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Mnemosyne. L’ Atlante delle immagini
La Conferenza é coordinata dal docente di Storia dell’ Arte Antonio Benemia, presentata da Camilla Boemio che illustrerà la mostra che curerà a Giugno (opening il 13 Giugno – dal 28 Giugno) nella Pescheria di Pesaro durante il Festival del Cinema 50°.
Comunicato stampa
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La Conferenza é coordinata dal docente di Storia dell’ Arte Antonio Benemia , presentata da Camilla Boemio che illustrerà la mostra che curerà a Giugno (opening il 13 Giugno – dal 28 Giugno) nella Pescheria di Pesaro durante il Festival del Cinema 50° .
Sarà presente la direttrice dell’ Accademia Anna Verducci .
Parteciperà alla mostra l’ artista Stefano Graziani .
La conferenza illustrerà il concetto della mostra e i lavori (video – fotografia) dei vari artisti internazionali scelti .
Verranno proiettati degli still dai vari video .
.
La mostra attualizza e reinterpreta in chiave contemporanea il testo cult dello storico dell’ Arte Aby Warburg: MNEMOSYNE – L’ Atalante delle immagini.
L’opera, mai ultimata, è sempre stata avvolta da un aurea di mistero e fascinazione .
Mnemocyne è un atlante figurativo (Bilderatlas) composto da una serie di tavole, costituite da montaggi fotografici che assemblano riproduzioni di opere diverse: testimonianze di ambito soprattutto rinascimentale (opere d'arte, pagine di manoscritti, carte da gioco, etc.); ma anche reperti archeologici dell'antichità orientale, greca e romana; e ancora testimonianze della cultura del XX secolo (ritagli di giornale, etichette pubblicitarie, francobolli).
Nel Bilderatlas, che contiene un migliaio di fotografie sapientemente composte e assemblate, le immagini sono oggetto privilegiato di studio in quanto sono un modo immediato di ‘dire il mondo’. L’immagine è il luogo in cui più direttamente precipita e si condensa l'impressione e la memoria degli eventi. Dotate di un primordiale potere energetico di evocazione, in forza della loro vitalità espressiva le immagini costituiscono i principali veicoli e supporti della tradizione culturale e della memoria sociale, che in determinate circostanze può essere “riattivata e scaricata”. Nell'Atlante la giustapposizione di immagini, impaginate in modo da tessere più fili tematici attorno ai nuclei e ai dettagli di maggior rilievo, crea campi di energia e provoca lo spettatore a innescare un processo interpretativo aperto: “la parola all'immagine” (zum Bild das Wort).
Mnemocyne è dunque una macchina, una sorta di gigantesco condensatore in cui si raccolgono tutte le correnti energetiche che hanno animato e ancora animano la memoria dell'Europa. Obiettivo dell’Atlante è illustrare i meccanismi di tradizione di temi e figure dall'antichità – orientale e greco-romana – all’attualità, con particolare riguardo alla ripresa di moti, gesti e posture che esprimono l’intera gamma dell’eccitazione emozionale (l'aggressione, la difesa, il sacrificio, il lutto, la malinconia, l'estasi, il trionfo, etc.). Si tratta di Pathosformeln – formule espressive dell'emozione – dedotte direttamente in forma artistica dai modelli antichi, o anche riemergenti senza diretto collegamento ai modelli, nella forma di engramma, esito spontaneo dell'istinto gestuale umano.
Sono stati scelti dalla curatrice Camilla Boemio artisti internazionali (Steven Klein, Biorn Melhus, Candice Breitz, Christelle Lheureux, Klaus Thymann, Clemens von Wedemeyer, Gaston Ramirez Feltrin, Tony Oursler, Guido Van Der Werve , Richard Kern), nazionali (Andrea Dojmi, Stefano Graziani, Nico Vascellari, e il gruppo Alterazioni video) e i lavori video (con delle eccezioni fotografiche) più interessanti e, pertinenti al concetto analizzato, degli ultimi anni. Inoltre, presenti anche molte opere inedite tra le quali ricordiamo “Smother” di Luis Gispert e “Romantic delusions” di Jesper Just e, novità italiana, “The Soft Epic, or: Savages of the Pacific Wes”, di Nadia Hironaka e Matthew Suib e “Purified by fire” di Matthew Suib.
