Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
-
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
-
Monica Gorini – Sperimentazioni visuali
L’artista che si muove tra Installazioni, Fotografia, Performance, Linguaggi multimediali, esplora in questa mostra con disegni l’invisibile e lo traduce in materia, geometria e forme pittoriche. Questi disegni oscillano tra rigore scientifico ed emotività, tra logica e intuizione.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
“Scenari” si campiona ad essere, in una città come Firenze, lo specchio di un’arte di frontiera, assolutamente in movimento, ipermoderna, ipertesa, ipercolta, mente e cuore, ma anche progetto e destino della comunicazione estetica. E’ con questo progetto, ideato e diretto dall’illustre Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea Prof. Carlo Franza, figura di piano internazionale, che si vuole indicare e sorreggere l’arte nuova e, dunque, protagonisti e bandiere, bandendo ogni culto del transitorio per porgere a tutti il culto dell'eterno. Il terzo millennio che fa vivere i processi creativi in un clima di saccheggiamento della realtà, perchè il futuro è ora, fra rappresentazioni e interpretazioni, ci porta a cogliere il nuovo destino della bellezza. Con l'arte vogliamo aprire finestre sul mondo, con l'arte vogliamo aprire stagioni eroiche, con l'arte vogliamo inaugurare una nuova civiltà. Finestre sul mondo è un punto di partenza. Con “Scenari” si troveranno ad essere coinvolti, ogni volta, sei artisti con sei mostre personali. I sei di questo capitolo sono Andy Ceausu, Sergio Gimelli, Monica Gorini, Pierluigi Ghidini, Fulvio Marino, Mario Zappa.
Scrive Carlo Franza nel testo: “Installazioni, fotografia, performance, linguaggi multimediali e molto altro, sono il parlato visivo dell’artista Monica Gorini e del suo furore, del dono della creatività che si spinge verso un’estremizzazione del concetto di limite, di rapporto tra l’esistente e i significati che l’esistente mostra. Nel tracciato tra inconscio e conscio, il tramite è il mestiere, che ogni artista si fabbrica da solo, specie nella contemporaneità. L’artista è quasi obbligato, dalla sua stessa forza, a praticare il percorso della creazione, fino allora finita; da questo assunto occorre partire per leggere questa mostra che presenta una serie di disegni, di appunti, di studi, di idee. Beninteso, non che questi fogli siano da meno di opere finite, anzi si mostrano in tutta la loro freschezza e illuminazione. Sono a mio avviso opere compiute. Linee, tracciati, esagoni, triangoli, cerchi, rettangoli, angoli, frattali, geometrie dell’universo, tutto si mostra in un linguaggio basato su ciò che percepiamo e che, secondo la scienza attuale, è molto diverso dalla realtà. La realtà atomica delle cose, di un oggetto, di un dipinto, di una scultura, di un foglio di carta è uno spazio nel quale si aggirano sistemi di particelle che poco hanno in comune con l’apparenza di ciò che vediamo. Monica Gorini con questi disegni esplora l’invisibile e lo traduce in materia, geometria e forme pittoriche. Questi disegni della Gorini oscillano tra rigore scientifico ed emotività, tra logica e intuizione. La percezione del mondo vivente come rete di relazioni rende il ragionare in questa prospettiva la caratteristica fondamentale del pensiero sistemico. La Gorini con istinto e speculazione critica ha creato un proprio linguaggio, immagini vitali ma indefinite, diventate icone. Arte astratto-geometrica che si spinge, pur con una spiritualità contenuta, verso un costruttivismo utopico, costruttore di ordine e progetto”.
