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Monica Pirone – Le parole che non conosco
Dal 25 ottobre al 29 novembre 2023 la Biblioteca Vallicelliana presenta, nel Salone Borromini, Le parole che non conosco, installazione di Monica Pirone con audioinstallazione di Eugenio Scrivano con la cura di Michela Becchis
Comunicato stampa
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Dal 25 ottobre 2023 al 29 novembre 2023 la Biblioteca Vallicelliana presenta, nel Salone Borromini, Le parole che non conosco, installazione di Monica Pirone con audioinstallazione di Eugenio Scrivano con la cura di Michela Becchis, che si inserisce all’interno della Rassegna Opera 00│20 a cura di Paola Paesano.
L’installazione presenta un’opera totalmente realizzata in carta di recupero di dimensioni di circa 300 cm x 300 cm, sospesa a circa 300 cm da terra. L’opera realizzata prevalentemente in carta riciclata, ovvero libri recuperati, lesionati o smontati, trasformati in più di 120 sagome diviene narrazione di diverse scene ove oltre alle geometrie, alle architetture, agli ambienti naturali è popolato da numerose presenze umane. La carta di diverse grammature e specie è in prevalenza bianca nelle differenti declinazioni, dalle veline di tonalità bianco titanio, alla carta 300 gr. colore avorio, panna, avorio etc.. All’interno delle teche della Biblioteca troveranno alloggiamento circa trenta sketch book, pop up, carte, che sono il percorso di circa 8 anni di lavoro dell’artista visuale.
Durante l’inaugurazione verrà presentata anche una audioinstallazione site specific di Eugenio Scrivano che accompagnerà il lavoro visivo e che nasce come progetto comune fra i due artisti.
In un volume di Valerio Magrelli nel titolo appare una definizione della parola che, seppur riferita al durissimo lavoro del traduttore, sembra essere legata a questa mostra. Quel titolo infatti è “La parola braccata”. Possono essere braccate parole che non conosciamo? Forse sì. Perché le parole che Pirone non conosce esistono, hanno sensi smarriti o dimenticati, sono state aggredite e stravolte proprio per il loro fatto di esserci e di poter assumere altre forme, altri significati. Queste parole vengono braccate spesso per proibire loro di farsi altro, di essere accolte in altre forme, di continuare un cammino che si apre a un rapporto combinato e dialogante anche se fatto di apparente reciproca riluttanza. Queste parole Pirone preferisce non conoscerle così come sono per poterle far diventare oggetti narrativi che raccontano altro rispetto ad un uso che tanto più è pigro, stereotipato, superficiale, tanto più è violento. Diventano così creature che popolano libri non in senso metaforico ma effettivo, che assumono tutto il carico della narrazione rendendola praticabile, non più suono, troppo spesso roboante e sordo al tempo, ma fatto che rilancia la capacità di attribuire senso a chi si metterà davanti alla parola che da sconosciuta è diventata percorribile.
Accanto alle parole oggetto di Pirone si pone l’intervento musicale di Eugenio Scrivano, il quale lavora sulle parole che le sue composizioni non conoscono. La Biblioteca Vallicelliana racchiude un vasto fondo musicale dei secoli XVI e XVII. Spartiti e molta teoria. La musica atonale non conosce le parole di quei testi e per conoscerle, o riconoscerle, deve decostruirle sia nella parte teorica che in quella compositiva - esecutiva. Decostruirle vuol dire cancellarne il peso di una tradizione che spesso non è storia, ma cristallizzazione; randomizzarle vuol dire sconcertarle ed aprirle a possibili sensi, difficili certamente e tuttavia praticabili e liberi come le parole sconosciute di Pirone.
Le parole che non conosco sarà visitabile ad ingresso gratuito lunedì, martedì, venerdì dalle 10 alle 13 ed il mercoledì e giovedì dalle 15 alle 18.
Il 29 novembre in chiusura della mostra si potrà assistere alla lettura - performance del libro A casa tutto bene di Monica Pirone Bordeaux edizioni, che narra la storia di una donna che tiene un diario durante il lockdown, testo che sarà lo spunto per animare un dibattito sulla violenza di genere alla presenza di Paola Paesano, Michela Becchis, Roberta Melasecca, Silvia Stuky, Stefania Fabrizi, Maria Giovanna Musso ed Anna Maria Panzera, dal titolo “Rappresentarsi”.
