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MUMASHA
MUMASHA
mostra di video arte composta da 3 programmi video:
“Mumasha, a Hunger, an Endless Flow” a cura di VVV-R frutto dell’omonima residenza
“Bodies Matter” a cura di Alessandra Arnò per Visualcontainer
“Music” video installazione site specific di Piero Chiariello a cura de L’Arsenale di Napoli
Comunicato stampa
Segnala l'evento
MUMASHA (dallo Zambiano “una danza”)
Rassegna di Video Arte
13 marzo 2024
dalle ore 19 alle ore 22
C/O SuperOtium
via Santa Teresa degli Scalzi, 8 - 80135 Napoli
Mumasha, a Hunger, an Endless Flow a cura di VVV-R (Alessandra Arnò e Simona Da Pozzo)
Con Nancy Violet Down, Chanda Mwamba, William Sipling e Prajvi Mandhani
Bodies Matter a cura di Alessandra Arnò per Visualcontainer
con Matteo Campulla, Silvia De Gennaro, Enzo Cillo, DEHORS/AUDELA, Carlo Galbiati, Massimiliano Marianni, Anouk Chambaz, Emma Scarafiotti, Sara Bonaventura, Gianni Barelli, Mariangela Bombardieri, Duccio Ricciardelli – Marco Bartolini.
Music video installazione site specific di Piero Chiariello a cura de L’Arsenale di Napoli
Il 13 marzo 2024, dalle 19.00 alle 22.00, gli spazi di SuperOtium (art residency space e boutique hotel) ospiteranno la rassegna di video arte Mumasha (dallo Zambiano “una danza”). Questa rassegna nasce in occasione dei 10 anni di VVV-R (residenza internazionale di video-arte con approccio critico per giovani artisti, prodotta da Ex-Voto e commissionata da Arts University Bournemouth nell’ambito di global networks program a cura di Richard Waring) che per l’occasione vuole festeggiare allargando le conversazioni e le visioni a due progetti ospiti: Panoramica*23 e L’Arsenale di Napoli.
Mumasha, a Hunger, an Endless Flow è il titolo con cui le curatrici del progetto VVV-R, Alessandra Arnò e Simona Da Pozzo, presentano il processo e le opere realizzate tra gennaio e marzo nell’ambito la residenza online. Grazie all'esplorazione delle immagini e delle clip trovate nel vasto mare del web, con questa mostra lƏ artistƏ, Nancy Violet Down, Chanda Mwamba, William Sipling e Prajvi Mandhani, restituiscono alla nostra visione il processo di risignificazione di alcuni frammenti dell'immaginario digitale collettivo attraverso quattro opere in loop.
Le opere di questƏ artistƏ ri-elaborano, con uno sguardo critico intersezionale, le urgenze che attraversano il nostro quotidiano, tra web e social. I temi trattati toccano il rapporto con il paese di origine e la sua rappresentazione al di fuori di questo, il nostro esibirsi e guardarci on-line, il rapporto fra le strutture energetiche e quelle capitalistiche, il ruolo spirituale e di connessione della protesta.
A partire dal 15 marzo, le opere della mostra Mumasha, a Hunger, an Endless Flow saranno online su VisualcontainerTv 24 ore su 24, sette giorni su sette.
Mumasha, a Hunger, an Endless Flow, VVV-R videos
this is the river and it still flows, 2’41” Nancy-Violet Downs 2024
endlessly hungry, 3’05’’ Prajvi Mandhani 2024
Ukuba N’go umuntu ku shana (To be human is to dance), 2’35’’ Chanda Mwamba 2024
Flux. Electrical Murmuring, 3’45’’ William Sipling 2024
Bodies Matter: ovvero Della Sostanza del Corpo è la selezione a cura di Alessandra Arnò per il progetto Panoramica*23 dedicato alla ricerca e alla valorizzazione della videoarte in Italia. Lo screening presenta la complessità della rappresentazione del corpo e dell’umano attraverso le riflessioni di dodici artisti che indagano con linguaggi eterogenei il rapporto tra corpo fisico e simulacro digitale, tra ri-mediazione della visione e suggestioni visive che arrivano fino al dato reale, crudo e attuale. I molteplici temi trattati svelano sia l’ossessione dei meta-corpi per il mondo virtuale e sia l’ansia dei corpi e del sé di adattarsi al reale e la necessità di dispiegarsi in altre forme per rivendicare il proprio status. Se i corpi virtuali abitano lo spazio digitale e si connettono ad una visione di mondo altro, dove il pensiero diventa un flusso di frequenze che decostruiscono lo spazio e il tempo in una rassicurante sospensione, i corpi di carne ed ossa devono difendersi e lottare per la propria esistenza e visibilità, e hanno bisogno di confrontarsi con i limiti e le convenzioni sociali, immaginando talvolta di cambiare pelle o di convivere e attuare strategie per autoaffermarsi. All’interno di un loop introspettivo e visivo, lo spettatore è invitato a riflettere sui corpi visibili e invisibili, e infine, a lasciarsi coinvolgere in un noto esercizio psicologico proiettivo.
