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Natacha Nisic – Lo sguardo ordinario
Opere video di Natacha Nisic, artista francese il cui lavoro si pone come cerniera per l’utilizzo di diversi materiali (Super 8, film e video e fotografia)
Comunicato stampa
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Sabato 12 aprile alle ore 17.00, l’Accademia di Francia a Roma proietta Lo sguardo ordinario, le opere video di Natacha Nisic, artista francese il cui lavoro si pone come cerniera per l'utilizzo di diversi materiali (Super 8, film e video e fotografia). I sei video in programmazione mostrano luoghi, situazioni e gesti diversi: in Hand made: una pubblicità, una ragazza asiatica è impegnata in attività differenti pur facendo lo stesso movimento, obbligando così lo spettatore a soffermarsi sui dettagli della quotidianità. Alla tragedia dei campi di sterminio è legato, invece, il video La porta di Birkenau, realizzato per il Memoriale della Shoah di Parigi. Natacha Nisic filma l’arco monumentale e i binari che portano al campo di concentramento con moto a ritroso, utilizzando la tecnica del transtrave, figura retorica del linguaggio cinematografico che dà l’impressione di un tempo sospeso, facendo avanzare la telecamera mentre lo zoom arretra. Questa immagine «provoca una vertigine e il senso dell’impossibilità, tanto di uscire quanto di entrare in un campo di concentramento, ieri come oggi, ed è la memoria che ne abbiamo ad impedircelo». (A. Becker, testo in catalogo di Effroi).
n PROGRAMMA
I parte (durata totale 33’)
Le suicide des objets, 1999, 6'
Les endormi(e)s, 2003, 7'
Effort, 2004, 8'
Hand made 1, 2005, 6'
Hand made 2, 2005, 6'
II parte (durata totale 25’)
La porte de Birkenau, 2004, 3'
Effroi, 2004/6, 8'
Ascolti e letture tratte dall’edizione del libro "Effroi" (Editions Paris-Musée)
n NATACHA NISIC
Nata nel 1967, intraprende gli studi di arte all'École Nationale Superieure des Arts Décoratifs di Parigi e di cinema alla Deutsche Film und Fernseh di Berlino e alla Femis. Il suo lavoro si pone come cerniera per l'utilizzo di diversi materiali: Super 8, film e video e fotografia. Espone in numerose mostre in Francia, al Printemps de Cahors e al Centre National de la Photographie; all'estero, in Giappone, Germania e Canada. Le sue ricerche sul rapporto tra documentari e fiction la portano a realizzare un lavoro per il memoriale della Shoah di Parigi e per l'esposizione « Effroi » al museo Zadkine di Parigi. Ha ricevuto numerose borse di studio, tra cui la Stipendium für Kultur unf Forschung a Berlino e la Villa Kujoyama a Kyoto. Fino al marzo 2008, era artista/residente dell'Accademia di Francia a Roma - Villa Medici.
I FILM
Il suicidio degli oggetti 5’30’’, 1999, Produzione Natacha Nisic
L’opera «suicidio degli oggetti » è stata realizzata per una mostra in Giappone, tenutasi in un edificio di 32 piani. L’intento iniziale dellaperformance era quello di lanciare oggetti dai 32 balconi,contemplandone la caduta. Essendo il progetto impossibile in loco, ilvideo è stato girato a Berlino in un immobile di 5 piani.La caduta, tra gravità e ironia, intende porsi come contrappunto allasituazione contemporanea, resa ancor più pregnante dopo l’11 settembre2001.
Les endormi(e)s 7', 2003, Produzione Natacha Nisic
Il film è stato realizzato in metropolitana, nella regione del Kansaï,Giappone. Sono una sequenza di ritratti di viaggiatori immersi in unsonno profondo per la durata del tragitto. L’immagine è moltorallentata, al punto d’essere quasi ferma, lasciando lo sguardo dellospettatore sospeso sulle espressioni del volto in cui i loro occhi chiusi cirimandano alla nostra personale posizione di osservatori destati da un sogno.
Effort 8', 2004, con Mié Coquempot e Ichiro Kichisaka, percussionista di Nö. Produzione Akiyoshidaï Art Village, Compagnie K622, Natacha Nisic
Un appuntamento tra persone che non si conoscono nello Yamaguchi, a sud del Giappone. Il film è una traversata in paesaggi stranieri, ove si mescolanoarchitettura tradizionale, manufatti, ponti in calcestruzzo, risaie...Glioggetti mobili sono rallentati all’estremo, rendendo l’attesa del loroincontro improbabile ed intollerabile...Questo film è stato realizzato durante una residenza allo Akiyoshidaï Art Village per lo spettacolo di danza di Mié Coquemport, Before Maybe.