Biografia dell’artista
Monica Gorini (Domodossola, 1967) vive e lavora tra Milano e il Lago d’Orta. Diplomata all’Accademia di Belle Arti di Brera ha da sempre affiancato all’attività artistica la formazione in ambito pedagogico didattico, collaborando con Università e Accademie, con Istituzioni legate al mondo dei non vedenti come U.I.C. Unione Italiana Ciechi e Istituto dei Ciechi di Milano. Tra le esperienze all’estero, in questo settore, si ricorda la partecipazione alla poster session della conferenza: “Multimodal approach to learning, creativity and communication” organizzata da Art Education for the blind di New York, e da Teachers College Columbia University, presso il Metropolitan Museum of Art di New York. È in questa occasione che l’artista ha esposto due sue sculture multisensoriali. Monica Gorini, facendo tesoro dell’esperienza vissuta per molti anni con persone non vedenti, ha sviluppato una forma di espressione che si avvale di diversi linguaggi: pittura, scultura, fotografia, video e installazioni. Nel suo approccio cross-modale alla Natura, ossia con una interconnessione tra i sensi, molto vicini alla sinenstesia, il suo pensiero è olistico, c’è il riconoscimento di una intelligenza dell’Universo che unifica il Tutto e che coinvolge molti aspetti del sapere: matematici, botanici, filosofici, estetici, scientifici, poetici, persino spirituali. Le sue opere, frutto di sperimentazioni, sono spesso accompagnate da testi poetici che compone in prima persona. Autodidatta in ambito fotografico, combina sovente riferimenti e materiali del proprio mondo poetico e onirico con teorie scientifiche e filosofiche riunendoli in un’unica forma di narrazione. Sensibilmente legata al mondo della natura e dei diritti è alla ricerca di un’estetica che stimoli anche riflessioni attuali ed intime, finalizzate allo sviluppo di una coscienza sociale e di una nuova ecologia spirituale del mondo
Ha esposto sia in Italia che all’estero in mostre personali e collettive: Metropolitan Museum of Art, New York; Palazzo Italia, Berlino; Se Center for Photography, Greenville, South Carolina, USA; Galleria Corrado Bortone, Parigi; Space Nau Bostik, Barcellona, Fortezza del Priamar, Savona; Palazzo Duchi di Santo Stefano, Taormina, Villa Nobel, Sanremo; Officine Creative Ansaldo, Milano. Istituto dei ciechi e U.I.C. Unione Italiana dei ciechi, Milano; Triennale Design Museum, Milano, Arsenale di Venezia. Per le sue installazioni è stata più volte selezionata al Premio Arte Laguna di Venezia. Nel 2025 è l’illustre Storico dell’Arte Contemporanea Prof. Carlo Franza ad invitarla nel Progetto “Scenari” con una mostra personale dal titolo “Sperimentazioni visuali” al Plus Florence di Firenze. Di lei ha scritto il Prof. Carlo Franza, storico dell’arte, critico e opinionista de “Il Giornale”.
Biografia del curatore
Carlo Franza è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. E’ vissuto dal 1959 al 1980 a Roma dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Sociologia e Filosofia); dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Allievo e Assistente Ordinario di Giulio Carlo Argan all’Università La Sapienza di Roma. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, nell’Università della Slesia e in altre numerose Università Estere (Università della Slesia, Università di New York). Docente nell’ Executive Master “Diplomatic, Economic and Strategic Perspectives in Global Scenarios” alla School of Management dell’Università LUM nella Villa Clerici sede del Campus di Milano, Docente nel Master di Fotografia (ARD&NT Institute di Milano - Accademia di Belle Arti di Brera e Politecnico di Milano) dell’Accademia di Brera e Politecnico di Milano e nel Master Universitario in Management dei Beni Culturali allo Ied di Milano. E' Consulente Tecnico del Tribunale di Milano per l'Arte Moderna e Contemporanea. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci critici d’arte più importanti d’Europa. Giornalista, Critico d’Arte dal 1974 a “Il Giornale” di Indro Montanelli, poi a “Libero” fondato da Vittorio Feltri. Nel 2012 riprende sul quotidiano “Il Giornale” la collaborazione giornalistica come opinionista, unitamente alla sua Rubrica “Scenari dell'arte”, divenendone una delle Firme più lette. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. E’ fondatore e direttore del Mimac della Fondazione Don Tonino Bello. Fa parte del Comitato Scientifico di importanti Archivi per l’Arte (Archivio Arturo Vermi- Milano, ecc.). Dal 2022 è nel Comitato di indirizzo della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi presso l’Università di Milano. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (del quale è oggi Presidente di Giuria) e il Premio Città di Tricase nel 2008. Nel 2013 ha vinto il Premio “Berlino” per il Giornalismo e la Critica d'Arte. Nel 2016 ha vinto a Roma-Sala Vanvitelliana il Premio ARTECOM-onlus per il Giornalismo, la Docenza Universitaria e la Critica d’Arte. Nell’ottobre 2020 gli viene assegnato a Roma nella Biblioteca Vallicelliana il Premio Artecom-onlus come Protagonista della Cultura 2020.
