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MLZ – inner code / Via delle Segherie
Artiste affermate e giovani, un lavoro all’interno e all’esterno dello spazio che continua un’attività iniziata nel 2014 con Piazza dell’Immaginario, un progetto collaborativo, aperto alla partecipazione e all’inclusione di nuovi agenti per immaginare nuove e possibili soggettività
Comunicato stampa
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MLZ - Via delle Segherie | inner code
Unisce artiste affermate e giovani in un lavoro all'interno e all'esterno dello spazio Dryphoto arte contemporanea, continuando un'attività iniziata nel 2014 con Piazza dell'Immaginario, un progetto collaborativo, aperto alla partecipazione e all'inclusione di nuovi agenti che ci aiutano ad immaginare nuove e possibili soggettività usando come strumento l'arte contemporanea.
Per MLZ - Via delle Segherie, a cura di Alba Braza, Anaisa Franco e Valentina Lapolla lavoreranno all'esterno nelle varie diramazioni di via delle Segherie costruendo azioni e installazioni luminose.
I due interventi lavorano con la luce considerandola una modalità con la quale interagire con lo spazio e la comunità che lo frequenta, invitando alla riflessione su come i diversi modi di abitare la città sono anche determinati dalla presenza/assenza della luce e del buio.
Anaisa Franco con Onirical Fluctuation vuole trasformare un sogno nelle immagini rendendo protagonista una spazio imprevedibile. Una interfaccia che converte in narrazione digitale una concatenazione di ricordi personali condivisi.
Anaisa Franco lavora con mondi tridimensionali navigabili ed interattivi che derivano dalla simulazione in tempo reale di un luogo o di uno spazio, senza costruire una copia reale; unisce psicologia, sogni, filosofia a tecniche di animazione 2D e 3D, robotica, elettronica, realtà virtuale, illustrazione e video producendo ambienti e sculture interattive.
Valentina Lapolla con Tafetà parte dalla considerazione che via delle Segherie e dintorni è percepita dagli abitanti come un'area troppo buia: per rispondere all'esigenza di maggiore illuminazione pubblica coinvolge le abitanti nella progettazione e realizzazione di abiti luminosi, facendo ricorso all'origine del termine abito, che richiama il modo di essere, la disposizione dell'animo, tutto ciò che ci portiamo sempre dietro, che ci è abituale, e per assonanza anche all'abitare, ad avere consuetudine con un luogo.
Con MLZ - inner code, a cura di Luca Carradori e Chiara Ruberti, si cerca nello sguardo di giovani artiste Giulia di Michele, Lori Lako, Elena Mazzi/Sara Tirelli una riflessione sulle tensioni del mondo contemporaneo. Con un approccio che intende porre domande senza affidarsi a risposte univoche e definitive, i lavori in mostra indagano le contraddizioni e gli strappi tra l'essere umano e quello che lo circonda, la città, il territorio, la natura, la società, la memoria.
Giulia di Michele, nei suoi ultimi progetti, si concentra sulla corrispondenza visiva tra la presenza umana e lo spazio urbano, che a vicenda si influenzano. È l'esperienza umana, intensa e traumatica, che prende il sopravvento e trasforma la città in un luogo carico di tensione e impalpabile, dove riflettere sulla duplicità tra spazio concreto e spazio mentale, possibile e irreale.
Il rapporto tra l'essere umano e l'ambiente ad esso circostante, nel quale vive e con il quale si confronta ogni giorno, è al centro della poetica del lavoro di Elena Mazzi che, attraverso un metodo di analisi spesso legato a uno sguardo e un approccio di tipo antropologico, si confronta con un'identità al contempo personale e collettiva. In questa occasione presenta un lavoro realizzato insieme a Sara Tirelli.
La ricerca di Lori Lako porta a riflettere da una parte sull'evoluzione della tecnologia, dall'altra sulla perdita dell'indipendenza di acquisto del consumatore. I suoi lavori affrontano anche temi duri come la guerra, talvolta vanno invece a ricomporre fratture, custodire memorie domestiche e portare bellezza.
