espressione più gestuale (tra il figurativo e l’astratto), ed una più illustrativa. L’espressività è
forte in tutte le produzioni, ma le opere più illustrative le ho per anni archiviate in soffitta. Qualche
mese fa sono nati i miei primi due poster: il progetto COMIC, che fonde la pittura con il fumetto e
che mi permette d’integrare in un unico discorso tutto il mio lavoro, divulgando la mia visione di
uno stile di vita creativo a prezzi “underground” (10.- CHF per un poster di dimensioni 50x70 cm).
Per la prima volta quindi esporrò parte di quei lavori “abbandonati” in soffitta perché ora, grazie a
COMIC, si è creata un’integrazione tra le mie varie parti, tra i vari stili .
“The creative lifestyle” è un impegno sociale che in COMIC ha trovato la sua piena espressione,
ma che so essere solo un punto di partenza, un germoglio. Negli ultimi anni è maturata sempre di
più in me la convinzione di vivere in una società che necessita urgentemente di rivalutare e
riscoprire i propri valori, le proprie necessità primarie. Il punto di partenza per un cambiamento
sociale è, a mio avviso, la Creatività. La politica, cioè l’economia consumistica, ha giocato per anni
con le nostre emozioni, spacciando i suoi discorsi per qualcosa di logico e razionalmente
vantaggioso per la società. La creatività, quindi, deve porsi contro una politica sociale che insulta
le nostre intelligenze (ANTI COMIC LOGIC). La funzione di tutte le arti deve essere quella di
nutrire le persone nella loro essenza (chiamiamola anima) divenendo realmente utile per il nostro
benessere. La creatività è una necessità primaria e ognuno di noi deve coltivarla in quelle attività
nelle quali riesce meglio ad esprimerla, ed ha l’obbligo morale della condivisione. Se la mia anima
è nutrita da una buona immagine, dalla musica, dalla danza, dalla letteratura, dal cinema, da una
buona pietanza o da una casa ben progettata, è perché ho bisogno di tutte queste cose. Alcune le
posso creare io, altre le devo attingere da altri creativi che arrivano dove io sono limitata. La più
bella forma di condivisione creativa è sicuramente nelle relazioni con l’altro, dove il dare e il
ricevere non è mercificato né monetizzato, e così dovrebbe essere per la creatività. Certo, qui il
discorso sembra farsi troppo idealista e utopico, quasi visionario, ma in realtà nel qui ed ora,
partendo dall’impostazione attuale della nostra società, qualcosa si può fare, così come già è stato
fatto o suggerito nel passato e in quei gruppi o movimenti nati con o dopo il fenomeno de Los
Indignados, in tempi recenti. Si può ad esempio sabotare il sistema monetario, quindi bancario,
ricorrendo al baratto: io offro la mia creatività sotto forma pittorica, e stilo una lista di ciò di cui
necessito. Avrei bisogno ad esempio della creatività di un muratore, di un architetto, di un interior
designer e di un piastrellista, per arricchire una parte della mia casa, per renderla più viva, vibrante,
nutriente. Sono mestieri che, nella scala sociale attuale, hanno valori ben diversi, ma, nel qui ed ora,
per me sono tutti importantissimi, in egual misura. Ecco… se posso barattare i miei lavori, con il
lavoro di questi creativi (attenzione, non parlo di qualcuno che semplicemente conosce il mestiere,
ma di qualcuno che lo fa con passione, gioia e amore, quindi di un creativo), si sarà creata una
ricchezza inestimabile per entrambi. Ognuno viene arricchito dalla creatività del prossimo e, cosa
importantissima, il baratto ci obbliga ad un’interazione. Mentre lo scambio oggetto-moneta è freddo
ed antisociale, il baratto necessita di tempo per entrare in contatto, comunicare, conoscersi. Il
baratto è quindi condivisione di creatività ed è sociale.
Anche il riciclo di materiali di scarto è sociale, o meglio, ecologico. Oggi non è più interessante
avere il prodotto di ultima generazione, l’ultima trovata modaiola, e anche la società dell’immagine
e dell’apparenza è ormai nauseante, per quanto è vuota e sterile. Guardandosi attorno (vedi centri
commerciali, pubblicità ecc,) non sembrerebbe, ma in realtà la gente è ormai annoiata da tutto
ciò. Se negli anni passati ci si poteva illudere che circondandosi di oggetti inutili si sarebbe stati
più felici, oggi non ci si crede più, anche se poi si continua a consumare, quasi fosse una semplice
abitudine senza valide alternative. Insegno Arti Visive al liceo, e se dicessi ai ragazzi che le cose
materiali non li rendono felici, mi guarderebbero come se li trattassi da stupidi… “crede, Soressa,
che non le sappiamo certe cose?” … Loro, che ancora più della mia generazione hanno proprio
tutto e troppo, lo sanno eccome… Ma ecco che se si chiedesse loro quali siano i valori da coltivare
per vivere una vita di qualità, si creerebbe il silenzio, che non è però mancanza di riflessione….
