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Nando Luraschi – Pittura. Vetro. Architettura
Una nuova mostra personale dell’artista torinese Nando Luraschi intitolata “Pittura – Vetro – Architettura”.
Comunicato stampa
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Le vetrate e Luraschi
Voglio iniziare con una considerazione ovvia ma, credo, utile per introdurre il mio ragionamento: una finestra che si apre su di un bel panorama è sicuramente molto piacevole, la natura offre spesso spettacoli insuperabili; però non sempre si ha a disposizione una bella vista, anzi molto spesso quello che si vede dalla finestra è proprio brutto; ecco allora che una bella vetrata colorata può sopperire a questo inconveniente: lascia passare la luce e, contemporaneamente, è piacevole da guardare, crea una piacevole sensazione.
A differenza di un quadro, la vetrata non riflette la luce ma la emana; questa differenza è fondamentale perché diventa un soggetto attivo: è impossibile passare davanti ad una vetrata colorata e non sentirne la presenza; è come fosse viva.
Una vetrata è insieme figura, colore, luce; una vetrata, però, è anche movimento perché cambia con la luce del giorno e con la posizione di chi guarda. Forma, colore, luce e movimento sono gli elementi fisici, estranei a noi stessi, che maggiormente contribuiscono a creare il nostro stato d' animo. E' quindi evidente l' importanza che può avere una vetrata colorata nell' architettura.
L' architettura è forma e funzionalità: la vetrata contribuisce ad entrambe; ovviamente alla forma (per il disegno, il colore e la luce) ma anche alla funzionalità in quanto contribuisce in modo sostanziale a creare l' atmosfera di un ambiente.
La vetrata diventa parte integrante di un edificio, come un pilastro, un muro, una finestra, non la si può eliminare o modificare senza cambiare l' essenza stessa dell' edificio.
Facciamo un esempio: immaginiamo un lungo corridoio: se al fondo c'è una parete qualsiasi, magari buia, non sarà sicuramente piacevole percorrerlo. Tutt' altra cosa se il fondo del corridoio è costituito da una vetrata colorata, meglio se illuminata naturalmente dal retro: ecco che allora l' attenzione viene catturata da questa fonte luminosa e colorata, il percorso diventa un camminamento verso qualcosa d' interessante e piacevole. Certamente quel corridoio non sarà più lo stesso se si elimina la vetrata.
L' uso delle vetrate colorate negli edifici è stato utilizzato, e apprezzato, fin dal medioevo. Le chiese gotiche sono un esempio straordinario di questa stretta interdipendenza tra vetrate ed edificio: cosa sarebbero le cattedrali senza questi disegni luminosi, senza la luce colorata che filtra dalle grandi vetrate che circondano tutto l' ambiente interno?
Ma per restare all' attualità, anche i maestri dell' architettura moderna hanno sempre fatto molto uso delle vetrate colorate nei loro edifici: la chiesa a Ronchamp di Le Corbusier, pur con la sua bellissima forma astratta, perderebbe tantissimo senza le feritoie strombate negli spessissimi muri che proiettano come fari, le luci prodotte dai vetri colorati; le favolose ville di F.L. Wright perderebbero molto della loro calda atmosfera country senza le vetrate che lo stesso maestro disegnava; l' architettura liberty è sostanzialmente caratterizzata dalle vetrate colorate inserite ampie e numerose, negli ambienti più significativi.
Nell' architettura contemporanea il vetro, insieme con l' acciaio, è sicuramente il materiale più utilizzato negli edifici importanti: da Renzo Piano a Rem Koolhaas, da Franck O.Gehry a Jean Nouvel, da Norman Foster a Toyo Hito (solo per citare i primi che mi vengono in mente), tutti i grandi architetti contemporanei hanno adottato il vetro come materiale che maggiormente caratterizza le loro opere.
Come sempre i grandi maestri hanno individuato la strada che poi è diventata quella seguita dalla maggior parte dei progettisti; così il vetro è ormai un componente normale negli edifici attuali, le vetrate sono elementi compositivi molto diffusi. All' interno di questa categoria le vetrate artistiche rivestono un' importanza particolare, ovviamente meno diffuse ma certamente molto apprezzate.
