Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Natale Zoppis – Il rumore del tempo
Natale Zoppis intraprende il suo percorso di studio, interpretazione e applicazione del rapporto tra polvere e infinito.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
“L’uomo nasce dall’infinito e torna all’infinito”, o meglio “l’uomo è polvere e polvere diventerà”, come il filologo
Semerano, nel suo testo L’infinito: un equivoco millenario, riformula la riflessione più famosa di Anassimandro.
Ed è proprio dallo scritto di Semerano che Natale Zoppis intraprende il suo percorso di studio, interpretazione
e applicazione del rapporto tra polvere e infinito. Parte del lavoro dell’artista è determinato da accumuli
di polvere su piccoli vetri o fogli di acetato. Dai vetrini, scansionati e portati in negativo, ne deriva un’immagine
molto somigliante ad un cielo stellato, a porzioni di infinito.
Il sovrapporsi costante e casuale della polvere porta lo sguardo indagatore ad una lettura più attenta dell’opera,
nel tentativo di analizzare un orizzonte determinato da molteplici profondità spaziali, ricostruendo
così la successione del tempo e la stratificazione della materia sulla superficie. Il suo lavoro esorta quindi a
cogliere tutte quelle minuscole particelle quasi insignificanti che costituiscono la materia nella sua interezza.
Un invito a cogliere l’invisibile.
L’intuizione sul valore della polvere nasce da una casualità, dal ritrovamento di un ritratto fotografico familiare.
I due elementi, la polvere e la fotografia si sovrappongono, guadagnando alternativamente e con forza lo spazio visivo, generando un problema di energie contenute, protese verso uno spazio di coesione: la
memoria. È un lavoro di scavo linguistico sul tema della memoria, dell’identità e sulla natura della fotografia
stessa.
In mostra sono presenti cinque cicli di lavori: Elegia, L’infinito dentro, Indagini sull’infinito, Rumori di paesaggi
in polvere, Indagini sull’infinito Polaroid Land Camera.
Semerano, nel suo testo L’infinito: un equivoco millenario, riformula la riflessione più famosa di Anassimandro.
Ed è proprio dallo scritto di Semerano che Natale Zoppis intraprende il suo percorso di studio, interpretazione
e applicazione del rapporto tra polvere e infinito. Parte del lavoro dell’artista è determinato da accumuli
di polvere su piccoli vetri o fogli di acetato. Dai vetrini, scansionati e portati in negativo, ne deriva un’immagine
molto somigliante ad un cielo stellato, a porzioni di infinito.
Il sovrapporsi costante e casuale della polvere porta lo sguardo indagatore ad una lettura più attenta dell’opera,
nel tentativo di analizzare un orizzonte determinato da molteplici profondità spaziali, ricostruendo
così la successione del tempo e la stratificazione della materia sulla superficie. Il suo lavoro esorta quindi a
cogliere tutte quelle minuscole particelle quasi insignificanti che costituiscono la materia nella sua interezza.
Un invito a cogliere l’invisibile.
L’intuizione sul valore della polvere nasce da una casualità, dal ritrovamento di un ritratto fotografico familiare.
I due elementi, la polvere e la fotografia si sovrappongono, guadagnando alternativamente e con forza lo spazio visivo, generando un problema di energie contenute, protese verso uno spazio di coesione: la
memoria. È un lavoro di scavo linguistico sul tema della memoria, dell’identità e sulla natura della fotografia
stessa.
In mostra sono presenti cinque cicli di lavori: Elegia, L’infinito dentro, Indagini sull’infinito, Rumori di paesaggi
in polvere, Indagini sull’infinito Polaroid Land Camera.
15
marzo 2018
Natale Zoppis – Il rumore del tempo
Dal 15 marzo al 12 maggio 2018
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
WEBER & WEBER ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
Torino, Via San Tommaso, 7, (Torino)
Torino, Via San Tommaso, 7, (Torino)
Orario di apertura
da martedi a venerdi ore 15:30 - 19:30
sabato su appuntamento
Vernissage
15 Marzo 2018, ore 18:00
Autore
Curatore