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Mnemosine. La forza del femminile
A Gli eroici furori sono riunite quattro artiste, un lavoro tutto femminile, alla ricerca di un’autenticità al di là di ogni rappresentazione. Opere d’Arte come autorevole mezzo di riscatto. Le donne artiste rendono visibile la loro forza, mostrano la loro direzione, ognuna con il proprio stile che
Comunicato stampa
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Gli eroici furori Arte contemporanea presenta un’esposizione dedicata alla forza del femminile, mettendo a confronto il lavoro di quattro artiste: Cinzia Fiorese, Susanna Pozzoli, Melissa Provezza, Ketty Tagliatti.
Diventare donna: è stata proprio Simone de Beauvoir a dire che “donna non si nasce, si diventa”. Se le donne vogliono arrivare a conquistare la posizione di soggetto libero e sovrano, che spetta ad ogni essere umano, devono iniziare a liberarsi di quelle rappresentazioni del femminile e della differenza che hanno determinato la loro secolare oppressione. Contro l’oppressione e contro la violenza, quella cieca e folle che ancora, nel nostro presente, troppo spesso è rivolta verso le donne e il femminile (nel 2011 in Italia 127 donne sono morte, colpite da violenza, spesso all’interno di mura domestiche. Una delle ultime portava in grembo il suo bambino). Rabbia e rifiuto di credere che l’eccidio possa essere così silenzioso.
A Gli eroici furori sono riunite quattro artiste, un lavoro tutto femminile, alla ricerca di un’autenticità al di là di ogni rappresentazione. Opere d’Arte come autorevole mezzo di riscatto. Le donne artiste rendono visibile la loro forza, mostrano la loro direzione, ognuna con il proprio stile che la caratterizza:
Melissa Provezza dipinge con colori eterei in bianco e nero figure femminili, bambine, fragili adolescenti, donne in fieri che hanno perso il colore nel subire menomazioni e violenze. Quasi si annullano nello sfondo chiaro dal quale emergono orifizi: occhielli di metallo al posto della bocca raccontano vicende di abusi subiti, fanno uscire la loro testimonianza disperata senza tracotanza. Ma la tranquillità è solo apparente e il messaggio di Melissa Provezza è molto forte. Le zone erogene sono censurate da cerotti colorati, sui seni chewingum rosa: qualcuno ha osato senza misura l’oggettivazione del corpo delle fanciulle. La donna senza colore attente giustizia. Noi con lei ne abbiamo fiducia
Cinzia Fiorese incide su lastre di plexiglas in punta di trapano aggraziati ecosistemi in movimento: farfalle, libellule, insetti in metamorfosi, grilli e falene catturati in un particolare di volo tra foglie, fiori e piante di un incontaminato giardino. Flora e fauna amoreggiano tra loro. È rappresentato dalle precise mani della Fiorese l’attimo fatale di comunione e contatto. Adorabile Madre Natura.
Le fotografie di Susanna Pozzoli ritraggono quel che resta oggi di un’antica impresa di famiglia, nata nella seconda metà dell’Ottocento e oggi abbandonata. Il documento fotografico ha il potere di dare vita eterna ai muri, alle scale, alle finestre che hanno ospitato uomini e donne in attività lavorative. Alla solitudine delle immagini fa eco il susseguirsi dei protagonisti al lavoro: conoscendo il racconto ce li immaginiamo e il valore della testimonianza raddoppia, opera d’arte fine a se stessa e documento di una storia. Susanna Pozzoli fotografa e custode del tempo.
Ketty Tagliatti cuce e dipinge una grande e spessa trapunta in forma di rosa. Il tessuto pare una veste a righe da recluso, ma questa trama compone un delicato fiore. In altre opere i petali delle rose di Ketty nascondono all’interno spilli di metallo acuminato e tuttavia sono petali. Delicatezza e forza, anche forza di rispondere. La rosa, simbolo del femminile, diventa fiore capace di dare voce, con tutto lo spessore di significati che l’argomento richiede. La ribellione ad uno stato di cose che non tollera più le ingiustizie verso il femminile , senza perdere il femminile. Se ti avvicini troppo e a sproposito una spina o uno spillo infingardo può pungerti.
Le artiste raccontano la loro storia attraverso le loro opere. Mnemosine è la musa che tramanda gli eventi da una generazione all’altra, accostando episodi diversi attraverso una fitta rete di narrazioni, è la Natura Madre e come la Terra, è femminile. Avrebbe tanto bisogno di essere curata, con adorazione, affidabile e benedicente amore.
