Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Modes of Democracy
Lo scopo di “Modes of democracy”, una mostra realizzata con la cooperazione del consiglio Europeo, è di riflettere criticamente le forme sfaccettate, le sfumature regionali e le particolarità locali della partecipazione politica. Gli argomenti della mostra sono legati innanzitutto agli attuali mutamenti politici, alle sue origini e alle sue conseguenze fatali per la popolazione coinvolta
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Forte di Fortezza
Mostra
Modes of Democracy
12.11.2015 – 27.03.2016
Lo scopo di “Modes of democracy”, una mostra realizzata con la cooperazione del
consiglio Europeo, è di riflettere criticamente le forme sfaccettate, le sfumature
regionali e le particolarità locali della partecipazione politica. Gli argomenti della
mostra sono legati innanzitutto agli attuali mutamenti politici, alle sue origini e alle
sue conseguenze fatali per la popolazione coinvolta.
La democrazia ai tempi del mondo connesso e globale ha molteplici volti. Se da una
parte internet nasconde l‘insidia della sorveglianza, del controllo, della violazione
della privacy, dall‘altra porta ad una società civile sempre più partecipativa e, in
ultima analisi, più democrazia. Il successo delle forze populiste e il ritorno dei partiti
di stampo autoritario in Europa e altrove mettono in luce questo pericolo a cui tutti noi
siamo esposti.
Stiamo assistendo ad un regresso della democrazia? La mostra Modes of
Democracy si confronta con questa tematica su diversi piani della geopolitica: dai
progetti di vicinato nelle città fino alle regioni e agli stati nazionali, giungendo infine
alla questione dello sviluppo globale transnazionale che ci riguarda tutti quanti.
La mostra internazionale Modes of Democracy curata da Jaroslav Andel e
patrocinata dal Consiglio d‘Europa, tenutasi a Praga presso il Centro di Arte
Contemporanea DOX da novembre 2014 a marzo 2015, viene ora ospitata a
Fortezza e presenta singoli lavori ma anche progetti collettivi di artisti provenienti dai
cinque continenti.
L’opera d’arte contemporanea degli artisti Harun Farocki, Trevor Paglen e Laura
Poitras esplora le forme di sorveglianza e di controllo attraverso le nuove tecnologie
e spiega le loro conseguenze negative per le libertà e i diritti democratici
fondamentali.
Le tecnologie digitali non costituiscono soltanto strumenti di controllo e sorveglianza,
ma possono anche essere poste a servizio di una società civile partecipativa e del
progresso sociale. Un caso particolare è rappresentato dalla costituzione islandese,
scritta in crowdsourcing, ossia attraverso il contributo degli utenti, con la massima
trasparenza e la partecipazione pubblica. Il duo di artisti islandesi Libia Castro e
Ólafur Ólafsson sono i creatori di un’installazione video che contiene il testo
completo della costituzione islandese in forma musicata.
Una parte della mostra è stata curata da Haimo Perkman con opere di Peter Kaser,
Jakob De Chririco, Franz Pichler, Peter Tribus, Urlich Egger, Nicolò Degiorgis,
Hannes Egger, Julia Frank, Siggi Hofer, Peter Holzknecht, Gabriela Oberkofler e
presenta la storia più recente dell’Alto Adige.
L‘Alto Adige con il suo Statuto d‘Autonomia, rappresenta un esempio di democrazia
unico nel suo genere. Il processo di trasformazione politica, passato attraverso
lunghe trattative tra il governo regionale dell‘Alto Adige e lo Stato italiano con la
mediazione delle istituzioni internazionali, ha condotto ad uno speciale modello di
autonomia, valido tutt‘oggi. La ripresa economica a cui si assiste negli anni Settanta
si inserisce nel solco di questo sofisticato sistema di equilibri tra diversi interessi di
carattere politico, culturale ed economico.
La mostra intitolata Respirando il paese dei Sudeti, racconta la storia di Ùsti nad
Labem, capitale della regione settentrionale della Boemia e luogo che più di ogni
altro incarna il destino di questa regione di confine della Repubblica Ceca,
storicamente conosciuta come il paese dei Sudeti.
Il progetto Corredor Verde di Daniel Latorre invece illustra diverse forme di
partecipazione cittadina per superare le diversità sociali nella città Cali in Columbia.
Lanchonete.org è un progetto residenziale per artisti e allo stesso tempo un
ristorante cooperativo per i quartieri intorno al centro di Sao Paolo in Brasile.
Lanchonete.org vuole essere un prisma che riflette la comprensione e il dialogo sugli
argomenti, le condizioni, i successi e i fallimenti della vita quotidiana nel centro di
Sao Paulo, affinché la città possa nuovamente prosperare. É pensata anche per
essere un punto di riferimento per i cittadini che potranno dare il loro feedback sulle
decisioni e gli sviluppi politici.
La video-installazione Torture Talkie di Ebadur Rahman invece vuole essere un
intervento diretto nel dibattito pubblico sulle tematiche della violenza mediatica e
della biopolitica: telegiornali, reali shows, giornalismo borghese, sorveglianza, diritti
civili, costituzione e legalità.
Le reti sociali globali permettono nuove forme d’organizzazione partecipativa
autonoma e sociale. Tuttavia mancano ancora le idee, i modelli e le misure adeguate
per favorire il progresso verso un nuovo tipo di democrazia globale. Il progetto di
Paolo Cirio, Global Direct, consiste di diversi organigrammi animati che illustrano la
nuova forma d’amministrazione partecipatoria.
