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Naoya Takahara ’50
Ricavato in modo alquanto sghembo da un risego di tutta la colonna delle scale è proprio tutto lustro questo ascensore con tanto di scritta di quello che si può fare e di tutto quello che non si può fare.
Comunicato stampa
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Siamo negli anni '50. La novità per i bambini della strada di Via Tola è che nel vecchio palazzo degli anni quaranta finalmente i signori dell'ultimo piano potranno non più affaticarsi a fare sei piani a piedi ma speditamente raggiungere i loro appartamenti con un ascensore nuovo di zecca.
Ricavato in modo alquanto sghembo da un risego di tutta la colonna delle scale è proprio tutto lustro questo ascensore con tanto di scritta di quello che si può fare e di tutto quello che non si può fare.
Tutto è stato previsto. Per i condomini di via Tola.
Anche che intorno a quell'ascensore dalla forma un po' stramba possano risuonare le note e le voci baritonali delle opere che la radio trasmette nelle ore serali e che fa accorrere le famiglie in casa del fortunato possessore di una radio.
E' il giorno dell'inaugurazione. Tutti accorrono a curiosare e a giocare con l'altalena del sali e scendi. E poi c'è la musica e i dolci per tutti.
C'è veramente una gran confusione.
Ma chi fa funzionare quella macchina che va su e giù e che ti risponde quando tu premi solo un bottone? E lei ti potrebbe anche tradire e fermarti tra un piano e l'altro, oppure trasformare ogni piano in un gioco di illusione.
Vedere e non vedere, sentire e non sentire mischiando gli odori delle varie cucine facendotele avvertire tutte velocemente; e poi si potrebbe fermare chissà dove.
E se non dovesse più obbedire ai tuoi comandi?
Forse lei stessa è un gioco di illusione.
Chi è l'artefice di questa macchina che altera così tanto la vita quotidiana dei condomini di via Tola? Mi dicono che è uno che afferma di venire dall'Oriente, niente meno che dal Giappone. Si fa chiamare Naoya Takahara e sostiene che 'la geografia nasconde sempre i luoghi e la storia il tempo e le epoche'. Io non gli credo e voglio proprio andare a vedere. Mi camufferò.
gabriella dalesio
Naoya TAKAHARA nasce in Ehime, Giappone, nel 1954.
Viene a Roma nel 1977, dove tutt’ora vive.
Durante questi anni ha cambiato sei volte abitazione. Tuttavia nessuna casa era dotata dell’ascensore o, quando c’era, funzionava malamente.
Cosicché pensa di non avere un buon rapporto con esso.
Ma la vita è spesso paradossale, tanto che un giorno del marzo del 2004 lo invitai alla Lift Gallery ad usare l’ascensore in modo davvero esclusivo...
Ricavato in modo alquanto sghembo da un risego di tutta la colonna delle scale è proprio tutto lustro questo ascensore con tanto di scritta di quello che si può fare e di tutto quello che non si può fare.
Tutto è stato previsto. Per i condomini di via Tola.
Anche che intorno a quell'ascensore dalla forma un po' stramba possano risuonare le note e le voci baritonali delle opere che la radio trasmette nelle ore serali e che fa accorrere le famiglie in casa del fortunato possessore di una radio.
E' il giorno dell'inaugurazione. Tutti accorrono a curiosare e a giocare con l'altalena del sali e scendi. E poi c'è la musica e i dolci per tutti.
C'è veramente una gran confusione.
Ma chi fa funzionare quella macchina che va su e giù e che ti risponde quando tu premi solo un bottone? E lei ti potrebbe anche tradire e fermarti tra un piano e l'altro, oppure trasformare ogni piano in un gioco di illusione.
Vedere e non vedere, sentire e non sentire mischiando gli odori delle varie cucine facendotele avvertire tutte velocemente; e poi si potrebbe fermare chissà dove.
E se non dovesse più obbedire ai tuoi comandi?
Forse lei stessa è un gioco di illusione.
Chi è l'artefice di questa macchina che altera così tanto la vita quotidiana dei condomini di via Tola? Mi dicono che è uno che afferma di venire dall'Oriente, niente meno che dal Giappone. Si fa chiamare Naoya Takahara e sostiene che 'la geografia nasconde sempre i luoghi e la storia il tempo e le epoche'. Io non gli credo e voglio proprio andare a vedere. Mi camufferò.
gabriella dalesio
Naoya TAKAHARA nasce in Ehime, Giappone, nel 1954.
Viene a Roma nel 1977, dove tutt’ora vive.
Durante questi anni ha cambiato sei volte abitazione. Tuttavia nessuna casa era dotata dell’ascensore o, quando c’era, funzionava malamente.
Cosicché pensa di non avere un buon rapporto con esso.
Ma la vita è spesso paradossale, tanto che un giorno del marzo del 2004 lo invitai alla Lift Gallery ad usare l’ascensore in modo davvero esclusivo...
09
dicembre 2004
Naoya Takahara ’50
Dal 09 al 17 dicembre 2004
arte contemporanea
Location
LIFT GALLERY 42
Roma, Via Pasquale Tola, 42, (Roma)
Roma, Via Pasquale Tola, 42, (Roma)
Vernissage
9 Dicembre 2004, ore 18.30
Autore
Curatore