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Mirko Baricchi / Alberto Scodro – Sentieri non-euclidei
Il progetto, a cura di Daniele Capra, presenta nel Nuovo spazio di Casso una ventina di lavori su tela e di natura scultorea realizzati recentemente dagli artisti, nonché degli interventi sviluppati in residenza che raccolgono alcuni dei più significativi stimoli ambientali del luogo.
Comunicato stampa
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Dolomiti contemporanee è lieta di annunciare Sentieri non-euclidei, mostra bipersonale con opere di Mirko Baricchi e Alberto Scodro. Il progetto, a cura di Daniele Capra, presenta nel Nuovo spazio di Casso una ventina di lavori su tela e di natura scultorea realizzati recentemente dagli artisti, nonché degli interventi sviluppati in residenza che raccolgono alcuni dei più significativi stimoli ambientali del luogo.
Il titolo della mostra fa riferimento alla nascita, nell’Ottocento, della geometria non-euclidea che consentì il superamento delle teorie basate sui postulati di Euclide, ampliando le potenzialità analitiche e generatrici della disciplina. Sentieri non-euclidei analizza infatti come l’opera sia l’esito di un flusso mentale e di un processo fisico/materico di stratificazione caratterizzati da percorsi non-lineari. Da parte dell’artista si registrano infatti, frequentemente, sviluppi apparentemente contraddittori e uno svolgimento temporale in forma anti-cronologica, che rendono inadeguati/inefficienti gli ordinari i criteri di lettura dell’opera e richiedono invece l’adozione di modelli interpretativi prima mai messi a punto. L’opera – e, più in generale, il lavoro stesso dell’artista – non è cioè l’esito di un tracciato cartesiano ordinato e coerente, ma il risultato di istanze plurime ed eterogenee, che modellano il percorso in forma complessa. Ciò richiede a chi guarda il medesimo approccio di colui che si muove all’interno di un bosco che non conosce, nel quale deve porre attenzione alla disposizione degli alberi, ai dislivelli, al muschio, alla presenza di corsi d’acqua o di massicci rocciosi invalicabili.
La pratica di Mirko Baricchi (La Spezia, 1970; vive e lavora a Vicenza e La Spezia) è rivolta in forma esclusiva sulla pittura ed è focalizzata sul processo esecutivo dell’opera, caratterizzato da una processualità rapida ed incessante, basata su azioni di stesura ed asportazione del colore sulla superficie. Nella sua pratica è centrale il lavoro fisico sulla tela che, nella continua contraddizione del fare-cancellare, assurge ad una funzione esplorativa. Le opere della serie Selva e Wood presentate a Casso rimandano all’universo del bosco, al mondo selvatico popolato da un’intricata e nebbiosa foresta di segni orizzontali, verticali e trasversali. Sono contemporaneamente immagini bidimensionali e spazi mentali in cui far camminare lo sguardo, paesaggi ulteriori che sono nella testa dell’artista e nelle proiezioni psichiche dell’osservatore.
La ricerca di Alberto Scodro (Marostica, 1984; vive e lavora a Nove e Bruxelles) è mirata ad evidenziare linee di tensione ed elementi di discontinuità dei luoghi, delle architetture e della materia, che sono oggetto di interventi di carattere essenzialmente scultoreo ed installativo, molti dei quali site-specific. In particolare l’artista rivolge la propria attenzione alle possibilità espressive insite nelle caratteristiche chimico-fisiche dei materiali, alle deformazioni ed alterazioni innescate dalla temperatura, nonché alla combinazione in forma sorprendente, e talvolta ironica, degli elementi costitutivi. I lavori presentati a Casso raccolgono alcune recenti sculture realizzate stratificando in modo incoerente sabbie, cristalli di vetro ed oggetti, nonché un’opera che testimonia in forma scultorea la complessità e la creatività dell’architettura animale.
Il titolo della mostra fa riferimento alla nascita, nell’Ottocento, della geometria non-euclidea che consentì il superamento delle teorie basate sui postulati di Euclide, ampliando le potenzialità analitiche e generatrici della disciplina. Sentieri non-euclidei analizza infatti come l’opera sia l’esito di un flusso mentale e di un processo fisico/materico di stratificazione caratterizzati da percorsi non-lineari. Da parte dell’artista si registrano infatti, frequentemente, sviluppi apparentemente contraddittori e uno svolgimento temporale in forma anti-cronologica, che rendono inadeguati/inefficienti gli ordinari i criteri di lettura dell’opera e richiedono invece l’adozione di modelli interpretativi prima mai messi a punto. L’opera – e, più in generale, il lavoro stesso dell’artista – non è cioè l’esito di un tracciato cartesiano ordinato e coerente, ma il risultato di istanze plurime ed eterogenee, che modellano il percorso in forma complessa. Ciò richiede a chi guarda il medesimo approccio di colui che si muove all’interno di un bosco che non conosce, nel quale deve porre attenzione alla disposizione degli alberi, ai dislivelli, al muschio, alla presenza di corsi d’acqua o di massicci rocciosi invalicabili.
La pratica di Mirko Baricchi (La Spezia, 1970; vive e lavora a Vicenza e La Spezia) è rivolta in forma esclusiva sulla pittura ed è focalizzata sul processo esecutivo dell’opera, caratterizzato da una processualità rapida ed incessante, basata su azioni di stesura ed asportazione del colore sulla superficie. Nella sua pratica è centrale il lavoro fisico sulla tela che, nella continua contraddizione del fare-cancellare, assurge ad una funzione esplorativa. Le opere della serie Selva e Wood presentate a Casso rimandano all’universo del bosco, al mondo selvatico popolato da un’intricata e nebbiosa foresta di segni orizzontali, verticali e trasversali. Sono contemporaneamente immagini bidimensionali e spazi mentali in cui far camminare lo sguardo, paesaggi ulteriori che sono nella testa dell’artista e nelle proiezioni psichiche dell’osservatore.
La ricerca di Alberto Scodro (Marostica, 1984; vive e lavora a Nove e Bruxelles) è mirata ad evidenziare linee di tensione ed elementi di discontinuità dei luoghi, delle architetture e della materia, che sono oggetto di interventi di carattere essenzialmente scultoreo ed installativo, molti dei quali site-specific. In particolare l’artista rivolge la propria attenzione alle possibilità espressive insite nelle caratteristiche chimico-fisiche dei materiali, alle deformazioni ed alterazioni innescate dalla temperatura, nonché alla combinazione in forma sorprendente, e talvolta ironica, degli elementi costitutivi. I lavori presentati a Casso raccolgono alcune recenti sculture realizzate stratificando in modo incoerente sabbie, cristalli di vetro ed oggetti, nonché un’opera che testimonia in forma scultorea la complessità e la creatività dell’architettura animale.
03
agosto 2019
Mirko Baricchi / Alberto Scodro – Sentieri non-euclidei
Dal 03 agosto 2019 al 30 novembre -0001
arte contemporanea
Location
DOLOMITI CONTEMPORANEE – Nuovo Spazio di Casso
Casso, Erto e Casso, Via Sant’Antoni , 1
Casso, Erto e Casso, Via Sant’Antoni , 1
Orario di apertura
agosto: tutti i giorni 10.00-12.30 e 14.30-18.30
settembre: da venerdì a domenica 10.00-12.30 e 14.30-18.30
Vernissage
3 Agosto 2019, ore 17.30
Sito web
www.dolomiticontemporanee.net
Autore
Curatore