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Morena Antonucci – Il percorso naturalistico di Morena Antonucci
Opere attinenti al ciclo “Complesse sintonie” definito dai critici “…..l’interazione finalistica dell’energia insita nei fenomeni…..”, “….un nuovo modo di osservare il mondo che non si occupa solo della materia ma delle infinite variazioni che le sue combinazioni, le sue suggestioni energetiche possono suggerire all’artista….”. (Maria Cristina Ricciardi)
Comunicato stampa
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Profilo critico
Il lessico pittorico di Morena Antonucci, affidato alla mobilità del gesto che costruisce il gioco complesso degli addensamenti e delle velature, dei grumi aggettanti e delle trasparenze, nel piacere infinito della pennellata, quanto del tratteggio veloce del disegno, si precisa, sin dagli esordi, nel rapporto con le forze primigenie e mutevoli degli elementi naturali e con le dinamiche interne che governano tali vitali energie, restituendoci un principio di mistero, sfuggito alla antropizzazione, che l’artista sa cogliere nella sua fuggevolezza. Percepire e lasciarsi coinvolgere da questa straripante vigoria, dai suoi colori, dai battiti più leggeri come dai ritmi più profondi, è il perno centrale di una poetica fondata sulla partecipazione vera ed esistenziale all’azione esercitata dalla natura. In tal senso, attraverso la qualità della trattazione pittorica, dominano nei suoi quadri la leggerezza dell’aria, la forza statica e massiccia della roccia, la freschezza versatile dell’acqua, la tenerezza delle vite vegetali che spuntano all’improvviso, come se tutto fosse letto alla luce di un prisma che deforma e dissolve le forme, rendendole poco riconoscibili, accendendo una nuova dimensione del colore, tanto vivo e palpabile da farci “sentire” più che “vedere”, la voce multiforme e coinvolgente della natura. Dopo il ciclo “Proiezioni sostenibili”, presentato in numerose occasioni, nasce oggi quello delle “Complesse sintonie”, che segna il passaggio dalle “dinamiche interne”, ai principi di indeterminazione della meccanica quantistica che esplora i mondi delle infinite possibilità offerte dai fenomeni. Queste recenti tele vanno dunque lette come affascinanti “ finestre”, spalancate su linguaggi ancora non esplorati, ma anche come coscienza aperta del nostro limite, ricerca necessaria di una nuova autenticità che sappia trovare il suo fondamento nella complessità, piuttosto che nel semplice rapporto di causa-effetto. “L’esperienza più bella che possiamo avere - affermava il fisico Albert Einstein - è il mistero. E’ l’emozione fondamentale alla base della vera arte e della vera scienza. Chi non sa più sognare o meravigliarsi è come morto e il suo sguardo è spento”.
Maria Cristina Ricciardi
Morena Antonucci (Latina, 1965).
Nel 2001 espone alla Galleria Il Gianicolo di Perugia, partecipando alla 23ª edizione di Expo Arte di Bari. Nel 2002 riceve la Targa D’Argento al XXIX° Premio Sulmona”, Rassegna Internazionale d’Arte Contemporanea. Le personali che tiene nel 2003, sono alla Galleria Civica Guzzini, di Recanati, presentata da Lucio Del Gobbo e Colore come energia, presentata da Leo Strozzieri. Appartiene a questo momento l’elaborazione di Proiezioni sostenibili, ciclo di dipinti, esposto nel 2004, con il Patrocinio dell’Ente Parco Nazionale della Majella, al Museo Michetti di Francavilla al Mare, a Lanciano, Latina, Guardiagrele, Chieti. Nel 2005 espone a Lussemburgo, al Théatre des Capucins, con una mostra promossa dalla Regione Abruzzo in collaborazione con l’ Associazione Culturale “Trifoglio” di Chieti e patrocinata dal Consolato d’Italia, con presentazione in catalogo di Maria Cristina Ricciardi. Nel 2006 esce la monografia Proiezioni sostenibili, con introduzione critica di Carlo Fabrizio Carli, che accompagna le personali tenute al Palazzo degli Studi a Lanciano, all’Istituto Italiano di Cultura di Colonia, e ancora a Guardiagrele, Colledimacine, Palena, Lussemburgo. Nel 2006 l’opera presentata alla manifestazione Un Mosaico per Tornareccio, vince la selezione e diviene un mosaico esposto perennemente nel centro storico del paese. Nel 2007 tiene una personale alla Galleria Orange Studio di Porto San Giorgio ed espone a Castelbasso nella collettiva DE-FORMA a cura di Chiara Materazzo. Nel 2008 partecipa, su invito, al XXXII Premio Internazionale “Emigrazione” di Pratola Peligna. Nel 2009 è invitata dal Soroptimist International Club di Chieti a partecipare al Progetto Sacralità dell’acqua, sacralità di vita. 21 artisti abruzzesi per il Soroptimist, patrocinato dalla Provincia di Chieti, con esposizione al Museo Archeologico Nazionale di Chieti, catalogo e testo critico di Maria Cristina Ricciardi. Le sue opere sono presenti in collezioni private e pubbliche, fra cui la Pinacoteca Internazionale d’Arte Francescana delle Marche (Falconara Marittima), l’ Istituto Italiano di Cultura di Köln (Colonia), il Museo En Plein Air (di Mosaici) di Tornareccio e il Museo d’Arte Costantino Barbella di Chieti (Ch).
