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Moreno Fortunato – Esortazioni
Le “esortazioni” sono parole che esortano, che invitano. In mostra quadri che sollecitano il pensiero
Comunicato stampa
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"Esortare: cercare di convincere qualcuno a dire o fare qualcosa." Dal dizionario della lingua italiana Garzanti. Quindi le "esortazioni" sono parole che esortano, che invitano. Questo il titolo della mostra di Moreno Fortunato. Una serie di quadri che sollecitano il pensiero di chi guarda. Ingenuamente egli si serve di alcuni segnali stradali, d’obbligo o di pericolo, o che segnalano attenzione, ma al di là di questo realismo pop resta l’operato pittorico molto fine, cioè eseguito coscienziosamente con matita sul fondo biaccato del compensato ed eseguito in maniera realistica. Il che dimostra una sua grande capacità tecnica. Moreno Fortunato si era già segnalato nella mostra "Uno X Uno" organizzata in occasione della Biennale di Achille Bonito Oliva, e da lui voluta, nel ’93. Dopodiché una sua crisi spirituale ce lo fa perdere dentro teorie mistiche ora abbandonate per questo suo verseggiare per quadri. "Non so perché, ma sono un pittore che deve sempre dire qualcosa!" e questo suo dire alto è un dire civile con molti rimpianti.
I suoi soggetti sono strade di città, paesaggi urbani, tangenziali, autostrade percorse da camion, da auto. Tutte vedute deserte. L’uomo è assente. Egli appare solo sotto forma di sagoma a cui è interdetta la strada o a cui è segnalato il percorso obbligatorio da fare! Il tutto sotto il segno scabro e duro della matita sulla biacca che segna come un aratro la nostalgia per un mondo migliore. Alcune biciclette ne segnano un desiderio sublimato, così come alcuni fiori gialli stilizzati segnalano un impercettibile resistere della natura con api che abbordano i lati di queste opere.
Gustav Jung nella sua monografia sosteneva che in un periodo anch’ egli assunse un parlare aulico quale tono di una sua figura interiore. Qui Moreno Fortunato è ritornato con un discorso civile alto. Sa di non essere profeta, o il Profeta, ecco perché ci esorta solamente. Ci esorta a cambiare. E come si sa i consigli sono sempre gratuiti i quadri no, essi grondano di rosso pericolo, e sono fatiche destinate a durare dopo di noi quando sono serie come in questo caso.
Boris Brollo
I suoi soggetti sono strade di città, paesaggi urbani, tangenziali, autostrade percorse da camion, da auto. Tutte vedute deserte. L’uomo è assente. Egli appare solo sotto forma di sagoma a cui è interdetta la strada o a cui è segnalato il percorso obbligatorio da fare! Il tutto sotto il segno scabro e duro della matita sulla biacca che segna come un aratro la nostalgia per un mondo migliore. Alcune biciclette ne segnano un desiderio sublimato, così come alcuni fiori gialli stilizzati segnalano un impercettibile resistere della natura con api che abbordano i lati di queste opere.
Gustav Jung nella sua monografia sosteneva che in un periodo anch’ egli assunse un parlare aulico quale tono di una sua figura interiore. Qui Moreno Fortunato è ritornato con un discorso civile alto. Sa di non essere profeta, o il Profeta, ecco perché ci esorta solamente. Ci esorta a cambiare. E come si sa i consigli sono sempre gratuiti i quadri no, essi grondano di rosso pericolo, e sono fatiche destinate a durare dopo di noi quando sono serie come in questo caso.
Boris Brollo
22
settembre 2007
Moreno Fortunato – Esortazioni
Dal 22 settembre al 06 novembre 2007
arte contemporanea
Location
GALLERIA TOTEM – IL CANALE
Venezia, Dorsoduro, 878b, (Venezia)
Venezia, Dorsoduro, 878b, (Venezia)
Orario di apertura
10-13 / 15-19
Vernissage
22 Settembre 2007, ore 18.30
Autore