info
www.vallicelliana.it
Orari: Lunedì- Martedì- Venerdì dalle 10 alle 13 Mercoledì- Giovedì dalle 15 alle 18 Ingresso gratuito
Media partner artista: Scenografica Roma srl
Organizzazione ed Ufficio Stampa Biblioteca Vallicelliana
Anna Villa
06.68802671 b-vall.promozione@cultura.gov.it
L’installazione presenta un’opera totalmente realizzata in carta di recupero di dimensioni di circa 300 cm x 300 cm, sospesa a circa 300 cm da terra. L’opera realizzata prevalentemente in carta riciclata, ovvero libri recuperati, lesionati o smontati, trasformati in più di 120 sagome diviene narrazione di diverse scene ove oltre alle geometrie, alle architetture, agli ambienti naturali è popolato da numerose presenze umane. La carta di diverse grammature e specie è in prevalenza bianca nelle differenti declinazioni, dalle veline di tonalità bianco titanio, alla carta 300 gr. colore avorio, panna, avorio etc.. All’interno delle teche della Biblioteca troveranno alloggiamento circa trenta sketch book, pop up, carte, che sono il percorso di circa 8 anni di lavoro dell’artista visuale.
Durante l’inaugurazione verrà presentata anche una audioinstallazione site specific di Eugenio Scrivano che accompagnerà il lavoro visivo e che nasce come progetto comune fra i due artisti.
In un volume di Valerio Magrelli nel titolo appare una definizione della parola che, seppur riferita al durissimo lavoro del traduttore, sembra essere legata a questa mostra. Quel titolo infatti è “La parola braccata”. Possono essere braccate parole che non conosciamo? Forse sì. Perché le parole che Pirone non conosce esistono, hanno sensi smarriti o dimenticati, sono state aggredite e stravolte proprio per il loro fatto di esserci e di poter assumere altre forme, altri significati. Queste parole vengono braccate spesso per proibire loro di farsi altro, di essere accolte in altre forme, di continuare un cammino che si apre a un rapporto combinato e dialogante anche se fatto di apparente reciproca riluttanza. Queste parole Pirone preferisce non conoscerle così come sono per poterle far diventare oggetti narrativi che raccontano altro rispetto ad un uso che tanto più è pigro, stereotipato, superficiale, tanto più è violento. Diventano così creature che popolano libri non in senso metaforico ma effettivo, che assumono tutto il carico della narrazione rendendola praticabile, non più suono, troppo spesso roboante e sordo al tempo, ma fatto che rilancia la capacità di attribuire senso a chi si metterà davanti alla parola che da sconosciuta è diventata percorribile.
Accanto alle parole oggetto di Pirone si pone l’intervento musicale di Eugenio Scrivano, il quale lavora sulle parole che le sue composizioni non conoscono. La Biblioteca Vallicelliana racchiude un vasto fondo musicale dei secoli XVI e XVII. Spartiti e molta teoria. La musica atonale non conosce le parole di quei testi e per conoscerle, o riconoscerle, deve decostruirle sia nella parte teorica che in quella compositiva - esecutiva. Decostruirle vuol dire cancellarne il peso di una tradizione che spesso non è storia, ma cristallizzazione; randomizzarle vuol dire sconcertarle ed aprirle a possibili sensi, difficili certamente e tuttavia praticabili e liberi come le parole sconosciute di Pirone.
Le parole che non conosco sarà visitabile ad ingresso gratuito lunedì, martedì, venerdì dalle 10 alle 13 ed il mercoledì e giovedì dalle 15 alle 18.
Il 29 novembre in chiusura della mostra si potrà assistere alla lettura - performance del libro A casa tutto bene di Monica Pirone Bordeaux edizioni, che narra la storia di una donna che tiene un diario durante il lockdown, testo che sarà lo spunto per animare un dibattito sulla violenza di genere alla presenza di Paola Paesano, Michela Becchis, Roberta Melasecca, Silvia Stuky, Stefania Fabrizi, Maria Giovanna Musso ed Anna Maria Panzera, dal titolo “Rappresentarsi”.
info
www.vallicelliana.it
Orari: Lunedì- Martedì- Venerdì dalle 10 alle 13 Mercoledì- Giovedì dalle 15 alle 18 Ingresso gratuito
Media partner artista: Scenografica Roma srl
Organizzazione ed Ufficio Stampa Biblioteca Vallicelliana
Anna Villa
06.68802671 b-vall.promozione@cultura.gov.it
25
ottobre 2023
Monica Pirone – Le parole che non conosco
Dal 25 ottobre al 29 novembre 2023
arte contemporanea
personale
personale
Location
BIBLIOTECA VALLICELLIANA
Roma, Piazza Della Chiesa Nuova, 18, (Roma)
Roma, Piazza Della Chiesa Nuova, 18, (Roma)
Orario di apertura
Lunedì- Martedì- Venerdì dalle 10 alle 13 Mercoledì- Giovedì dalle 15 alle 18
Vernissage
25 Ottobre 2023, ore 16
Sito web
Ufficio stampa
Officinenove
Ufficio stampa
Biblioteca Vallicelliana
Autore
Curatore
Autore testo critico
Media partner
Produzione organizzazione
Patrocini