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Moreno Ovani / Rita Santanatoglia
Doppia personale di pittura e fotografia di due autori marchigiani che, seppur con media e linguaggi diversi, indagano il concetto di donna e femminiltà.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Moreno Ovani, “Oltre lo sguardo”
Rita Santanatoglia, “In dissolvenza”
Mostra pittorica e fotografica a cura di Lorenzo Uccellini
THE BID Art Space è lieto di presentare una doppia personale di grande suggestione.
Il pittore Moreno Ovani e la fotografa Rita Santanatoglia offrono allo spettatore due punti di vista, due riflessioni sul soggetto donna che non lasciano indifferente lo spettatore.
I dipinti olio e acrilico su tela di grandi dimensioni del pittore pesarese occuperanno la Sala Ostro. Le sue grandi tele, dipinte appositamente per questa mostra, conducono l’artista verso un nuovo linguaggio espressivo.
Nella Saletta Ponente ed in altri spazi tra le varie sale, le fotografie ibride - in quanto stampe digitali provenienti da pellicola - dell’autrice di Porto Potenza Picena completeranno l’installazione attraverso una serie davvero intimistica e vissuta che ci consentirà di entrare mente e corpo nel suo sentire.
Due tecniche e due linguaggi per raccontare l'essenza della vita: la donna e la sua femminilità.
Nota del curatore
Le grandi tele di Moreno Ovani sono proiettate verso uno spazio esterno all’artista, sebbene le atmosfere siano senza dubbio una sublimazione di input provenienti dall’inconscio.
Le imponenti immagini di donna sembrano a volte un monito, altrove una richiesta.
Come ho sempre ribadito, non mi ritengo un critico e tantomeno in ambito pittorico e pertanto quanto scorre in queste poche righe è soltanto il commento di un osservatore, al quale non possono sfuggire l’aspetto romantico di alcune opere e quello più espressionista di altre, laddove sensualità, tenerezza, armonia e tensione si mescolano tra gli olii e gli acrilici donando una estetica sempre attenta e peculiare del nuovo percorso stilistico che Moreno ha avviato proprio in occasione di questa esposizione.
—————
È difficile non cadere nella trappola dell’analogia stilistica tra le fotografie di Rita Santanatoglia e l’autrice statunitense Francesca Woodman.
Del resto, la Woodman ha influenzato un numero iperbolico di fotografi e fotografe. Forse perché le sue immagini provengono da un substrato intelligibile che definirei ‘primitivo’, basilare, immediato e così vicino a quanto l’immaginario collettivo recepisce come visivamente sintomatico di una certa condizione psicologica quale la
spersonalizzazione che conduce ad uno stato di frammentazione dell’Io, di dissolvenza, appunto, da cui il titolo di questa seria proposta da Rita. E la storia dell’arte è ricca di contenuti che rimandano a questo concetto e a questa ricerca espressiva ben prima della Woodman; basti ricordare alcune tra le opere più conosciute del pittore inglese Francis Bacon o addirittura a quei corpi e pure paesaggi (della mente) che si scompongono e ricompongono amalgamati in nuove forme nelle opere più tardive di Edward Munch. Iconoclasta profanatrice di corpi, figure e sotto di esse anime, anzi l’anima, la sua, Rita l’ho incontrata nel mio studio e mi ha mostrato questi ‘pezzi’ di se stessa rinchiusi in una gabbia emotiva ma anche stilistica. Nelle sue fotografie è evidente il desiderio di allontanarsi da questi terreni già battuti per approdare a nuovi concetti stilistici, nuovi schemi narrativi.
Impresa che coinvolge l’artista sotto ogni punto di vista specie quando il soggetto è l’autrice stessa, che mette a nudo la sua anima tormentata e pure il suo corpo, quasi volesse con questo realizzare un ponte tra il dentro e il fuori, ove far fluire e sparire ogni frammento fonte di agitazione e spersonalizzazione.
La serie che ho selezionato per questa mostra vorrei che divenisse per Rita una cesura, un punto di svolta perché una artista che ‘sente’ così imponente la necessità di esternare i propri lamenti merita di trovare una propria individualità affinché continui a raccontarci se stessa o il mondo così come lei lo percepisce. E se per arrivare a questo è passata esplorando e interpretando l’universo più intimo di Francesca Woodman non è certo un biasimo quello che mi sento di esprimere.
L.U.
Rita Santanatoglia, “In dissolvenza”
Mostra pittorica e fotografica a cura di Lorenzo Uccellini
THE BID Art Space è lieto di presentare una doppia personale di grande suggestione.
