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Napoleone e il Piemonte. Capolavori ritrovati
L’esposizione ripercorrerà la sorte delle opere di alcuni dei più significativi artisti piemontesi dei secoli XV e XVI
Comunicato stampa
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“Il mio peso in Nutella e tartufi”. Questa la simpatica condizione che Gérard Depardieu ha posto ai divertiti dirigenti della Fondazione Ferrero di Alba per partecipare, il prossimo 23 settembre, al primo degli incontri preparatori della grande mostra Napoleone e il Piemonte. Capolavori ritrovati che la stessa Fondazione e la Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico del Piemonte proporranno dal 29 ottobre al 27 febbraio nella sua sede di Alba.
L’esposizione ripercorrerà la sorte delle opere di alcuni dei più significativi artisti piemontesi dei secoli XV e XVI, sottratte dalle loro sedi originarie durante il periodo napoleonico e avrà una intera prima sezione dedicata proprio all’Imperatore francese e alla sua Campagna d’Italia.
La presenza di Depardieu, accanto a Ernesto Ferrero, non è casuale. L’attore francese si è misurato più volte con il personaggio napoleonico, sia in teatro che in televisione e ha finito con l’ “immedesimarsi” nel Corso, come simpaticamente afferma.
Ad Alba, Depardieu racconterà delle sue frequentazioni con Napoleone e lo farà nel modo intelligentemente ironico che lo contraddistingue.
Per merito della sua passione napoleonica, Depardieu ha accettato di buon grado l’invito della Fondazione, ponendo come unica condizione, appunto, una ricca riserva di Nutella e un pantagruelico pasto a base di tartufo bianco d’Alba, tubero di cui è ghiottissimo e che il suo cuoco personale, Laurent Audiot, ama preparagli in tantissimi modi.
Tutti ricordano il ruolo di Depardieu nello sceneggiato televisivo "Napoleone" dove appariva accanto a Christian Clavier, Isabella Rossellini, John Malkovic, Anouk Aimee, Claudio Amendola, Guillame Depardieu (figlio), Ennio Fantastichini, in uno sceneggiato francese che è stato riproposto dalle reti televisive mondiali e, in Italia, da Rai uno. Realizzare questa grandiosa fiction ha richiesto 2 anni di lavoro, un budget imponente di 35 mln di euro e un cast internazionale. Il risultato è una splendida ricostruzione della vita e dell'epopea storica di Napoleone, controversa figura dell'età moderna.
Sono poi numerose le interpretazioni teatrali dell'imperatore francese a cura dello stesso attore. In Italia, ha lavorato anche nel musical "Per Josephine" in apertura del Festival Pergolesi Spontini di Jesi, in cui Depardieu interpretava Napoleone visto come «un marito compreso nella sua dignità di signore assoluto - come ha detto lo stesso Depardieu - un amico malinconicamente affettuoso e devoto verso una donna frivola e incostante da cui fu costretto a divorziare per motivi politici e dinastici». Accanto all’attore francese i cantanti Giuseppe Sabbatini, Marianna Kulikova, i musicisti Marco Boemi, Patrizia Radici, Aniello Pinto, Sebastiano Panebianco alle prese con celebri arie di Spontini che abitò per lunghi anni alla corte di Napoleone e fu uno dei compositori particolarmente amati da Josephine.
Il programma di incontri collaterali alla mostra “Napoleone e il Piemonte. Capolavori ritrovati” prevede, dopo la serata del 23 settembre, un incontro in novembre con un altro “malato di “napoleonite”, il critico d’arte di origine alsaziana Philippe Daverio, il cui fratello si chiama proprio Napoleone e che non manca mai di dedicare una puntata del suo Passepartout all’imperatore francese; e ancora, in dicembre, una serata con Gianni Rondolino, docente di storia del cinema presso l’Università di Torino, capitale del cinema.
