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Naomi Rachel Muirhead – Ritrovati
mostra di collages
Comunicato stampa
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Collage
Ho cominciato a fare collages qui in Italia perché cercavo una forma d'arte che fosse molto "portatile", immediata ed economica. All'inizio erano semplicemente reminiscenze, sensazioni legate al mio vivere qui, strettamente connesse ai luoghi e solitamente inserite in un contesto storico. Quest'ultimo gruppo di lavori si ispira invece piú a suggestioni narrative. Usando pezzi di carta trovati qua e lá, usualmente scartati, dimenticati dopo aver letto una rivista e riciclandoli, li ho inseriti in un nuovo contesto, frammentato, dando loro una nuova identitá e potere narrativo.
Quando mi chiedo perché e in che modo ho affrontato questo lavoro con i collages penso di essermi basata sullo stesso procedimento usato dai disegnatori d'interni. Proprio come il lavoro di questi ultimi é in qualche modo determinato o limitato se vogliamo da quei parametri architettonici di dimensione e spazio definito, cosí i collages devono sottostare a limiti che io stessa stabilisco. Determinante é la dimensione della cornice e i materiali usati sono immagini o parole che io ho trovato, riciclato, ed elaborato. Tra le tante immagini possibili ho dovuto scartare o nascondere certi elementi come il testo grafico. Gli elementi formali in comune con il design sono le libertá che danno vita alla composizione: la scelta dei colori, il disegno, il testo, le trame, gli strati e le proporzioni della quantitá di colore e la misura delle forme. Nella maggior parte dei casi ho scelto di usare materiali originali piuttosto che scannerizzare o fotocopiare perché, cosí facendo, ho controllato opzioni diverse ed infinite che sono piú legate al design grafico e alle manipolazioni di immagini originali. Esse sono volutamente "low-tech", tagliate e incollate, procedimento a mio avviso molto piú ricco e "tattile" rispetto all'uso impersonale di un programma computerizzato. In questo modo, invece, sono un esercizio di ricerca, osservazione, raccolta e composizione di elementi e relazioni tra le cose. Li ho vissuti come un gioco, un rompicapo perché devo fare qualcosa che funzioni con ciò che ho a disposizione.
Le Porte/Pannelli
Le porte sono simboli di aperture e di chiusure di spazi ed esperienze. Cosa c’é dietro ad una porta chiusa? Immaginiamo gli interni delle case e i giardini chiusi dietro i portoni di Firenze. C’é un mondo privato e uno che esiste all’esterno. La soglia di queste porte rappresenta il punto di transizione di questi due mondi. Attraversando una porta si apre un mondo sconosciuto di possibilità, come un viaggio.
Queste porte in particolare sono state trovate e raccolte dai rifiuti fiorentini. Esse hanno una loro storia sconosciuta e i segni che esse recano dimostrano che sono state utilizzate. Senza nascondere o cancellare queste loro caratteristiche tracce, ho scelto di farne dei collage, dipingendo e disegnando sulla loro superficie in modo da aumentare quei segni che fanno parte della storia di ogni pezzo dopo tanti anni d’uso. Aggiungendo strati di trasparenza, testo, mappe, disegni, e architettura, le composizioni si ricollegano ai racconti di viaggio nel tempo e nello spazio attraverso i ricordi e le memorie legati alla Toscana.
Naomi Muirhead (n. 1971, USA) ha studiato arte (Illinois Wesleyan University), architettura d’interni (California College of Arts), e gioelli (FUJI Studios), ed è una ex allieva e assistente della SACI. Ha partecipato a numerose mostre d’arte a Chicago, Seattle, San Francisco, e Firenze. Per ulteriori informazioni: www.art925.com.
Ho cominciato a fare collages qui in Italia perché cercavo una forma d'arte che fosse molto "portatile", immediata ed economica. All'inizio erano semplicemente reminiscenze, sensazioni legate al mio vivere qui, strettamente connesse ai luoghi e solitamente inserite in un contesto storico. Quest'ultimo gruppo di lavori si ispira invece piú a suggestioni narrative. Usando pezzi di carta trovati qua e lá, usualmente scartati, dimenticati dopo aver letto una rivista e riciclandoli, li ho inseriti in un nuovo contesto, frammentato, dando loro una nuova identitá e potere narrativo.
Quando mi chiedo perché e in che modo ho affrontato questo lavoro con i collages penso di essermi basata sullo stesso procedimento usato dai disegnatori d'interni. Proprio come il lavoro di questi ultimi é in qualche modo determinato o limitato se vogliamo da quei parametri architettonici di dimensione e spazio definito, cosí i collages devono sottostare a limiti che io stessa stabilisco. Determinante é la dimensione della cornice e i materiali usati sono immagini o parole che io ho trovato, riciclato, ed elaborato. Tra le tante immagini possibili ho dovuto scartare o nascondere certi elementi come il testo grafico. Gli elementi formali in comune con il design sono le libertá che danno vita alla composizione: la scelta dei colori, il disegno, il testo, le trame, gli strati e le proporzioni della quantitá di colore e la misura delle forme. Nella maggior parte dei casi ho scelto di usare materiali originali piuttosto che scannerizzare o fotocopiare perché, cosí facendo, ho controllato opzioni diverse ed infinite che sono piú legate al design grafico e alle manipolazioni di immagini originali. Esse sono volutamente "low-tech", tagliate e incollate, procedimento a mio avviso molto piú ricco e "tattile" rispetto all'uso impersonale di un programma computerizzato. In questo modo, invece, sono un esercizio di ricerca, osservazione, raccolta e composizione di elementi e relazioni tra le cose. Li ho vissuti come un gioco, un rompicapo perché devo fare qualcosa che funzioni con ciò che ho a disposizione.
Le Porte/Pannelli
Le porte sono simboli di aperture e di chiusure di spazi ed esperienze. Cosa c’é dietro ad una porta chiusa? Immaginiamo gli interni delle case e i giardini chiusi dietro i portoni di Firenze. C’é un mondo privato e uno che esiste all’esterno. La soglia di queste porte rappresenta il punto di transizione di questi due mondi. Attraversando una porta si apre un mondo sconosciuto di possibilità, come un viaggio.
Queste porte in particolare sono state trovate e raccolte dai rifiuti fiorentini. Esse hanno una loro storia sconosciuta e i segni che esse recano dimostrano che sono state utilizzate. Senza nascondere o cancellare queste loro caratteristiche tracce, ho scelto di farne dei collage, dipingendo e disegnando sulla loro superficie in modo da aumentare quei segni che fanno parte della storia di ogni pezzo dopo tanti anni d’uso. Aggiungendo strati di trasparenza, testo, mappe, disegni, e architettura, le composizioni si ricollegano ai racconti di viaggio nel tempo e nello spazio attraverso i ricordi e le memorie legati alla Toscana.
Naomi Muirhead (n. 1971, USA) ha studiato arte (Illinois Wesleyan University), architettura d’interni (California College of Arts), e gioelli (FUJI Studios), ed è una ex allieva e assistente della SACI. Ha partecipato a numerose mostre d’arte a Chicago, Seattle, San Francisco, e Firenze. Per ulteriori informazioni: www.art925.com.
15
giugno 2005
Naomi Rachel Muirhead – Ritrovati
Dal 15 giugno all'otto luglio 2005
arte contemporanea
Location
SACI GALLERY – PALAZZO DEI CARTELLONI
Firenze, Via Sant'Antonino, 11, (Firenze)
Firenze, Via Sant'Antonino, 11, (Firenze)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì 9-17
Vernissage
15 Giugno 2005, ore 20
Autore