Realizzata in collaborazione con:
MiBACT e SIAE nell'ambito dell'iniziativa "Sillumina - Copia privata per i giovani, per la cultura"; Toscanaincontemporanea2017, Regione Toscana Giovani Sì; Comune di Prato, Assessorato alla Cultura; Comitato di via delle Segherie, Prato; Circolo Curiel, Prato; Liceo Statale Carlo Livi Prato; Associazione RamUnion Italia; Culturama, Valencia - ES; .con Contemporaneo Condiviso, Prato; Costanza Abati, Prato.
Sponsor tecnici:
Elfi SrL, Agliana, Pistoia; Leonardo Panci per l'arte, Prato.
BIO ARTISTE
Anaisa Franco (1981 a San Paolo, Brasile) Vive e lavora a San Paolo.
Laurea in Belle Arti alla FAAP di San Paolo, ha conseguito il Master in Arte e Tecnologia digitale presso l'Università di Plymouth, Regno Unito. Nel 2011, riceve il Premio Edith Russ Haus, Germania, per artisti emergenti e il premio BEEP Arte Elettronica, Spagna. Negli ultimi anni ha sviluppato progetti di Medialabs in residenze e su commissione. Ha esposto in America, Asia, Europa. Fra le esperienze, Experimenta Biennial in Australia, EXIT Festival a Parigi; ARCO Madrid in Spagna; Europalia a Bruxelles; Live Ammo al MOCA Museo d'Arte Contemporanea di Taipei, Taiwan; Sonarmática al CCCB di Barcellona. Lavora con la galleria Lume in Brasile e la Galleria Adora Calvo in Spagna.
Valentina Lapolla. Il suo lavoro si sviluppa in dialogo con la realtà e il contesto. Inizia il suo percorso artistico all'interno del gruppo SenzaDimoraFissa, laboratorio nato a Prato nel 2006 da un progetto di Andrea Abati e che fa propria la pratica artistica come modalità che contribuisce alla formazione di una società in transizione. Di stampo concettuale il suo lavoro fa uso di diversi mezzi, dalla fotografia alla performance, dal video alle installazioni sonore. Recentemente si è dedicata a progetti basati su elettronica open source.
Giulia di Michele (1996, Canosa di Puglia, BT) scopre sin da subito la passione per la fotografia e, appena conseguita la maturità classica, si trasferisce a Modena nel 2015 per frequentare il Master di Alta Formazione sull'Immagine Contemporanea della Fondazione Fotografia Modena. Parallelamente continua gli studi classici in Lettere Moderne all'Università degli Studi di Parma. Nel 2017 a conclusione del biennio della scuola di fotografia, il suo lavoro Locus Duplex, viene selezionato per essere acquisito dalla Fondazione Cassa di Risparmio Modena.
Lori Lako (1991, Podradec, Albania), vive e lavora a Firenze. Nel 2012 consegue la laurea in Pittura all'Accademia delle Belle Arti di Firenze dove si laurea nel 2016 in Pittura e Nuovi Linguaggi Espressivi. Ha esposto il suo lavoro in Italia e all'estero. Tra le personali, nel 2013 Lesfull, Fondazione Lanfranco Baldi, Pelago e nel 2012 Ne rrugen e artit, Galeria Lasgush Poradeci, Pogradec. Tra le collettive più recenti, nel 2017 Tu 35 Expanded, Centro Pecci, Prato; nel 2016 Piazza dell'Immaginario, Dryphoto arte contemporanea, piazza 5 marzo 2015, Prato; Downside-up, Tirana Art Lab, Avviso di garanzia, Ex tribunale, Pescara; In-memori, Officina Meccanica, Montevarchi; Era pacifica pare, Careof, Milano; nel 2015 Art vs. Budget , Galeria Lasgush Poradeci, Pogradec, TU35 - Geografia dell'arte emergente in Toscana, Officina Giovani, Prato; Jahresausstellung (Accademia delle Belle Arti di Monaco).