L’incontro preluderà a un cineforum “napoleonico”, con proiezione di pellicole storiche e recenti dedicate al condottiero corso, interpretato negli anni da decine di celebri attori.
In programma anche una serie di concerti dell’epoca napoleonica, scelti ad hoc per individuare i rapporti di Napoleone con l’arte musicale, tra cui la celeberrima: “Sinfonia Grande intitolata Bonaparte” ovvero la Sinfonia “Eroica” di Beethoven. Il compositore, portavoce musicale degli ideali dell'Illuminismo e del Romanticismo, dedicò inizialmente la sua Terza sinfonia a Napoleone, fremente partecipe agli ideali di democrazia nati con la rivoluzione francese. Il frontespizio recitava “Sinfonia Grande intitolata Bonaparte, del Sig. Ludwig van Beethoven”; ma quando Napoleone, si fece incoronare imperatore, Beethoven, come riporta la fedele cronaca dal suo amico ed allievo Ferdinand Ries, strappò adirato il frontespizio della partitura con la dedica a lui rivolta, vedendo in quell'incoronazione il tradimento dei valori propugnati. La dedicata iniziale a Napoleone Bonaparte, venne rimpiazzata in ”Sinfonia Eroica composta per festeggiare il sovvenire di un grande Uomo” e dedicata, nell’edizione data alle stampe a Londra nel 1806, al principe mecenate Joseph Max Lobkowitz.
Nonostante i gusti di Napoleone tendessero alla semplicità dell’ascolto e quindi di una struttura musicale essenziale, la musica di Beethoven e la terza Sinfonia Eroica in particolare, rimangono le armonie simboliche della relazione e del travaglio di Napoleone e della sua epoca.
Con La Sinfonia Eroica (nel 200° Anniversario della Prima esecuzione), nella prima delle tre serate musicali, verranno eseguite anche la “Marche funèbre pour la mort du General Hoche” di G. Paisiello e, ancora di L.v. Beethoven, l’Overture “Le Creature di Prometeo”.
Il programma della Stagione Napoleonica continuerà con altre due serate dedicate a compositori del medesimo ambito.
L’esposizione ripercorrerà la sorte delle opere di alcuni dei più significativi artisti piemontesi dei secoli XV e XVI, sottratte dalle loro sedi originarie durante il periodo napoleonico e avrà una intera prima sezione dedicata proprio all’Imperatore francese e alla sua Campagna d’Italia.
La presenza di Depardieu, accanto a Ernesto Ferrero, non è casuale. L’attore francese si è misurato più volte con il personaggio napoleonico, sia in teatro che in televisione e ha finito con l’ “immedesimarsi” nel Corso, come simpaticamente afferma.
Ad Alba, Depardieu racconterà delle sue frequentazioni con Napoleone e lo farà nel modo intelligentemente ironico che lo contraddistingue.
Per merito della sua passione napoleonica, Depardieu ha accettato di buon grado l’invito della Fondazione, ponendo come unica condizione, appunto, una ricca riserva di Nutella e un pantagruelico pasto a base di tartufo bianco d’Alba, tubero di cui è ghiottissimo e che il suo cuoco personale, Laurent Audiot, ama preparagli in tantissimi modi.
Tutti ricordano il ruolo di Depardieu nello sceneggiato televisivo "Napoleone" dove appariva accanto a Christian Clavier, Isabella Rossellini, John Malkovic, Anouk Aimee, Claudio Amendola, Guillame Depardieu (figlio), Ennio Fantastichini, in uno sceneggiato francese che è stato riproposto dalle reti televisive mondiali e, in Italia, da Rai uno. Realizzare questa grandiosa fiction ha richiesto 2 anni di lavoro, un budget imponente di 35 mln di euro e un cast internazionale. Il risultato è una splendida ricostruzione della vita e dell'epopea storica di Napoleone, controversa figura dell'età moderna.
