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Museion at the Eurac tower – Francesco Jodice
Protagonisti di questo nuovo appuntamento saranno l’artista Francesco Jodice e i ricercatori dell’istituto per il telerilevamento applicato. Una caratteristica del lavoro di Jodice è il tentativo di evadere dalle griglie del sistema dell’arte, certe volte anche tentando di minare il sistema stesso, ma senza mai perdere la lucida consapevolezza di farne comunque parte.
Comunicato stampa
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Ritorna l’iniziativa nata dalla sinergia fra EURAC, Accademia Europea, e MUSEION, museo d’arte moderna e contemporanea di Bolzano, finalizzata a promuovere i lavori di alcuni giovani artisti, che sulla base del dialogo con un gruppo di ricercatori dell’Istituto di ricerca bolzanino hanno la possibilità di realizzare delle apposite installazioni per l’EURAC tower. Il progetto non mira ad ottenere una traduzione didascalica tra arte e scienza, ma a creare un fertile scambio che porti a nuovi punti di vista, ad un’originale possibilità di considerare la tematica in questione.
Protagonisti di questo nuovo appuntamento saranno l’artista Francesco Jodice e i ricercatori dell’istituto per il telerilevamento applicato. Una caratteristica del lavoro di Jodice è il tentativo di evadere dalle griglie del sistema dell’arte, certe volte anche tentando di minare il sistema stesso, ma senza mai perdere la lucida consapevolezza di farne comunque parte. Proprio il suo approccio, naturalmente trasversale, ha fatto sì che nascesse un confronto – poi sfociato in progetto – tra il suo lavoro e quello portato avanti dai ricercatori dell’istituto per il telerilevamento dell’EURAC.
L’intento di “Museion at the EURAC tower” è di rendere condivisibili dei contenuti specifici a un numero molto ampio di persone non necessariamente legate al mondo dell’arte: proprio questo fattore è un elemento distintivo di molte “incursioni semi-clandestine” che caratterizzano i diversi progetti di Francesco Jodice. In questo specifico caso l’artista cerca di veicolare i contenuti di un istituto che – per utilizzare un linguaggio volutamente semplificato – analizza ed elabora visioni della terra dall’alto. Questo comporta inevitabilmente lo sviluppo di un modo di vedere che ci allontana dalle situazioni, impedendoci di “stare dentro” i contesti. Il progetto di Francesco Jodice si focalizza proprio su una delle possibili conseguenze che deriva da una costante veduta dall’alto, ovvero che si accettino come vere e “reali” solo le visioni da lontano.
Utilizzando diversi linguaggi visivi, che vanno dal film-making alla video-installazione, passando anche per la fotografia, l’artista è diventato osservatore consapevole della “fede” che ogni studioso sviluppa nei confronti delle immagini. Su questa fede e sull’impatto delle immagini tecnologiche sul pubblico verte il progetto installato all’interno dell’EURAC tower, che vuole contemporaneamente assecondare la particolarità dello spazio espositivo: una sorta di torre di Babele con varie stazioni fatte da immagini e testi, che in cima sfocia in una serie di visioni arcaiche, affatto tecnologiche, ma “primitive”. Un invito a ripensare la nostra capacità di entrare, anche visivamente, nelle situazioni e di continuare a proiettare i nostri desideri nelle immagini, accettando la tecnologia non solo come prova, ma anche come potenzialità sempre aperta e re-interpretabile.
FRANCESCO JODICE (1967, Napoli) vive a Milano. Laureato in Architettura, ha partecipato a diverse esposizioni tra cui Documenta Kassel, La Biennale di Venezia, Bienal de São Paulo, Liverpool Biennial, ICP Triennial of Photography and Video New York La sua ricerca investiga le mutazioni nei paesaggi sociali in relazione ad altri fenomeni simili attraverso fotografia, film, mappe e testi. Dal 2004 è Professore di Teoria e Pratica dell’Immagine Tecnologica alla Facoltà di Arte e Design alla Libera Università di Bolzano e nel 2005 Professore di Antropologia Urbana Visuale presso Naba (Nuova Accademia di Belle Arti) di Milano. Jodice è anche tra i co-fondatori di “Multiplicity”, un’agenzia di ricerca sul territorio, che indaga eterogenee situazioni di geografia urbana con un’ampia gamma di strumenti, che vanno dalla topografia alla fotografia umanistica, dall’arte concettuale fino alla scrittura e al montaggio.
