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Moda e stile. Interpretazioni personali nella storia dell’abbigliamento
La Galleria del Costume di Palazzo Pitti ogni due anni rinnova totalmente l’allestimento delle sale, sostituendo abiti ed accessori con altri estratti dai depositi. Questo permette di vedere le collezioni a rotazione, di garantirne la conservazione e di gratificare la generosità dei donatori
Comunicato stampa
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La Galleria del Costume di Palazzo Pitti ogni due anni rinnova totalmente l’allestimento delle sale, sostituendo abiti ed accessori con altri estratti dai depositi. Questo permette di vedere le collezioni a rotazione, di garantirne la conservazione e di gratificare la generosità dei donatori.
La selezione che viene inaugurata quest’anno, nel coprire un arco temporale dal Settecento ad oggi, si snoda lungo il filo rosso del tema fondamentale dell’”essere alla moda”: un’esigenza che ha accompagnato l’umanità probabilmente fin dalle sue più remote origini. Essere alla moda significa seguire il gusto dei tempi e adeguarsi alle ultime novità. E allora, quale spazio rimane nell’abbigliamento alle scelte individuali? E quanto veramente ci si vuole distinguere attraverso l’abbigliamento? L’esecuzione artigianale del capo riesce o no ad esprimere la nostra identità profonda? Il sarto e lo stilista che ruolo hanno nelle nostre scelte?
A queste domande impegnative offrono alcune risposte gli abiti e “guardaroba” presentati nella nuova selezione. Dagli abiti del Settecento, confezionati a imitazione della moda della corte di Francia e talvolta addirittura con tessuti francesi, si passa alle creazioni delle grandi sartorie ottocentesche, spesso di sontuosa eleganza. Poi arrivò la moda pronta, venduta nei grandi magazzini. Nel Novecento, dal secondo dopoguerra, compaiono infine i capi firmati dai grandi stilisti, dittatori del gusto “alla moda” e arbitri non tanto dell’eleganza, quanto del modo di apparire.
Attraverso combinazioni di abiti e di accessori, sono esemplificate le scelte personali di tre protagonisti del passato: un nobile fiorentino, un’aristocratica cliente di una sartoria torinese e una signora dell’alta borghesia di Firenze. Fra i nuclei di abiti di personaggi a noi contemporanei, conclude il percorso una presentazione sorprendente di capi, presa a prestito da un guardaroba privato in continua e vertiginosa evoluzione.
Oggi uomini e donne si rivolgono con libertà creativa alle migliori griffes dello stilismo, scegliendo e combinando ciò che meglio corrisponde alla loro personalità per divenire, attraverso formule classiche o innovative, gli stilisti di se stessi.
Mostra e catalogo, edito dalla Casa Editrice Sillabe, sono a cura di Caterina Chiarelli e Roberta Orsi Landini.
La selezione che viene inaugurata quest’anno, nel coprire un arco temporale dal Settecento ad oggi, si snoda lungo il filo rosso del tema fondamentale dell’”essere alla moda”: un’esigenza che ha accompagnato l’umanità probabilmente fin dalle sue più remote origini. Essere alla moda significa seguire il gusto dei tempi e adeguarsi alle ultime novità. E allora, quale spazio rimane nell’abbigliamento alle scelte individuali? E quanto veramente ci si vuole distinguere attraverso l’abbigliamento? L’esecuzione artigianale del capo riesce o no ad esprimere la nostra identità profonda? Il sarto e lo stilista che ruolo hanno nelle nostre scelte?
A queste domande impegnative offrono alcune risposte gli abiti e “guardaroba” presentati nella nuova selezione. Dagli abiti del Settecento, confezionati a imitazione della moda della corte di Francia e talvolta addirittura con tessuti francesi, si passa alle creazioni delle grandi sartorie ottocentesche, spesso di sontuosa eleganza. Poi arrivò la moda pronta, venduta nei grandi magazzini. Nel Novecento, dal secondo dopoguerra, compaiono infine i capi firmati dai grandi stilisti, dittatori del gusto “alla moda” e arbitri non tanto dell’eleganza, quanto del modo di apparire.
Attraverso combinazioni di abiti e di accessori, sono esemplificate le scelte personali di tre protagonisti del passato: un nobile fiorentino, un’aristocratica cliente di una sartoria torinese e una signora dell’alta borghesia di Firenze. Fra i nuclei di abiti di personaggi a noi contemporanei, conclude il percorso una presentazione sorprendente di capi, presa a prestito da un guardaroba privato in continua e vertiginosa evoluzione.
Oggi uomini e donne si rivolgono con libertà creativa alle migliori griffes dello stilismo, scegliendo e combinando ciò che meglio corrisponde alla loro personalità per divenire, attraverso formule classiche o innovative, gli stilisti di se stessi.
Mostra e catalogo, edito dalla Casa Editrice Sillabe, sono a cura di Caterina Chiarelli e Roberta Orsi Landini.
19
dicembre 2006
Moda e stile. Interpretazioni personali nella storia dell’abbigliamento
19 dicembre 2006
arti decorative e industriali
Location
PALAZZO PITTI – GALLERIA D’ARTE MODERNA E GALLERIA DEL COSTUME
Firenze, Piazza Dei Pitti, 1, (Firenze)
Firenze, Piazza Dei Pitti, 1, (Firenze)
Biglietti
intero € 6.00
ridotto € 3.00
Vernissage
19 Dicembre 2006, ore 17.30
Editore
SILLABE
Ufficio stampa
CAMILLA SPERANZA
Curatore