Sono poi numerose le interpretazioni teatrali dell'imperatore francese a cura dello stesso attore. In Italia, ha lavorato anche nel musical "Per Josephine" in apertura del Festival Pergolesi Spontini di Jesi, in cui Depardieu interpretava Napoleone visto come «un marito compreso nella sua dignità di signore assoluto - come ha detto lo stesso Depardieu - un amico malinconicamente affettuoso e devoto verso una donna frivola e incostante da cui fu costretto a divorziare per motivi politici e dinastici». Accanto all’attore francese i cantanti Giuseppe Sabbatini, Marianna Kulikova, i musicisti Marco Boemi, Patrizia Radici, Aniello Pinto, Sebastiano Panebianco alle prese con celebri arie di Spontini che abitò per lunghi anni alla corte di Napoleone e fu uno dei compositori particolarmente amati da Josephine.
Il programma di incontri collaterali alla mostra “Napoleone e il Piemonte. Capolavori ritrovati” prevede, dopo la serata del 23 settembre, un incontro in novembre con un altro “malato di “napoleonite”, il critico d’arte di origine alsaziana Philippe Daverio, il cui fratello si chiama proprio Napoleone e che non manca mai di dedicare una puntata del suo Passepartout all’imperatore francese; e ancora, in dicembre, una serata con Gianni Rondolino, docente di storia del cinema presso l’Università di Torino, capitale del cinema.
L’incontro preluderà a un cineforum “napoleonico”, con proiezione di pellicole storiche e recenti dedicate al condottiero corso, interpretato negli anni da decine di celebri attori.
In programma anche una serie di concerti dell’epoca napoleonica, scelti ad hoc per individuare i rapporti di Napoleone con l’arte musicale, tra cui la celeberrima: “Sinfonia Grande intitolata Bonaparte” ovvero la Sinfonia “Eroica” di Beethoven. Il compositore, portavoce musicale degli ideali dell'Illuminismo e del Romanticismo, dedicò inizialmente la sua Terza sinfonia a Napoleone, fremente partecipe agli ideali di democrazia nati con la rivoluzione francese. Il frontespizio recitava “Sinfonia Grande intitolata Bonaparte, del Sig. Ludwig van Beethoven”; ma quando Napoleone, si fece incoronare imperatore, Beethoven, come riporta la fedele cronaca dal suo amico ed allievo Ferdinand Ries, strappò adirato il frontespizio della partitura con la dedica a lui rivolta, vedendo in quell'incoronazione il tradimento dei valori propugnati. La dedicata iniziale a Napoleone Bonaparte, venne rimpiazzata in ”Sinfonia Eroica composta per festeggiare il sovvenire di un grande Uomo” e dedicata, nell’edizione data alle stampe a Londra nel 1806, al principe mecenate Joseph Max Lobkowitz.
Nonostante i gusti di Napoleone tendessero alla semplicità dell’ascolto e quindi di una struttura musicale essenziale, la musica di Beethoven e la terza Sinfonia Eroica in particolare, rimangono le armonie simboliche della relazione e del travaglio di Napoleone e della sua epoca.
Con La Sinfonia Eroica (nel 200° Anniversario della Prima esecuzione), nella prima delle tre serate musicali, verranno eseguite anche la “Marche funèbre pour la mort du General Hoche” di G. Paisiello e, ancora di L.v. Beethoven, l’Overture “Le Creature di Prometeo”.
Il programma della Stagione Napoleonica continuerà con altre due serate dedicate a compositori del medesimo ambito.
29
ottobre 2005
Napoleone e il Piemonte. Capolavori ritrovati
Dal 29 ottobre 2005 al 27 febbraio 2006
arte antica
Location
FONDAZIONE FERRERO
Alba, Via Vivaro, 49, (Cuneo)
Alba, Via Vivaro, 49, (Cuneo)
Vernissage
29 Ottobre 2005, ore 18
Ufficio stampa
STUDIO ESSECI