I giovani, gli artisti, ogni singolo individuo deve impegnarsi per coltivare la propria creatività e
far germogliare qualcosa di nuovo e fresco da questa società marcescente. Ed allora, al posto di
comprare oggetti nuovi, ricicliamo tutto il riciclabile (la spazzatura, “il marcio”) e arricchiamolo
con la nostra creatività (anche la Terra, GEA, di cui noi facciamo parte, ringrazierà ed eviterà,
forse, di espellerci dall’ecosistema come se fossimo un organismo cancerogeno!….). Trovo molto
più interessante, a proposito di riciclo di materiali di scarto, dipingere su un vecchio cartone da
imballaggio che su una tela candida… perché quel cartone ha già vissuto, è già impregnato di
creatività. È affascinante interagire con materiali vissuti, trasformandoli, arricchendoli di nuova
linfa, o nuovi significati, nuove funzioni. Creatività è anche questo: unire elementi esistenti con
connessioni nuove. Se poi le nuove connessioni sono anche utili ecco che l’attività creativa si radica
nella società.
Riassumendo ANTI COMIC LOGIC è fumetto, illustrazione, fotografia e pittura; è contro la logica
comica, è scherzoso e provocatorio. Le opere e l’allestimento (in collaborazione con Alex Dorici,
proprietario dell’Artelier) propongono una full immersion in un mondo fantastico ma assolutamente
radicato nel sentire contemporaneo, in quelle emozioni generate dalla disillusione e dalla voglia di
creare una “R-Evolution” sociale e culturale.
Vernice giovedì 8 marzo, ore 18°°. La mostra resterà aperta fino al 17 marzo.
Orari d’apertura: gio/ve 17°°-19°°; sa 16°°-18°° o su appuntamento (+41 76 5068766).
Info su www.miriamsiragusa.ch
ANTI COMIC LOGIC è un progetto che si è creato nel corso degli anni. Ho sempre rifiutato di
fissarmi in uno stile ben preciso ed ho osservato come mi muovessi sempre in maniera ciclica tra
un’espressione più gestuale (tra il figurativo e l’astratto), ed una più illustrativa. L’espressività è
forte in tutte le produzioni, ma le opere più illustrative le ho per anni archiviate in soffitta. Qualche
mese fa sono nati i miei primi due poster: il progetto COMIC, che fonde la pittura con il fumetto e
che mi permette d’integrare in un unico discorso tutto il mio lavoro, divulgando la mia visione di
uno stile di vita creativo a prezzi “underground” (10.- CHF per un poster di dimensioni 50x70 cm).
Per la prima volta quindi esporrò parte di quei lavori “abbandonati” in soffitta perché ora, grazie a
COMIC, si è creata un’integrazione tra le mie varie parti, tra i vari stili .
“The creative lifestyle” è un impegno sociale che in COMIC ha trovato la sua piena espressione,
ma che so essere solo un punto di partenza, un germoglio. Negli ultimi anni è maturata sempre di
più in me la convinzione di vivere in una società che necessita urgentemente di rivalutare e
riscoprire i propri valori, le proprie necessità primarie. Il punto di partenza per un cambiamento
sociale è, a mio avviso, la Creatività. La politica, cioè l’economia consumistica, ha giocato per anni
con le nostre emozioni, spacciando i suoi discorsi per qualcosa di logico e razionalmente
vantaggioso per la società. La creatività, quindi, deve porsi contro una politica sociale che insulta
le nostre intelligenze (ANTI COMIC LOGIC). La funzione di tutte le arti deve essere quella di
nutrire le persone nella loro essenza (chiamiamola anima) divenendo realmente utile per il nostro
benessere. La creatività è una necessità primaria e ognuno di noi deve coltivarla in quelle attività
nelle quali riesce meglio ad esprimerla, ed ha l’obbligo morale della condivisione. Se la mia anima
è nutrita da una buona immagine, dalla musica, dalla danza, dalla letteratura, dal cinema, da una
buona pietanza o da una casa ben progettata, è perché ho bisogno di tutte queste cose. Alcune le
posso creare io, altre le devo attingere da altri creativi che arrivano dove io sono limitata. La più
bella forma di condivisione creativa è sicuramente nelle relazioni con l’altro, dove il dare e il
ricevere non è mercificato né monetizzato, e così dovrebbe essere per la creatività. Certo, qui il
discorso sembra farsi troppo idealista e utopico, quasi visionario, ma in realtà nel qui ed ora,
