Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Museo Nivola. Un’altra Storia
Il museo Nivola inaugura il nuovo allestimento della più ricca raccolta di opere di Nivola esistente in Europa con un percorso interamente ripensato, ricco di nuovi lavori, che consegna l’immagine di un artista in gran parte diverso da come finora lo si conosceva.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La Fondazione Nivola, nata per promuovere la conoscenza dell’opera e del messaggio di Costantino Nivola e più in generale dell’arte contemporanea, presenta domenica 13 dicembre dalle ore 11:30 il nuovo allestimento della collezione permanente del Museo Nivola. Si tratta della più ricca raccolta di opere di Costantino Nivola esistente in Europa, e ora apre al pubblico in un percorso interamente ripensato, ricco di nuovi lavori per offrire ai propri visitatori l’immagine di un artista in gran parte diverso da come finora lo si conosceva.
Ridisegnare la presentazione della collezione per renderla più fruibile è stata una delle priorità della nuova amministrazione della Fondazione Nivola, in carica da circa un anno. Concepito anche sulla base degli input trasmessi al museo dal progetto pilota del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Sassari AIMS - Innova.RE 2015, il nuovo allestimento fa dell’accessibilità fisica e intellettuale il proprio principio fondante.
“Il percorso - sottolinea Giuliana Altea, presidente della Fondazione Nivola - risponde a diverse esigenze: offrire una ricostruzione più puntuale della multiforme carriera di Nivola, registrando i progressi compiuti dagli studi sulla sua opera; presentare aspetti della sua ricerca in precedenza non documentati nel museo; accompagnare i lavori in mostra con gli indispensabili apparati didattici e comunicativi; consentire una fruizione non discriminante e inclusiva per i visitatori con limitazioni motorie.”
“Comunicare al meglio la collezione - afferma Antonella Camarda, direttrice del museo - è indispensabile per una istituzione che, come la nostra, voglia essere un centro attivo di cultura, un punto di riferimento per la comunità.”
“C’è chi dice che le opere parlano da sole - osserva Richard Ingersoll, curatore del progetto con Altea e Camarda - ma noi siamo convinti che le opere parlano se le si fa parlare, dando allo spettatore gli elementi del contesto necessari per comprenderle. Ed è quello che abbiamo voluto fare con questo importante progetto espositivo.”
La piena accessibilità fisica del museo, disposto su diversi livelli, è ora garantita da una rampa in ferro che, essendo al tempo stesso corridoio della grafica, viene utilizzata da tutti i visitatori e non solo da chi ha problemi di mobilità. La rampa ricorda nel primo tratto il corridoio di una nave e nel secondo, aperto da due “finestre”, la facciata di una casa che guarda su una piazza. “Quasi un simbolo - dice l’architetto Alessandro Floris che ha progettato l’allestimento - “del viaggio che portò Nivola dall'Italia agli Stati Uniti e al tempo stesso dell’idea di comunità cui l’artista era così legato.”
Le strutture dell’allestimento - rampa in ferro, basi in ferro e pietra per le sculture – sono state disegnate secondo un codice unitario che non interferisce con la percezione delle opere e al tempo stesso ne valorizza le qualità formali. Sono state realizzate interamente da artigiani di Orani, un territorio in cui si trovano straordinarie eccellenze nel campo della lavorazione del ferro, della pietra e del legno: professionisti che la Fondazione Nivola intende valorizzare e promuovere mediante una collaborazione costante e tramite lo sviluppo di progetti dedicati.
Il percorso
Noto soprattutto come scultore, Costantino Nivola è stato anche pittore, grafico, designer e decoratore. La sua attività di art director, protrattasi per quasi vent’anni dagli esordi fino alla fine degli anni Quaranta, viene ora raccontata attraverso una selezione dei brillanti manifesti e tavole realizzati per la Olivetti (tra cui le immagini della Storia della Scrittura e di Una campagna pubblicitaria, episodi chiave della comunicazione italiana degli anni Trenta), una selezione delle copertine di celebri riviste di architettura e design, da Interiors (di cui proprio Nivola promosse la trasformazione da periodico di arredamento in rivista di punta del modernismo negli Stati Uniti) a Pencil Points, ma anche attraverso il suo contributo a giornali di moda e di cucina quali You e American Cookery.
La svolta fondamentale prodotta nella vicenda di Nivola dall’incontro, nel 1946, con un protagonista assoluto del modernismo internazionale come Le Corbusier (mitica figura di architetto-demiurgo e artista poliedrico), è segnalata dall’accostamento tra un dipinto di tono ancora realistico del 1946, l’olio Ruth e Pietro in cucina (generosamente concesso in prestito dal museo MAN di Nuoro), e una serie di disegni di poco successivi che mostrano l’avvicinamento al linguaggio astratto del maestro.