E' così che, ogni qualvolta mi è possibile, cerco d' inserire una di queste opere d' arte nei miei edifici, soprattutto in quelli pubblici; conseguentemente ho avuto diverse opportunità di collocare le vetrate di Nando nei miei progetti (purtroppo non quante ne avrei volute perché ancora non è così facile inserire negli edifici pubblici le cosiddette "opere d' arte", anche se c'è una legge che le rende addirittura obbligatorie ma, si sa, il nostro è un paese dove le leggi sono molto relative) e sempre con grande soddisfazione, sia mia che dei committenti.
Sono stati però soprattutto gli utenti che hanno apprezzato questi elementi artistici
nell' architettura dei miei edifici, sia per l' originalità che per l' atmosfera piacevole, il più delle volte allegra, che ne è derivata.
Come ad esempio nel Centro per la Ricerca Biomolecolare di Alghero dove Nando ha collocato una grande vetrata colorata che separa l' atrio d' ingresso dalla sala riunioni o come nel Centro Antidoping per le Olimpiadi di Torino 2006, dove il logo dell' evento è stato utilizzato per creare un lungo pannello vetrato che fa da sfondo alla grande hall d' entrata. Altri inserimenti in progetti meno allegri, ma con risultati altrettanto efficaci, negli Ospedali di Chieri e di Tortona. Senza dimenticare la fantastica vetrata della porta d' ingresso del mio studio, che suscita sempre commenti ammirati nei visitatori ma che, soprattutto, mi rende più piacevole l' inizio della giornata lavorativa (e mi ricorda che ho un amico che è un grande artista).
Marco Vitali
Note Biografiche
NANDO LURASCHI. Legnano 1928. Da anni vive e lavora a Pavarolo - Torino -
Espone dal 1950. Nel 2000 personale con lavori in vetro alla Galleria Sargadelos, Milano, presentazione di Luigi Cavallo. Nella Chiesa delle Orfane di Chieri sono presentate le sue vetrate e le formelle in vetro sulla "Via Crucis" (testo di Marco Rosci). Espone al Centro Incisione Naviglio Grande, Milano e nel 2001 alla Galleria Arte Club di Torino.
Viaggi di studio e di lavoro ha compiuto, oltre che in Europa, in Canada, alle Isole di Capo Verde (nel 1984 insieme con Giancarlo Pozzi), in Tunisia, nelle Filippine, dove, nel 1989 ha decorato in maiolica dipinta l'altare maggiore della chiesa di Majapa, Manila; in Cappadocia, Stati Uniti, ecc.
Nel 1991 frequenta a Chartres, in Francia, il Centre International du Vitrail; vi è tornato nel 1993, stringendo amicizia nello studio Lorin con Manessier. Nel 1999 al Centre International du Vitrail è presente a Techniques contemporaines appliquées à l'architecture.
Esposizioni recenti:
2001 Villa Pomini, Castellanza;
2002 Pittura: sipario e teatro, Chieri;
2003 II Triennale Internazionale Incisione, Chieri;
2004 Print Makers, Edimburgo;
Print Studio Internazionale Incisione, Glasgow;
IV Biennale Internazionale Fiber Art, Chieri;
Around The Body, Bonetto Design, Chieri;
Una sua vetrata al Centro Antidoping per "Olimpiadi Torino 2006".
2005 Personale- Piemonte Artistico Culturale, Regione Piemonte, Torino;
Personale- Galleria Arianna Sartori, Mantova;
2006 "Premio Santhià"; secondo assoluto;
2007 Personale- Università Bocconi, Milano;
Dal Sogno al Segno, Associazione Artistica Legnanese, Legnano;
2008 Fiber Art, la Collezione Civica, Polo culturale - Biblioteca Civica, Chieri;
"Premio Santhià"; secondo assoluto;
Circolo degli Artisti, Torino;
2009 Personale- Galleria Arianna Sartori, Mantova;
Personale- Museo del Ciclismo, Magreglio - Como;
Personale- Galleria Il Quadrato, Chieri - Torino.
Mostre personali presentate in catalogo con scritti di:
Aldo Bergolli, Luigi Cavallo, Paride Chiapatti, Roberto Costa, Angelo Dragone, Renzo Guasco, Peppino Gatti, Augusto Marinoni, Pino Mantovani, Lionello Pica, Franco Russoli, Roberto Sanesi, Giogio Seveso, Marco Valsecchi, Marco Rosci, Jan François Lagier, Silvio Zanella, Udo Zembok, Angelo Mistrangelo, Marco Vitali, ecc.