Il pittore Moreno Ovani e la fotografa Rita Santanatoglia offrono allo spettatore due punti di vista, due riflessioni sul soggetto donna che non lasciano indifferente lo spettatore.
I dipinti olio e acrilico su tela di grandi dimensioni del pittore pesarese occuperanno la Sala Ostro. Le sue grandi tele, dipinte appositamente per questa mostra, conducono l’artista verso un nuovo linguaggio espressivo.
Nella Saletta Ponente ed in altri spazi tra le varie sale, le fotografie ibride - in quanto stampe digitali provenienti da pellicola - dell’autrice di Porto Potenza Picena completeranno l’installazione attraverso una serie davvero intimistica e vissuta che ci consentirà di entrare mente e corpo nel suo sentire.
Due tecniche e due linguaggi per raccontare l'essenza della vita: la donna e la sua femminilità.
Nota del curatore
Le grandi tele di Moreno Ovani sono proiettate verso uno spazio esterno all’artista, sebbene le atmosfere siano senza dubbio una sublimazione di input provenienti dall’inconscio.
Le imponenti immagini di donna sembrano a volte un monito, altrove una richiesta.
Come ho sempre ribadito, non mi ritengo un critico e tantomeno in ambito pittorico e pertanto quanto scorre in queste poche righe è soltanto il commento di un osservatore, al quale non possono sfuggire l’aspetto romantico di alcune opere e quello più espressionista di altre, laddove sensualità, tenerezza, armonia e tensione si mescolano tra gli olii e gli acrilici donando una estetica sempre attenta e peculiare del nuovo percorso stilistico che Moreno ha avviato proprio in occasione di questa esposizione.
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È difficile non cadere nella trappola dell’analogia stilistica tra le fotografie di Rita Santanatoglia e l’autrice statunitense Francesca Woodman.
Del resto, la Woodman ha influenzato un numero iperbolico di fotografi e fotografe. Forse perché le sue immagini provengono da un substrato intelligibile che definirei ‘primitivo’, basilare, immediato e così vicino a quanto l’immaginario collettivo recepisce come visivamente sintomatico di una certa condizione psicologica quale la
spersonalizzazione che conduce ad uno stato di frammentazione dell’Io, di dissolvenza, appunto, da cui il titolo di questa seria proposta da Rita. E la storia dell’arte è ricca di contenuti che rimandano a questo concetto e a questa ricerca espressiva ben prima della Woodman; basti ricordare alcune tra le opere più conosciute del pittore inglese Francis Bacon o addirittura a quei corpi e pure paesaggi (della mente) che si scompongono e ricompongono amalgamati in nuove forme nelle opere più tardive di Edward Munch. Iconoclasta profanatrice di corpi, figure e sotto di esse anime, anzi l’anima, la sua, Rita l’ho incontrata nel mio studio e mi ha mostrato questi ‘pezzi’ di se stessa rinchiusi in una gabbia emotiva ma anche stilistica. Nelle sue fotografie è evidente il desiderio di allontanarsi da questi terreni già battuti per approdare a nuovi concetti stilistici, nuovi schemi narrativi.
Impresa che coinvolge l’artista sotto ogni punto di vista specie quando il soggetto è l’autrice stessa, che mette a nudo la sua anima tormentata e pure il suo corpo, quasi volesse con questo realizzare un ponte tra il dentro e il fuori, ove far fluire e sparire ogni frammento fonte di agitazione e spersonalizzazione.
La serie che ho selezionato per questa mostra vorrei che divenisse per Rita una cesura, un punto di svolta perché una artista che ‘sente’ così imponente la necessità di esternare i propri lamenti merita di trovare una propria individualità affinché continui a raccontarci se stessa o il mondo così come lei lo percepisce. E se per arrivare a questo è passata esplorando e interpretando l’universo più intimo di Francesca Woodman non è certo un biasimo quello che mi sento di esprimere.
L.U.
02
febbraio 2019
Moreno Ovani / Rita Santanatoglia
Dal 02 al 17 febbraio 2019
fotografia
arte contemporanea
performance - happening
arte contemporanea
performance - happening
Location
THE BID ART SPACE
Pesaro, Viale Napoli, 83, (Pesaro E Urbino)
Pesaro, Viale Napoli, 83, (Pesaro E Urbino)
Orario di apertura
dal mercoledì al sabato, dalle 15:30 alle 19:00.
Lun/Mar/ e Domenica su appuntamento (da fissare almeno con 24 ore di anticipo al 3460873030).
Vernissage
2 Febbraio 2019, ore 18.00
Autore
Curatore