Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Myriam Cappelletti – Senza (con)fini
Nella coinvolgente visionarietà, atemporale ed evocatrice, di Myriam Cappelletti si può individuare, quale elemento peculiare, la presenza di un solido costrutto che rivela la sua matrice geometrica e formale, stemperantesi e dissolventesi in decise policromie o in ‘dilavate’ ed impalpabili nebbie cromatiche blu-viola-rosacee, ‘ferite’ e trapassate da caldi bagliori di luce, che recepiscono talora numeri, alfabeti, frecce e segni di una misteriosa simbologia primaria e quasi ‘pre’-istorica interiore ed interiorizzata attraverso la memoria, come palinsesti su muri dilavati dal tempo.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Nella coinvolgente visionarietà, atemporale ed evocatrice, di Myriam Cappelletti si può individuare, quale elemento peculiare, la presenza di un solido costrutto che rivela la sua matrice geometrica e formale, stemperantesi e dissolventesi in decise policromie o in ‘dilavate’ ed impalpabili nebbie cromatiche blu-viola-rosacee, ‘ferite’ e trapassate da caldi bagliori di luce, che recepiscono talora numeri, alfabeti, frecce e segni di una misteriosa simbologia primaria e quasi ‘pre’-istorica interiore ed interiorizzata attraverso la memoria, come palinsesti su muri dilavati dal tempo.
L’universo onirico e segnico (di una semiotica concettuale e lirica) della Cappelletti si riveste del riflesso dell’esistenza umana stessa. Da qui una consapevolezza della percezione dell’infinito, assieme ad una potente sensazione di libertà. Le opere della Cappelletti racchiudono un intero ‘universo’ e nell’intricato labirinto di ‘sculture’ pictae e di tele incrostate di intonaci evanescenti e screpolati, di ‘pietre’ fatte di aria cromaticamente dissolventesi nei toni pastello, nel dedalo di ‘strade’ e di ‘case’, tra i virtuali ‘affreschi’ ora grumosi ora acquosi ed eterei, tra gli inserti di stoffe, di materiali ‘assiepati’ (disegni ‘arrotolati’ innanzi tutto nella mente), perlinature rilucenti e terrecotte dal sapore di ex voto archeologici, in quel vorticoso ‘disordine’ emerge tutta la vis ed il furor pingendi dell’artista, il suo modo coinvolgente e totalizzante, allucinatamente lirico e passionario, di intendere l’arte, stemperato in una delicata femminilità ostinatamente e cripticamente ironica.
Pittura robusta e raffinata nello stesso tempo, nel cui interno vi è un senso profondo di solidità delle cose, una soddisfazione della fisicità, un piacere nella fatica perenne di esistere, e insieme, una continua ricerca liberatoria della musica eterea che scorre tra le cose, ritmo e canto.
In questa mostra a Sansepolcro, i suoi quadri più recenti rispecchiano fedelmente le premesse accennate e sono un divagare estetico ed intellettuale lungo le strade ed i campi della vita, tra la consapevolezza disincantata del pondus esistenziale e un’irriducibile aspirazione ed un anelito alla libertà dell’utopia, senza un preciso fine e senza confini, come il gioco nel titolo della mostra garbatamente sottolinea.
Giampaolo Trotta
L’universo onirico e segnico (di una semiotica concettuale e lirica) della Cappelletti si riveste del riflesso dell’esistenza umana stessa. Da qui una consapevolezza della percezione dell’infinito, assieme ad una potente sensazione di libertà. Le opere della Cappelletti racchiudono un intero ‘universo’ e nell’intricato labirinto di ‘sculture’ pictae e di tele incrostate di intonaci evanescenti e screpolati, di ‘pietre’ fatte di aria cromaticamente dissolventesi nei toni pastello, nel dedalo di ‘strade’ e di ‘case’, tra i virtuali ‘affreschi’ ora grumosi ora acquosi ed eterei, tra gli inserti di stoffe, di materiali ‘assiepati’ (disegni ‘arrotolati’ innanzi tutto nella mente), perlinature rilucenti e terrecotte dal sapore di ex voto archeologici, in quel vorticoso ‘disordine’ emerge tutta la vis ed il furor pingendi dell’artista, il suo modo coinvolgente e totalizzante, allucinatamente lirico e passionario, di intendere l’arte, stemperato in una delicata femminilità ostinatamente e cripticamente ironica.
Pittura robusta e raffinata nello stesso tempo, nel cui interno vi è un senso profondo di solidità delle cose, una soddisfazione della fisicità, un piacere nella fatica perenne di esistere, e insieme, una continua ricerca liberatoria della musica eterea che scorre tra le cose, ritmo e canto.
In questa mostra a Sansepolcro, i suoi quadri più recenti rispecchiano fedelmente le premesse accennate e sono un divagare estetico ed intellettuale lungo le strade ed i campi della vita, tra la consapevolezza disincantata del pondus esistenziale e un’irriducibile aspirazione ed un anelito alla libertà dell’utopia, senza un preciso fine e senza confini, come il gioco nel titolo della mostra garbatamente sottolinea.
Giampaolo Trotta
07
novembre 2009
Myriam Cappelletti – Senza (con)fini
Dal 07 al 18 novembre 2009
arte contemporanea
Location
PALAZZO PRETORIO
Sansepolcro, Piazza Giuseppe Garibaldi, (Arezzo)
Sansepolcro, Piazza Giuseppe Garibaldi, (Arezzo)
Orario di apertura
Dal martedì al venerdì ore 16-19; sabato e domenica ore 10-13 e 15-19; chiuso lunedì
Vernissage
7 Novembre 2009, dalle 17
Autore
Curatore