Bodies Matter: ovvero della sostanza del corpo, Panoramica*23
AN ETERNAL IDLENESS, 3’10’’ Matteo Campulla 2023
Gaia – Uni(co)verso, 3’35’’ Silvia De Gennaro 2023
Destruction of the Field, 4’40’’ Enzo Cillo 2023
RED, 5’ DEHORS/AUDELA 2023
Le mot couleur, 1’ Carlo Galbiati 2023
In between, 4’20’’ Massimiliano Marianni 2023
Mon rire est cascade, 2’40’’ Anouk Chambaz 2023
Nettuno: Birth of a Shell, 7’ Emma Scarafiotti 2023
Practicing Defence, 15’ Sara Bonaventura 2023
La zattera della Medusa, 3’14’’ Gianni Barelli 2023
Data, 10’ Mariangela Bombardieri 2023
The Rorschach programme – number 1, 4’ Duccio Ricciardelli e Marco Bartolini 2023
Music di Piero Chiariello a cura de L’Arsenale di Napoli, presentato per la prima volta come video-istallazione all’interno della Sala Circolare di Palazzo Fondi, nel programma de L’Arsenale di Napoli Viene ripresentato una edizione speciale riadattata alle superfici colorate delle pareti del SuperOtium. Music parte da una ripresa video, a camera fissa, di una porzione del molo del porto di Torre del Greco – cittadina di origine dell’artista – in una particolare condizione di luce, in grado di esaltare il contrasto tra il cielo sullo sfondo e l’elemento architettonico in primo piano attraversati delle silhouette scure di persone e uccelli trasformati in una partitura musicale dall’artista. Come l’artista afferma: «c'è tanta musica intorno a noi che non riusciamo a sentire».
L’evento si inserisce nel programma culturale curato da Nicola Ciancio per SuperOtium (progetto ideato da Nicola Ciancio e Vincenzo Falcione) e segue il tema di questa stagione Look Closer, un invito a guardare le cose da vicino per scoprirne i dettagli, le profondità e le imperfezioni.
VVV Residency vuole essere uno spazio virtuale di riflessione critica e un momento di produzione per la videoarte.
La residenza si concentra sul video-trouvé come strumento per guardare alla propria ricerca attraverso gli occhi degli altri: un tema da affrontare al giorno d'oggi per esplorare come l'interazione umana e la percezione della realtà siano in continuo glitching all'interno delle interfacce dello schermo.
Cinque artisti in residenza si cimentano con diversi strumenti digitali: un blog, una piattaforma webinar, archivi digitali e fisici, una piattaforma di streaming.
Un blog online appositamente dedicato è lo spazio in cui gli artisti intervengono attraverso post che condividono con altri artisti e tutor il work in progress del loro lavoro. Si tratta di una sorta di diario condiviso di immagini che illumina il legame visivo tra le ricerche.
La residenza è finalizzata alla realizzazione di opere video che saranno presentate nell'ambito della mostra online in corso in streaming su VisualcontainerTv per un mese.
VVV Residency è un progetto curato da VisualcontainerTv e Vegapunk e prodotto da Ex-Voto. Dal 2014 collaborano a diversi progetti, sia nel mondo reale che in quello digitale.
VisualcontainerTv International Videoart webchannel, curato da Alessandra Arnò, dal 2009 presenta progetti e festival di videoarte curati da curatori e direttori di festival, interviste e programmi monografici da tutto il mondo. Si tratta di un progetto culturale di grande fama, rivolto agli amanti della videoarte, agli studenti, ai curatori e a tutto il pubblico, un luogo dove trovare la migliore selezione di videoarte gratuitamente e a scopo culturale. Il progetto mira a diffondere le ricerche più recenti e fresche nel panorama della videoarte sotto la cura di visualcontainer e di molti altri partner in tutto il mondo in una visione d'insieme.
