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Mohamed Keita – Nel Pensiero, nello sguardo
Il progetto ha preso forma attraverso le visite ai centri di seconda accoglienza della provincia di Firenze: qui Mohamed Keita ha realizzato gli scatti che vengono presentati nella mostra
Comunicato stampa
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Ad aprire il pomeriggio di giovedì 12 dicembre sarà alle 17.30 l’ installazione Habitus/Ethos di Benedetta Manfriani con la performance del del Coro ConFusion da lei diretto, dopo mesi di residenza a MAD, nell’ambito del Festival dei Diritti (la manifestazione promossa dal Comune di Firenze in collaborazione con numerose realtà cittadine). Subito dopo (alle 17.45) gli assessori del comune di Firenze Andrea Vannucci e Sara Funaro, l’artista e il curatore della mostra, insieme a Valentina Gensini, direttore artistico di MAD, apriranno l’incontro“L’immagine del VOLONTARIATO”con relatori Filippo Steven Ferrara (fotografo e volontario dell'Associazione Angeli della città, Firenze) e Letizia Materassi (docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi, UNIFI).
A seguire, alle 18.15 l’opening della mostra.
La residenza di Mohamed Keita presso MAD Murate Art District si è focalizzata sul rapporto tra migrazioni e immagini; in particolare sulle rappresentazioni dell’integrazione istituzionale e del volontariato nei media. Il progetto ha quindi preso forma attraverso le visite ai centri di seconda accoglienza della provincia di Firenze. Qui Mohamed Keita ha realizzato gli scatti presentati in questa mostra, che si offre quale modo diverso di rappresentare l’alterità, perché questa sia non solo oggetto dello sguardo e del pensiero, ma agente nel pensiero e nello sguardo.
Nel pensiero_ Le immagini rappresentano oggi un materiale estremamente diffuso, abbondante, invadente persino. La velocità che caratterizza la fruizione visuale e cognitiva nei media digitali rende il loro approccio sempre più distaccato e fugace. Partendo da questa constatazione, l’allestimento della mostra è concepito con lo scopo di creare un tempo per l’immagine, evocando la composizione delle pale d’altare medievali e rinascimentali. L’esposizione, scevra da didascalie, vuole proporsi come un racconto visivo, in cui il pensiero dello spettatore possa trovar spazio per esplorare.
Nello sguardo_ La mostra si apre con una serie di scatti che inquadrano particolari architettonici dei luoghi visitati; gli spazi introducono il racconto, catturando lo sguardo con un gioco coloristico molto delicato, ma l’uomo inizia subito ad essere evocato con la presenza di alcuni oggetti quali indumenti stesi al sole. L’esposizione continua con un dialogo costante tra ritratti degli ospiti e particolari dei luoghi vissuti, concludendosi con un dittico di ritratti. Mohamed evita di produrre ritratti pietistici o stereotipati che cerchino il dolore negli occhi dei soggetti o nella loro condizione fisica. Le persone sono ritratte nella loro umanità individuale e non nella loro tragica storia: accettare l’alterità non contempla alcun pietismo.
Nel pensiero, nello sguardo_ Il rapporto tra le strutture geometriche e i volti è una precisa scelta stilistica e narrativa del fotografo, che non crea immagini da osservare soltanto nella loro bellezza formale, dimentiche del contesto e dei soggetti. Al contrario la composizione è il mezzo attraverso il quale catturare lo sguardo, spingerlo a soffermarsi e a prendersi del tempo; per attivare un pensiero che non si fermi alla superficie ma sia in grado di assaporare il messaggio dell’immagine, scoprirne il vero contenuto.
A margine dell’indagine di residenza sono stati creati anche due ‘racconti’, qui esposti, che cercano di guardare da dentro il mondo degli SPRAR e del volontariato, accompagnati da immagini di Aboubacar Kourouma, ospite di un centro di seconda accoglienza.
A seguire, alle 18.15 l’opening della mostra.
La residenza di Mohamed Keita presso MAD Murate Art District si è focalizzata sul rapporto tra migrazioni e immagini; in particolare sulle rappresentazioni dell’integrazione istituzionale e del volontariato nei media. Il progetto ha quindi preso forma attraverso le visite ai centri di seconda accoglienza della provincia di Firenze. Qui Mohamed Keita ha realizzato gli scatti presentati in questa mostra, che si offre quale modo diverso di rappresentare l’alterità, perché questa sia non solo oggetto dello sguardo e del pensiero, ma agente nel pensiero e nello sguardo.
Nel pensiero_ Le immagini rappresentano oggi un materiale estremamente diffuso, abbondante, invadente persino. La velocità che caratterizza la fruizione visuale e cognitiva nei media digitali rende il loro approccio sempre più distaccato e fugace. Partendo da questa constatazione, l’allestimento della mostra è concepito con lo scopo di creare un tempo per l’immagine, evocando la composizione delle pale d’altare medievali e rinascimentali. L’esposizione, scevra da didascalie, vuole proporsi come un racconto visivo, in cui il pensiero dello spettatore possa trovar spazio per esplorare.
Nello sguardo_ La mostra si apre con una serie di scatti che inquadrano particolari architettonici dei luoghi visitati; gli spazi introducono il racconto, catturando lo sguardo con un gioco coloristico molto delicato, ma l’uomo inizia subito ad essere evocato con la presenza di alcuni oggetti quali indumenti stesi al sole. L’esposizione continua con un dialogo costante tra ritratti degli ospiti e particolari dei luoghi vissuti, concludendosi con un dittico di ritratti. Mohamed evita di produrre ritratti pietistici o stereotipati che cerchino il dolore negli occhi dei soggetti o nella loro condizione fisica. Le persone sono ritratte nella loro umanità individuale e non nella loro tragica storia: accettare l’alterità non contempla alcun pietismo.
Nel pensiero, nello sguardo_ Il rapporto tra le strutture geometriche e i volti è una precisa scelta stilistica e narrativa del fotografo, che non crea immagini da osservare soltanto nella loro bellezza formale, dimentiche del contesto e dei soggetti. Al contrario la composizione è il mezzo attraverso il quale catturare lo sguardo, spingerlo a soffermarsi e a prendersi del tempo; per attivare un pensiero che non si fermi alla superficie ma sia in grado di assaporare il messaggio dell’immagine, scoprirne il vero contenuto.
A margine dell’indagine di residenza sono stati creati anche due ‘racconti’, qui esposti, che cercano di guardare da dentro il mondo degli SPRAR e del volontariato, accompagnati da immagini di Aboubacar Kourouma, ospite di un centro di seconda accoglienza.
12
dicembre 2019
Mohamed Keita – Nel Pensiero, nello sguardo
Dal 12 dicembre 2019 al 12 gennaio 2020
fotografia
Location
MAD – MURATE ART DISTRICT
Firenze, Piazza Delle Murate, (Firenze)
Firenze, Piazza Delle Murate, (Firenze)
Orario di apertura
dal martedì al sabato dalle 14.30 alle 19.30
Vernissage
12 Dicembre 2019, ore 17.30
Autore
Curatore