Voglio iniziare con una considerazione ovvia ma, credo, utile per introdurre il mio ragionamento: una finestra che si apre su di un bel panorama è sicuramente molto piacevole, la natura offre spesso spettacoli insuperabili; però non sempre si ha a disposizione una bella vista, anzi molto spesso quello che si vede dalla finestra è proprio brutto; ecco allora che una bella vetrata colorata può sopperire a questo inconveniente: lascia passare la luce e, contemporaneamente, è piacevole da guardare, crea una piacevole sensazione.
A differenza di un quadro, la vetrata non riflette la luce ma la emana; questa differenza è fondamentale perché diventa un soggetto attivo: è impossibile passare davanti ad una vetrata colorata e non sentirne la presenza; è come fosse viva.
Una vetrata è insieme figura, colore, luce; una vetrata, però, è anche movimento perché cambia con la luce del giorno e con la posizione di chi guarda. Forma, colore, luce e movimento sono gli elementi fisici, estranei a noi stessi, che maggiormente contribuiscono a creare il nostro stato d' animo. E' quindi evidente l' importanza che può avere una vetrata colorata nell' architettura.
L' architettura è forma e funzionalità: la vetrata contribuisce ad entrambe; ovviamente alla forma (per il disegno, il colore e la luce) ma anche alla funzionalità in quanto contribuisce in modo sostanziale a creare l' atmosfera di un ambiente.
La vetrata diventa parte integrante di un edificio, come un pilastro, un muro, una finestra, non la si può eliminare o modificare senza cambiare l' essenza stessa dell' edificio.
Facciamo un esempio: immaginiamo un lungo corridoio: se al fondo c'è una parete qualsiasi, magari buia, non sarà sicuramente piacevole percorrerlo. Tutt' altra cosa se il fondo del corridoio è costituito da una vetrata colorata, meglio se illuminata naturalmente dal retro: ecco che allora l' attenzione viene catturata da questa fonte luminosa e colorata, il percorso diventa un camminamento verso qualcosa d' interessante e piacevole. Certamente quel corridoio non sarà più lo stesso se si elimina la vetrata.
L' uso delle vetrate colorate negli edifici è stato utilizzato, e apprezzato, fin dal medioevo. Le chiese gotiche sono un esempio straordinario di questa stretta interdipendenza tra vetrate ed edificio: cosa sarebbero le cattedrali senza questi disegni luminosi, senza la luce colorata che filtra dalle grandi vetrate che circondano tutto l' ambiente interno?
Ma per restare all' attualità, anche i maestri dell' architettura moderna hanno sempre fatto molto uso delle vetrate colorate nei loro edifici: la chiesa a Ronchamp di Le Corbusier, pur con la sua bellissima forma astratta, perderebbe tantissimo senza le feritoie strombate negli spessissimi muri che proiettano come fari, le luci prodotte dai vetri colorati; le favolose ville di F.L. Wright perderebbero molto della loro calda atmosfera country senza le vetrate che lo stesso maestro disegnava; l' architettura liberty è sostanzialmente caratterizzata dalle vetrate colorate inserite ampie e numerose, negli ambienti più significativi.
Nell' architettura contemporanea il vetro, insieme con l' acciaio, è sicuramente il materiale più utilizzato negli edifici importanti: da Renzo Piano a Rem Koolhaas, da Franck O.Gehry a Jean Nouvel, da Norman Foster a Toyo Hito (solo per citare i primi che mi vengono in mente), tutti i grandi architetti contemporanei hanno adottato il vetro come materiale che maggiormente caratterizza le loro opere.
Come sempre i grandi maestri hanno individuato la strada che poi è diventata quella seguita dalla maggior parte dei progettisti; così il vetro è ormai un componente normale negli edifici attuali, le vetrate sono elementi compositivi molto diffusi. All' interno di questa categoria le vetrate artistiche rivestono un' importanza particolare, ovviamente meno diffuse ma certamente molto apprezzate.
E' così che, ogni qualvolta mi è possibile, cerco d' inserire una di queste opere d' arte nei miei edifici, soprattutto in quelli pubblici; conseguentemente ho avuto diverse opportunità di collocare le vetrate di Nando nei miei progetti (purtroppo non quante ne avrei volute perché ancora non è così facile inserire negli edifici pubblici le cosiddette "opere d' arte", anche se c'è una legge che le rende addirittura obbligatorie ma, si sa, il nostro è un paese dove le leggi sono molto relative) e sempre con grande soddisfazione, sia mia che dei committenti.
