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Munch 1863-1944
Oltre cento capolavori di cui circa sessanta olii e una cinquantina di opere grafiche tra acquaforti, litografie, xilografie
Comunicato stampa
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Gli inquieti capolavori di uno dei protagonisti assoluti del Novecento, profeta indiscusso dell'angoscia esistenziale, delle paure e dei tormenti interiori dell'uomo moderno.
Dal 9 marzo al 19 giugno 2005, nella cornice del Complesso del Vittoriano, la mostra "Munch 1863 - 1944" ripercorrer� l'intero cammino creativo ed umano del grande artista anticipatore dei temi dell'Espressionismo attraverso oltre cento capolavori di cui circa sessanta olii e una cinquantina di opere grafiche tra acquaforti, litografie, xilografie.
Prestiti dai pi� noti musei internazionali e dalle pi� importanti sedi espositive norvegesi testimonieranno l'angoscia esistenziale moderna che pervade l'opera di Munch e caratterizza la poetica espressionista: "Ecco urlare la disperazione: l'uomo chiede urlando la sua anima, un solo grido d'angoscia sale dal nostro tempo. Anche l'arte urla nelle tenebre, chiama al soccorso, invoca lo spirito: � l'Espressionismo".
Con una vita ossessionata da drammatici presentimenti di distruzione e sfacelo, Edvard Munch pu� oggi venire considerato il profeta di una nuova et� dell'ansia che impregna ogni aspetto del vivere quotidiano. Alle figure della realt� esterna e oggettiva, Munch oppone le immagini della sua tormentata visione interiore, sostituendo gli aspetti concreti del mondo con gli ossessionanti fantasmi che costellano la sua complessa intimit�. Largamente influenzato da Nietzsche, Munch colse della sua filosofia gli elementi pi� stoici e fatalisti che divennero filtri della sua visione del mondo.
In uno stato d'esaltata emozione, Munch comincia ad osservare il mondo e le figure che lo popolano, ed avverte che da esso, non pi� avvolto da luce serena, non pi� sereno n� confidenziale, gli proviene un urto: un segnale misterioso e drammatico, quasi desolato, che riempie il pittore di sgomento e comincia a propagarsi intorno a lui come una densa cortina di fumo nero; e quel mondo, quelle figure e quegli oggetti, cominciano a riflettersi nella sua mente con una luce distorta e malata, confermando il pittore nelle sue predilezioni narrative di stati d'animo ed emozioni, di sogni visionari caratterizzati da una particolare violenza emotiva, tipica di quelle persone solitarie ed introverse che tendono a restare rifugiate nel bozzolo della loro timidezza.
Immaginazioni contorte, ossessioni funebri ed erotiche, ed intricate fantasie trovano nella pittura di Munch un'espressione positiva, affidata al disegno e al colore che serrano in modo sempre pi� stretto il suo mondo interiore in una serie di immagini autentiche e persistenti: una volta create, divengono esse stesse matrici di ulteriori emozioni e di nuove figure sempre pi� contorte. L'uso costante di linee ondulate, armonicamente fluide e mobili, i colori accesi e infuocati o soffocati repentinamente da una brusca manciata di cenere, le sinuosit� cromatiche, l'onnipresente spettro della violenza, ora impercettibile, ora un'esplosione violenta e diretta, quasi dolorosamente agghiacciante, sono gli elementi che Munch sfrutta per simboleggiare ed esternare il suo cedimento agli spettri dell'interiorit� travolta da un senso sempre pi� vivo di crescente angoscia.
� dunque semplice capire come mai l'arte di Munch, simbolo evidente della sua emotivit� precaria e insana, sia andata oltre il mondo calmo e spirituale che stava fiorendo all'interno della maggior parte dell'arte latina, per andare invece a incidere maggiormente sulla torbida e pomposa sensibilit� degli artisti tedeschi.
La monografia � che accompagna la vasta antologica dedicata a uno dei padri dell'Espressionismo � presenta una selezione di dipinti e opere grafiche che documentano l'iter creativo dell'artista norvegese (1863-1944), dai suoi esordi naturalistici ai viaggi europei, dall'esperienza simbolista fino ai risultati formali che preludono alla nascita della moderna pittura espressionista.