Diventare donna: è stata proprio Simone de Beauvoir a dire che “donna non si nasce, si diventa”. Se le donne vogliono arrivare a conquistare la posizione di soggetto libero e sovrano, che spetta ad ogni essere umano, devono iniziare a liberarsi di quelle rappresentazioni del femminile e della differenza che hanno determinato la loro secolare oppressione. Contro l’oppressione e contro la violenza, quella cieca e folle che ancora, nel nostro presente, troppo spesso è rivolta verso le donne e il femminile (nel 2011 in Italia 127 donne sono morte, colpite da violenza, spesso all’interno di mura domestiche. Una delle ultime portava in grembo il suo bambino). Rabbia e rifiuto di credere che l’eccidio possa essere così silenzioso.
A Gli eroici furori sono riunite quattro artiste, un lavoro tutto femminile, alla ricerca di un’autenticità al di là di ogni rappresentazione. Opere d’Arte come autorevole mezzo di riscatto. Le donne artiste rendono visibile la loro forza, mostrano la loro direzione, ognuna con il proprio stile che la caratterizza:
Melissa Provezza dipinge con colori eterei in bianco e nero figure femminili, bambine, fragili adolescenti, donne in fieri che hanno perso il colore nel subire menomazioni e violenze. Quasi si annullano nello sfondo chiaro dal quale emergono orifizi: occhielli di metallo al posto della bocca raccontano vicende di abusi subiti, fanno uscire la loro testimonianza disperata senza tracotanza. Ma la tranquillità è solo apparente e il messaggio di Melissa Provezza è molto forte. Le zone erogene sono censurate da cerotti colorati, sui seni chewingum rosa: qualcuno ha osato senza misura l’oggettivazione del corpo delle fanciulle. La donna senza colore attente giustizia. Noi con lei ne abbiamo fiducia
Cinzia Fiorese incide su lastre di plexiglas in punta di trapano aggraziati ecosistemi in movimento: farfalle, libellule, insetti in metamorfosi, grilli e falene catturati in un particolare di volo tra foglie, fiori e piante di un incontaminato giardino. Flora e fauna amoreggiano tra loro. È rappresentato dalle precise mani della Fiorese l’attimo fatale di comunione e contatto. Adorabile Madre Natura.
Le fotografie di Susanna Pozzoli ritraggono quel che resta oggi di un’antica impresa di famiglia, nata nella seconda metà dell’Ottocento e oggi abbandonata. Il documento fotografico ha il potere di dare vita eterna ai muri, alle scale, alle finestre che hanno ospitato uomini e donne in attività lavorative. Alla solitudine delle immagini fa eco il susseguirsi dei protagonisti al lavoro: conoscendo il racconto ce li immaginiamo e il valore della testimonianza raddoppia, opera d’arte fine a se stessa e documento di una storia. Susanna Pozzoli fotografa e custode del tempo.
Ketty Tagliatti cuce e dipinge una grande e spessa trapunta in forma di rosa. Il tessuto pare una veste a righe da recluso, ma questa trama compone un delicato fiore. In altre opere i petali delle rose di Ketty nascondono all’interno spilli di metallo acuminato e tuttavia sono petali. Delicatezza e forza, anche forza di rispondere. La rosa, simbolo del femminile, diventa fiore capace di dare voce, con tutto lo spessore di significati che l’argomento richiede. La ribellione ad uno stato di cose che non tollera più le ingiustizie verso il femminile , senza perdere il femminile. Se ti avvicini troppo e a sproposito una spina o uno spillo infingardo può pungerti.
Le artiste raccontano la loro storia attraverso le loro opere. Mnemosine è la musa che tramanda gli eventi da una generazione all’altra, accostando episodi diversi attraverso una fitta rete di narrazioni, è la Natura Madre e come la Terra, è femminile. Avrebbe tanto bisogno di essere curata, con adorazione, affidabile e benedicente amore.
24
ottobre 2012
Mnemosine. La forza del femminile
Dal 24 ottobre al 24 novembre 2012
arte contemporanea
Location
GLI EROICI FURORI
Milano, Via Melzo, 30, (Milano)
Milano, Via Melzo, 30, (Milano)
Orario di apertura
dal lun. al ven. 16-19.30
Sabato 15-18.30
Mattina su appuntamento
Vernissage
24 Ottobre 2012, ore 18:30
Autore
Curatore