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More is More. Maximalist Paintings
Byblos Art Gallery è lieta di presentare la collettiva More is More alla quale partecipano alcuni importanti artisti statunitensi quali Lilian Garcia-Roig, James Barsness, Clayton Brothers, Mark Messersmith e Grant Miller. La mostra, curata da Tatiana Flores, focalizza la sua attenzione su una nuova tendenza artistica, la cosiddetta “maximalist painting” sviluppatasi negli Stati Uniti negli ultimi due decenni
Comunicato stampa
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Byblos Art Gallery è lieta di presentare la collettiva More is More alla quale partecipano alcuni importanti artisti statunitensi quali Lilian Garcia-Roig, James Barsness, Clayton Brothers, Mark Messersmith e Grant Miller. La mostra, curata da Tatiana Flores, focalizza la sua attenzione su una nuova tendenza artistica, la cosiddetta “maximalist painting” sviluppatasi negli Stati Uniti negli ultimi due decenni.
Il “Massimalismo” si configura come una categoria critica dai confini non definiti, priva di demarcazioni estetiche rigide e dogmatiche.
Ispirandosi alle ricerche del poeta messicano Manuel Maples Arce che aveva dichiarato nel suo manifesto, pubblicato nel 1921, di opporsi ai vari “ismi” fioriti in grande quantità nei primi decenni del secolo scorso, gli artisti di questa tendenza si oppongono categoricamente a questo tipo di classificazioni che creano dei confini toppo rigidi alla libera e spontanea manifestazione della creatività. Il Massimalismo non è né un movimento coerente né uno stile unificato, ma il suo termine indica la tendenza artistica contemporanea verso opere caratterizzate dall’ eccesso, dal rifiuto dei riduttivismi impliciti in ogni sistema di classificazione mirante a delineare in modo netto e preciso un movimento artistico.
Dare una definizione di “maximalist paintings” significa infatti “contenerla”, questo stile pittorico invece rifiuta le delimitazioni. Esso è caratterizzato da una pluralità stilistica che, lontano dall’implicare uno stato di confusione, si configura come un elemento di ricchezza figurativa e di multiculturalità, metafora della globalizzazione dell’arte contemporanea.
Il dialogo con l’arte del passato, tra l’occidente e l’oriente, il superamento dei confini tra cultura alta e bassa, tra testo ed immagine rappresentano gli elementi ricorrenti nella ricerca del gruppo di artisti di More is More. Le opere di Lilian Garcia-Roig, James Barsness, Clayton Brothers, Mark Messersmith e Grant Miller sono caratterizzate pertanto dal gusto per l’eccesso, il sovraccarico compositivo che enfatizza le esuberanze della narrazione, le pennellate violente. Ogni dipinto Massimalista richiede la massima attenzione dello spettatore, poiché travolto da superfici colme di immagini e narrazioni talmente elaborate da lasciarlo senza parole.
I dipinti di James Barsness sono popolati da figure fumettistiche impegnate in comportamenti sconvenienti che offrono allo spettatore un effetto quasi ipnotico, che mette a dura prova la memoria, poiché è difficile ricordare tutti i membri della singola opera. Lo scopo dell’artista è di creare quadri che possono esistere solo tramite la visione e che scompaiono dopo un attimo. I colori vivi, i personaggi piacevoli, le composizioni dinamiche e l’esecuzione sicura accentuati da un velato sense of humor danno vita ad uno stile Massimalistico che apre nuovi orizzonti alla pittura.
La coppia di fratelli Clayton Brothers trae invece ispirazione dal surrealismo, non tanto da un punto di vista formale ma nello spirito, nel senso che, non accettando di essere rinchiusi in una classificazione stilistica definita, la loro ricerca mira a superare ogni limite imposto. I loro dipinti si rifanno al principio della casualità presente in certe tecniche surrealiste, quali ad esempio gli exquisite corpse, in cui l’estrema libertà creativa, lontana da ogni regola imposta, diviene una sfida per l’osservatore il cui scopo è cercare di dare un senso all’immagine spesso caratterizzata da spazi incongrui.
Anche le opere dell’artista Mark Messersmith, caratterizzate da diversi livelli narrativi, richiedono un determinato tempo contemplativo ed un’attenta osservazione per essere decifrate. Nelle sue tele, popolate prevalentemente da animali selvaggi e caratterizzate da composizioni esuberanti in cui campeggiano le tonalità del blu e del viola, descrive la flora, la fauna e i paesaggi degli Stati Uniti del Sud. I temi ricorrenti sono epiche battaglie tra l’uomo e la natura che alludono alla distruzione dell’ecosistema nel nord della Florida e mettono in dubbio i valori positivi dati alle nozioni di civiltà e progresso.
