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Naji Al-Ali – Handhala
In tutte le vignette Handhala è lì, di spalle, che osserva, raramente partecipa, e il suo muto osservare rafforza il messaggio della scena, messaggio che è quasi sempre ironicamente amaro, a sottolineare le colpe di tutti, senza guardare in faccia nessuno.
Comunicato stampa
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Naji Al-Ali nasce nel 1936 ad Al-Shajara (che in arabo significa albero) un villaggio palestinese della Galilea. Nel 1948, come migliaia di altri palestinesi, è costretto ad abbandonare con la famiglia la sua casa, la sua terra e trova rifugio in un campo profughi del Sud del Libano. Il dolore dello sradicamento e le difficoltà conosciute nel campo da Naji bambino le ritroviamo in Handhala, il personaggio sempre presente nelle sue vignette. Handhala è un bambino scalzo, con i vestiti con le toppe, è uno dei tanti bambini dei campi profughi palestinesi. Handhala, che in arabo vuol dire amarezza, è la coscienza di Naji Al-Ali che lo guida, come ebbe a dire lo stesso Naji, nei momenti di sconforto e lo protegge contro la rassegnazione. Handhala ha 11 anni, l’età dell’Autore quando deve prendere la strada dell’esilio ed avrà sempre 11 anni fino al giorno in cui potrà tornare nel suo Paese.
Di lui Naji disse: “In quanto povero non ha nulla da perdere. Non accetta compromessi, è un oppresso. Sì, è un oppresso, però non gli mancano le forze per affrontare e combattere tutte le forme di oppressione” (Al-Hurriyyeh, 20-8-1979).
In tutte le vignette Handhala è lì, di spalle, che osserva, raramente partecipa, e il suo muto osservare rafforza il messaggio della scena, messaggio che è quasi sempre ironicamente amaro, a sottolineare le colpe di tutti, senza guardare in faccia nessuno.
Ed è questa la filosofia di vita dell’autore e il suo messaggio: utilizzare la penna come arma e denunciare le ingiustizie, senza curarsi delle conseguenze, a costo di rimanere solo ad affrontare i molti nemici.
Il tratto semplice e chiaro che caratterizza i disegni di Naji Al-Ali, riesce a trasmettere, senza ambiguità alcuna, i suoi messaggi spesso duri e diretti. Molte vignette sono senza parole, ma la chiarezza del significato dell’immagine non viene meno poiché il linguaggio è quello universale dell’ingiustizia, dell’oppressione, della povertà, denunciate senza compromessi.
Le vignette di Naji Al-Ali sono, con l’ausilio di un percorso e di una presentazione adeguata, un mezzo ideale di comunicazione con i giovani, e queste immagini, oltre al riferimento diretto a un popolo, quello palestinese, a una regione del Medio Oriente di così forte e drammatica attualità, diventano mezzo e oggetto di riflessioni anche su temi più ampi come, ad esempio,
lo scarto di possibilità di vita dignitosa tra il Nord e il Sud del mondo, sulla fame, sulla censura, sulle difficili condizioni della popolazione vulnerabile (donne e bambini) nei conflitti, ovunque essi si svolgano.
La mostra è presentata dall’A.A.I.C.A. – Associazione Ambulatorio Internazionale “Città Aperta” e dall’Associazione Culturale GHAZALA e ha ricevuto l’adesione del Ce.D.Ri.T.T. – Centro di Ricerca e Documentazione sul Transfer di Tecnologia, dell’Associazione Culturale KUFIA e dell’U.D.A.P. – Unione dei Democratici Arabo-Palestinesi in Italia.
Il ricavato della vendita del catalogo servirà a finanziare i progetti di cooperazione sanitaria dell’AAICA con l’Ospedale Al-Awda di Jabalia (Gaza) e la Clinica del Convento Greco-Cattolico/Centro Medico di Beit Sahour a Beit Sahour (Betlemme).
Questa mostra ha ottenuto il contributo della Provincia di Genova e il patrocinio del Corso di Laurea in Storia dell’Università degli Studi di Genova.
Presso la mostra si potranno trovare i testi pubblicati a cura della Commissione per il Diritto Internazionale Umanitario della Croce Rossa Italiana .
Di lui Naji disse: “In quanto povero non ha nulla da perdere. Non accetta compromessi, è un oppresso. Sì, è un oppresso, però non gli mancano le forze per affrontare e combattere tutte le forme di oppressione” (Al-Hurriyyeh, 20-8-1979).
In tutte le vignette Handhala è lì, di spalle, che osserva, raramente partecipa, e il suo muto osservare rafforza il messaggio della scena, messaggio che è quasi sempre ironicamente amaro, a sottolineare le colpe di tutti, senza guardare in faccia nessuno.
Ed è questa la filosofia di vita dell’autore e il suo messaggio: utilizzare la penna come arma e denunciare le ingiustizie, senza curarsi delle conseguenze, a costo di rimanere solo ad affrontare i molti nemici.
Il tratto semplice e chiaro che caratterizza i disegni di Naji Al-Ali, riesce a trasmettere, senza ambiguità alcuna, i suoi messaggi spesso duri e diretti. Molte vignette sono senza parole, ma la chiarezza del significato dell’immagine non viene meno poiché il linguaggio è quello universale dell’ingiustizia, dell’oppressione, della povertà, denunciate senza compromessi.
Le vignette di Naji Al-Ali sono, con l’ausilio di un percorso e di una presentazione adeguata, un mezzo ideale di comunicazione con i giovani, e queste immagini, oltre al riferimento diretto a un popolo, quello palestinese, a una regione del Medio Oriente di così forte e drammatica attualità, diventano mezzo e oggetto di riflessioni anche su temi più ampi come, ad esempio,
lo scarto di possibilità di vita dignitosa tra il Nord e il Sud del mondo, sulla fame, sulla censura, sulle difficili condizioni della popolazione vulnerabile (donne e bambini) nei conflitti, ovunque essi si svolgano.
La mostra è presentata dall’A.A.I.C.A. – Associazione Ambulatorio Internazionale “Città Aperta” e dall’Associazione Culturale GHAZALA e ha ricevuto l’adesione del Ce.D.Ri.T.T. – Centro di Ricerca e Documentazione sul Transfer di Tecnologia, dell’Associazione Culturale KUFIA e dell’U.D.A.P. – Unione dei Democratici Arabo-Palestinesi in Italia.
Il ricavato della vendita del catalogo servirà a finanziare i progetti di cooperazione sanitaria dell’AAICA con l’Ospedale Al-Awda di Jabalia (Gaza) e la Clinica del Convento Greco-Cattolico/Centro Medico di Beit Sahour a Beit Sahour (Betlemme).
Questa mostra ha ottenuto il contributo della Provincia di Genova e il patrocinio del Corso di Laurea in Storia dell’Università degli Studi di Genova.
Presso la mostra si potranno trovare i testi pubblicati a cura della Commissione per il Diritto Internazionale Umanitario della Croce Rossa Italiana .
20
novembre 2003
Naji Al-Ali – Handhala
Dal 20 novembre al 04 dicembre 2003
arte contemporanea
Location
CENTRO CIVICO BURANELLO
Genova, Via Giacomo Buranello, 1, (Genova)
Genova, Via Giacomo Buranello, 1, (Genova)
Orario di apertura
da lunedì a sabato, dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18
Vernissage
20 Novembre 2003, ore 17.30
Sito web
www.ghazala.it