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Misure del tempo
In occasione delle celebrazioni per il millennio del Castello di Monsummano, in Val di Nievole (i primi insediamenti documentati risalgono al 1005 d.c.), il Comune di Monsummano Terme inaugura sabato 1 aprile 2006 la mostra Misure del Tempo
Comunicato stampa
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In occasione delle celebrazioni per il millennio del Castello di Monsummano, in Val di Nievole (i primi insediamenti documentati risalgono al 1005 d.c.), il Comune di Monsummano Terme inaugura sabato 1 aprile 2006 la mostra Misure del Tempo al Mac,n, Museo d’Arte Contemporanea e del Novecento, presso la Villa Renatico Martini, che ha riaperto lo scorso giugno con nuovi allestimenti, secondo gli standard richiesti dalla Regione Toscana.
Misure del tempo evoca quei valori caratteristici del territorio, che hanno costituito l’identità del luogo nel corso della sua storia. Ad ognuno di questi valori corrisponde una sala del museo e al suo interno l’installazione di un artista.
Curata da Giovanna Uzzani, Misure del tempo ospita le opere di: Emanuele Becheri, Antonio Catelani, Fabio Cresci, Connie Dekker, Paolo Fabiani, L. Addo Trinci.
I temi rappresentativi del genius loci ed evocati dal lavoro degli artisti sono: pietra, acqua, ceramica, ex-voto, pesca nel padule, lavoro artigianale femminile. Motivi, questi, che hanno determinato la cultura, l’economia, le relazioni, il paesaggio e la sua antropicizzazione, dunque la storia stessa di Monsummano. La pietra è legata all’attività estrattiva e alla presenza delle cave delle marne rosse del sugame, utilizzate sino dall’età di Roma antica; l’acqua termale della grotta e delle piscine, scoperta alla metà dell’ottocento e ora parte della identità e del nome stesso del comune; la ceramica prodotta e documentata dai tempi etruschi, poi nel corso del medioevo e del rinascimento; gli ex-voto della basilica di Maria Santissima della Fontenuova, dove nel Seicento si era diffuso il culto popolare della Madonna miracolosa; il padule nel quale si erano sviluppate le attività della caccia e della pesca, con reti, burchielli, nasse, reti; infine gli opifici e il lavoro artigianale, prevalentemente femminile, legato alla produzione di panieri di canna intrecciata, di cappelloni di paglia per le damigiane e i fiaschi, dei graticci e della manifattura calzaturiera.
Ogni artista donerà al Comune di Monsummano la propria opera o una sua parte significativa o il progetto grafico, affinché resti come testimonianza dell’evento.
“La mostra parla a più voci. Gli artisti hanno realizzato le proprie opere ispirandosi ciascuno a un tema forte, legato al territorio; insieme abbiamo pensato al titolo, con l’intento che adombrasse l’idea di un ritmo, di un cammino da misurare. Eludendo l’obbligo di adeguare il linguaggio dell’opera al contesto per non ridurne l’autonomia, si è scelto di ispirarsi a un motivo, di interpretarlo e farlo proprio, all’interno di un codice espressivo e stilistico personale, unico per ogni interprete. Ne è uscita una dialettica tra artista e motivo di ispirazione, tra opere e luogo espositivo, tra il presente in atto e la stratificazione dei segni”. Giovanna Uzzani
Misure del tempo evoca quei valori caratteristici del territorio, che hanno costituito l’identità del luogo nel corso della sua storia. Ad ognuno di questi valori corrisponde una sala del museo e al suo interno l’installazione di un artista.
Curata da Giovanna Uzzani, Misure del tempo ospita le opere di: Emanuele Becheri, Antonio Catelani, Fabio Cresci, Connie Dekker, Paolo Fabiani, L. Addo Trinci.
I temi rappresentativi del genius loci ed evocati dal lavoro degli artisti sono: pietra, acqua, ceramica, ex-voto, pesca nel padule, lavoro artigianale femminile. Motivi, questi, che hanno determinato la cultura, l’economia, le relazioni, il paesaggio e la sua antropicizzazione, dunque la storia stessa di Monsummano. La pietra è legata all’attività estrattiva e alla presenza delle cave delle marne rosse del sugame, utilizzate sino dall’età di Roma antica; l’acqua termale della grotta e delle piscine, scoperta alla metà dell’ottocento e ora parte della identità e del nome stesso del comune; la ceramica prodotta e documentata dai tempi etruschi, poi nel corso del medioevo e del rinascimento; gli ex-voto della basilica di Maria Santissima della Fontenuova, dove nel Seicento si era diffuso il culto popolare della Madonna miracolosa; il padule nel quale si erano sviluppate le attività della caccia e della pesca, con reti, burchielli, nasse, reti; infine gli opifici e il lavoro artigianale, prevalentemente femminile, legato alla produzione di panieri di canna intrecciata, di cappelloni di paglia per le damigiane e i fiaschi, dei graticci e della manifattura calzaturiera.
Ogni artista donerà al Comune di Monsummano la propria opera o una sua parte significativa o il progetto grafico, affinché resti come testimonianza dell’evento.
“La mostra parla a più voci. Gli artisti hanno realizzato le proprie opere ispirandosi ciascuno a un tema forte, legato al territorio; insieme abbiamo pensato al titolo, con l’intento che adombrasse l’idea di un ritmo, di un cammino da misurare. Eludendo l’obbligo di adeguare il linguaggio dell’opera al contesto per non ridurne l’autonomia, si è scelto di ispirarsi a un motivo, di interpretarlo e farlo proprio, all’interno di un codice espressivo e stilistico personale, unico per ogni interprete. Ne è uscita una dialettica tra artista e motivo di ispirazione, tra opere e luogo espositivo, tra il presente in atto e la stratificazione dei segni”. Giovanna Uzzani
01
aprile 2006
Misure del tempo
Dal primo aprile al 25 giugno 2006
arte contemporanea
Location
MAC,N – MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA E DEL NOVECENTO
Monsummano Terme, Via Gragnano, 349, (Pistoia)
Monsummano Terme, Via Gragnano, 349, (Pistoia)
Biglietti
intero € 4,50; ridotto € 3,00
Orario di apertura
lunedì 9 – 12; mercoledì, giovedì, venerdì 16 – 19; sabato e domenica 9 – 12 e 16 – 19 (Chiusa il martedì, il giorno di Pasqua e il 9 giugno)
Vernissage
1 Aprile 2006, ore 16.30
Editore
POLISTAMPA
Ufficio stampa
DAVIS & CO.
Autore
Curatore