Elena Mazzi (1984, Reggio Emilia) ha studiato Storia dell'Arte presso l'Università di Siena. Nel 2011 si è laureata in Arti Visive presso l'IUAV di Venezia. Ha trascorso un periodo di studi all'estero presso la Royal Academy of Art (Konsthogskolan) di Stoccolma. Le sue opere sono state esposte nelle mostre personali e collettive, tra le più recenti: Palazzo Fortuny a Venezia, 16° Quadriennale di Roma, GAM di Torino, 14° Biennale di Istanbul, 17° BJCEM Biennale del Mediterraneo, EGE-European Glass Experience, Fittia Pavilion durante la 14° Biennale d'Architettura di Venezia. Ha partecipato a diversi programmi di residenza tra cui HIAP a Helsinki, Guilmi Art project in Abruzzo, Via Farini a Milano, Fundacion Botin in Spagna, Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia, Future Farmers AIR a San Francisco. È artista tutor per l'anno 2016-2017 presso Fondazione Spinola Banna per l'arte, in collaborazione con GAM, Torino.
Sara Tirelli si laurea nel 2003 al DAMS di Bologna con il massimo dei voti e nello stesso anno ottiene il Diploma di Filmmaker presso la Scuola Civica di Cinema, Televisione e Nuovi Media di Milano. Inizia la sua carriera come videomaker nell'ambito di produzioni musicali ed artistiche tra Italia, Olanda e Germania. Nel 2008 ritorna in Italia e da allora la sua attività professionale si divide tra produzioni artistiche e commerciali, lavorando sia come autrice televisiva che come regista di videoclip, adv e short-doc. Nel 2010 partecipa alla residenza d'artista presso la Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia. I suoi lavori sono stati esposti in vari festival e mostre tra cui la 16° Quadriennale d'Arte di Roma, la 12° Biennale di Architettura di Venezia e il Rotterdam Film Festival.
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Unisce artiste affermate e giovani in un lavoro all'interno e all'esterno dello spazio Dryphoto arte contemporanea, continuando un'attività iniziata nel 2014 con Piazza dell'Immaginario, un progetto collaborativo, aperto alla partecipazione e all'inclusione di nuovi agenti che ci aiutano ad immaginare nuove e possibili soggettività usando come strumento l'arte contemporanea.
Per MLZ - Via delle Segherie, a cura di Alba Braza, Anaisa Franco e Valentina Lapolla lavoreranno all'esterno nelle varie diramazioni di via delle Segherie costruendo azioni e installazioni luminose.
I due interventi lavorano con la luce considerandola una modalità con la quale interagire con lo spazio e la comunità che lo frequenta, invitando alla riflessione su come i diversi modi di abitare la città sono anche determinati dalla presenza/assenza della luce e del buio.
Anaisa Franco con Onirical Fluctuation vuole trasformare un sogno nelle immagini rendendo protagonista una spazio imprevedibile. Una interfaccia che converte in narrazione digitale una concatenazione di ricordi personali condivisi.
Anaisa Franco lavora con mondi tridimensionali navigabili ed interattivi che derivano dalla simulazione in tempo reale di un luogo o di uno spazio, senza costruire una copia reale; unisce psicologia, sogni, filosofia a tecniche di animazione 2D e 3D, robotica, elettronica, realtà virtuale, illustrazione e video producendo ambienti e sculture interattive.
Valentina Lapolla con Tafetà parte dalla considerazione che via delle Segherie e dintorni è percepita dagli abitanti come un'area troppo buia: per rispondere all'esigenza di maggiore illuminazione pubblica coinvolge le abitanti nella progettazione e realizzazione di abiti luminosi, facendo ricorso all'origine del termine abito, che richiama il modo di essere, la disposizione dell'animo, tutto ciò che ci portiamo sempre dietro, che ci è abituale, e per assonanza anche all'abitare, ad avere consuetudine con un luogo.
