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Narrazioni. Tendenze, espressioni e linguaggi dell’arte oggi
Lo Spazio Hajech dello Storico Liceo Artistico Statale di Brera vivacizza e incornicia le sue due mostre storiche -a cadenza annuale- all’interno di uno sguardo a tutto campo sulla contemporaneità e sulle narrazioni che gli artisti del presente sviluppano.
Comunicato stampa
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Scrive Emilia Ametrano:
Lo Spazio Hajech dello Storico Liceo Artistico Statale di Brera vivacizza e incornicia le sue due mostre storiche -a cadenza annuale- all’interno di uno sguardo a tutto campo sulla contemporaneità e sulle narrazioni che gli artisti del presente sviluppano, tenendo conto sia del legame naturale con la didattica dell’insegnamento sia della conoscenza e della messa a fuoco di tendenze, espressioni e figure che caratterizzano la realtà contemporanea, l’arte dell’oggi e degli ultimi decenni. E’ la volta di “Narrazioni. Tendenze, espressioni e linguaggi dell’arte oggi”, una mostra che campiona artisti che hanno caratterizzato il loro lavoro all’interno di movimenti, tecniche e metodologie significative come l’archeologia del postmodern di Gianni Cella, le strutture primarie e le tendenze parafilosofiche di Nicola Salvatore, la narrazione concettuale di Bruno Mangiaterra, il post-informale di Pepe Morales, il nuovo fantastico di Carlo Cecchi, l’epigrammatica minimal art di Marisa Zattini, l’arte estroflessa di Goca Moreno, la poesia visuale e il nomadismo di Gaetano Grillo, la clonart e la cracker’art di Giuliano Grittini, il new e l’estremo pop di Stefano Pizzi, l’astrazione lirica e le geometrie di Albano Morandi. E’ un nuovo atlante della geografia e dell’estetica dell’arte contemporanea, sicuramente non totale, ma abbastanza ampio per declinare poetiche multidirezionali e protagonisti dell’oggi, tendenze ed espressioni forti capaci porgere i risultati di una fervorosa ricerca europea e internazionale. E tutto ciò mira a offrire occasioni artistiche e culturali ad ampio raggio non solo ad alunni e professori dell’istituzione del Liceo Statale di Brera in cui vive questa mostra dichiaratamente storica, ma lo è anche per la città di Milano in cui ormai si concentrano le fibrillazioni della nuova creatività che apre a decenni di post-produzione.
Scrive Carlo Franza:
… Il mondo è saturo di oggetti, di opere, diceva Douglas Huebleer già negli anni Sessanta. Se la proliferazione caotica della produzione portò gli artisti concettuali alla dematerializzazione dell’opera, nel caso degli artisti della postproduzione li spinge a mixare e combinare i prodotti. Partiamo dal titolo della nostra mostra “Narrazioni”. Le opere di questi artisti come di tanti altri ancora, si intrecciano con la loro vita e la loro visione del vivere, dimostrando la capacità di far convivere influenze e generi diversi. Ogni artista dimostra un’attitudine al racconto, il quale più che illustrazione o descrizione è allusività a implicazioni intellettuali non mai disgiunte da un pensiero poetico. Sono artisti della postproduzione, inventano nuovi usi per le loro opere, operano un editing delle narrative storiche e ideologiche, inserendo gli elementi che le compongono in scenari alternativi. Così l’opera contemporanea non è più il punto finale del “processo creativo”, non quindi un prodotto finito da contemplare, ma un sito di navigazione, un portale da esplorare, un generatore di attività da manipolare, in quanto ad iniziare dalla produzione, si naviga in un network di segni, dove ogni artista inserisce a sua volta forme su narrazioni esistenti. Ed allora con questa nuova forma culturale, o meglio con questa cultura d’attività, l’opera d’arte è la terminazione di una rete di elementi interconnesi, come narrativa che si allarga a reinterpretare le narrative che l’hanno preceduta. E’ pur vero che ogni mostra racchiude un’altra mostra, ogni opera è congeniale a scenari diversi in quanto momento di una catena di progetti. Ad esemplare queste narrazioni abbiamo scelto una serie di nomi che raccontano questi scenari, tutti lavorano per rappresentare il luogo della negoziazione tra realtà e finzione, tra narrativa e critica. Gli artisti sono Carlo Cecchi, Gianni Cella, Gaetano Grillo, Giuliano Grittini, Bruno Mangiaterra, Albano Morandi, Pepe Morales, Goca Moreno, Stefano Pizzi, Nicola Salvatore e Marisa Zattini.…