Hand made: una publicità Hand made: Phi Phong 6’, 2005, Produzione Fin Avril, Natacha Nisic
Il video in due sequenze mostra una ragazza asiatica, Phi Phong, intentain due attività differenti ma animate dallo stesso movimento. Sulloschermo di destra essa è un’estetista, cura le mani ai suoi clienti; asinistra, è la modella di una pubblicità di hamburger biologici. E’ siaimpiegata in camice bianco che modella per un nuovo piatto delFooding(cibo e sentimento).
«Natacha Nisic interroga la nostra alterità attraverso modi e pose. Phi Phong per mezzo della sua gestualità e dei suoi sentimenti ci obbliga a soffermarci sui dettagli della quotidianità, sui frammenti dei nostri valori. La nostra condizione non è più dualistica, i comportamenti sono mutuati da una moltitudine di gesti. La nostra epoca ci proietta in unmondo manierista dove il corpo è ormai clonato su gelida carta». Pierre-Evariste Douaire
La porta di Birkenau 3’, 2004 Produzione Mémorial de la Shoah, Paris
«Ho incontrato la toccante opera di Natacha Nisic alla porta d’ingresso di Birkenau. L’artista ha filmato l’arco monumentale e i binari con un moto a ritroso che conferisce un movimento impercettibile di ciò che per noi è divenuto il simbolo, per metonimia, dello sterminio degli ebrei in Europa. È una immagine mobile, non una fotografia, e il movimento,più che stigmatizzare l’immagine che da oltre sessant’anni ci è ormai orribilmente familiare, provoca una vertigine e il senso della impossibilità tanto di uscire quanto di entrare in un campo di concentramento, ieri come oggi, ed è la memoria che ne abbiamo ad impedircelo». Annette Becker, nel catalogo « Effroi », editrice Paris Musée, 2005
Effroi 8’, 2004/6 Produzione Fin Avril, Paris-Musée
Il film è costituito da una successione di riprese fisse girate nel campo di Birkenau. Non c’è che il rumore della natura e degli uccelli. Il tempo dello sguardo e della riflessione, riflesso sulla superficie dell’acqua,laghi, paludi contornate da alberi situati vicino ad un boschetto, ai piedi delle camere a gas oggi distrutte. Bacini contenenti le ceneri dei corpi cremati. Seguono a queste vedute immagini, girate in Super 8, della cittadina industriale situata a 3 km dal campo, Birun. Luoghi di vita
n PROGRAMMA
I parte (durata totale 33’)
Le suicide des objets, 1999, 6'
Les endormi(e)s, 2003, 7'
Effort, 2004, 8'
Hand made 1, 2005, 6'
Hand made 2, 2005, 6'
II parte (durata totale 25’)
La porte de Birkenau, 2004, 3'
Effroi, 2004/6, 8'
Ascolti e letture tratte dall’edizione del libro "Effroi" (Editions Paris-Musée)
n NATACHA NISIC
Nata nel 1967, intraprende gli studi di arte all'École Nationale Superieure des Arts Décoratifs di Parigi e di cinema alla Deutsche Film und Fernseh di Berlino e alla Femis. Il suo lavoro si pone come cerniera per l'utilizzo di diversi materiali: Super 8, film e video e fotografia. Espone in numerose mostre in Francia, al Printemps de Cahors e al Centre National de la Photographie; all'estero, in Giappone, Germania e Canada. Le sue ricerche sul rapporto tra documentari e fiction la portano a realizzare un lavoro per il memoriale della Shoah di Parigi e per l'esposizione « Effroi » al museo Zadkine di Parigi. Ha ricevuto numerose borse di studio, tra cui la Stipendium für Kultur unf Forschung a Berlino e la Villa Kujoyama a Kyoto. Fino al marzo 2008, era artista/residente dell'Accademia di Francia a Roma - Villa Medici.