Vegapunk è uno spazio e un tempo di condivisione di pratiche artistiche gestito da artisti. Si tratta di un'estensione della pratica artistica di Simona Da Pozzo nel dominio della curatela guidata da curiosità estemporanee. L'attenzione è rivolta alla pratica artistica come processo intellettuale e fisico guidato dal dialogo (tra persone, formati, discipline). Vegapunk tende a costruire collaborazioni con artisti il cui discorso si estende oltre la cornice artistica per includere ricerche legate al mondo, anche in senso sociale e politico. L'attenzione al rapporto tra spazio e tempo, sia in senso fisico che estetico, porta Vegapunk a privilegiare progetti basati sul tempo e a definire Vegapunk come un artist-run-space-&-time. Vegapunk è un progetto nato nell'ambito delle attività di Ex-Voto.
Ex-Voto realizza progetti complessi incentrati su socializzazione attiva, co- creazione e networking come strumenti di valorizzazione delle attività e risorse del territorio e delle comunità. È il caso di Rooms’ Contest (concorso per abitanti di appartamenti in condivisione che indaga il rapporto fra spazio privato e pubblico), i talk Non Riservato (tavoli di confronto fra abitanti, operatori culturali e istituzione) che danno vita a Non Riservato (progetto di rete a vocazione produttiva delle realtà che agiscono a Milano nello spazio pubblico con modalità creative), il progetto di screening Action Frame che anticipa il progetto di residenza internazionale di video arte Camouflage, i talk Conversazioni Domestiche per Azioni Pubbliche (destinati a condividere pratiche dove la creatività diventa strumento di trasformazione sociale), oltre ai progetti in ambito curatoriale e artistico come Borderlight, Hacking Monuments, A New Hymn 4 New Neapolis, Glocary e altri ancora.
L'Arsenale di Napoli è una startup culturale che mira a far si che il territorio partenopeo e la sua area regionale d’influenza siano percepiti come un unico museo. L’idea alla base del lavoro de L’A. è una nuova concezione di museo della città e del territorio: il museo non è più concepito come uno spazio architettonico in cui conservare oggetti e manufatti, ma come una rete di luoghi in cui si esprime, si narra, si condivide il patrimonio culturale immateriale. In questo senso il museo assume una forma per così dire liquida (Zygmunt Bauman), che muta, nei contenuti, nei confini e nelle dimensioni, a seconda degli interessi del visitatore e del tipo di narrazione. Non si tratta di un unico luogo, ma di una serie di siti e realtà interconnesse. Partecipare ad un itinerario o un’esperienza che metta in connessione più luoghi anche distanti del territorio può equivalere, per il visitatore, ad attraversare le sale e i corridoi di un museo tradizionale. L'A. non intende conservare il patrimonio culturale come una testimonianza inerte del passato, ma lo vivifica attraverso la ricerca artistica condotta in collaborazione con gli artisti del territorio. In questo modo, la memoria non viene semplicemente custodita, ma continuamente ricreata e reinterpretata. L'A. riconosce negli artisti, e nei creativi in generale, i veri artefici di questa ri-creazione, capaci di dare nuova vita al passato e renderlo accessibile al presente.
SuperOtium è una casa nel cuore di Napoli, fondata da Nicola Ciancio e Vincenzo Falcione, pensata per accogliere turisti, artisti, viaggiatori e creativi. Un luogo di incontro dove convivono residenze per artisti, incontri, mostre e l’attività̀ ricettiva, per ispirare gli artisti e i creativi e mettere in discussione gli assunti dei viaggiatori, proponendo nuove prospettive attraverso cui guardare la città. Il programma di residenze di SuperOtium ha visto, fra gli altri, Kensuke Koike, Martina Merlini, Pierre-Antoine Vettorello, Pietro Gaglianò, Massimo Uberti, Hypereden, Bianca Felicori (Forgotten Architecture), Paz Ortùzar (in collaborazione con l’istituto Cervantes di Napoli) Giovanna Silva (in collaborazione con Lorenzo Xiques), Nuvola Ravera (in collaborazione con Made in Cloister), Blase (in collaborazione con ShowDesk), Yasser Almaamoun (in collaborazione con il Goethe Institut), Khaled El Mays (in collaborazione con Edit Napoli).
