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Nadja Moncheri – Entropia
Nadja Moncheri si ispira alla natura, alle emozioni che le suscita il contemplarla. Le sue tele
richiamano e trasmettono sensazioni oltre a mantenerne l’aspetto organico di cui le forme restano
intrise e la prepotente forza dell’energia degli strati profondi della terra.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Nadja Moncheri si ispira alla natura, alle emozioni che le suscita il contemplarla. Le sue tele
richiamano e trasmettono sensazioni oltre a mantenerne l’aspetto organico di cui le forme restano
intrise e la prepotente forza dell'energia degli strati profondi della terra.
Da qui il titolo della mostra che si inaugura presso il Minimu di Trieste, sabato 6 ottobre alle ore 18.
L'entropia (dal greco antico ἐν en, "dentro", e τροπή tropé, "trasformazione") può essere definita
come la misura del grado di strutturazione dell'energia presente in un qualsiasi sistema.
Nelle tele di Nadja la superficie di un muro, la corteccia, i ghiacciai, le rocce o la sabbia ci appaiono
come ordine che sorge dal caos di un sottostante magmatico e vorticoso. Un caos che l'artista ci fa
intravvedere in alcune profonde fenditure dei paesaggi o nel magma rappresentato nell'installazione
collocata al centro dell'esposizione.
Ma l'energia del profondo che Nadja rappresenta non è certo solo quella della terra, ma anche quella
dell'uomo. Realtà nascoste e oscure, ritenute spesso impenetrabili vengono sondate e portate a
svelamento. Vasti fenomeni nascosti riemergono nei segni pittorici e le viscere misteriose, caotiche
e paurose del sottosuolo sembrano sempre più gli strati profondi del nostro essere.
Ecco quindi che la mostra di Nadja Moncheri ci offre uno spunto prezioso per invadere altre
discipline, soprattutto di matrice scientifica, che non siano l'arte. Al centro poniamo la terra e le sue
profondità nascoste e su queste possiamo immaginare indagatori tra loro assai diversi seppure alla
radice assai simili.
La terra, e soprattutto i suoi processi di trasformazione sono oggetto di studio della geologia.
Una scienza che ha al centro della sua attenzione le stratificazioni e le forze che la natura
esprime a volte con esiti catastrofici.
Il sommerso che viene portato alla luce ci fa pensare all'inconscio e alla paura delle
profondità che sono in noi, alla simbologia del sopra e del sotto, alla profondità attiva e a
quella ricerca dell'ignoto del profondo tipica della psicoanalisi.
L'universo sotterraneo complesso e non del tutto intelligibile ci riportano alle teorie del caos
e della complessità. Questo mondo sotterraneo maestoso e gravido di energia imprevedibile
ci conduce ai temi della reversibilità e irreversibilità del tempo, a scovare nella natura le
proprietà emergenti dei sistemi complessi e tutte quelle situazioni intermedie nei processi di
continua trasformazione che secondo le teorie del caos deterministico altro non sono che
caos apparente.
E infine la madre terra o terra madre (che non a caso era il titolo originale di questa mostra)
e le sue rappresentazioni, l'angoscia che produce il timore di venirne inghiottiti, il
sottosuolo come regno simbolico della morte, tutti i temi che in un circolo virtuoso ci
riportano all'arte.
Presenta: Serena Mizzan
Interventi: Piero Toresella
Nevio Pugliese
Matteo Fanni Canelles
Maurizio Fanni
richiamano e trasmettono sensazioni oltre a mantenerne l’aspetto organico di cui le forme restano
intrise e la prepotente forza dell'energia degli strati profondi della terra.
Da qui il titolo della mostra che si inaugura presso il Minimu di Trieste, sabato 6 ottobre alle ore 18.
L'entropia (dal greco antico ἐν en, "dentro", e τροπή tropé, "trasformazione") può essere definita
come la misura del grado di strutturazione dell'energia presente in un qualsiasi sistema.
Nelle tele di Nadja la superficie di un muro, la corteccia, i ghiacciai, le rocce o la sabbia ci appaiono
come ordine che sorge dal caos di un sottostante magmatico e vorticoso. Un caos che l'artista ci fa
intravvedere in alcune profonde fenditure dei paesaggi o nel magma rappresentato nell'installazione
collocata al centro dell'esposizione.
Ma l'energia del profondo che Nadja rappresenta non è certo solo quella della terra, ma anche quella
dell'uomo. Realtà nascoste e oscure, ritenute spesso impenetrabili vengono sondate e portate a
svelamento. Vasti fenomeni nascosti riemergono nei segni pittorici e le viscere misteriose, caotiche
e paurose del sottosuolo sembrano sempre più gli strati profondi del nostro essere.
Ecco quindi che la mostra di Nadja Moncheri ci offre uno spunto prezioso per invadere altre
discipline, soprattutto di matrice scientifica, che non siano l'arte. Al centro poniamo la terra e le sue
profondità nascoste e su queste possiamo immaginare indagatori tra loro assai diversi seppure alla
radice assai simili.
La terra, e soprattutto i suoi processi di trasformazione sono oggetto di studio della geologia.
Una scienza che ha al centro della sua attenzione le stratificazioni e le forze che la natura
esprime a volte con esiti catastrofici.
Il sommerso che viene portato alla luce ci fa pensare all'inconscio e alla paura delle
profondità che sono in noi, alla simbologia del sopra e del sotto, alla profondità attiva e a
quella ricerca dell'ignoto del profondo tipica della psicoanalisi.
L'universo sotterraneo complesso e non del tutto intelligibile ci riportano alle teorie del caos
e della complessità. Questo mondo sotterraneo maestoso e gravido di energia imprevedibile
ci conduce ai temi della reversibilità e irreversibilità del tempo, a scovare nella natura le
proprietà emergenti dei sistemi complessi e tutte quelle situazioni intermedie nei processi di
continua trasformazione che secondo le teorie del caos deterministico altro non sono che
caos apparente.
E infine la madre terra o terra madre (che non a caso era il titolo originale di questa mostra)
e le sue rappresentazioni, l'angoscia che produce il timore di venirne inghiottiti, il
sottosuolo come regno simbolico della morte, tutti i temi che in un circolo virtuoso ci
riportano all'arte.
Presenta: Serena Mizzan
Interventi: Piero Toresella
Nevio Pugliese
Matteo Fanni Canelles
Maurizio Fanni
06
ottobre 2012
Nadja Moncheri – Entropia
Dal 06 ottobre al 06 novembre 2012
arte contemporanea
Location
SALA ESPOSITIVA DI MINI MU
Trieste, Via Edoardo Weiss, 15, (Trieste)
Trieste, Via Edoardo Weiss, 15, (Trieste)
Vernissage
6 Ottobre 2012, h 18
Autore