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Monte San Martino: le scoperte presentate in Rocca
«Monte San Martino ai Campi di Riva dopo l’età romana: le recenti scoperte». É il tema dell’incontro pubblico di presentazione delle recenti scoperte nell’importante sito archeologico, da oltre quattro decenni terreno di indagine da parte degli archeologi.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Relatori gli archeologi Giovanni Bellosi e Achillina Granata di ArcheoGeo e Nicoletta Pisu della Soprintendenza per i Beni librari archivistici e archeologici della Provincia autonoma di Trento. L'ingresso è libero.
Situato tra Pranzo di Tenno e Campi di Riva del Garda, Monte San Martino è frequentato fin dall’epoca protostorica come luogo di culto ed è oggi uno dei siti archeologici più vasti e più importanti del Trentino, in cui sono raccolte testimonianze di oltre duemila anni di storia. La quantità e la qualità delle strutture emerse e dei reperti recuperati (epigrafi, vasellame vario in ceramica comune o in terra sigillata, anfore, lucerne, monete di vario tipo, fibule, pendagli ornamentali e strumenti di lavoro quotidiano) fanno di Monte San Martino un sito di ricerca scientifica privilegiata, indagato a partire dagli anni Settanta inizialmente da appassionati locali e quindi dall'Ufficio Beni archeologici, ora Soprintendenza, della Provincia autonoma di Trento.
Gli studi hanno evidenziato come l’area sia frequentata senza interruzione dall’epoca pre-protostorica a tutta l'età romana, quindi dall'alto medioevo all'età moderna. La sua posizione di altura e il rinvenimento di reperti della seconda età del Ferro (dal V al I secolo a.C.) suggeriscono la pratica di riti religiosi che prevedevano, come atto conclusivo, l’offerta di oggetti e di sacrifici animali in grandi roghi votivi (Brandopferplätze). Nella successiva età romana viene edificato un vasto complesso interpretato come santuario, la cui planimetria è ancora ben leggibile: vari ambienti, realizzati con terrazzamenti nella zona sommitale, compongono due grandi blocchi separati da un’area centrale pianeggiante, successivamente la frequentazione si sposta dalla sommità verso la zona meridionale del dosso, dove si costruiscono numerose abitazioni, oltre ad un edificio di grandi dimensioni probabilmente a destinazione pubblica.
Altri resti murari, individuati lungo il versante, farebbero pensare ad una cinta fortificata. Su una parte di queste strutture tardoantiche, parzialmente abbandonate, si imposta una piccola chiesa in epoca longobarda o carolingia (VIII-IX secolo): ricostruita più volte, la cappella di San Martino è menzionata dal XIII secolo ed è officiata fino al 1750. Le iniziative di valorizzazione attuate nel corso degli anni dalla Soprintendenza in collaborazione con i comuni di Riva del Garda e di Tenno hanno visto la realizzazione di infrastrutture funzionali alla visita dell’area e di opere di restauro, oltre alla pubblicazione di un volume sulle indagini dal 1969 al 1979, la creazione del Centro di documentazione a Pranzo di Tenno, incontri e conferenze di divulgazione, eventi musicali e teatrali.
Situato tra Pranzo di Tenno e Campi di Riva del Garda, Monte San Martino è frequentato fin dall’epoca protostorica come luogo di culto ed è oggi uno dei siti archeologici più vasti e più importanti del Trentino, in cui sono raccolte testimonianze di oltre duemila anni di storia. La quantità e la qualità delle strutture emerse e dei reperti recuperati (epigrafi, vasellame vario in ceramica comune o in terra sigillata, anfore, lucerne, monete di vario tipo, fibule, pendagli ornamentali e strumenti di lavoro quotidiano) fanno di Monte San Martino un sito di ricerca scientifica privilegiata, indagato a partire dagli anni Settanta inizialmente da appassionati locali e quindi dall'Ufficio Beni archeologici, ora Soprintendenza, della Provincia autonoma di Trento.
Gli studi hanno evidenziato come l’area sia frequentata senza interruzione dall’epoca pre-protostorica a tutta l'età romana, quindi dall'alto medioevo all'età moderna. La sua posizione di altura e il rinvenimento di reperti della seconda età del Ferro (dal V al I secolo a.C.) suggeriscono la pratica di riti religiosi che prevedevano, come atto conclusivo, l’offerta di oggetti e di sacrifici animali in grandi roghi votivi (Brandopferplätze). Nella successiva età romana viene edificato un vasto complesso interpretato come santuario, la cui planimetria è ancora ben leggibile: vari ambienti, realizzati con terrazzamenti nella zona sommitale, compongono due grandi blocchi separati da un’area centrale pianeggiante, successivamente la frequentazione si sposta dalla sommità verso la zona meridionale del dosso, dove si costruiscono numerose abitazioni, oltre ad un edificio di grandi dimensioni probabilmente a destinazione pubblica.
Altri resti murari, individuati lungo il versante, farebbero pensare ad una cinta fortificata. Su una parte di queste strutture tardoantiche, parzialmente abbandonate, si imposta una piccola chiesa in epoca longobarda o carolingia (VIII-IX secolo): ricostruita più volte, la cappella di San Martino è menzionata dal XIII secolo ed è officiata fino al 1750. Le iniziative di valorizzazione attuate nel corso degli anni dalla Soprintendenza in collaborazione con i comuni di Riva del Garda e di Tenno hanno visto la realizzazione di infrastrutture funzionali alla visita dell’area e di opere di restauro, oltre alla pubblicazione di un volume sulle indagini dal 1969 al 1979, la creazione del Centro di documentazione a Pranzo di Tenno, incontri e conferenze di divulgazione, eventi musicali e teatrali.
11
agosto 2011
Monte San Martino: le scoperte presentate in Rocca
11 agosto 2011
archeologia
incontro - conferenza
incontro - conferenza
Location
MAG MUSEO ALTO GARDA – MUSEO RIVA DEL GARDA
Riva Del Garda, Piazza Cesare Battisti, 3a, (Trento)
Riva Del Garda, Piazza Cesare Battisti, 3a, (Trento)
Vernissage
11 Agosto 2011, ore 20.30
Sito web
www.trentinocultura.net/archeologia.asp
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