Rassegna di Video Arte
13 marzo 2024
dalle ore 19 alle ore 22
C/O SuperOtium
via Santa Teresa degli Scalzi, 8 - 80135 Napoli
Mumasha, a Hunger, an Endless Flow a cura di VVV-R (Alessandra Arnò e Simona Da Pozzo)
Con Nancy Violet Down, Chanda Mwamba, William Sipling e Prajvi Mandhani
Bodies Matter a cura di Alessandra Arnò per Visualcontainer
con Matteo Campulla, Silvia De Gennaro, Enzo Cillo, DEHORS/AUDELA, Carlo Galbiati, Massimiliano Marianni, Anouk Chambaz, Emma Scarafiotti, Sara Bonaventura, Gianni Barelli, Mariangela Bombardieri, Duccio Ricciardelli – Marco Bartolini.
Music video installazione site specific di Piero Chiariello a cura de L’Arsenale di Napoli
Il 13 marzo 2024, dalle 19.00 alle 22.00, gli spazi di SuperOtium (art residency space e boutique hotel) ospiteranno la rassegna di video arte Mumasha (dallo Zambiano “una danza”). Questa rassegna nasce in occasione dei 10 anni di VVV-R (residenza internazionale di video-arte con approccio critico per giovani artisti, prodotta da Ex-Voto e commissionata da Arts University Bournemouth nell’ambito di global networks program a cura di Richard Waring) che per l’occasione vuole festeggiare allargando le conversazioni e le visioni a due progetti ospiti: Panoramica*23 e L’Arsenale di Napoli.
Mumasha, a Hunger, an Endless Flow è il titolo con cui le curatrici del progetto VVV-R, Alessandra Arnò e Simona Da Pozzo, presentano il processo e le opere realizzate tra gennaio e marzo nell’ambito la residenza online. Grazie all'esplorazione delle immagini e delle clip trovate nel vasto mare del web, con questa mostra lƏ artistƏ, Nancy Violet Down, Chanda Mwamba, William Sipling e Prajvi Mandhani, restituiscono alla nostra visione il processo di risignificazione di alcuni frammenti dell'immaginario digitale collettivo attraverso quattro opere in loop.
Le opere di questƏ artistƏ ri-elaborano, con uno sguardo critico intersezionale, le urgenze che attraversano il nostro quotidiano, tra web e social. I temi trattati toccano il rapporto con il paese di origine e la sua rappresentazione al di fuori di questo, il nostro esibirsi e guardarci on-line, il rapporto fra le strutture energetiche e quelle capitalistiche, il ruolo spirituale e di connessione della protesta.
A partire dal 15 marzo, le opere della mostra Mumasha, a Hunger, an Endless Flow saranno online su VisualcontainerTv 24 ore su 24, sette giorni su sette.
Mumasha, a Hunger, an Endless Flow, VVV-R videos
this is the river and it still flows, 2’41” Nancy-Violet Downs 2024
endlessly hungry, 3’05’’ Prajvi Mandhani 2024
Ukuba N’go umuntu ku shana (To be human is to dance), 2’35’’ Chanda Mwamba 2024
Flux. Electrical Murmuring, 3’45’’ William Sipling 2024
Bodies Matter: ovvero Della Sostanza del Corpo è la selezione a cura di Alessandra Arnò per il progetto Panoramica*23 dedicato alla ricerca e alla valorizzazione della videoarte in Italia. Lo screening presenta la complessità della rappresentazione del corpo e dell’umano attraverso le riflessioni di dodici artisti che indagano con linguaggi eterogenei il rapporto tra corpo fisico e simulacro digitale, tra ri-mediazione della visione e suggestioni visive che arrivano fino al dato reale, crudo e attuale. I molteplici temi trattati svelano sia l’ossessione dei meta-corpi per il mondo virtuale e sia l’ansia dei corpi e del sé di adattarsi al reale e la necessità di dispiegarsi in altre forme per rivendicare il proprio status. Se i corpi virtuali abitano lo spazio digitale e si connettono ad una visione di mondo altro, dove il pensiero diventa un flusso di frequenze che decostruiscono lo spazio e il tempo in una rassicurante sospensione, i corpi di carne ed ossa devono difendersi e lottare per la propria esistenza e visibilità, e hanno bisogno di confrontarsi con i limiti e le convenzioni sociali, immaginando talvolta di cambiare pelle o di convivere e attuare strategie per autoaffermarsi. All’interno di un loop introspettivo e visivo, lo spettatore è invitato a riflettere sui corpi visibili e invisibili, e infine, a lasciarsi coinvolgere in un noto esercizio psicologico proiettivo.
