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Naama Tsabar – Night Falls
Pianissimo presenta la prima personale italiana di Naama Tsabar (Israele, 1982), Night Falls. La mostra, concepita appositamente per lo spazio
della galleria, si sviluppa attraverso una grande installazione, una doppia proiezione e tre elementi a parete.
Comunicato stampa
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Pianissimo presenta la prima personale italiana di Naama Tsabar (Israele, 1982), Night Falls. La mostra, concepita appositamente per lo spazio
della galleria, si sviluppa attraverso una grande installazione, una doppia proiezione e tre elementi a parete.
Notte decadente, caduta o perduta in facili ‘viaggi’ alcolici, in effimere relazioni a ore, giocate a ritmi musicali vibranti. Spazio temporale che consente
eccessi, nega regole o le infrange. Il fascino della notte si perde nella letteratura e nel cinema da sempre, soggetto vissuto, prima che descritto, con
immagini nere, oscure e indefinite. Rappresentare simbolicamente la notte è una sfida che Naama Tsabar si è prefissa per stabilirne i limiti o per tracciarne
i contorni, attraverso forme sintetiche ed essenziali.
Con Night Falls, Naama da seguito alla ricerca sulle atmosfere legate ai bar, discoteche e locali notturni. In lavori precedenti a questa mostra, l’artista
ha focalizzato il suo interesse nella costruzione di oggetti che richiamano, distorti, molti ambienti della vita di Tel Aviv ma anche New York, città dove
attualmente vive. Affascinata dalle atmosfere dove pulsa e spesso si dissolve la vitalità giovanile, l’artista preleva degli elementi ambientali e li astrae, per
suggerirne l’aspetto forse più decadente. Pensiamo a Twilight-Gaffer Wall (2006), Light Cube (2004) o String Wall (2004) dove l’artista trasforma elementi
legati al mondo musicale amplificando e sintetizzandone le forme in sculture che si sviluppano nello spazio.
Nella mostra milanese, Naama progetta una grande parete/scultura Night Falls-Gaffer Screen. Questo oggetto, descritto dalla stessa artista
come derivante dal minimalismo americano di Richard Serra, Donald Judd ed Eva Hesse, è il frutto di un lungo lavoro di stratificazione. A un anima di tela,
l’artista ha aggiungo, strato su strato, della colla, del nastro adesivo e delle resine che danno spessore e concretezza a quello che invece l’artista considera
come un ‘velo artificiale’: una parete metaforica che divide la notte dal giorno come fossero due luoghi distinti, paralleli e incomunicabili.
Nero/bianco, luce/ombra, giorno/notte. La mostra si sviluppa su queste dicotomie creando, per suggestioni, una palpabile tensione sia visiva che
concettuale. Grazie a Night Falls-Gaffer Screen, lo spazio espositivo è diviso in due parti: l’entrata dove è visibile la superficie nera, e una zona chiara, in
ombra, che consente la doppia proiezione di Night Falls-Lighters. Quest’ultima si presenta come la parte più descrittiva della mostra: il tentativo di fare una
fiamma con un accendino senza gas, gesto vano di fare luce, che si consuma in nervosi bagliori.
A parete le installazioni Night Falls-Lighters, inutili e piegate dal loro stesso peso, fluttuano nello spazio.
Night Falls, titolo suggestivo e ambivalente, sintetizza la visione decadente di uno spazio mentale. La costruzione delle forme, frutto di un lungo
processo di semplificazione, emana una forte presenza fisica e un’alta dose di tensione emotiva accentuata dal ritmo sonoro emanato dall’accendino.
della galleria, si sviluppa attraverso una grande installazione, una doppia proiezione e tre elementi a parete.
Notte decadente, caduta o perduta in facili ‘viaggi’ alcolici, in effimere relazioni a ore, giocate a ritmi musicali vibranti. Spazio temporale che consente
eccessi, nega regole o le infrange. Il fascino della notte si perde nella letteratura e nel cinema da sempre, soggetto vissuto, prima che descritto, con
immagini nere, oscure e indefinite. Rappresentare simbolicamente la notte è una sfida che Naama Tsabar si è prefissa per stabilirne i limiti o per tracciarne
i contorni, attraverso forme sintetiche ed essenziali.
Con Night Falls, Naama da seguito alla ricerca sulle atmosfere legate ai bar, discoteche e locali notturni. In lavori precedenti a questa mostra, l’artista
ha focalizzato il suo interesse nella costruzione di oggetti che richiamano, distorti, molti ambienti della vita di Tel Aviv ma anche New York, città dove
attualmente vive. Affascinata dalle atmosfere dove pulsa e spesso si dissolve la vitalità giovanile, l’artista preleva degli elementi ambientali e li astrae, per
suggerirne l’aspetto forse più decadente. Pensiamo a Twilight-Gaffer Wall (2006), Light Cube (2004) o String Wall (2004) dove l’artista trasforma elementi
legati al mondo musicale amplificando e sintetizzandone le forme in sculture che si sviluppano nello spazio.
Nella mostra milanese, Naama progetta una grande parete/scultura Night Falls-Gaffer Screen. Questo oggetto, descritto dalla stessa artista
come derivante dal minimalismo americano di Richard Serra, Donald Judd ed Eva Hesse, è il frutto di un lungo lavoro di stratificazione. A un anima di tela,
l’artista ha aggiungo, strato su strato, della colla, del nastro adesivo e delle resine che danno spessore e concretezza a quello che invece l’artista considera
come un ‘velo artificiale’: una parete metaforica che divide la notte dal giorno come fossero due luoghi distinti, paralleli e incomunicabili.
Nero/bianco, luce/ombra, giorno/notte. La mostra si sviluppa su queste dicotomie creando, per suggestioni, una palpabile tensione sia visiva che
concettuale. Grazie a Night Falls-Gaffer Screen, lo spazio espositivo è diviso in due parti: l’entrata dove è visibile la superficie nera, e una zona chiara, in
ombra, che consente la doppia proiezione di Night Falls-Lighters. Quest’ultima si presenta come la parte più descrittiva della mostra: il tentativo di fare una
fiamma con un accendino senza gas, gesto vano di fare luce, che si consuma in nervosi bagliori.
A parete le installazioni Night Falls-Lighters, inutili e piegate dal loro stesso peso, fluttuano nello spazio.
Night Falls, titolo suggestivo e ambivalente, sintetizza la visione decadente di uno spazio mentale. La costruzione delle forme, frutto di un lungo
processo di semplificazione, emana una forte presenza fisica e un’alta dose di tensione emotiva accentuata dal ritmo sonoro emanato dall’accendino.
13
novembre 2008
Naama Tsabar – Night Falls
Dal 13 novembre al 20 dicembre 2008
arte contemporanea
Location
GALLERIA PIANISSIMO
Milano, Via Giovanni Ventura, 6, (Milano)
Milano, Via Giovanni Ventura, 6, (Milano)
Orario di apertura
martedi - sabato 12.00 - 19.00
Vernissage
13 Novembre 2008, 19.00
Autore
Curatore