Al centro dei dipinti di Lilian Garcia-Roig ci sono selvaggi ed impenetrabili paesaggi in cui prevalgono le sfumature del marrone e del verde, o i gialli e gli arancioni del fogliame autunnale del nordest degli Stati Uniti. Il paesaggio è per l’artista un mezzo con cui riflettere l’arte del dipingere e la “natura della visione”, il forte impasto utilizzato fa si che la dinamica visiva cambi a seconda della posizione in cui si osserva l’opera suscitando nello spettatore un desiderio di toccarle. Le opere di Garcia-Roig comunicano come l’esperienza visiva e sensoriale del mondo sia Massimalista e il desiderio è il frutto del processo visivo dello stesso spettatore.
Più vicino all’astrazione è invece il lavoro di Grant Miller che combina il dinamismo dell’espressionismo astratto all’influsso della grafica. Esplorando i legami che intercorrono tra l’astrazione geometrica, le distorsioni spaziali e l’architettura, crea dei labirinti di linee che si espandono in ogni direzione e che conducono l’occhio verso molteplici direttrici. Discrepanze prospettiche creano tensioni tra la superficie e la profondità provocando nell’osservatore un effetto ipnotico il cui sguardo si perde all’interno del quadro come in uno spazio senza limiti.
More i s More sarà così un viaggio nella rinascita del mezzo pittorico nel ventunesimo secolo, dopo che gli scettici lo avevano dato per “morto”, sarà la rivalsa della pittura che ancora oggi è onnipresente e che grazie alla linea ed al colore continua a comunicare idee inerenti alla contemporaneità.
Byblos Art Gallery - diretta da Masha Facchini con la valida collaborazione di Gaby Achilles e Stefano Crosara - nasce con il proposito di dare spazio a progetti di alto valore culturale che privilegino le forme e le tecniche espressive dell’avanguardia internazionale.
Lo spirito di ricerca innovativo della Byblos Art Gallery contribuisce a creare una straordinaria sinergia tra il marchio di moda Byblos, sinonimo di contemporaneità, ed il Byblos Art Hotel Villa Amistà – allestito con opere di arte contemporanea e design – che si esplica in un impegno significativo nel campo della cultura e della creatività.
Questo luogo vuole essere centro vivo di incontri e scambio di idee tra artisti, personalità del settore pubblico, dove nasce il desiderio di capire e amare l'arte e attraverso questa sensibilità acquisita avvicinarsi al collezionismo
Il “Massimalismo” si configura come una categoria critica dai confini non definiti, priva di demarcazioni estetiche rigide e dogmatiche.
Ispirandosi alle ricerche del poeta messicano Manuel Maples Arce che aveva dichiarato nel suo manifesto, pubblicato nel 1921, di opporsi ai vari “ismi” fioriti in grande quantità nei primi decenni del secolo scorso, gli artisti di questa tendenza si oppongono categoricamente a questo tipo di classificazioni che creano dei confini toppo rigidi alla libera e spontanea manifestazione della creatività. Il Massimalismo non è né un movimento coerente né uno stile unificato, ma il suo termine indica la tendenza artistica contemporanea verso opere caratterizzate dall’ eccesso, dal rifiuto dei riduttivismi impliciti in ogni sistema di classificazione mirante a delineare in modo netto e preciso un movimento artistico.
Dare una definizione di “maximalist paintings” significa infatti “contenerla”, questo stile pittorico invece rifiuta le delimitazioni. Esso è caratterizzato da una pluralità stilistica che, lontano dall’implicare uno stato di confusione, si configura come un elemento di ricchezza figurativa e di multiculturalità, metafora della globalizzazione dell’arte contemporanea.
Il dialogo con l’arte del passato, tra l’occidente e l’oriente, il superamento dei confini tra cultura alta e bassa, tra testo ed immagine rappresentano gli elementi ricorrenti nella ricerca del gruppo di artisti di More is More. Le opere di Lilian Garcia-Roig, James Barsness, Clayton Brothers, Mark Messersmith e Grant Miller sono caratterizzate pertanto dal gusto per l’eccesso, il sovraccarico compositivo che enfatizza le esuberanze della narrazione, le pennellate violente. Ogni dipinto Massimalista richiede la massima attenzione dello spettatore, poiché travolto da superfici colme di immagini e narrazioni talmente elaborate da lasciarlo senza parole.
