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MK – Divano Occidentale
Il progetto ‘autodidatta’ di MK prevede un lavoro permanente di ricerca corporea a partire da esperienze eterogenee, più legate alla musica che alla coreografia in senso tradizionale
Comunicato stampa
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MK
Divano Occidentale
produzione MK in collaborazione con Xing
con Komla Wulfrid Aziadou, Philippe Barbut, Biagio Caravano, Laura Scarpini + guest
suono: Starfuckers da "infinitive sessions" dbk 102
regia: Michele Di Stefano
Divano occidentale è una 'seduta coreografica' derivata del progetto sostanzasonora, dal quale mutua la scansione alfabetica delle scene e l’uso del corpo come funzione di un meccanismo che produce immagini casuali, o meglio le ospita e le contiene, rinviando continuamente a un discorso impossibile. Un’indagine sulla cronologia di quei ‘momenti giusti’ che trasformano l’albergo delle immagini in una possibile rappresentazione, alla quale i corpi aderiscono o voltano le spalle.
La materia è sostanza riverberante, significanza pura, continuo rinvio. Il corpo permanenza nel tempo. Il pubblico l’oggetto del discorso. Ma dietro tutto c’è la lista; essa ha la stessa calma con la quale viene perpetrato il lavorio nella struttura. E la struttura è al confine di qualcosa, è un lavorio di arginamento e controllo ai bordi della rappresentazione.
Diwan è una parola araba che indica un consesso, ma anche un canzoniere.
Una successione alfabetica di parole costruisce l’ipotetica struttura per l'apparire di immagini e personaggi. Un numero imprecisato di persone entra ed esce dallo spazio della rappresentazione accettando di passare attraverso quelle immagini che le parole (=didascalie) sottolineano. In realtà questi corpi sono occupati da tutt’altro, qualcosa di inclassificabile, che esula dalla loro trasformazione in figure; essi abitano tempi differenti, scivolano da un tempo all'altro. Il divano è incidentale, le immagini sono incidentali, così come le didascalie (che infatti seguono l'ordine più arbitrario ed elementare). L'apparente produzione di senso è un continuo rinvio che permette al soggetto di rimanere altrove durante l'esposizione. E nessuno sembra aver rapporto con nessuno.
Nel lavorio per tenere sospesa una tensione irriconoscibile contro tutti i segnali di riconoscibilità che la macchina spettacolare dispone, si sviluppa il problema dei corpi che rimane un problema, sul quale "scartocciare" il ritmo. Quando la danza appare è sempre nel vuoto, evacuazione dal meccanismo.
Michele Di Stefano
Il progetto 'autodidatta' di MK prevede un lavoro permanente di ricerca corporea a partire da esperienze eterogenee, più legate alla musica che alla coreografia in senso tradizionale. I primi lavori hanno costituito un ciclo di indagine sul formato breve e sulle potenzialità coreografiche del duo (Aconcagua, Quartier Mu, E-ink). Gli spettacoli successivi hanno visto una crescita, in termini di apporti personali in scena e dei formati. Mk ultra, definito 'un atto ritmico', indaga lo spaesamento nel rapporto tra gli spazi interni del corpo e le traiettorie di movimento, Zero Moses l'intensità arbitraria di continui smarrimenti (ogni performance prevede la presenza di un "intruso" che organizza il proprio percorso all’interno dello spettacolo in tempo reale) e Addominale bianco, spettacolo 'ottuso e senza disegno' si sviluppa nell'attimo, senza memoria né storia. Segue Birdwatching, progetto a tappe modulato nell'arco di 2 anni a partire dal 2003, a cui si affianca il recente progetto Sostanza sonora, lavoro di ricerca tra suono, immagine e fisicità avviato con la formazione italo francese ESC nel 2004. Nel 2000 Michele Di Stefano riceve il premio "Danza&Danza" per la coreografia contemporanea. E' uno dei 5 coreografi a cui è dedicato il libro sulla nuova coreografia europea Corpo Sottile (Ubulibri 2003) progetto sostanza sonora 04-05 produzione MK, ESC Electro-acoustic synthesis crew, Santarcangelo dei Teatri, Zone Attive, in collaborazione con l’Arboreto di Mondaino, Ass. cult. Mosaico e Xing.