Lo Spazio Hajech dello Storico Liceo Artistico Statale di Brera vivacizza e incornicia le sue due mostre storiche -a cadenza annuale- all’interno di uno sguardo a tutto campo sulla contemporaneità e sulle narrazioni che gli artisti del presente sviluppano, tenendo conto sia del legame naturale con la didattica dell’insegnamento sia della conoscenza e della messa a fuoco di tendenze, espressioni e figure che caratterizzano la realtà contemporanea, l’arte dell’oggi e degli ultimi decenni. E’ la volta di “Narrazioni. Tendenze, espressioni e linguaggi dell’arte oggi”, una mostra che campiona artisti che hanno caratterizzato il loro lavoro all’interno di movimenti, tecniche e metodologie significative come l’archeologia del postmodern di Gianni Cella, le strutture primarie e le tendenze parafilosofiche di Nicola Salvatore, la narrazione concettuale di Bruno Mangiaterra, il post-informale di Pepe Morales, il nuovo fantastico di Carlo Cecchi, l’epigrammatica minimal art di Marisa Zattini, l’arte estroflessa di Goca Moreno, la poesia visuale e il nomadismo di Gaetano Grillo, la clonart e la cracker’art di Giuliano Grittini, il new e l’estremo pop di Stefano Pizzi, l’astrazione lirica e le geometrie di Albano Morandi. E’ un nuovo atlante della geografia e dell’estetica dell’arte contemporanea, sicuramente non totale, ma abbastanza ampio per declinare poetiche multidirezionali e protagonisti dell’oggi, tendenze ed espressioni forti capaci porgere i risultati di una fervorosa ricerca europea e internazionale. E tutto ciò mira a offrire occasioni artistiche e culturali ad ampio raggio non solo ad alunni e professori dell’istituzione del Liceo Statale di Brera in cui vive questa mostra dichiaratamente storica, ma lo è anche per la città di Milano in cui ormai si concentrano le fibrillazioni della nuova creatività che apre a decenni di post-produzione.
Scrive Carlo Franza:
… Il mondo è saturo di oggetti, di opere, diceva Douglas Huebleer già negli anni Sessanta. Se la proliferazione caotica della produzione portò gli artisti concettuali alla dematerializzazione dell’opera, nel caso degli artisti della postproduzione li spinge a mixare e combinare i prodotti. Partiamo dal titolo della nostra mostra “Narrazioni”. Le opere di questi artisti come di tanti altri ancora, si intrecciano con la loro vita e la loro visione del vivere, dimostrando la capacità di far convivere influenze e generi diversi. Ogni artista dimostra un’attitudine al racconto, il quale più che illustrazione o descrizione è allusività a implicazioni intellettuali non mai disgiunte da un pensiero poetico. Sono artisti della postproduzione, inventano nuovi usi per le loro opere, operano un editing delle narrative storiche e ideologiche, inserendo gli elementi che le compongono in scenari alternativi. Così l’opera contemporanea non è più il punto finale del “processo creativo”, non quindi un prodotto finito da contemplare, ma un sito di navigazione, un portale da esplorare, un generatore di attività da manipolare, in quanto ad iniziare dalla produzione, si naviga in un network di segni, dove ogni artista inserisce a sua volta forme su narrazioni esistenti. Ed allora con questa nuova forma culturale, o meglio con questa cultura d’attività, l’opera d’arte è la terminazione di una rete di elementi interconnesi, come narrativa che si allarga a reinterpretare le narrative che l’hanno preceduta. E’ pur vero che ogni mostra racchiude un’altra mostra, ogni opera è congeniale a scenari diversi in quanto momento di una catena di progetti. Ad esemplare queste narrazioni abbiamo scelto una serie di nomi che raccontano questi scenari, tutti lavorano per rappresentare il luogo della negoziazione tra realtà e finzione, tra narrativa e critica. Gli artisti sono Carlo Cecchi, Gianni Cella, Gaetano Grillo, Giuliano Grittini, Bruno Mangiaterra, Albano Morandi, Pepe Morales, Goca Moreno, Stefano Pizzi, Nicola Salvatore e Marisa Zattini.…
24
ottobre 2019
Narrazioni. Tendenze, espressioni e linguaggi dell’arte oggi
Dal 24 ottobre al 22 novembre 2019
arte contemporanea
Location
SPAZIO HAJECH – LICEO ARTISTICO DI BRERA
Milano, Via Camillo Hajech, 27, (Milano)
Milano, Via Camillo Hajech, 27, (Milano)
Orario di apertura
Da lunedì a venerdì 09.30/15.00
Vernissage
24 Ottobre 2019, Ore 18.00
Autore
Curatore
Autore testo critico
Allestimento
MarisaSettembrini
FilippoLa Vaccara
Progetto grafico
Sponsor