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Monika Szwed – Instead / Sandro del Pistoia – Sticks
Le personali a cura di Federica Forti, attraverso lavori concepiti appositamente per la galleria, indagano alcuni aspetti del ruolo che l’artista assume nella società contemporanea.
Comunicato stampa
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Sandro del Pistoia è scultore, fotografo, performer che vive tra Londra e la Versilia. Attraverso un’analisi socio-psicologica, Sandro decide che l’artista è creatore di un mondo paradossale e reale al tempo stesso, ironico o piuttosto satirico.
E’ partito dalla realtà contemporanea globalizzata e da un prodotto che ne esemplifica le logiche: le palette abbassa lingua utilizzate per scopi medici.
Queste palette, monouso, monocolore, monoforma, sono “firmate” made in china e come la maggior parte dei prodotti industriali, sono diffuse in tutto il mondo.
Da qui il titolo della mostra. Questi “stecchi” (nient’altro?) vengono assemblati dall’artista grazie all’ausilio di elastici trasparenti e creano sculture dalla solida struttura architettonica ma leggerissime e sinuose, tanto da sembrare forme organiche che si protendono liberamente nello spazio per esplorarlo.
Lo spazio stesso diventa parte dell’opera di del Pistoia in cui pieni e vuoti hanno la stessa importanza estetica.
“Qual è”, si chiede l’artista, “il potere comunicativo delle immagini nella società contemporanea globalizzata?. Delle semplici palette possono diventare sculture se reinterpretate dalla creatività di un artista e assumere un potere comunicativo universale ma allo stesso tempo unico e individuale.
Sandro del Pistoia (Viareggio, 1979) si è diplomato nel 2007 in scultura all’Accademia di Belle Arti di Carrara. Nel 2007 ha partecipato a Cities from below, workshop curato a Pisa da Marco Scotini e ad Interaction and Conflict, networking a cura di Giacomo Bazzani. Dal 2007 ad oggi ha esposto in varie sedi tra cui ricordiamo la mostra Le acciughe fanno la palla al museo Galata di Genova, in qualità di collaboratore dell’artista Giuliano Tomaino, la mostra 7 italian visions a Basilea durante Art 40 Basel, la V Biennale Giovani Artisti a Pisa e la XII Biennale di Scultura a Carrara.
Monika Szwed è una pittrice polacca che vive e lavora a Poznan. Con la sua opera, instead, avverbio inglese che significa ‘al posto di qualcosa o qualcun altro’, Monika cerca una realtà ‘altra’ rispetto a quella visibile, una dimensione spirituale interiore che è una considerazione intima sulla vita.
I suoi riferimenti culturali, tra cui spiccano l’interesse letterario per Lewis Carroll in “Alice nel paese delle meraviglie” e per il teatro di Antoine Artaud, sono fonti da cui attingere. Comune tra questi due scrittori e l’opera di Monika è il senso, evocato, di un significato che sta dietro, da un’altra parte.
“Tanto l’infanzia quanto la malattia mentale”, dice l’artista, “sono condizioni fisiologiche che accettano una visione personale del mondo”.
Il bambino per la sua mancanza d’esperienza accoglie tutto senza preconcetti; il malato, sebbene in modo diverso, ha la stessa libertà critica.
Anche l’artista, secondo Monika, gode di questo punto di vista eccezionale: il concetto è tradotto in immagini attraverso tratti delicatissimi che sembrano provenire da lontano, trapelare sul foglio e quindi scomparire.
Monika Szwed (Poznan, 1978) si è diplomata nel 2003 all’Accademia di Belle Arti di Poznan. Ha vinto la terza edizione del premio Mloda Polska (Giovane Polonia), instituito dal Ministero Polacco della Cultura e del Patrimonio Nazionale.
Tra le sue mostre segnaliamo le personali Koans, Botany for the Advanced, Frozen Chambers, Frozen Charlie e Innocent Homes alla galleria Zderzak di Cracovia tra il 2005 e il 2008. Monika ha partecipato ad Artforum Berlin tre il 2005 e il 2008, anno in cui ha esposto anche al Next- Invitational of Emerging Art a Chicago.