Bodies Matter: ovvero della sostanza del corpo, Panoramica*23
AN ETERNAL IDLENESS, 3’10’’ Matteo Campulla 2023
Gaia – Uni(co)verso, 3’35’’ Silvia De Gennaro 2023
Destruction of the Field, 4’40’’ Enzo Cillo 2023
RED, 5’ DEHORS/AUDELA 2023
Le mot couleur, 1’ Carlo Galbiati 2023
In between, 4’20’’ Massimiliano Marianni 2023
Mon rire est cascade, 2’40’’ Anouk Chambaz 2023
Nettuno: Birth of a Shell, 7’ Emma Scarafiotti 2023
Practicing Defence, 15’ Sara Bonaventura 2023
La zattera della Medusa, 3’14’’ Gianni Barelli 2023
Data, 10’ Mariangela Bombardieri 2023
The Rorschach programme – number 1, 4’ Duccio Ricciardelli e Marco Bartolini 2023
Music di Piero Chiariello a cura de L’Arsenale di Napoli, presentato per la prima volta come video-istallazione all’interno della Sala Circolare di Palazzo Fondi, nel programma de L’Arsenale di Napoli Viene ripresentato una edizione speciale riadattata alle superfici colorate delle pareti del SuperOtium. Music parte da una ripresa video, a camera fissa, di una porzione del molo del porto di Torre del Greco – cittadina di origine dell’artista – in una particolare condizione di luce, in grado di esaltare il contrasto tra il cielo sullo sfondo e l’elemento architettonico in primo piano attraversati delle silhouette scure di persone e uccelli trasformati in una partitura musicale dall’artista. Come l’artista afferma: «c'è tanta musica intorno a noi che non riusciamo a sentire».
L’evento si inserisce nel programma culturale curato da Nicola Ciancio per SuperOtium (progetto ideato da Nicola Ciancio e Vincenzo Falcione) e segue il tema di questa stagione Look Closer, un invito a guardare le cose da vicino per scoprirne i dettagli, le profondità e le imperfezioni.
VVV Residency vuole essere uno spazio virtuale di riflessione critica e un momento di produzione per la videoarte.
La residenza si concentra sul video-trouvé come strumento per guardare alla propria ricerca attraverso gli occhi degli altri: un tema da affrontare al giorno d'oggi per esplorare come l'interazione umana e la percezione della realtà siano in continuo glitching all'interno delle interfacce dello schermo.
Cinque artisti in residenza si cimentano con diversi strumenti digitali: un blog, una piattaforma webinar, archivi digitali e fisici, una piattaforma di streaming.
Un blog online appositamente dedicato è lo spazio in cui gli artisti intervengono attraverso post che condividono con altri artisti e tutor il work in progress del loro lavoro. Si tratta di una sorta di diario condiviso di immagini che illumina il legame visivo tra le ricerche.
La residenza è finalizzata alla realizzazione di opere video che saranno presentate nell'ambito della mostra online in corso in streaming su VisualcontainerTv per un mese.
VVV Residency è un progetto curato da VisualcontainerTv e Vegapunk e prodotto da Ex-Voto. Dal 2014 collaborano a diversi progetti, sia nel mondo reale che in quello digitale.
VisualcontainerTv International Videoart webchannel, curato da Alessandra Arnò, dal 2009 presenta progetti e festival di videoarte curati da curatori e direttori di festival, interviste e programmi monografici da tutto il mondo. Si tratta di un progetto culturale di grande fama, rivolto agli amanti della videoarte, agli studenti, ai curatori e a tutto il pubblico, un luogo dove trovare la migliore selezione di videoarte gratuitamente e a scopo culturale. Il progetto mira a diffondere le ricerche più recenti e fresche nel panorama della videoarte sotto la cura di visualcontainer e di molti altri partner in tutto il mondo in una visione d'insieme.
