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Namsal Siedlecki – Perenial Cactacea
“Thingness”, il programma annuale di mostre e residenze d’artista curato da Alessandra Poggianti per Terzopiano, inaugura il suo secondo appuntamento con Namsal Siedlecki. L’artista americano sceglie come base di lavoro un piccolo paese della campagna toscana, Seggiano: l’interlocutrice di Siedlecki è la natura. Da qui inizia una ricerca basata sulla continua sperimentazione tra uomo e ambiente circostante, tra cultura e natura, tra saperi e risorse
Comunicato stampa
Segnala l'evento
“Thingness”, il programma annuale di mostre e residenze d’artista curato da Alessandra Poggianti per Terzopiano, inaugura il suo secondo appuntamento con Namsal Siedlecki.
L’artista americano sceglie come base di lavoro un piccolo paese della campagna toscana, Seggiano: l’interlocutrice di Siedlecki è la natura. Da qui inizia una ricerca basata sulla continua sperimentazione tra uomo e ambiente circostante, tra cultura e natura, tra saperi e risorse.
A Lucca Namsal propone un progetto in cui sono protagoniste alcune specie vegetali, in particolare i cactus, pianta simbolo della capacità della natura di difendersi ed adattarsi.
I cactus sono privati delle proprie spine, ne viene addomesticata la forma che successivamente è sottoposta al bagno galvanico e infine esposta nello spazio della mostra, utilizzato dall’artista come un organismo vivente.
Le pareti sono spruzzate di verde rame, un fungicida usato in agricoltura: l’artista cita questa ritualità praticata nelle vigne per creare un wall painting che funzioni come traccia cromatica, memoria della volontà umana di dominare la natura, ma anche tentativo di creare un’unione tra saperi.
Creare un “Cactus perenne”, titolo della mostra, rientra in quel continuo tentativo dell’uomo di modificare la natura secondo i propri bisogni. Le piante subiscono, così, un bagno galvanico, un processo solitamente usato per ricoprire un metallo meno prezioso con uno strato di metallo più nobile. Tramite questo processo si ottengono, ad esempio, la cromatura e la doratura. Pur essendoci la possibilità di rendere i cactus immortali, inglobandoli completamente nel metallo, l’artista sceglie di ricoprirne soltanto una porzione, come un tallone d'Achille che ci permette di assistere a due temporalità, quella organica e quella minerale. Nel tentativo di preservare una forma altrimenti destinata a modificarsi, la parte organica subirà quindi l’inevitabile processo di deterioramento, mentre la parte metallica rimarrà inalterata.
I cactus diventano oggetti e come tali aprono un campo simbolico, moltiplicando i punti di contatto con il reale: si creano nuovi rapporti tra il sapere e il saper fare, facendosi portatori di nuove forme di conoscenza.
Thingness è un programma annuale di residenze d’artista, volto a realizzare nuove produzioni legate all’idea di oggetto e al suo “essere cosa” (M. Heiddenger, L’origine dell’opera d’arte, 1930 c.). L’oggetto, quindi, non inteso nella sua funzionalità, piuttosto come suggerisce Roland Barthes, dispositivo capace di attivare visioni simboliche, mezzo di significazione, segno sparso, vero e proprio testo. L’oggetto media, così, la relazione tra l’azione e l’uomo, contribuendo ad assemblare un nuovo potenziale sociale e dare un valore diverso alla vita materiale. Da qui si può iniziare a rielaborare una ideologia dell’utilità.
Progetto realizzato nell’ambito di Cantiere Toscana, la rete regionale per l’arte contemporanea e in collaborazione con il Comune di Lucca, la Regione Toscana, Via Cavour Firenze e Giovani sì.
L’artista americano sceglie come base di lavoro un piccolo paese della campagna toscana, Seggiano: l’interlocutrice di Siedlecki è la natura. Da qui inizia una ricerca basata sulla continua sperimentazione tra uomo e ambiente circostante, tra cultura e natura, tra saperi e risorse.
A Lucca Namsal propone un progetto in cui sono protagoniste alcune specie vegetali, in particolare i cactus, pianta simbolo della capacità della natura di difendersi ed adattarsi.
I cactus sono privati delle proprie spine, ne viene addomesticata la forma che successivamente è sottoposta al bagno galvanico e infine esposta nello spazio della mostra, utilizzato dall’artista come un organismo vivente.
Le pareti sono spruzzate di verde rame, un fungicida usato in agricoltura: l’artista cita questa ritualità praticata nelle vigne per creare un wall painting che funzioni come traccia cromatica, memoria della volontà umana di dominare la natura, ma anche tentativo di creare un’unione tra saperi.
Creare un “Cactus perenne”, titolo della mostra, rientra in quel continuo tentativo dell’uomo di modificare la natura secondo i propri bisogni. Le piante subiscono, così, un bagno galvanico, un processo solitamente usato per ricoprire un metallo meno prezioso con uno strato di metallo più nobile. Tramite questo processo si ottengono, ad esempio, la cromatura e la doratura. Pur essendoci la possibilità di rendere i cactus immortali, inglobandoli completamente nel metallo, l’artista sceglie di ricoprirne soltanto una porzione, come un tallone d'Achille che ci permette di assistere a due temporalità, quella organica e quella minerale. Nel tentativo di preservare una forma altrimenti destinata a modificarsi, la parte organica subirà quindi l’inevitabile processo di deterioramento, mentre la parte metallica rimarrà inalterata.
I cactus diventano oggetti e come tali aprono un campo simbolico, moltiplicando i punti di contatto con il reale: si creano nuovi rapporti tra il sapere e il saper fare, facendosi portatori di nuove forme di conoscenza.
Thingness è un programma annuale di residenze d’artista, volto a realizzare nuove produzioni legate all’idea di oggetto e al suo “essere cosa” (M. Heiddenger, L’origine dell’opera d’arte, 1930 c.). L’oggetto, quindi, non inteso nella sua funzionalità, piuttosto come suggerisce Roland Barthes, dispositivo capace di attivare visioni simboliche, mezzo di significazione, segno sparso, vero e proprio testo. L’oggetto media, così, la relazione tra l’azione e l’uomo, contribuendo ad assemblare un nuovo potenziale sociale e dare un valore diverso alla vita materiale. Da qui si può iniziare a rielaborare una ideologia dell’utilità.
Progetto realizzato nell’ambito di Cantiere Toscana, la rete regionale per l’arte contemporanea e in collaborazione con il Comune di Lucca, la Regione Toscana, Via Cavour Firenze e Giovani sì.
10
novembre 2018
Namsal Siedlecki – Perenial Cactacea
Dal 10 al 25 novembre 2018
arte contemporanea
Location
TERZOPIANO ARTE CONTEMPORANEA
Lucca, Piazza Dei Servi, 7, (Lucca)
Lucca, Piazza Dei Servi, 7, (Lucca)
Orario di apertura
su appuntamento
Vernissage
10 Novembre 2018, ore 18
Autore
Curatore