I dipinti di James Barsness sono popolati da figure fumettistiche impegnate in comportamenti sconvenienti che offrono allo spettatore un effetto quasi ipnotico, che mette a dura prova la memoria, poiché è difficile ricordare tutti i membri della singola opera. Lo scopo dell’artista è di creare quadri che possono esistere solo tramite la visione e che scompaiono dopo un attimo. I colori vivi, i personaggi piacevoli, le composizioni dinamiche e l’esecuzione sicura accentuati da un velato sense of humor danno vita ad uno stile Massimalistico che apre nuovi orizzonti alla pittura.
La coppia di fratelli Clayton Brothers trae invece ispirazione dal surrealismo, non tanto da un punto di vista formale ma nello spirito, nel senso che, non accettando di essere rinchiusi in una classificazione stilistica definita, la loro ricerca mira a superare ogni limite imposto. I loro dipinti si rifanno al principio della casualità presente in certe tecniche surrealiste, quali ad esempio gli exquisite corpse, in cui l’estrema libertà creativa, lontana da ogni regola imposta, diviene una sfida per l’osservatore il cui scopo è cercare di dare un senso all’immagine spesso caratterizzata da spazi incongrui.
Anche le opere dell’artista Mark Messersmith, caratterizzate da diversi livelli narrativi, richiedono un determinato tempo contemplativo ed un’attenta osservazione per essere decifrate. Nelle sue tele, popolate prevalentemente da animali selvaggi e caratterizzate da composizioni esuberanti in cui campeggiano le tonalità del blu e del viola, descrive la flora, la fauna e i paesaggi degli Stati Uniti del Sud. I temi ricorrenti sono epiche battaglie tra l’uomo e la natura che alludono alla distruzione dell’ecosistema nel nord della Florida e mettono in dubbio i valori positivi dati alle nozioni di civiltà e progresso.
Al centro dei dipinti di Lilian Garcia-Roig ci sono selvaggi ed impenetrabili paesaggi in cui prevalgono le sfumature del marrone e del verde, o i gialli e gli arancioni del fogliame autunnale del nordest degli Stati Uniti. Il paesaggio è per l’artista un mezzo con cui riflettere l’arte del dipingere e la “natura della visione”, il forte impasto utilizzato fa si che la dinamica visiva cambi a seconda della posizione in cui si osserva l’opera suscitando nello spettatore un desiderio di toccarle. Le opere di Garcia-Roig comunicano come l’esperienza visiva e sensoriale del mondo sia Massimalista e il desiderio è il frutto del processo visivo dello stesso spettatore.
Più vicino all’astrazione è invece il lavoro di Grant Miller che combina il dinamismo dell’espressionismo astratto all’influsso della grafica. Esplorando i legami che intercorrono tra l’astrazione geometrica, le distorsioni spaziali e l’architettura, crea dei labirinti di linee che si espandono in ogni direzione e che conducono l’occhio verso molteplici direttrici. Discrepanze prospettiche creano tensioni tra la superficie e la profondità provocando nell’osservatore un effetto ipnotico il cui sguardo si perde all’interno del quadro come in uno spazio senza limiti.
More i s More sarà così un viaggio nella rinascita del mezzo pittorico nel ventunesimo secolo, dopo che gli scettici lo avevano dato per “morto”, sarà la rivalsa della pittura che ancora oggi è onnipresente e che grazie alla linea ed al colore continua a comunicare idee inerenti alla contemporaneità.
Byblos Art Gallery - diretta da Masha Facchini con la valida collaborazione di Gaby Achilles e Stefano Crosara - nasce con il proposito di dare spazio a progetti di alto valore culturale che privilegino le forme e le tecniche espressive dell’avanguardia internazionale.
Lo spirito di ricerca innovativo della Byblos Art Gallery contribuisce a creare una straordinaria sinergia tra il marchio di moda Byblos, sinonimo di contemporaneità, ed il Byblos Art Hotel Villa Amistà – allestito con opere di arte contemporanea e design – che si esplica in un impegno significativo nel campo della cultura e della creatività.
Questo luogo vuole essere centro vivo di incontri e scambio di idee tra artisti, personalità del settore pubblico, dove nasce il desiderio di capire e amare l'arte e attraverso questa sensibilità acquisita avvicinarsi al collezionismo
09
maggio 2008
More is More. Maximalist Paintings
Dal 09 maggio al 26 luglio 2008
arte contemporanea
Location
FAMA GALLERY
Verona, Corso Cavour, 25, (Verona)
Verona, Corso Cavour, 25, (Verona)
Orario di apertura
dal martedì al sabato 10.00 /13.00 – 14.30 /19.30
Vernissage
9 Maggio 2008, dalle ore 19.00 alle 24.00
Autore
Curatore