Dal 9 marzo al 19 giugno 2005, nella cornice del Complesso del Vittoriano, la mostra "Munch 1863 - 1944" ripercorrer� l'intero cammino creativo ed umano del grande artista anticipatore dei temi dell'Espressionismo attraverso oltre cento capolavori di cui circa sessanta olii e una cinquantina di opere grafiche tra acquaforti, litografie, xilografie.
Prestiti dai pi� noti musei internazionali e dalle pi� importanti sedi espositive norvegesi testimonieranno l'angoscia esistenziale moderna che pervade l'opera di Munch e caratterizza la poetica espressionista: "Ecco urlare la disperazione: l'uomo chiede urlando la sua anima, un solo grido d'angoscia sale dal nostro tempo. Anche l'arte urla nelle tenebre, chiama al soccorso, invoca lo spirito: � l'Espressionismo".
Con una vita ossessionata da drammatici presentimenti di distruzione e sfacelo, Edvard Munch pu� oggi venire considerato il profeta di una nuova et� dell'ansia che impregna ogni aspetto del vivere quotidiano. Alle figure della realt� esterna e oggettiva, Munch oppone le immagini della sua tormentata visione interiore, sostituendo gli aspetti concreti del mondo con gli ossessionanti fantasmi che costellano la sua complessa intimit�. Largamente influenzato da Nietzsche, Munch colse della sua filosofia gli elementi pi� stoici e fatalisti che divennero filtri della sua visione del mondo.
In uno stato d'esaltata emozione, Munch comincia ad osservare il mondo e le figure che lo popolano, ed avverte che da esso, non pi� avvolto da luce serena, non pi� sereno n� confidenziale, gli proviene un urto: un segnale misterioso e drammatico, quasi desolato, che riempie il pittore di sgomento e comincia a propagarsi intorno a lui come una densa cortina di fumo nero; e quel mondo, quelle figure e quegli oggetti, cominciano a riflettersi nella sua mente con una luce distorta e malata, confermando il pittore nelle sue predilezioni narrative di stati d'animo ed emozioni, di sogni visionari caratterizzati da una particolare violenza emotiva, tipica di quelle persone solitarie ed introverse che tendono a restare rifugiate nel bozzolo della loro timidezza.
Immaginazioni contorte, ossessioni funebri ed erotiche, ed intricate fantasie trovano nella pittura di Munch un'espressione positiva, affidata al disegno e al colore che serrano in modo sempre pi� stretto il suo mondo interiore in una serie di immagini autentiche e persistenti: una volta create, divengono esse stesse matrici di ulteriori emozioni e di nuove figure sempre pi� contorte. L'uso costante di linee ondulate, armonicamente fluide e mobili, i colori accesi e infuocati o soffocati repentinamente da una brusca manciata di cenere, le sinuosit� cromatiche, l'onnipresente spettro della violenza, ora impercettibile, ora un'esplosione violenta e diretta, quasi dolorosamente agghiacciante, sono gli elementi che Munch sfrutta per simboleggiare ed esternare il suo cedimento agli spettri dell'interiorit� travolta da un senso sempre pi� vivo di crescente angoscia.
� dunque semplice capire come mai l'arte di Munch, simbolo evidente della sua emotivit� precaria e insana, sia andata oltre il mondo calmo e spirituale che stava fiorendo all'interno della maggior parte dell'arte latina, per andare invece a incidere maggiormente sulla torbida e pomposa sensibilit� degli artisti tedeschi.
La monografia � che accompagna la vasta antologica dedicata a uno dei padri dell'Espressionismo � presenta una selezione di dipinti e opere grafiche che documentano l'iter creativo dell'artista norvegese (1863-1944), dai suoi esordi naturalistici ai viaggi europei, dall'esperienza simbolista fino ai risultati formali che preludono alla nascita della moderna pittura espressionista.
09
marzo 2005
Munch 1863-1944
Dal 09 marzo al 19 giugno 2005
arte moderna
Location
COMPLESSO DEL VITTORIANO
Roma, Via Di San Pietro In Carcere, (Roma)
Roma, Via Di San Pietro In Carcere, (Roma)
Orario di apertura
da lunedì a giovedì 9,30-19,30; venerdì a sabato 9,30-23,30; domenica 9,30-20,30
Vernissage
9 Marzo 2005, ore 18
Editore
SKIRA
Ufficio stampa
COMUNICAREORGANIZZANDO
Autore