Il rapporto tra la scultura di Nivola e l’architettura, testimoniato da numerosi bozzetti per rilievi monumentali, è adesso chiarito grazie all’inserimento nel percorso di immagini fotografiche delle opere eseguite. Queste immagini, grazie al nuovo progetto di allestimento, permettono oggi di far capire al visitatore come i bozzetti per lo showroom Olivetti progettato dai BBPR (1954) erano in realtà studi per una parete lunga 23 metri, o che quello per la Mutual of Hartford del 1957 preparava la gigantesca facciata di un edificio.
Interamente nuova è la sezione dedicata a un aspetto centrale della ricerca dell’artista: quello del ruolo dell’arte nello spazio pubblico e nella vita comunitaria. Qui trovano posto i disegni e le tavole per il Pergola-village, progetto con cui Nivola nel 1953 sognava di trasformare le strade di Orani in spazi vivibili collettivamente grazie a una rete di pergole di vite che avrebbero congiunto le case l’una all’altra. Unico spazio scoperto sarebbe stata la piazza, dove era previsto un grande monumento dedicato al Muratore di Orani. Identificato in un’opera conservata nei depositi del museo in stato frammentario, il bozzetto per il monumento, restaurato da Rita Fiori, è stato restituito alla fruizione del pubblico. Già in collezione, ma mai identificati come tali, erano anche alcuni rilievi realizzati per i college Morse e Stiles dell’Università di Yale (1962), progetto di Nivola in collaborazione con Eero Saarinen, cui è dedicata ora una sezione del percorso.
Nella sala centrale del nuovo allestimento trovano ampio spazio le terrecotte dei Letti, delle Spiagge e delle Piscine, anch’esse valorizzate e apprezzabili nelle loro qualità materiche e nelle variazioni di stile e contenuto. Il Nivola narrativo delle terrecotte dialoga con quello più iconico e solenne delle Madri e delle Vedove in bronzo. Funge da raccordo tra le serie, al centro della sala, il bronzo La Terra sovrappopolata (donato dall’artista alla scuola di Orani e oggi gentilmente concesso in comodato al museo), specchio dell’ansietà di Nivola di fronte a un progresso distruttivo nei confronti della natura e dell’umanità.
La riflessione sullo spazio, costante nell’artista, è esplorata in due sezioni: quella delle Stanze, ambienti immaginari invasi dalla luce, e quella dei monumenti: realizzati, come Piazza Satta a Nuoro o solo pensati, come il visionario progetto per il monumento alla battaglia di Bataan Corregidor, quelli scenografici per la Brigata Sassari e la Bandiera americana, quello intenso e sofferto per Antonio Gramsci.
Chiude il percorso un filmato realizzato con footage inedito dagli archivi del MoMA di New York e dall’archivio Nivola di Long Island, in cui l’artista racconta se stesso.
Ridisegnare la presentazione della collezione per renderla più fruibile è stata una delle priorità della nuova amministrazione della Fondazione Nivola, in carica da circa un anno. Concepito anche sulla base degli input trasmessi al museo dal progetto pilota del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Sassari AIMS - Innova.RE 2015, il nuovo allestimento fa dell’accessibilità fisica e intellettuale il proprio principio fondante.
“Il percorso - sottolinea Giuliana Altea, presidente della Fondazione Nivola - risponde a diverse esigenze: offrire una ricostruzione più puntuale della multiforme carriera di Nivola, registrando i progressi compiuti dagli studi sulla sua opera; presentare aspetti della sua ricerca in precedenza non documentati nel museo; accompagnare i lavori in mostra con gli indispensabili apparati didattici e comunicativi; consentire una fruizione non discriminante e inclusiva per i visitatori con limitazioni motorie.”
“Comunicare al meglio la collezione - afferma Antonella Camarda, direttrice del museo - è indispensabile per una istituzione che, come la nostra, voglia essere un centro attivo di cultura, un punto di riferimento per la comunità.”
“C’è chi dice che le opere parlano da sole - osserva Richard Ingersoll, curatore del progetto con Altea e Camarda - ma noi siamo convinti che le opere parlano se le si fa parlare, dando allo spettatore gli elementi del contesto necessari per comprenderle. Ed è quello che abbiamo voluto fare con questo importante progetto espositivo.”
La piena accessibilità fisica del museo, disposto su diversi livelli, è ora garantita da una rampa in ferro che, essendo al tempo stesso corridoio della grafica, viene utilizzata da tutti i visitatori e non solo da chi ha problemi di mobilità. La rampa ricorda nel primo tratto il corridoio di una nave e nel secondo, aperto da due “finestre”, la facciata di una casa che guarda su una piazza. “Quasi un simbolo - dice l’architetto Alessandro Floris che ha progettato l’allestimento - “del viaggio che portò Nivola dall'Italia agli Stati Uniti e al tempo stesso dell’idea di comunità cui l’artista era così legato.”