Vegapunk è uno spazio e un tempo di condivisione di pratiche artistiche gestito da artisti. Si tratta di un'estensione della pratica artistica di Simona Da Pozzo nel dominio della curatela guidata da curiosità estemporanee. L'attenzione è rivolta alla pratica artistica come processo intellettuale e fisico guidato dal dialogo (tra persone, formati, discipline). Vegapunk tende a costruire collaborazioni con artisti il cui discorso si estende oltre la cornice artistica per includere ricerche legate al mondo, anche in senso sociale e politico. L'attenzione al rapporto tra spazio e tempo, sia in senso fisico che estetico, porta Vegapunk a privilegiare progetti basati sul tempo e a definire Vegapunk come un artist-run-space-&-time. Vegapunk è un progetto nato nell'ambito delle attività di Ex-Voto.
Ex-Voto realizza progetti complessi incentrati su socializzazione attiva, co- creazione e networking come strumenti di valorizzazione delle attività e risorse del territorio e delle comunità. È il caso di Rooms’ Contest (concorso per abitanti di appartamenti in condivisione che indaga il rapporto fra spazio privato e pubblico), i talk Non Riservato (tavoli di confronto fra abitanti, operatori culturali e istituzione) che danno vita a Non Riservato (progetto di rete a vocazione produttiva delle realtà che agiscono a Milano nello spazio pubblico con modalità creative), il progetto di screening Action Frame che anticipa il progetto di residenza internazionale di video arte Camouflage, i talk Conversazioni Domestiche per Azioni Pubbliche (destinati a condividere pratiche dove la creatività diventa strumento di trasformazione sociale), oltre ai progetti in ambito curatoriale e artistico come Borderlight, Hacking Monuments, A New Hymn 4 New Neapolis, Glocary e altri ancora.
L'Arsenale di Napoli è una startup culturale che mira a far si che il territorio partenopeo e la sua area regionale d’influenza siano percepiti come un unico museo. L’idea alla base del lavoro de L’A. è una nuova concezione di museo della città e del territorio: il museo non è più concepito come uno spazio architettonico in cui conservare oggetti e manufatti, ma come una rete di luoghi in cui si esprime, si narra, si condivide il patrimonio culturale immateriale. In questo senso il museo assume una forma per così dire liquida (Zygmunt Bauman), che muta, nei contenuti, nei confini e nelle dimensioni, a seconda degli interessi del visitatore e del tipo di narrazione. Non si tratta di un unico luogo, ma di una serie di siti e realtà interconnesse. Partecipare ad un itinerario o un’esperienza che metta in connessione più luoghi anche distanti del territorio può equivalere, per il visitatore, ad attraversare le sale e i corridoi di un museo tradizionale. L'A. non intende conservare il patrimonio culturale come una testimonianza inerte del passato, ma lo vivifica attraverso la ricerca artistica condotta in collaborazione con gli artisti del territorio. In questo modo, la memoria non viene semplicemente custodita, ma continuamente ricreata e reinterpretata. L'A. riconosce negli artisti, e nei creativi in generale, i veri artefici di questa ri-creazione, capaci di dare nuova vita al passato e renderlo accessibile al presente.
SuperOtium è una casa nel cuore di Napoli, fondata da Nicola Ciancio e Vincenzo Falcione, pensata per accogliere turisti, artisti, viaggiatori e creativi. Un luogo di incontro dove convivono residenze per artisti, incontri, mostre e l’attività̀ ricettiva, per ispirare gli artisti e i creativi e mettere in discussione gli assunti dei viaggiatori, proponendo nuove prospettive attraverso cui guardare la città. Il programma di residenze di SuperOtium ha visto, fra gli altri, Kensuke Koike, Martina Merlini, Pierre-Antoine Vettorello, Pietro Gaglianò, Massimo Uberti, Hypereden, Bianca Felicori (Forgotten Architecture), Paz Ortùzar (in collaborazione con l’istituto Cervantes di Napoli) Giovanna Silva (in collaborazione con Lorenzo Xiques), Nuvola Ravera (in collaborazione con Made in Cloister), Blase (in collaborazione con ShowDesk), Yasser Almaamoun (in collaborazione con il Goethe Institut), Khaled El Mays (in collaborazione con Edit Napoli).
13
marzo 2024
MUMASHA
13 marzo 2024
arte contemporanea
Location
SuperOtium
Napoli, Via Santa Teresa degli Scalzi, 8, (NA)
Napoli, Via Santa Teresa degli Scalzi, 8, (NA)
Orario di apertura
dalle 19.00 alle 22.00
Sito web
Autore
Curatore