Scrive Carlo Franza nel testo: “Installazioni, fotografia, performance, linguaggi multimediali e molto altro, sono il parlato visivo dell’artista Monica Gorini e del suo furore, del dono della creatività che si spinge verso un’estremizzazione del concetto di limite, di rapporto tra l’esistente e i significati che l’esistente mostra. Nel tracciato tra inconscio e conscio, il tramite è il mestiere, che ogni artista si fabbrica da solo, specie nella contemporaneità. L’artista è quasi obbligato, dalla sua stessa forza, a praticare il percorso della creazione, fino allora finita; da questo assunto occorre partire per leggere questa mostra che presenta una serie di disegni, di appunti, di studi, di idee. Beninteso, non che questi fogli siano da meno di opere finite, anzi si mostrano in tutta la loro freschezza e illuminazione. Sono a mio avviso opere compiute. Linee, tracciati, esagoni, triangoli, cerchi, rettangoli, angoli, frattali, geometrie dell’universo, tutto si mostra in un linguaggio basato su ciò che percepiamo e che, secondo la scienza attuale, è molto diverso dalla realtà. La realtà atomica delle cose, di un oggetto, di un dipinto, di una scultura, di un foglio di carta è uno spazio nel quale si aggirano sistemi di particelle che poco hanno in comune con l’apparenza di ciò che vediamo. Monica Gorini con questi disegni esplora l’invisibile e lo traduce in materia, geometria e forme pittoriche. Questi disegni della Gorini oscillano tra rigore scientifico ed emotività, tra logica e intuizione. La percezione del mondo vivente come rete di relazioni rende il ragionare in questa prospettiva la caratteristica fondamentale del pensiero sistemico. La Gorini con istinto e speculazione critica ha creato un proprio linguaggio, immagini vitali ma indefinite, diventate icone. Arte astratto-geometrica che si spinge, pur con una spiritualità contenuta, verso un costruttivismo utopico, costruttore di ordine e progetto”.
Biografia dell’artista
Monica Gorini (Domodossola, 1967) vive e lavora tra Milano e il Lago d’Orta. Diplomata all’Accademia di Belle Arti di Brera ha da sempre affiancato all’attività artistica la formazione in ambito pedagogico didattico, collaborando con Università e Accademie, con Istituzioni legate al mondo dei non vedenti come U.I.C. Unione Italiana Ciechi e Istituto dei Ciechi di Milano. Tra le esperienze all’estero, in questo settore, si ricorda la partecipazione alla poster session della conferenza: “Multimodal approach to learning, creativity and communication” organizzata da Art Education for the blind di New York, e da Teachers College Columbia University, presso il Metropolitan Museum of Art di New York. È in questa occasione che l’artista ha esposto due sue sculture multisensoriali. Monica Gorini, facendo tesoro dell’esperienza vissuta per molti anni con persone non vedenti, ha sviluppato una forma di espressione che si avvale di diversi linguaggi: pittura, scultura, fotografia, video e installazioni. Nel suo approccio cross-modale alla Natura, ossia con una interconnessione tra i sensi, molto vicini alla sinenstesia, il suo pensiero è olistico, c’è il riconoscimento di una intelligenza dell’Universo che unifica il Tutto e che coinvolge molti aspetti del sapere: matematici, botanici, filosofici, estetici, scientifici, poetici, persino spirituali. Le sue opere, frutto di sperimentazioni, sono spesso accompagnate da testi poetici che compone in prima persona. Autodidatta in ambito fotografico, combina sovente riferimenti e materiali del proprio mondo poetico e onirico con teorie scientifiche e filosofiche riunendoli in un’unica forma di narrazione. Sensibilmente legata al mondo della natura e dei diritti è alla ricerca di un’estetica che stimoli anche riflessioni attuali ed intime, finalizzate allo sviluppo di una coscienza sociale e di una nuova ecologia spirituale del mondo