E’ partito dalla realtà contemporanea globalizzata e da un prodotto che ne esemplifica le logiche: le palette abbassa lingua utilizzate per scopi medici.
Queste palette, monouso, monocolore, monoforma, sono “firmate” made in china e come la maggior parte dei prodotti industriali, sono diffuse in tutto il mondo.
Da qui il titolo della mostra. Questi “stecchi” (nient’altro?) vengono assemblati dall’artista grazie all’ausilio di elastici trasparenti e creano sculture dalla solida struttura architettonica ma leggerissime e sinuose, tanto da sembrare forme organiche che si protendono liberamente nello spazio per esplorarlo.
Lo spazio stesso diventa parte dell’opera di del Pistoia in cui pieni e vuoti hanno la stessa importanza estetica.
“Qual è”, si chiede l’artista, “il potere comunicativo delle immagini nella società contemporanea globalizzata?. Delle semplici palette possono diventare sculture se reinterpretate dalla creatività di un artista e assumere un potere comunicativo universale ma allo stesso tempo unico e individuale.
Sandro del Pistoia (Viareggio, 1979) si è diplomato nel 2007 in scultura all’Accademia di Belle Arti di Carrara. Nel 2007 ha partecipato a Cities from below, workshop curato a Pisa da Marco Scotini e ad Interaction and Conflict, networking a cura di Giacomo Bazzani. Dal 2007 ad oggi ha esposto in varie sedi tra cui ricordiamo la mostra Le acciughe fanno la palla al museo Galata di Genova, in qualità di collaboratore dell’artista Giuliano Tomaino, la mostra 7 italian visions a Basilea durante Art 40 Basel, la V Biennale Giovani Artisti a Pisa e la XII Biennale di Scultura a Carrara.
Monika Szwed è una pittrice polacca che vive e lavora a Poznan. Con la sua opera, instead, avverbio inglese che significa ‘al posto di qualcosa o qualcun altro’, Monika cerca una realtà ‘altra’ rispetto a quella visibile, una dimensione spirituale interiore che è una considerazione intima sulla vita.
I suoi riferimenti culturali, tra cui spiccano l’interesse letterario per Lewis Carroll in “Alice nel paese delle meraviglie” e per il teatro di Antoine Artaud, sono fonti da cui attingere. Comune tra questi due scrittori e l’opera di Monika è il senso, evocato, di un significato che sta dietro, da un’altra parte.
“Tanto l’infanzia quanto la malattia mentale”, dice l’artista, “sono condizioni fisiologiche che accettano una visione personale del mondo”.
Il bambino per la sua mancanza d’esperienza accoglie tutto senza preconcetti; il malato, sebbene in modo diverso, ha la stessa libertà critica.
Anche l’artista, secondo Monika, gode di questo punto di vista eccezionale: il concetto è tradotto in immagini attraverso tratti delicatissimi che sembrano provenire da lontano, trapelare sul foglio e quindi scomparire.
Monika Szwed (Poznan, 1978) si è diplomata nel 2003 all’Accademia di Belle Arti di Poznan. Ha vinto la terza edizione del premio Mloda Polska (Giovane Polonia), instituito dal Ministero Polacco della Cultura e del Patrimonio Nazionale.
Tra le sue mostre segnaliamo le personali Koans, Botany for the Advanced, Frozen Chambers, Frozen Charlie e Innocent Homes alla galleria Zderzak di Cracovia tra il 2005 e il 2008. Monika ha partecipato ad Artforum Berlin tre il 2005 e il 2008, anno in cui ha esposto anche al Next- Invitational of Emerging Art a Chicago.
03
luglio 2009
Monika Szwed – Instead / Sandro del Pistoia – Sticks
Dal 03 luglio al 30 settembre 2009
arte contemporanea
Location
GALLERIA MARGINI
Massa, Via Dei Margini, 11, (Massa-carrara)
Massa, Via Dei Margini, 11, (Massa-carrara)
Orario di apertura
dal giovedì al sabato dalle 16 alle 20. Gli altri giorni solo su appuntamento
Vernissage
3 Luglio 2009, dalle 19:00 alle 21:00
Ufficio stampa
ROSI FONTANA
Autore
Curatore