Sono stati però soprattutto gli utenti che hanno apprezzato questi elementi artistici
nell' architettura dei miei edifici, sia per l' originalità che per l' atmosfera piacevole, il più delle volte allegra, che ne è derivata.
Come ad esempio nel Centro per la Ricerca Biomolecolare di Alghero dove Nando ha collocato una grande vetrata colorata che separa l' atrio d' ingresso dalla sala riunioni o come nel Centro Antidoping per le Olimpiadi di Torino 2006, dove il logo dell' evento è stato utilizzato per creare un lungo pannello vetrato che fa da sfondo alla grande hall d' entrata. Altri inserimenti in progetti meno allegri, ma con risultati altrettanto efficaci, negli Ospedali di Chieri e di Tortona. Senza dimenticare la fantastica vetrata della porta d' ingresso del mio studio, che suscita sempre commenti ammirati nei visitatori ma che, soprattutto, mi rende più piacevole l' inizio della giornata lavorativa (e mi ricorda che ho un amico che è un grande artista).
Marco Vitali
Note Biografiche
NANDO LURASCHI. Legnano 1928. Da anni vive e lavora a Pavarolo - Torino -
Espone dal 1950. Nel 2000 personale con lavori in vetro alla Galleria Sargadelos, Milano, presentazione di Luigi Cavallo. Nella Chiesa delle Orfane di Chieri sono presentate le sue vetrate e le formelle in vetro sulla "Via Crucis" (testo di Marco Rosci). Espone al Centro Incisione Naviglio Grande, Milano e nel 2001 alla Galleria Arte Club di Torino.
Viaggi di studio e di lavoro ha compiuto, oltre che in Europa, in Canada, alle Isole di Capo Verde (nel 1984 insieme con Giancarlo Pozzi), in Tunisia, nelle Filippine, dove, nel 1989 ha decorato in maiolica dipinta l'altare maggiore della chiesa di Majapa, Manila; in Cappadocia, Stati Uniti, ecc.
Nel 1991 frequenta a Chartres, in Francia, il Centre International du Vitrail; vi è tornato nel 1993, stringendo amicizia nello studio Lorin con Manessier. Nel 1999 al Centre International du Vitrail è presente a Techniques contemporaines appliquées à l'architecture.
Esposizioni recenti:
2001 Villa Pomini, Castellanza;
2002 Pittura: sipario e teatro, Chieri;
2003 II Triennale Internazionale Incisione, Chieri;
2004 Print Makers, Edimburgo;
Print Studio Internazionale Incisione, Glasgow;
IV Biennale Internazionale Fiber Art, Chieri;
Around The Body, Bonetto Design, Chieri;
Una sua vetrata al Centro Antidoping per "Olimpiadi Torino 2006".
2005 Personale- Piemonte Artistico Culturale, Regione Piemonte, Torino;
Personale- Galleria Arianna Sartori, Mantova;
2006 "Premio Santhià"; secondo assoluto;
2007 Personale- Università Bocconi, Milano;
Dal Sogno al Segno, Associazione Artistica Legnanese, Legnano;
2008 Fiber Art, la Collezione Civica, Polo culturale - Biblioteca Civica, Chieri;
"Premio Santhià"; secondo assoluto;
Circolo degli Artisti, Torino;
2009 Personale- Galleria Arianna Sartori, Mantova;
Personale- Museo del Ciclismo, Magreglio - Como;
Personale- Galleria Il Quadrato, Chieri - Torino.
Mostre personali presentate in catalogo con scritti di:
Aldo Bergolli, Luigi Cavallo, Paride Chiapatti, Roberto Costa, Angelo Dragone, Renzo Guasco, Peppino Gatti, Augusto Marinoni, Pino Mantovani, Lionello Pica, Franco Russoli, Roberto Sanesi, Giogio Seveso, Marco Valsecchi, Marco Rosci, Jan François Lagier, Silvio Zanella, Udo Zembok, Angelo Mistrangelo, Marco Vitali, ecc.
14
marzo 2009
Nando Luraschi – Pittura. Vetro. Architettura
Dal 14 al 26 marzo 2009
arte moderna e contemporanea
Location
ARIANNA SARTORI ARTE & OBJECT DESIGN
Mantova, Via Ippolito Nievo, 10, (Mantova)
Mantova, Via Ippolito Nievo, 10, (Mantova)
Orario di apertura
da lunedì a sabato ore 10.00-12.30 e 16.00-19.30
Vernissage
14 Marzo 2009, ore 18.00
Autore
Curatore