Le strutture dell’allestimento - rampa in ferro, basi in ferro e pietra per le sculture – sono state disegnate secondo un codice unitario che non interferisce con la percezione delle opere e al tempo stesso ne valorizza le qualità formali. Sono state realizzate interamente da artigiani di Orani, un territorio in cui si trovano straordinarie eccellenze nel campo della lavorazione del ferro, della pietra e del legno: professionisti che la Fondazione Nivola intende valorizzare e promuovere mediante una collaborazione costante e tramite lo sviluppo di progetti dedicati.
Il percorso
Noto soprattutto come scultore, Costantino Nivola è stato anche pittore, grafico, designer e decoratore. La sua attività di art director, protrattasi per quasi vent’anni dagli esordi fino alla fine degli anni Quaranta, viene ora raccontata attraverso una selezione dei brillanti manifesti e tavole realizzati per la Olivetti (tra cui le immagini della Storia della Scrittura e di Una campagna pubblicitaria, episodi chiave della comunicazione italiana degli anni Trenta), una selezione delle copertine di celebri riviste di architettura e design, da Interiors (di cui proprio Nivola promosse la trasformazione da periodico di arredamento in rivista di punta del modernismo negli Stati Uniti) a Pencil Points, ma anche attraverso il suo contributo a giornali di moda e di cucina quali You e American Cookery.
La svolta fondamentale prodotta nella vicenda di Nivola dall’incontro, nel 1946, con un protagonista assoluto del modernismo internazionale come Le Corbusier (mitica figura di architetto-demiurgo e artista poliedrico), è segnalata dall’accostamento tra un dipinto di tono ancora realistico del 1946, l’olio Ruth e Pietro in cucina (generosamente concesso in prestito dal museo MAN di Nuoro), e una serie di disegni di poco successivi che mostrano l’avvicinamento al linguaggio astratto del maestro.
Il rapporto tra la scultura di Nivola e l’architettura, testimoniato da numerosi bozzetti per rilievi monumentali, è adesso chiarito grazie all’inserimento nel percorso di immagini fotografiche delle opere eseguite. Queste immagini, grazie al nuovo progetto di allestimento, permettono oggi di far capire al visitatore come i bozzetti per lo showroom Olivetti progettato dai BBPR (1954) erano in realtà studi per una parete lunga 23 metri, o che quello per la Mutual of Hartford del 1957 preparava la gigantesca facciata di un edificio.
Interamente nuova è la sezione dedicata a un aspetto centrale della ricerca dell’artista: quello del ruolo dell’arte nello spazio pubblico e nella vita comunitaria. Qui trovano posto i disegni e le tavole per il Pergola-village, progetto con cui Nivola nel 1953 sognava di trasformare le strade di Orani in spazi vivibili collettivamente grazie a una rete di pergole di vite che avrebbero congiunto le case l’una all’altra. Unico spazio scoperto sarebbe stata la piazza, dove era previsto un grande monumento dedicato al Muratore di Orani. Identificato in un’opera conservata nei depositi del museo in stato frammentario, il bozzetto per il monumento, restaurato da Rita Fiori, è stato restituito alla fruizione del pubblico. Già in collezione, ma mai identificati come tali, erano anche alcuni rilievi realizzati per i college Morse e Stiles dell’Università di Yale (1962), progetto di Nivola in collaborazione con Eero Saarinen, cui è dedicata ora una sezione del percorso.
Nella sala centrale del nuovo allestimento trovano ampio spazio le terrecotte dei Letti, delle Spiagge e delle Piscine, anch’esse valorizzate e apprezzabili nelle loro qualità materiche e nelle variazioni di stile e contenuto. Il Nivola narrativo delle terrecotte dialoga con quello più iconico e solenne delle Madri e delle Vedove in bronzo. Funge da raccordo tra le serie, al centro della sala, il bronzo La Terra sovrappopolata (donato dall’artista alla scuola di Orani e oggi gentilmente concesso in comodato al museo), specchio dell’ansietà di Nivola di fronte a un progresso distruttivo nei confronti della natura e dell’umanità.
La riflessione sullo spazio, costante nell’artista, è esplorata in due sezioni: quella delle Stanze, ambienti immaginari invasi dalla luce, e quella dei monumenti: realizzati, come Piazza Satta a Nuoro o solo pensati, come il visionario progetto per il monumento alla battaglia di Bataan Corregidor, quelli scenografici per la Brigata Sassari e la Bandiera americana, quello intenso e sofferto per Antonio Gramsci.
Chiude il percorso un filmato realizzato con footage inedito dagli archivi del MoMA di New York e dall’archivio Nivola di Long Island, in cui l’artista racconta se stesso.
13
dicembre 2015
Museo Nivola. Un’altra Storia
13 dicembre 2015
Location
MUSEO NIVOLA
Orani, Via Gonare, 2, (Nuoro)
Orani, Via Gonare, 2, (Nuoro)
Biglietti
intero € 5; ridotto € 3
Orario di apertura
da martedì a domenica ore 10-13 e 15:30 -19
Vernissage
13 Dicembre 2015, ore 11:30
Autore
Curatore