partendo dall’impostazione attuale della nostra società, qualcosa si può fare, così come già è stato
fatto o suggerito nel passato e in quei gruppi o movimenti nati con o dopo il fenomeno de Los
Indignados, in tempi recenti. Si può ad esempio sabotare il sistema monetario, quindi bancario,
ricorrendo al baratto: io offro la mia creatività sotto forma pittorica, e stilo una lista di ciò di cui
necessito. Avrei bisogno ad esempio della creatività di un muratore, di un architetto, di un interior
designer e di un piastrellista, per arricchire una parte della mia casa, per renderla più viva, vibrante,
nutriente. Sono mestieri che, nella scala sociale attuale, hanno valori ben diversi, ma, nel qui ed ora,
per me sono tutti importantissimi, in egual misura. Ecco… se posso barattare i miei lavori, con il
lavoro di questi creativi (attenzione, non parlo di qualcuno che semplicemente conosce il mestiere,
ma di qualcuno che lo fa con passione, gioia e amore, quindi di un creativo), si sarà creata una
ricchezza inestimabile per entrambi. Ognuno viene arricchito dalla creatività del prossimo e, cosa
importantissima, il baratto ci obbliga ad un’interazione. Mentre lo scambio oggetto-moneta è freddo
ed antisociale, il baratto necessita di tempo per entrare in contatto, comunicare, conoscersi. Il
baratto è quindi condivisione di creatività ed è sociale.
Anche il riciclo di materiali di scarto è sociale, o meglio, ecologico. Oggi non è più interessante
avere il prodotto di ultima generazione, l’ultima trovata modaiola, e anche la società dell’immagine
e dell’apparenza è ormai nauseante, per quanto è vuota e sterile. Guardandosi attorno (vedi centri
commerciali, pubblicità ecc,) non sembrerebbe, ma in realtà la gente è ormai annoiata da tutto
ciò. Se negli anni passati ci si poteva illudere che circondandosi di oggetti inutili si sarebbe stati
più felici, oggi non ci si crede più, anche se poi si continua a consumare, quasi fosse una semplice
abitudine senza valide alternative. Insegno Arti Visive al liceo, e se dicessi ai ragazzi che le cose
materiali non li rendono felici, mi guarderebbero come se li trattassi da stupidi… “crede, Soressa,
che non le sappiamo certe cose?” … Loro, che ancora più della mia generazione hanno proprio
tutto e troppo, lo sanno eccome… Ma ecco che se si chiedesse loro quali siano i valori da coltivare
per vivere una vita di qualità, si creerebbe il silenzio, che non è però mancanza di riflessione….
I giovani, gli artisti, ogni singolo individuo deve impegnarsi per coltivare la propria creatività e
far germogliare qualcosa di nuovo e fresco da questa società marcescente. Ed allora, al posto di
comprare oggetti nuovi, ricicliamo tutto il riciclabile (la spazzatura, “il marcio”) e arricchiamolo
con la nostra creatività (anche la Terra, GEA, di cui noi facciamo parte, ringrazierà ed eviterà,
forse, di espellerci dall’ecosistema come se fossimo un organismo cancerogeno!….). Trovo molto
più interessante, a proposito di riciclo di materiali di scarto, dipingere su un vecchio cartone da
imballaggio che su una tela candida… perché quel cartone ha già vissuto, è già impregnato di
creatività. È affascinante interagire con materiali vissuti, trasformandoli, arricchendoli di nuova
linfa, o nuovi significati, nuove funzioni. Creatività è anche questo: unire elementi esistenti con
connessioni nuove. Se poi le nuove connessioni sono anche utili ecco che l’attività creativa si radica
nella società.
Riassumendo ANTI COMIC LOGIC è fumetto, illustrazione, fotografia e pittura; è contro la logica
comica, è scherzoso e provocatorio. Le opere e l’allestimento (in collaborazione con Alex Dorici,
proprietario dell’Artelier) propongono una full immersion in un mondo fantastico ma assolutamente
radicato nel sentire contemporaneo, in quelle emozioni generate dalla disillusione e dalla voglia di
creare una “R-Evolution” sociale e culturale.
08
marzo 2012
Miriam Siragusa – ANTI COMIC LOGIC
Dall'otto al 17 marzo 2012
arte contemporanea
Location
ARTELIER
Lugano, Via Bossi, 12, (Lugano)
Lugano, Via Bossi, 12, (Lugano)
Orario di apertura
gio/ve 17-19; sa 16-18 o su appuntamento (+41 76 5068766)
Vernissage
8 Marzo 2012, ore 18
Autore