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Nadia Shira Cohen – Oniontown
Mostra fotografica “Oniontown” della fotografa Nadia Shira Cohen. Il lavoro è stato da poco premiato al concorso Fotoleggendo 2008.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Immerso nei boschi in Dover Plans, fuori New York, sulla
strada 22, si trova Oniontown. Un posto dove gli abitanti
non vanno per paura di “essere uccisi”, dicono,
etichettando in questo modo le persone che vivono lì.
Oniontown è un luogo abitato da una grande famiglia
allargata all’interno di un gruppo di roulotte.
Nonostante molte famiglie vivano con assegni di
sostentamento e pensioni di invalidità, sono piuttosto
emarginate e vivono completamente dei prodotti della loro
terra, cacciando cervi nei boschi dell’entroterra e
allevando animali da vendere.
Molti bambini vivono in case diroccate, alcuni con un
genitore in prigione, mentre altri vengono allontanati
dai genitori. Questi bambini prendono amore dove possono
trovarlo, spesso dai nonni e dai bisnonni, creando un
vero e proprio ambiente comune tra le sei roulotte che
formano Oniontown.
“Eppure Oniontown possiede in sé qualcosa di dolce, di
sensato, di completo. Situata alla fine di una strada
morta, nella contea di Duchess, a poca distanza dai
bagliori di modernità di New York, questa piccola
comunità ha una realtà a sé stante, anacronistica e
intera al tempo stesso. Quasi decadente, nella versione
nostalgica del termine. Sono quei brutti sporchi e
cattivi di un tempo che fu, quelli che avevano ancora
valori, che proteggevano e custodivano la loro famiglia,
che sapevano fare branco, che appartenevano comunque ad
una comunità, per quanto borderline, cui tributare
fedeltà e affetto.
Nadia Cohen è riuscita ad entrare nelle profondità delle
pieghe sfaccettate di Oniontown, con un passo tanto
leggero e impalpabile da rendersi invisibile prima,
addirittura accettata poi. E ha raccontato Oniontown per
quella che è, con le sue brutture e gli scorci belli, le
piccole storie incredibili nascoste da quelle fragili
pareti, gli animali, i programmi orribili guardati in
televisione, le meraviglie e gli orrori, sulle note
immaginarie di un carillon un po’ stonato, il ricordo di
un parco divertimenti ormai vetusto, che nessuno
considera più.”
Dal testo critico di Chiara Oggioni Tiepolo.
strada 22, si trova Oniontown. Un posto dove gli abitanti
non vanno per paura di “essere uccisi”, dicono,
etichettando in questo modo le persone che vivono lì.
Oniontown è un luogo abitato da una grande famiglia
allargata all’interno di un gruppo di roulotte.
Nonostante molte famiglie vivano con assegni di
sostentamento e pensioni di invalidità, sono piuttosto
emarginate e vivono completamente dei prodotti della loro
terra, cacciando cervi nei boschi dell’entroterra e
allevando animali da vendere.
Molti bambini vivono in case diroccate, alcuni con un
genitore in prigione, mentre altri vengono allontanati
dai genitori. Questi bambini prendono amore dove possono
trovarlo, spesso dai nonni e dai bisnonni, creando un
vero e proprio ambiente comune tra le sei roulotte che
formano Oniontown.
“Eppure Oniontown possiede in sé qualcosa di dolce, di
sensato, di completo. Situata alla fine di una strada
morta, nella contea di Duchess, a poca distanza dai
bagliori di modernità di New York, questa piccola
comunità ha una realtà a sé stante, anacronistica e
intera al tempo stesso. Quasi decadente, nella versione
nostalgica del termine. Sono quei brutti sporchi e
cattivi di un tempo che fu, quelli che avevano ancora
valori, che proteggevano e custodivano la loro famiglia,
che sapevano fare branco, che appartenevano comunque ad
una comunità, per quanto borderline, cui tributare
fedeltà e affetto.
Nadia Cohen è riuscita ad entrare nelle profondità delle
pieghe sfaccettate di Oniontown, con un passo tanto
leggero e impalpabile da rendersi invisibile prima,
addirittura accettata poi. E ha raccontato Oniontown per
quella che è, con le sue brutture e gli scorci belli, le
piccole storie incredibili nascoste da quelle fragili
pareti, gli animali, i programmi orribili guardati in
televisione, le meraviglie e gli orrori, sulle note
immaginarie di un carillon un po’ stonato, il ricordo di
un parco divertimenti ormai vetusto, che nessuno
considera più.”
Dal testo critico di Chiara Oggioni Tiepolo.
08
gennaio 2009
Nadia Shira Cohen – Oniontown
Dall'otto al 31 gennaio 2009
fotografia
Location
B>GALLERY
Roma, Piazza Di Santa Cecilia, 16, (Roma)
Roma, Piazza Di Santa Cecilia, 16, (Roma)
Vernissage
8 Gennaio 2009, ore 19
Sito web
www.rearviewmirror.it
Autore
Curatore