Con MLZ - inner code, a cura di Luca Carradori e Chiara Ruberti, si cerca nello sguardo di giovani artiste Giulia di Michele, Lori Lako, Elena Mazzi/Sara Tirelli una riflessione sulle tensioni del mondo contemporaneo. Con un approccio che intende porre domande senza affidarsi a risposte univoche e definitive, i lavori in mostra indagano le contraddizioni e gli strappi tra l'essere umano e quello che lo circonda, la città, il territorio, la natura, la società, la memoria.
Giulia di Michele, nei suoi ultimi progetti, si concentra sulla corrispondenza visiva tra la presenza umana e lo spazio urbano, che a vicenda si influenzano. È l'esperienza umana, intensa e traumatica, che prende il sopravvento e trasforma la città in un luogo carico di tensione e impalpabile, dove riflettere sulla duplicità tra spazio concreto e spazio mentale, possibile e irreale.
Il rapporto tra l'essere umano e l'ambiente ad esso circostante, nel quale vive e con il quale si confronta ogni giorno, è al centro della poetica del lavoro di Elena Mazzi che, attraverso un metodo di analisi spesso legato a uno sguardo e un approccio di tipo antropologico, si confronta con un'identità al contempo personale e collettiva. In questa occasione presenta un lavoro realizzato insieme a Sara Tirelli.
La ricerca di Lori Lako porta a riflettere da una parte sull'evoluzione della tecnologia, dall'altra sulla perdita dell'indipendenza di acquisto del consumatore. I suoi lavori affrontano anche temi duri come la guerra, talvolta vanno invece a ricomporre fratture, custodire memorie domestiche e portare bellezza.
Realizzata in collaborazione con:
MiBACT e SIAE nell'ambito dell'iniziativa "Sillumina - Copia privata per i giovani, per la cultura"; Toscanaincontemporanea2017, Regione Toscana Giovani Sì; Comune di Prato, Assessorato alla Cultura; Comitato di via delle Segherie, Prato; Circolo Curiel, Prato; Liceo Statale Carlo Livi Prato; Associazione RamUnion Italia; Culturama, Valencia - ES; .con Contemporaneo Condiviso, Prato; Costanza Abati, Prato.
Sponsor tecnici:
Elfi SrL, Agliana, Pistoia; Leonardo Panci per l'arte, Prato.
BIO ARTISTE
Anaisa Franco (1981 a San Paolo, Brasile) Vive e lavora a San Paolo.
Laurea in Belle Arti alla FAAP di San Paolo, ha conseguito il Master in Arte e Tecnologia digitale presso l'Università di Plymouth, Regno Unito. Nel 2011, riceve il Premio Edith Russ Haus, Germania, per artisti emergenti e il premio BEEP Arte Elettronica, Spagna. Negli ultimi anni ha sviluppato progetti di Medialabs in residenze e su commissione. Ha esposto in America, Asia, Europa. Fra le esperienze, Experimenta Biennial in Australia, EXIT Festival a Parigi; ARCO Madrid in Spagna; Europalia a Bruxelles; Live Ammo al MOCA Museo d'Arte Contemporanea di Taipei, Taiwan; Sonarmática al CCCB di Barcellona. Lavora con la galleria Lume in Brasile e la Galleria Adora Calvo in Spagna.
Valentina Lapolla. Il suo lavoro si sviluppa in dialogo con la realtà e il contesto. Inizia il suo percorso artistico all'interno del gruppo SenzaDimoraFissa, laboratorio nato a Prato nel 2006 da un progetto di Andrea Abati e che fa propria la pratica artistica come modalità che contribuisce alla formazione di una società in transizione. Di stampo concettuale il suo lavoro fa uso di diversi mezzi, dalla fotografia alla performance, dal video alle installazioni sonore. Recentemente si è dedicata a progetti basati su elettronica open source.