Orari d’apertura: Martedì – Domenica ore 10- 16
Mostra
Modes of Democracy
12.11.2015 – 27.03.2016
Lo scopo di “Modes of democracy”, una mostra realizzata con la cooperazione del
consiglio Europeo, è di riflettere criticamente le forme sfaccettate, le sfumature
regionali e le particolarità locali della partecipazione politica. Gli argomenti della
mostra sono legati innanzitutto agli attuali mutamenti politici, alle sue origini e alle
sue conseguenze fatali per la popolazione coinvolta.
La democrazia ai tempi del mondo connesso e globale ha molteplici volti. Se da una
parte internet nasconde l‘insidia della sorveglianza, del controllo, della violazione
della privacy, dall‘altra porta ad una società civile sempre più partecipativa e, in
ultima analisi, più democrazia. Il successo delle forze populiste e il ritorno dei partiti
di stampo autoritario in Europa e altrove mettono in luce questo pericolo a cui tutti noi
siamo esposti.
Stiamo assistendo ad un regresso della democrazia? La mostra Modes of
Democracy si confronta con questa tematica su diversi piani della geopolitica: dai
progetti di vicinato nelle città fino alle regioni e agli stati nazionali, giungendo infine
alla questione dello sviluppo globale transnazionale che ci riguarda tutti quanti.
La mostra internazionale Modes of Democracy curata da Jaroslav Andel e
patrocinata dal Consiglio d‘Europa, tenutasi a Praga presso il Centro di Arte
Contemporanea DOX da novembre 2014 a marzo 2015, viene ora ospitata a
Fortezza e presenta singoli lavori ma anche progetti collettivi di artisti provenienti dai
cinque continenti.
L’opera d’arte contemporanea degli artisti Harun Farocki, Trevor Paglen e Laura
Poitras esplora le forme di sorveglianza e di controllo attraverso le nuove tecnologie
e spiega le loro conseguenze negative per le libertà e i diritti democratici
fondamentali.
Le tecnologie digitali non costituiscono soltanto strumenti di controllo e sorveglianza,
ma possono anche essere poste a servizio di una società civile partecipativa e del
progresso sociale. Un caso particolare è rappresentato dalla costituzione islandese,
scritta in crowdsourcing, ossia attraverso il contributo degli utenti, con la massima
trasparenza e la partecipazione pubblica. Il duo di artisti islandesi Libia Castro e
Ólafur Ólafsson sono i creatori di un’installazione video che contiene il testo
completo della costituzione islandese in forma musicata.
Una parte della mostra è stata curata da Haimo Perkman con opere di Peter Kaser,
Jakob De Chririco, Franz Pichler, Peter Tribus, Urlich Egger, Nicolò Degiorgis,
Hannes Egger, Julia Frank, Siggi Hofer, Peter Holzknecht, Gabriela Oberkofler e
presenta la storia più recente dell’Alto Adige.
L‘Alto Adige con il suo Statuto d‘Autonomia, rappresenta un esempio di democrazia
unico nel suo genere. Il processo di trasformazione politica, passato attraverso
lunghe trattative tra il governo regionale dell‘Alto Adige e lo Stato italiano con la
mediazione delle istituzioni internazionali, ha condotto ad uno speciale modello di
autonomia, valido tutt‘oggi. La ripresa economica a cui si assiste negli anni Settanta
si inserisce nel solco di questo sofisticato sistema di equilibri tra diversi interessi di
carattere politico, culturale ed economico.
La mostra intitolata Respirando il paese dei Sudeti, racconta la storia di Ùsti nad
Labem, capitale della regione settentrionale della Boemia e luogo che più di ogni
altro incarna il destino di questa regione di confine della Repubblica Ceca,
storicamente conosciuta come il paese dei Sudeti.
Il progetto Corredor Verde di Daniel Latorre invece illustra diverse forme di
partecipazione cittadina per superare le diversità sociali nella città Cali in Columbia.
Lanchonete.org è un progetto residenziale per artisti e allo stesso tempo un
ristorante cooperativo per i quartieri intorno al centro di Sao Paolo in Brasile.
Lanchonete.org vuole essere un prisma che riflette la comprensione e il dialogo sugli
argomenti, le condizioni, i successi e i fallimenti della vita quotidiana nel centro di
Sao Paulo, affinché la città possa nuovamente prosperare. É pensata anche per
essere un punto di riferimento per i cittadini che potranno dare il loro feedback sulle
decisioni e gli sviluppi politici.
La video-installazione Torture Talkie di Ebadur Rahman invece vuole essere un
intervento diretto nel dibattito pubblico sulle tematiche della violenza mediatica e
della biopolitica: telegiornali, reali shows, giornalismo borghese, sorveglianza, diritti
civili, costituzione e legalità.
Le reti sociali globali permettono nuove forme d’organizzazione partecipativa
autonoma e sociale. Tuttavia mancano ancora le idee, i modelli e le misure adeguate
per favorire il progresso verso un nuovo tipo di democrazia globale. Il progetto di
Paolo Cirio, Global Direct, consiste di diversi organigrammi animati che illustrano la
nuova forma d’amministrazione partecipatoria.
Orari d’apertura: Martedì – Domenica ore 10- 16
11
novembre 2015
Modes of Democracy
Dall'undici novembre 2015 al 27 marzo 2016
arte contemporanea
Location
FORTE ASBURGICO
Fortezza, -, (Bolzano)
Fortezza, -, (Bolzano)
Orario di apertura
Martedì – Domenica ore 10- 16