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Musée de l’OHM. Opening Here Museum #3. Presenti
Il prolungamento del rapporto di ospitalità con una delle sedi istituzionali del patrimonio artistico bolognese offre la possibilità al Musée de l’OHM di accogliere a sua volta le proposte degli artisti che hanno voluto dare sostegno al progetto
Comunicato stampa
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Creare una collezione museale significa raccogliere, proteggere e mostrare opere che si ritengono culturalmente significative, in uno spazio che deve rivelarne il senso. Nell’ideazione dei musei d’arte contemporanea l’istituzione di una collezione pone però un problema particolare: come si possono musealizzare, senza stravolgerle, opere che trovano spesso la propria ragione d’esistenza nella relazione con la sfera quotidiana? Il progetto Musée de l’OHM, contrastando sia l’ideologia del “cubo bianco” che quella dell’egemonia architettonica, riduce le dimensioni e le distanze tra pubblico e opera. Ciò permette che si instauri un’intimità attiva, a partire dal momento in cui si deve perlustrare personalmente la struttura, preservando quindi quell’aspetto essenziale dell’arte. La collezione diventa così un dispositivo per veicolare una modalità differente nella valorizzazione del senso di un’opera e delle relazioni che ne costituiscono il cuore. Per questa ragione la seconda mostra ospitata nel Musée de l’OHM è dedicata all’esposizione, negli spazi della pergula, delle prime acquisizioni. Dalla necessità di sviluppare questa differenza dipende la decisione di attenuare il momento dell’inaugurazione, un’occasione per piacevoli conversazioni che però si ritorce inevitabilmente contro il lavoro dell’artista, rendendolo al limite impercettibile nelle sue motivazioni.
Cinque artisti hanno voluto offrire un loro lavoro.
Alessandra Andrini colloca nel Musée un Objet trouvé misterioso, una placchetta di cartoncino vellutato recante una scritta allusiva a un manufatto molto particolare. L’oggetto sembra proporsi altezzosamente come opera d’arte che riflette ironicamente su se stessa, abbozzando un identikit sull’arte in generale quasi fosse un “manifesto” in sedicesimo.
Mili Romano con Play presenta il piccolo mangiacassette ormai obsoleto che l’ha accompagnata negli spostamenti attraverso le vie di Bologna, durante la progettazione delle sue azioni di arte pubblica nelle città. La registrazione che ne è contenuta diffonde dal cassetto rumori e voci dagli anni settanta ad oggi, una partitura sonora urbana in divenire che unisce in un unico flusso in perenne trasformazione l’intera città dal centro storico ai quartieri oltre porta.
Dragoni Russo in Omaggio a Pergola (precario) riempiono una teca 250 palline di naftalina divisi in due gruppi uguali, ponendo in stato di conservazione ciò che serve per conservare. Le palline rimandano direttamente alle uova del negozium, ma la segnatura incompleta che le connota rivela che vivranno in coppia il loro inevitabile destino di sublimazione.
Daniela Comani col trompe-l’oeil fotografico 400 cm2 arcipelago cassetto sembra materializzare nel cassetto il caos del suo studio berlinese. In questo modo si sottolinea come il Musée de l’OHM possieda un’identità apolide e nomadica, per cui esso può essere ovunque e qualsiasi luogo può esserne contenuto.
Cesare Pietroiusti ha realizzato una tiratura limitata dei suoi paradossali pezzi unici ad altissima edizione. Questa volta però il foglio non ha ancora subito l’intervento vero e proprio che, rimandato al momento successivo alla dipartita dell’autore, ironizza criticamente sui processi di formazione del valore e di consacrazione dell’artista, svelando il paradosso insito nella sua messa a morte.
Entra nella collezione permanente anche I miei sogni sono tuoi di Chiara Pergola, proveniente dalla precedente mostra personale. Un “libro bianco” su cui è stato trascritto un sogno che induce a riflettere sull’impossibilità di un’affermazione individuale: il dono dell’artista é quindi un furto? Proviamo a risolvere l’enigma risolvendo l’espressione in copertina.
Massimo Marchetti
15
dicembre 2009
Musée de l’OHM. Opening Here Museum #3. Presenti
Dal 15 dicembre 2009 al 07 febbraio 2010
arte contemporanea
Location
MUSEI CIVICI D’ARTE ANTICA – MUSEO CIVICO MEDIEVALE – MUSEE DE L’OHM
Bologna, Via Alessandro Manzoni, 4, (Bologna)
Bologna, Via Alessandro Manzoni, 4, (Bologna)
Orario di apertura
martedì-venerdì: 9.00-15.00; sabato, domenica e festivi infrasettimanali 10.00-18.30. Chiuso lunedì (feriali)
Vernissage
15 Dicembre 2009, ore 11
Autore
Curatore