Sarà presente la direttrice dell’ Accademia Anna Verducci .
Parteciperà alla mostra l’ artista Stefano Graziani .
La conferenza illustrerà il concetto della mostra e i lavori (video – fotografia) dei vari artisti internazionali scelti .
Verranno proiettati degli still dai vari video .
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La mostra attualizza e reinterpreta in chiave contemporanea il testo cult dello storico dell’ Arte Aby Warburg: MNEMOSYNE – L’ Atalante delle immagini.
L’opera, mai ultimata, è sempre stata avvolta da un aurea di mistero e fascinazione .
Mnemocyne è un atlante figurativo (Bilderatlas) composto da una serie di tavole, costituite da montaggi fotografici che assemblano riproduzioni di opere diverse: testimonianze di ambito soprattutto rinascimentale (opere d'arte, pagine di manoscritti, carte da gioco, etc.); ma anche reperti archeologici dell'antichità orientale, greca e romana; e ancora testimonianze della cultura del XX secolo (ritagli di giornale, etichette pubblicitarie, francobolli).
Nel Bilderatlas, che contiene un migliaio di fotografie sapientemente composte e assemblate, le immagini sono oggetto privilegiato di studio in quanto sono un modo immediato di ‘dire il mondo’. L’immagine è il luogo in cui più direttamente precipita e si condensa l'impressione e la memoria degli eventi. Dotate di un primordiale potere energetico di evocazione, in forza della loro vitalità espressiva le immagini costituiscono i principali veicoli e supporti della tradizione culturale e della memoria sociale, che in determinate circostanze può essere “riattivata e scaricata”. Nell'Atlante la giustapposizione di immagini, impaginate in modo da tessere più fili tematici attorno ai nuclei e ai dettagli di maggior rilievo, crea campi di energia e provoca lo spettatore a innescare un processo interpretativo aperto: “la parola all'immagine” (zum Bild das Wort).
Mnemocyne è dunque una macchina, una sorta di gigantesco condensatore in cui si raccolgono tutte le correnti energetiche che hanno animato e ancora animano la memoria dell'Europa. Obiettivo dell’Atlante è illustrare i meccanismi di tradizione di temi e figure dall'antichità – orientale e greco-romana – all’attualità, con particolare riguardo alla ripresa di moti, gesti e posture che esprimono l’intera gamma dell’eccitazione emozionale (l'aggressione, la difesa, il sacrificio, il lutto, la malinconia, l'estasi, il trionfo, etc.). Si tratta di Pathosformeln – formule espressive dell'emozione – dedotte direttamente in forma artistica dai modelli antichi, o anche riemergenti senza diretto collegamento ai modelli, nella forma di engramma, esito spontaneo dell'istinto gestuale umano.
Sono stati scelti dalla curatrice Camilla Boemio artisti internazionali (Steven Klein, Biorn Melhus, Candice Breitz, Christelle Lheureux, Klaus Thymann, Clemens von Wedemeyer, Gaston Ramirez Feltrin, Tony Oursler, Guido Van Der Werve , Richard Kern), nazionali (Andrea Dojmi, Stefano Graziani, Nico Vascellari, e il gruppo Alterazioni video) e i lavori video (con delle eccezioni fotografiche) più interessanti e, pertinenti al concetto analizzato, degli ultimi anni. Inoltre, presenti anche molte opere inedite tra le quali ricordiamo “Smother” di Luis Gispert e “Romantic delusions” di Jesper Just e, novità italiana, “The Soft Epic, or: Savages of the Pacific Wes”, di Nadia Hironaka e Matthew Suib e “Purified by fire” di Matthew Suib.
22
maggio 2009
Mnemosyne. L’ Atlante delle immagini
22 maggio 2009
presentazione
incontro - conferenza
incontro - conferenza
Location
ACCADEMIA DI BELLE ARTI
Macerata, Piazza Cesare Battisti, (Macerata)
Macerata, Piazza Cesare Battisti, (Macerata)
Vernissage
22 Maggio 2009, ore 15 Aula Magna Svoboda Via.Berardi 6
Curatore