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Mitteleuropa sul Tevere – Neoclassico e Biedermeier dalle Collezioni Coronini Cronberg di Gorizia
La collaborazione offerta dal Museo Praz è stata per la Fondazione Palazzo Coronini Cronberg un’occasione davvero unica sia per la splendida cornice messa a disposizione sia per aver dato alla dimora storica goriziana la possibilità di poter essere presente sul panorama artistico e culturale nazionale in una fase molto delicata del proprio sviluppo.
Comunicato stampa
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Pochi anni separano il Conte Guglielmo Coronini Cronberg (1905-1990) da Mario Praz (1895-1982). Collezionisti entrambi, quasi coetanei, l’uno conservò ed accrebbe un vasto patrimonio familiare di arredi ed opere d’arte, oggi confluito nella Fondazione che ne ricorda il nome, l’altro creò dal nulla, confortato dai suoi studi, una dimora di squisita coerenza che esemplarmente illustra il gusto dell’abitare tra il 1770 ed il 1850, tra neoclassicismo appunto e biedermeier.
Anche questa casa è divenuta un museo - il Museo Praz - e proprio in questa sede, nel piccolo spazio dedicato ad esposizioni temporanee vengono ora mostrate appena trenta opere, selezionate tra le tante che la collezione goriziana possiede, proprio sulla base della loro appartenenza agli anni prediletti da Praz. Scelte sulla base della loro eccellenza, della loro capacità di rappresentare sinteticamente la storia della famiglia Coronini Cronberg in quegli anni, e soprattutto sulla base della loro capacità di sviluppare sintonie e rimandi con le opere della collezione Praz, le trenta opere spaziano dal mobilio ai bronzi impero, alle scene di conversazione, ai ritratti familiari di gusto biedermeier, alle malachiti ed agli argenti russi, fino agli acquerelli d’interno. Accanto a nomi assai noti, come quelli dello scultore danese Thorwaldsen o del bronzista parigino Thomire, si trovano quelli di artisti minori ma non meno rappresentativi, come quello del francese J.B.G. Youf, autore di molti dei pregevoli mobili impero delle case dei Bonaparte, di cui anche in collezione Praz esiste un secrétaire, o della pittrice Marguerite Ancelot Chardon (1792-1875) il cui ritratto della famiglia russa dei Kuschnikoff, a Parigi nel 1818, avrebbe ben potuto figurare nelle Conversation pieces pubblicate da Praz nel 1971.
Ritrattisti dell’area mitteleuropea come J.N. Ender (1793-1876) o M. Sthol (1818-1881) sono presenti in entrambe le collezioni, ma l’assonanza più tipicamente “prazzesca” è quella offerta dalla bella tempera, presente in mostra, di Michelangelo Maestri (notizie tra il 1779 e il 1812), desunta come molta della sua produzione da un prototipo raffaellesco, che raffigura Medea e che con altri tre analoghi soggetti è riprodotta identica all’interno di uno degli acquerelli della collezione Praz, eseguito in Inghilterra attorno al 1840 dal pittore di origine russa Francis Stephanoff.
La collaborazione offerta dal Museo Praz è stata per la Fondazione Palazzo Coronini Cronberg un’occasione davvero unica sia per la splendida cornice messa a disposizione sia per aver dato alla dimora storica goriziana la possibilità di poter essere presente sul panorama artistico e culturale nazionale in una fase molto delicata del proprio sviluppo: dallo scorso anno infatti sono in atto importanti restauri strutturali del complesso museale che ne hanno richiesto la chiusura temporanea al pubblico. I restauri che termineranno alla fine del 2005, consentiranno una miglior fruizione degli spazi adibiti a museo e delle stesse collezioni, grazie agli adeguamenti dell’impiantistica, effettuati secondo le vigenti normative CEE. Restano invece tuttora visitabili i cinque ettari di parco all’inglese che circondano la Villa cinquecentesca
Anche questa casa è divenuta un museo - il Museo Praz - e proprio in questa sede, nel piccolo spazio dedicato ad esposizioni temporanee vengono ora mostrate appena trenta opere, selezionate tra le tante che la collezione goriziana possiede, proprio sulla base della loro appartenenza agli anni prediletti da Praz. Scelte sulla base della loro eccellenza, della loro capacità di rappresentare sinteticamente la storia della famiglia Coronini Cronberg in quegli anni, e soprattutto sulla base della loro capacità di sviluppare sintonie e rimandi con le opere della collezione Praz, le trenta opere spaziano dal mobilio ai bronzi impero, alle scene di conversazione, ai ritratti familiari di gusto biedermeier, alle malachiti ed agli argenti russi, fino agli acquerelli d’interno. Accanto a nomi assai noti, come quelli dello scultore danese Thorwaldsen o del bronzista parigino Thomire, si trovano quelli di artisti minori ma non meno rappresentativi, come quello del francese J.B.G. Youf, autore di molti dei pregevoli mobili impero delle case dei Bonaparte, di cui anche in collezione Praz esiste un secrétaire, o della pittrice Marguerite Ancelot Chardon (1792-1875) il cui ritratto della famiglia russa dei Kuschnikoff, a Parigi nel 1818, avrebbe ben potuto figurare nelle Conversation pieces pubblicate da Praz nel 1971.
Ritrattisti dell’area mitteleuropea come J.N. Ender (1793-1876) o M. Sthol (1818-1881) sono presenti in entrambe le collezioni, ma l’assonanza più tipicamente “prazzesca” è quella offerta dalla bella tempera, presente in mostra, di Michelangelo Maestri (notizie tra il 1779 e il 1812), desunta come molta della sua produzione da un prototipo raffaellesco, che raffigura Medea e che con altri tre analoghi soggetti è riprodotta identica all’interno di uno degli acquerelli della collezione Praz, eseguito in Inghilterra attorno al 1840 dal pittore di origine russa Francis Stephanoff.
La collaborazione offerta dal Museo Praz è stata per la Fondazione Palazzo Coronini Cronberg un’occasione davvero unica sia per la splendida cornice messa a disposizione sia per aver dato alla dimora storica goriziana la possibilità di poter essere presente sul panorama artistico e culturale nazionale in una fase molto delicata del proprio sviluppo: dallo scorso anno infatti sono in atto importanti restauri strutturali del complesso museale che ne hanno richiesto la chiusura temporanea al pubblico. I restauri che termineranno alla fine del 2005, consentiranno una miglior fruizione degli spazi adibiti a museo e delle stesse collezioni, grazie agli adeguamenti dell’impiantistica, effettuati secondo le vigenti normative CEE. Restano invece tuttora visitabili i cinque ettari di parco all’inglese che circondano la Villa cinquecentesca
21
ottobre 2004
Mitteleuropa sul Tevere – Neoclassico e Biedermeier dalle Collezioni Coronini Cronberg di Gorizia
Dal 21 ottobre 2004 al 27 febbraio 2005
arte antica
Location
MUSEO MARIO PRAZ
Roma, Via Giuseppe Zanardelli, 1, (Roma)
Roma, Via Giuseppe Zanardelli, 1, (Roma)