Giulia di Michele (1996, Canosa di Puglia, BT) scopre sin da subito la passione per la fotografia e, appena conseguita la maturità classica, si trasferisce a Modena nel 2015 per frequentare il Master di Alta Formazione sull'Immagine Contemporanea della Fondazione Fotografia Modena. Parallelamente continua gli studi classici in Lettere Moderne all'Università degli Studi di Parma. Nel 2017 a conclusione del biennio della scuola di fotografia, il suo lavoro Locus Duplex, viene selezionato per essere acquisito dalla Fondazione Cassa di Risparmio Modena.
Lori Lako (1991, Podradec, Albania), vive e lavora a Firenze. Nel 2012 consegue la laurea in Pittura all'Accademia delle Belle Arti di Firenze dove si laurea nel 2016 in Pittura e Nuovi Linguaggi Espressivi. Ha esposto il suo lavoro in Italia e all'estero. Tra le personali, nel 2013 Lesfull, Fondazione Lanfranco Baldi, Pelago e nel 2012 Ne rrugen e artit, Galeria Lasgush Poradeci, Pogradec. Tra le collettive più recenti, nel 2017 Tu 35 Expanded, Centro Pecci, Prato; nel 2016 Piazza dell'Immaginario, Dryphoto arte contemporanea, piazza 5 marzo 2015, Prato; Downside-up, Tirana Art Lab, Avviso di garanzia, Ex tribunale, Pescara; In-memori, Officina Meccanica, Montevarchi; Era pacifica pare, Careof, Milano; nel 2015 Art vs. Budget , Galeria Lasgush Poradeci, Pogradec, TU35 - Geografia dell'arte emergente in Toscana, Officina Giovani, Prato; Jahresausstellung (Accademia delle Belle Arti di Monaco).
Elena Mazzi (1984, Reggio Emilia) ha studiato Storia dell'Arte presso l'Università di Siena. Nel 2011 si è laureata in Arti Visive presso l'IUAV di Venezia. Ha trascorso un periodo di studi all'estero presso la Royal Academy of Art (Konsthogskolan) di Stoccolma. Le sue opere sono state esposte nelle mostre personali e collettive, tra le più recenti: Palazzo Fortuny a Venezia, 16° Quadriennale di Roma, GAM di Torino, 14° Biennale di Istanbul, 17° BJCEM Biennale del Mediterraneo, EGE-European Glass Experience, Fittia Pavilion durante la 14° Biennale d'Architettura di Venezia. Ha partecipato a diversi programmi di residenza tra cui HIAP a Helsinki, Guilmi Art project in Abruzzo, Via Farini a Milano, Fundacion Botin in Spagna, Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia, Future Farmers AIR a San Francisco. È artista tutor per l'anno 2016-2017 presso Fondazione Spinola Banna per l'arte, in collaborazione con GAM, Torino.
Sara Tirelli si laurea nel 2003 al DAMS di Bologna con il massimo dei voti e nello stesso anno ottiene il Diploma di Filmmaker presso la Scuola Civica di Cinema, Televisione e Nuovi Media di Milano. Inizia la sua carriera come videomaker nell'ambito di produzioni musicali ed artistiche tra Italia, Olanda e Germania. Nel 2008 ritorna in Italia e da allora la sua attività professionale si divide tra produzioni artistiche e commerciali, lavorando sia come autrice televisiva che come regista di videoclip, adv e short-doc. Nel 2010 partecipa alla residenza d'artista presso la Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia. I suoi lavori sono stati esposti in vari festival e mostre tra cui la 16° Quadriennale d'Arte di Roma, la 12° Biennale di Architettura di Venezia e il Rotterdam Film Festival.
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07
ottobre 2017
MLZ – inner code / Via delle Segherie
Dal 07 al 14 ottobre 2017
arte contemporanea
Location
DRYPHOTO
Prato, Via Delle Segherie, 33/a, (Prato)
Prato, Via Delle Segherie, 33/a, (Prato)
Orario di apertura
dal mercoledì al vnerdì dalle 17 alle 20
Vernissage
7 Ottobre 2017, ore 19
Autore
Curatore