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Mythkillers
Cosa hanno in comune una Lamborghini Diablo dopo un incidente, due ragazze con una cannuccia ed una catapulta che spara su tubi al neon? Nel lavoro dei tre artisti, la sovversività è una costante
Comunicato stampa
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Cosa hanno in comune una Lamborghini Diablo dopo un incidente, due ragazze con una cannuccia ed una catapulta che spara su tubi al neon? Nel lavoro dei tre artisti, la sovversività è una costante. Sembra che le loro immagini siano il risultato di alcuni secondi di esperimenti significativi che danno una diversa connotazione alle cose. Anche se a prima vista le immagini ci sembrano familiari in realtà suggeriscono qualcosa fuori dal comune. Ogni artista a modo suo, mette in discussione il consumo delle immagini mediatiche e gioca con le aspettative e l’immaginazione dello spettatore.
Matt Calderwood è nato nel 1975 in Irlanda del Nord e vive e lavora a Londra. I suoi video documentano performances irripetibili delle quali lui spesso è protagonista. Nella mostra verrà presentata una serie di brevi video dedicata al passaggio della luce (una lampadina, tubi di neon) al buio: un baratolo di vernice nero, un nastro adesivo e una catapulta vengono usati in diversi modi per insistere sull’aspetto fisico della luce proiettata. Nel concettualismo comico di Matt Calderwood si trovano elementi dei vecchi Slapstick, elementi di violenza e suspense come nei film di Hitchcock e riferimenti alla scultura minimale.
Recentamente l’artista ha partecipato ad una collettiva alla Dublin City Gallery the Hugh Lane in Irlanda (con Bjorn Dahlem, Sophie von Hellermann, Ian Kiaer, Cornelius Quabeck), alle mostre “Showcase” alla South London Gallery, “New Blood” a The Saatchi Gallery, Londra and “Art Now Lightbox” al Tate Britain.
Claudia Grassl nasce nel 1975 a Berchtesgardesgaden (D) e vive a Berlino. Dopo gli studi alla Accademia di Fotografia
(1999 – 2003) a Monaco di Baviera si dedica alla fotografia dove lei è la protagonista di un intrigante gioco di ruolo. I suoi ritratti catturano ragazze e giovani donne in situazioni insolite e ambigue che rompono con la classica definizione di Lolità. Le sue fotografie suggeriscono piuttosto che rappresentanto. Dice del suo lavoro: “Cerco di visualizzare la mia realtà attraverso l’autenticità di ciò che creo davanti alla macchina fotografica”.
L’artista svizzero Raffael Waldner (1972, vive e lavora a Zurigo) gioca con l’ambiguità del significato dell’oggetto fotografato. Nelle sue fotografie di macchine di lusso distrutte in un incidente, l’artista smantella il cliché dell’oggetto fotografato creando una nuova estetica. Il fascino per le superfici brillanti, gli oggetti fetish e le forme sculturali hanno la loro origine nella nostra etica e cultura di cui le sue fotografie sono una sublimazione. L’artista fa parte della mostra itinerante “reGeneration: 50 Photographers of Tomorrow”, e ha esposto presso il Fotomuseum Winterthur e Kunstraum Walcheturm a Zurigo.
Matt Calderwood è nato nel 1975 in Irlanda del Nord e vive e lavora a Londra. I suoi video documentano performances irripetibili delle quali lui spesso è protagonista. Nella mostra verrà presentata una serie di brevi video dedicata al passaggio della luce (una lampadina, tubi di neon) al buio: un baratolo di vernice nero, un nastro adesivo e una catapulta vengono usati in diversi modi per insistere sull’aspetto fisico della luce proiettata. Nel concettualismo comico di Matt Calderwood si trovano elementi dei vecchi Slapstick, elementi di violenza e suspense come nei film di Hitchcock e riferimenti alla scultura minimale.
Recentamente l’artista ha partecipato ad una collettiva alla Dublin City Gallery the Hugh Lane in Irlanda (con Bjorn Dahlem, Sophie von Hellermann, Ian Kiaer, Cornelius Quabeck), alle mostre “Showcase” alla South London Gallery, “New Blood” a The Saatchi Gallery, Londra and “Art Now Lightbox” al Tate Britain.
Claudia Grassl nasce nel 1975 a Berchtesgardesgaden (D) e vive a Berlino. Dopo gli studi alla Accademia di Fotografia
(1999 – 2003) a Monaco di Baviera si dedica alla fotografia dove lei è la protagonista di un intrigante gioco di ruolo. I suoi ritratti catturano ragazze e giovani donne in situazioni insolite e ambigue che rompono con la classica definizione di Lolità. Le sue fotografie suggeriscono piuttosto che rappresentanto. Dice del suo lavoro: “Cerco di visualizzare la mia realtà attraverso l’autenticità di ciò che creo davanti alla macchina fotografica”.
L’artista svizzero Raffael Waldner (1972, vive e lavora a Zurigo) gioca con l’ambiguità del significato dell’oggetto fotografato. Nelle sue fotografie di macchine di lusso distrutte in un incidente, l’artista smantella il cliché dell’oggetto fotografato creando una nuova estetica. Il fascino per le superfici brillanti, gli oggetti fetish e le forme sculturali hanno la loro origine nella nostra etica e cultura di cui le sue fotografie sono una sublimazione. L’artista fa parte della mostra itinerante “reGeneration: 50 Photographers of Tomorrow”, e ha esposto presso il Fotomuseum Winterthur e Kunstraum Walcheturm a Zurigo.
28
marzo 2006
Mythkillers
Dal 28 marzo al 13 maggio 2006
arte contemporanea
Location
GALLERIA KLERKX
Milano, Via Massimiano, 25, (Milano)
Milano, Via Massimiano, 25, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato 13–19.30 e su appuntamento
Vernissage
28 Marzo 2006, ore 19
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