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Mirror Project #6: Elena Mazzi – Mass age, message, mess age
Elena Mazzi riflette sulle modalità di comunicazione in tempo di rivoluzione e apre la discussione attorno al “vocabolario della rivoluzione” durante la performance d’apertura
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Protagonista della sesta edizione di Mirror Project è Elena Mazzi.
L’artista propone una riflessione sulle tecniche e le strategie di comunicazione, sui suoi limiti e
potenzialità, puntando l’accento sulla possibilità di errore durante la trasmissione di un messaggio, errore
che talvolta incide nello svolgersi degli avvenimenti storici, così come è avvenuto in occasione della prima
pubblicazione di The Medium is the Massage (M. McLuhan), quando l’autore decise di non correggere il
refuso, lasciando aperta l’interpretazione tra mass age, message e mess age.
Quale forma ha la rivoluzione nella società attuale?
Cosa intendiamo per rivoluzione oggi?
Lo spazio di Barriera diventa il laboratorio in cui ospitare una discussione aperta sul tema della
comunicazione in tempo di rivoluzione, attraverso alcune testimonianze storiche e alcuni contributi più
recenti, con l’obiettivo di creare un “vocabolario della rivoluzione”.
Strategie e modalità di comunicazione si sono evolute nel tempo in linea con i cambiamenti della società
e, storicamente, le rivoluzioni sono un esempio di come gruppi di persone abbiano dovuto
autoorganizzarsi imparando a comunicare in modo efficace per riuscire nello scopo prefissato.
La mostra aprirà giovedì 14 maggio con una performance, risultato delle riflessioni che l’artista ha
sviluppato insieme a un gruppo di ricercatori, studenti e docenti dell’Università di Torino durante un
workshop realizzato il 2829 marzo presso gli spazi di Barriera.
Il progetto nasce in seguito al workshop che l’artista ha svolto a sua volta presso il Museo di Villa Croce a
Genova con il collettivo australiano A Constructed World, investigando la nozione di “comunità” e le sue
dinamiche. A Constructed World interverranno nel catalogo in una conversazione con Elena Mazzi.
Elena Mazzi(Reggio Emilia, 1984; vive e lavora a Venezia) nel 2011 si è laureata in Arti Visive presso lo
IUAV di Venezia. Ha trascorso un periodo di studi presso la Royal Academy of Art di Stoccolma. E’ stata
tra gli artisti in residenza presso la Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia, e in Viafarini, Milano.
E’ tra gli artisti invitati alla prossima Biennale di Istanbul.
Principali mostre: Collective memory and social space alla galleria Botkyrka Konsthall di Stoccolma,
Letters from the sky al video art festival COP17 di Durban (Africa), COMMON GROUND, projects for the
Lagoon a Palazzetto Tito di Venezia (Fondazione Bevilaqua LaMasa), TRA/ARADA/INBETWEEN a
Istanbul. Nel 2013 è finalista del Premio Celeste. Nel 2014 è selezionata per il progetto EGEEuropean
Glass Experience, mostra itinerante nei migliori musei del vetro d'Europa, e partecipa collateralmente alla
14° Biennale d'Architettura di Venezia e alla prima Biennale di Fittja (Stoccolma).
http://www.elenamazzi.com
onesè un collettivo curatoriale composto da Carolina Gestri, Francesca Vason, Stefano Vittorini.
Unisce le visioni di tre curatori per la creazione di una piattaforma workspecific, dinamica e flessibile,
attraverso cui pensare soluzioni e formalizzazioni sempre diverse. Si propone come un ufficio, un luogo di
lavoro desk to desk che favorisce lo scambio diretto, informale, quotidiano, per costruire idee senza il
vincolo di uno spazio espositivo fisso. onesrisponde alla necessità di promuovere nuove relazioni,
orientando lo sguardo verso lʼesterno e incoraggiando la creazione di iniziative di diversa natura da
proporre a interlocutori di volta in volta diversi. onesassume la pratica curatoriale come unʼattività di
produzione, studio e ricerca, orientata verso molteplici tipologie di pubblico, un processo di sviluppo
partecipato che si propone di alimentare una fitta rete di scambio con realtà artistiche ed extraartistiche.
onesofficeproject.org
L’artista propone una riflessione sulle tecniche e le strategie di comunicazione, sui suoi limiti e
potenzialità, puntando l’accento sulla possibilità di errore durante la trasmissione di un messaggio, errore
che talvolta incide nello svolgersi degli avvenimenti storici, così come è avvenuto in occasione della prima
pubblicazione di The Medium is the Massage (M. McLuhan), quando l’autore decise di non correggere il
refuso, lasciando aperta l’interpretazione tra mass age, message e mess age.