Il lessico pittorico di Morena Antonucci, affidato alla mobilità del gesto che costruisce il gioco complesso degli addensamenti e delle velature, dei grumi aggettanti e delle trasparenze, nel piacere infinito della pennellata, quanto del tratteggio veloce del disegno, si precisa, sin dagli esordi, nel rapporto con le forze primigenie e mutevoli degli elementi naturali e con le dinamiche interne che governano tali vitali energie, restituendoci un principio di mistero, sfuggito alla antropizzazione, che l’artista sa cogliere nella sua fuggevolezza. Percepire e lasciarsi coinvolgere da questa straripante vigoria, dai suoi colori, dai battiti più leggeri come dai ritmi più profondi, è il perno centrale di una poetica fondata sulla partecipazione vera ed esistenziale all’azione esercitata dalla natura. In tal senso, attraverso la qualità della trattazione pittorica, dominano nei suoi quadri la leggerezza dell’aria, la forza statica e massiccia della roccia, la freschezza versatile dell’acqua, la tenerezza delle vite vegetali che spuntano all’improvviso, come se tutto fosse letto alla luce di un prisma che deforma e dissolve le forme, rendendole poco riconoscibili, accendendo una nuova dimensione del colore, tanto vivo e palpabile da farci “sentire” più che “vedere”, la voce multiforme e coinvolgente della natura. Dopo il ciclo “Proiezioni sostenibili”, presentato in numerose occasioni, nasce oggi quello delle “Complesse sintonie”, che segna il passaggio dalle “dinamiche interne”, ai principi di indeterminazione della meccanica quantistica che esplora i mondi delle infinite possibilità offerte dai fenomeni. Queste recenti tele vanno dunque lette come affascinanti “ finestre”, spalancate su linguaggi ancora non esplorati, ma anche come coscienza aperta del nostro limite, ricerca necessaria di una nuova autenticità che sappia trovare il suo fondamento nella complessità, piuttosto che nel semplice rapporto di causa-effetto. “L’esperienza più bella che possiamo avere - affermava il fisico Albert Einstein - è il mistero. E’ l’emozione fondamentale alla base della vera arte e della vera scienza. Chi non sa più sognare o meravigliarsi è come morto e il suo sguardo è spento”.
Maria Cristina Ricciardi
Morena Antonucci (Latina, 1965).
Nel 2001 espone alla Galleria Il Gianicolo di Perugia, partecipando alla 23ª edizione di Expo Arte di Bari. Nel 2002 riceve la Targa D’Argento al XXIX° Premio Sulmona”, Rassegna Internazionale d’Arte Contemporanea. Le personali che tiene nel 2003, sono alla Galleria Civica Guzzini, di Recanati, presentata da Lucio Del Gobbo e Colore come energia, presentata da Leo Strozzieri. Appartiene a questo momento l’elaborazione di Proiezioni sostenibili, ciclo di dipinti, esposto nel 2004, con il Patrocinio dell’Ente Parco Nazionale della Majella, al Museo Michetti di Francavilla al Mare, a Lanciano, Latina, Guardiagrele, Chieti. Nel 2005 espone a Lussemburgo, al Théatre des Capucins, con una mostra promossa dalla Regione Abruzzo in collaborazione con l’ Associazione Culturale “Trifoglio” di Chieti e patrocinata dal Consolato d’Italia, con presentazione in catalogo di Maria Cristina Ricciardi. Nel 2006 esce la monografia Proiezioni sostenibili, con introduzione critica di Carlo Fabrizio Carli, che accompagna le personali tenute al Palazzo degli Studi a Lanciano, all’Istituto Italiano di Cultura di Colonia, e ancora a Guardiagrele, Colledimacine, Palena, Lussemburgo. Nel 2006 l’opera presentata alla manifestazione Un Mosaico per Tornareccio, vince la selezione e diviene un mosaico esposto perennemente nel centro storico del paese. Nel 2007 tiene una personale alla Galleria Orange Studio di Porto San Giorgio ed espone a Castelbasso nella collettiva DE-FORMA a cura di Chiara Materazzo. Nel 2008 partecipa, su invito, al XXXII Premio Internazionale “Emigrazione” di Pratola Peligna. Nel 2009 è invitata dal Soroptimist International Club di Chieti a partecipare al Progetto Sacralità dell’acqua, sacralità di vita. 21 artisti abruzzesi per il Soroptimist, patrocinato dalla Provincia di Chieti, con esposizione al Museo Archeologico Nazionale di Chieti, catalogo e testo critico di Maria Cristina Ricciardi. Le sue opere sono presenti in collezioni private e pubbliche, fra cui la Pinacoteca Internazionale d’Arte Francescana delle Marche (Falconara Marittima), l’ Istituto Italiano di Cultura di Köln (Colonia), il Museo En Plein Air (di Mosaici) di Tornareccio e il Museo d’Arte Costantino Barbella di Chieti (Ch).
16
dicembre 2010
Morena Antonucci – Il percorso naturalistico di Morena Antonucci
Dal 16 al 26 dicembre 2010
arte contemporanea
Location
SALA MATTIOLI
Vasto, Corso De Parma, (Chieti)
Vasto, Corso De Parma, (Chieti)
Orario di apertura
10,00 – 13,00 16,00 – 20,00
Vernissage
16 Dicembre 2010, ore 18
Autore
Curatore