Divano Occidentale
produzione MK in collaborazione con Xing
con Komla Wulfrid Aziadou, Philippe Barbut, Biagio Caravano, Laura Scarpini + guest
suono: Starfuckers da "infinitive sessions" dbk 102
regia: Michele Di Stefano
Divano occidentale è una 'seduta coreografica' derivata del progetto sostanzasonora, dal quale mutua la scansione alfabetica delle scene e l’uso del corpo come funzione di un meccanismo che produce immagini casuali, o meglio le ospita e le contiene, rinviando continuamente a un discorso impossibile. Un’indagine sulla cronologia di quei ‘momenti giusti’ che trasformano l’albergo delle immagini in una possibile rappresentazione, alla quale i corpi aderiscono o voltano le spalle.
La materia è sostanza riverberante, significanza pura, continuo rinvio. Il corpo permanenza nel tempo. Il pubblico l’oggetto del discorso. Ma dietro tutto c’è la lista; essa ha la stessa calma con la quale viene perpetrato il lavorio nella struttura. E la struttura è al confine di qualcosa, è un lavorio di arginamento e controllo ai bordi della rappresentazione.
Diwan è una parola araba che indica un consesso, ma anche un canzoniere.
Una successione alfabetica di parole costruisce l’ipotetica struttura per l'apparire di immagini e personaggi. Un numero imprecisato di persone entra ed esce dallo spazio della rappresentazione accettando di passare attraverso quelle immagini che le parole (=didascalie) sottolineano. In realtà questi corpi sono occupati da tutt’altro, qualcosa di inclassificabile, che esula dalla loro trasformazione in figure; essi abitano tempi differenti, scivolano da un tempo all'altro. Il divano è incidentale, le immagini sono incidentali, così come le didascalie (che infatti seguono l'ordine più arbitrario ed elementare). L'apparente produzione di senso è un continuo rinvio che permette al soggetto di rimanere altrove durante l'esposizione. E nessuno sembra aver rapporto con nessuno.
Nel lavorio per tenere sospesa una tensione irriconoscibile contro tutti i segnali di riconoscibilità che la macchina spettacolare dispone, si sviluppa il problema dei corpi che rimane un problema, sul quale "scartocciare" il ritmo. Quando la danza appare è sempre nel vuoto, evacuazione dal meccanismo.
Michele Di Stefano
Il progetto 'autodidatta' di MK prevede un lavoro permanente di ricerca corporea a partire da esperienze eterogenee, più legate alla musica che alla coreografia in senso tradizionale. I primi lavori hanno costituito un ciclo di indagine sul formato breve e sulle potenzialità coreografiche del duo (Aconcagua, Quartier Mu, E-ink). Gli spettacoli successivi hanno visto una crescita, in termini di apporti personali in scena e dei formati. Mk ultra, definito 'un atto ritmico', indaga lo spaesamento nel rapporto tra gli spazi interni del corpo e le traiettorie di movimento, Zero Moses l'intensità arbitraria di continui smarrimenti (ogni performance prevede la presenza di un "intruso" che organizza il proprio percorso all’interno dello spettacolo in tempo reale) e Addominale bianco, spettacolo 'ottuso e senza disegno' si sviluppa nell'attimo, senza memoria né storia. Segue Birdwatching, progetto a tappe modulato nell'arco di 2 anni a partire dal 2003, a cui si affianca il recente progetto Sostanza sonora, lavoro di ricerca tra suono, immagine e fisicità avviato con la formazione italo francese ESC nel 2004. Nel 2000 Michele Di Stefano riceve il premio "Danza&Danza" per la coreografia contemporanea. E' uno dei 5 coreografi a cui è dedicato il libro sulla nuova coreografia europea Corpo Sottile (Ubulibri 2003) progetto sostanza sonora 04-05 produzione MK, ESC Electro-acoustic synthesis crew, Santarcangelo dei Teatri, Zone Attive, in collaborazione con l’Arboreto di Mondaino, Ass. cult. Mosaico e Xing.
15
giugno 2005
MK – Divano Occidentale
15 giugno 2005
performance - happening
Location
CANGO – CANTIERI GOLDONETTA FIRENZE
Firenze, Via Santa Maria, 23/25, (Firenze)
Firenze, Via Santa Maria, 23/25, (Firenze)
Biglietti
8 euro
Vernissage
15 Giugno 2005, ore 21.30
Autore