Quale forma ha la rivoluzione nella società attuale?
Cosa intendiamo per rivoluzione oggi?
Lo spazio di Barriera diventa il laboratorio in cui ospitare una discussione aperta sul tema della
comunicazione in tempo di rivoluzione, attraverso alcune testimonianze storiche e alcuni contributi più
recenti, con l’obiettivo di creare un “vocabolario della rivoluzione”.
Strategie e modalità di comunicazione si sono evolute nel tempo in linea con i cambiamenti della società
e, storicamente, le rivoluzioni sono un esempio di come gruppi di persone abbiano dovuto
autoorganizzarsi imparando a comunicare in modo efficace per riuscire nello scopo prefissato.
La mostra aprirà giovedì 14 maggio con una performance, risultato delle riflessioni che l’artista ha
sviluppato insieme a un gruppo di ricercatori, studenti e docenti dell’Università di Torino durante un
workshop realizzato il 2829 marzo presso gli spazi di Barriera.
Il progetto nasce in seguito al workshop che l’artista ha svolto a sua volta presso il Museo di Villa Croce a
Genova con il collettivo australiano A Constructed World, investigando la nozione di “comunità” e le sue
dinamiche. A Constructed World interverranno nel catalogo in una conversazione con Elena Mazzi.
Elena Mazzi(Reggio Emilia, 1984; vive e lavora a Venezia) nel 2011 si è laureata in Arti Visive presso lo
IUAV di Venezia. Ha trascorso un periodo di studi presso la Royal Academy of Art di Stoccolma. E’ stata
tra gli artisti in residenza presso la Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia, e in Viafarini, Milano.
E’ tra gli artisti invitati alla prossima Biennale di Istanbul.
Principali mostre: Collective memory and social space alla galleria Botkyrka Konsthall di Stoccolma,
Letters from the sky al video art festival COP17 di Durban (Africa), COMMON GROUND, projects for the
Lagoon a Palazzetto Tito di Venezia (Fondazione Bevilaqua LaMasa), TRA/ARADA/INBETWEEN a
Istanbul. Nel 2013 è finalista del Premio Celeste. Nel 2014 è selezionata per il progetto EGEEuropean
Glass Experience, mostra itinerante nei migliori musei del vetro d'Europa, e partecipa collateralmente alla
14° Biennale d'Architettura di Venezia e alla prima Biennale di Fittja (Stoccolma).
http://www.elenamazzi.com
onesè un collettivo curatoriale composto da Carolina Gestri, Francesca Vason, Stefano Vittorini.
Unisce le visioni di tre curatori per la creazione di una piattaforma workspecific, dinamica e flessibile,
attraverso cui pensare soluzioni e formalizzazioni sempre diverse. Si propone come un ufficio, un luogo di
lavoro desk to desk che favorisce lo scambio diretto, informale, quotidiano, per costruire idee senza il
vincolo di uno spazio espositivo fisso. onesrisponde alla necessità di promuovere nuove relazioni,
orientando lo sguardo verso lʼesterno e incoraggiando la creazione di iniziative di diversa natura da
proporre a interlocutori di volta in volta diversi. onesassume la pratica curatoriale come unʼattività di
produzione, studio e ricerca, orientata verso molteplici tipologie di pubblico, un processo di sviluppo
partecipato che si propone di alimentare una fitta rete di scambio con realtà artistiche ed extraartistiche.
onesofficeproject.org
14
maggio 2015
Mirror Project #6: Elena Mazzi – Mass age, message, mess age
Dal 14 maggio al 06 giugno 2015
arte contemporanea
Location
BARRIERA
Torino, Via Crescentino, 25, (Torino)
Torino, Via Crescentino, 25, (Torino)
Orario di apertura
giovven h.1519; sabato h 1013; o su appuntamento
Vernissage
14 Maggio 2015, ore 18.30
Autore
Curatore