Protagonisti di questo nuovo appuntamento saranno l’artista Francesco Jodice e i ricercatori dell’istituto per il telerilevamento applicato. Una caratteristica del lavoro di Jodice è il tentativo di evadere dalle griglie del sistema dell’arte, certe volte anche tentando di minare il sistema stesso, ma senza mai perdere la lucida consapevolezza di farne comunque parte. Proprio il suo approccio, naturalmente trasversale, ha fatto sì che nascesse un confronto – poi sfociato in progetto – tra il suo lavoro e quello portato avanti dai ricercatori dell’istituto per il telerilevamento dell’EURAC.
L’intento di “Museion at the EURAC tower” è di rendere condivisibili dei contenuti specifici a un numero molto ampio di persone non necessariamente legate al mondo dell’arte: proprio questo fattore è un elemento distintivo di molte “incursioni semi-clandestine” che caratterizzano i diversi progetti di Francesco Jodice. In questo specifico caso l’artista cerca di veicolare i contenuti di un istituto che – per utilizzare un linguaggio volutamente semplificato – analizza ed elabora visioni della terra dall’alto. Questo comporta inevitabilmente lo sviluppo di un modo di vedere che ci allontana dalle situazioni, impedendoci di “stare dentro” i contesti. Il progetto di Francesco Jodice si focalizza proprio su una delle possibili conseguenze che deriva da una costante veduta dall’alto, ovvero che si accettino come vere e “reali” solo le visioni da lontano.
Utilizzando diversi linguaggi visivi, che vanno dal film-making alla video-installazione, passando anche per la fotografia, l’artista è diventato osservatore consapevole della “fede” che ogni studioso sviluppa nei confronti delle immagini. Su questa fede e sull’impatto delle immagini tecnologiche sul pubblico verte il progetto installato all’interno dell’EURAC tower, che vuole contemporaneamente assecondare la particolarità dello spazio espositivo: una sorta di torre di Babele con varie stazioni fatte da immagini e testi, che in cima sfocia in una serie di visioni arcaiche, affatto tecnologiche, ma “primitive”. Un invito a ripensare la nostra capacità di entrare, anche visivamente, nelle situazioni e di continuare a proiettare i nostri desideri nelle immagini, accettando la tecnologia non solo come prova, ma anche come potenzialità sempre aperta e re-interpretabile.
FRANCESCO JODICE (1967, Napoli) vive a Milano. Laureato in Architettura, ha partecipato a diverse esposizioni tra cui Documenta Kassel, La Biennale di Venezia, Bienal de São Paulo, Liverpool Biennial, ICP Triennial of Photography and Video New York La sua ricerca investiga le mutazioni nei paesaggi sociali in relazione ad altri fenomeni simili attraverso fotografia, film, mappe e testi. Dal 2004 è Professore di Teoria e Pratica dell’Immagine Tecnologica alla Facoltà di Arte e Design alla Libera Università di Bolzano e nel 2005 Professore di Antropologia Urbana Visuale presso Naba (Nuova Accademia di Belle Arti) di Milano. Jodice è anche tra i co-fondatori di “Multiplicity”, un’agenzia di ricerca sul territorio, che indaga eterogenee situazioni di geografia urbana con un’ampia gamma di strumenti, che vanno dalla topografia alla fotografia umanistica, dall’arte concettuale fino alla scrittura e al montaggio.
23
settembre 2009
Museion at the Eurac tower – Francesco Jodice
Dal 23 settembre al 06 novembre 2009
fotografia
Location
EURAC ACCADEMIA EUROPEA
Bolzano, Viale Druso, 1, (Bolzano)
Bolzano, Viale Druso, 1, (Bolzano)
Orario di apertura
lunedì - venerdì dalle 14.00 alle 18.00
Vernissage
23 Settembre 2009, ore 18.30
Autore
Curatore