Ha esposto sia in Italia che all’estero in mostre personali e collettive: Metropolitan Museum of Art, New York; Palazzo Italia, Berlino; Se Center for Photography, Greenville, South Carolina, USA; Galleria Corrado Bortone, Parigi; Space Nau Bostik, Barcellona, Fortezza del Priamar, Savona; Palazzo Duchi di Santo Stefano, Taormina, Villa Nobel, Sanremo; Officine Creative Ansaldo, Milano. Istituto dei ciechi e U.I.C. Unione Italiana dei ciechi, Milano; Triennale Design Museum, Milano, Arsenale di Venezia. Per le sue installazioni è stata più volte selezionata al Premio Arte Laguna di Venezia. Nel 2025 è l’illustre Storico dell’Arte Contemporanea Prof. Carlo Franza ad invitarla nel Progetto “Scenari” con una mostra personale dal titolo “Sperimentazioni visuali” al Plus Florence di Firenze. Di lei ha scritto il Prof. Carlo Franza, storico dell’arte, critico e opinionista de “Il Giornale”.
Biografia del curatore
Carlo Franza è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. E’ vissuto dal 1959 al 1980 a Roma dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Sociologia e Filosofia); dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Allievo e Assistente Ordinario di Giulio Carlo Argan all’Università La Sapienza di Roma. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, nell’Università della Slesia e in altre numerose Università Estere (Università della Slesia, Università di New York). Docente nell’ Executive Master “Diplomatic, Economic and Strategic Perspectives in Global Scenarios” alla School of Management dell’Università LUM nella Villa Clerici sede del Campus di Milano, Docente nel Master di Fotografia (ARD&NT Institute di Milano - Accademia di Belle Arti di Brera e Politecnico di Milano) dell’Accademia di Brera e Politecnico di Milano e nel Master Universitario in Management dei Beni Culturali allo Ied di Milano. E' Consulente Tecnico del Tribunale di Milano per l'Arte Moderna e Contemporanea. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci critici d’arte più importanti d’Europa. Giornalista, Critico d’Arte dal 1974 a “Il Giornale” di Indro Montanelli, poi a “Libero” fondato da Vittorio Feltri. Nel 2012 riprende sul quotidiano “Il Giornale” la collaborazione giornalistica come opinionista, unitamente alla sua Rubrica “Scenari dell'arte”, divenendone una delle Firme più lette. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. E’ fondatore e direttore del Mimac della Fondazione Don Tonino Bello. Fa parte del Comitato Scientifico di importanti Archivi per l’Arte (Archivio Arturo Vermi- Milano, ecc.). Dal 2022 è nel Comitato di indirizzo della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi presso l’Università di Milano. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (del quale è oggi Presidente di Giuria) e il Premio Città di Tricase nel 2008. Nel 2013 ha vinto il Premio “Berlino” per il Giornalismo e la Critica d'Arte. Nel 2016 ha vinto a Roma-Sala Vanvitelliana il Premio ARTECOM-onlus per il Giornalismo, la Docenza Universitaria e la Critica d’Arte. Nell’ottobre 2020 gli viene assegnato a Roma nella Biblioteca Vallicelliana il Premio Artecom-onlus come Protagonista della Cultura 2020.
12
aprile 2025
Monica Gorini – Sperimentazioni visuali
Dal 12 aprile al 20 novembre 2025
arte contemporanea
Location
PLUS FLORENCE
Firenze, Via Santa Caterina D'alessandria, 15, (Firenze)
Firenze, Via Santa Caterina D'alessandria, 15, (Firenze)
Orario di apertura
Da lunedì a domenica su appuntamento.
Vernissage
12 Aprile 2025, Ore 18.00
Autore
Curatore
Autore testo critico
Progetto grafico
Patrocini