I FILM
Il suicidio degli oggetti 5’30’’, 1999, Produzione Natacha Nisic
L’opera «suicidio degli oggetti » è stata realizzata per una mostra in Giappone, tenutasi in un edificio di 32 piani. L’intento iniziale dellaperformance era quello di lanciare oggetti dai 32 balconi,contemplandone la caduta. Essendo il progetto impossibile in loco, ilvideo è stato girato a Berlino in un immobile di 5 piani.La caduta, tra gravità e ironia, intende porsi come contrappunto allasituazione contemporanea, resa ancor più pregnante dopo l’11 settembre2001.
Les endormi(e)s 7', 2003, Produzione Natacha Nisic
Il film è stato realizzato in metropolitana, nella regione del Kansaï,Giappone. Sono una sequenza di ritratti di viaggiatori immersi in unsonno profondo per la durata del tragitto. L’immagine è moltorallentata, al punto d’essere quasi ferma, lasciando lo sguardo dellospettatore sospeso sulle espressioni del volto in cui i loro occhi chiusi cirimandano alla nostra personale posizione di osservatori destati da un sogno.
Effort 8', 2004, con Mié Coquempot e Ichiro Kichisaka, percussionista di Nö. Produzione Akiyoshidaï Art Village, Compagnie K622, Natacha Nisic
Un appuntamento tra persone che non si conoscono nello Yamaguchi, a sud del Giappone. Il film è una traversata in paesaggi stranieri, ove si mescolanoarchitettura tradizionale, manufatti, ponti in calcestruzzo, risaie...Glioggetti mobili sono rallentati all’estremo, rendendo l’attesa del loroincontro improbabile ed intollerabile...Questo film è stato realizzato durante una residenza allo Akiyoshidaï Art Village per lo spettacolo di danza di Mié Coquemport, Before Maybe.
Hand made: una publicità Hand made: Phi Phong 6’, 2005, Produzione Fin Avril, Natacha Nisic
Il video in due sequenze mostra una ragazza asiatica, Phi Phong, intentain due attività differenti ma animate dallo stesso movimento. Sulloschermo di destra essa è un’estetista, cura le mani ai suoi clienti; asinistra, è la modella di una pubblicità di hamburger biologici. E’ siaimpiegata in camice bianco che modella per un nuovo piatto delFooding(cibo e sentimento).
«Natacha Nisic interroga la nostra alterità attraverso modi e pose. Phi Phong per mezzo della sua gestualità e dei suoi sentimenti ci obbliga a soffermarci sui dettagli della quotidianità, sui frammenti dei nostri valori. La nostra condizione non è più dualistica, i comportamenti sono mutuati da una moltitudine di gesti. La nostra epoca ci proietta in unmondo manierista dove il corpo è ormai clonato su gelida carta». Pierre-Evariste Douaire
La porta di Birkenau 3’, 2004 Produzione Mémorial de la Shoah, Paris
«Ho incontrato la toccante opera di Natacha Nisic alla porta d’ingresso di Birkenau. L’artista ha filmato l’arco monumentale e i binari con un moto a ritroso che conferisce un movimento impercettibile di ciò che per noi è divenuto il simbolo, per metonimia, dello sterminio degli ebrei in Europa. È una immagine mobile, non una fotografia, e il movimento,più che stigmatizzare l’immagine che da oltre sessant’anni ci è ormai orribilmente familiare, provoca una vertigine e il senso della impossibilità tanto di uscire quanto di entrare in un campo di concentramento, ieri come oggi, ed è la memoria che ne abbiamo ad impedircelo». Annette Becker, nel catalogo « Effroi », editrice Paris Musée, 2005
Effroi 8’, 2004/6 Produzione Fin Avril, Paris-Musée
Il film è costituito da una successione di riprese fisse girate nel campo di Birkenau. Non c’è che il rumore della natura e degli uccelli. Il tempo dello sguardo e della riflessione, riflesso sulla superficie dell’acqua,laghi, paludi contornate da alberi situati vicino ad un boschetto, ai piedi delle camere a gas oggi distrutte. Bacini contenenti le ceneri dei corpi cremati. Seguono a queste vedute immagini, girate in Super 8, della cittadina industriale situata a 3 km dal campo, Birun. Luoghi di vita
12
aprile 2008
Natacha Nisic – Lo sguardo ordinario
12 aprile 2008
serata - evento
Location
VILLA MEDICI – ACCADEMIA DI FRANCIA
Roma, Viale Della Trinità Dei Monti, 1, (Roma)
Roma, Viale Della Trinità Dei Monti, 1, (Roma)
Vernissage
12 Aprile 2008, ore 17
Autore