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Nathalie Du Pasquier – Quadri mobili e immobili
Per l’artista Nathalie Du Pasquier “i quadri ritornano al loro statuto di oggetti, siedono su piedestalli, esponendo le forme che rappresentano”. Nei suoi lavori compaiono grandi oggetti monocromi, alcuni più figurativi, altri mutano verso forme astratte, quasi architettoniche.
Comunicato stampa
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“È tutto un still life, una vita silente”, così Nathalie Du Pasquier introduce i lavori inediti che presenta negli spazi di Apalazzogallery.
L’espressione “Vita silente” rimanda ad una definizione che già Giorgio de Chirico aveva utilizzato per i suoi lavori, traducendo l’inglese “still life” e il tedesco “Stilleben”, contro l’italiano “natura morta” e il francese “nature morte”.
Per l’artista “i quadri ritornano al loro statuto di oggetti, siedono su piedestalli, esponendo le forme che rappresentano”. Nei suoi lavori compaiono grandi oggetti monocromi, alcuni più figurativi, altri mutano verso forme astratte, quasi architettoniche.
Le sue composizioni sono semplici, fresche e innovative: le forme restano come sospese tra fisicità e immaterialità, ispirandosi insieme alla quotidianità e agli echi di alcuni straordinari viaggi fatti dall’artista in passato, tra cui quello fondamentale in Africa.
I suoi lavori hanno radici nella realtà, nel quotidiano, ma non vogliono essere delle riproduzioni fedeli e “realiste”, bensì vogliono andare oltre, verso una “formalità astratta”, lasciando in sospeso il mistero racchiuso negli oggetti e chiamando in causa lo spettatore e la sua percezione, la relazione tra le forme.
La sperimentazione artistica di Nathalie Du Pasquier ha un legame forte con il concetto di artigianalità e con la quotidianità e si posiziona in una zona franca, del tutto personale, tra pittura, design e architettura.
Il rapporto con l’ambiente storico della galleria e con l’elemento della temporalità è così riassunto dall’artista: “nella grande sala di Apalazzo, le composizioni diventano barocchi elementi di un tempo diverso: il tempo della linee rette. Le composizioni installate su diversi tipi di basi, incorniciate, arredano lo spazio, adattandosi alle proporzioni della galleria”.
L’espressione “Vita silente” rimanda ad una definizione che già Giorgio de Chirico aveva utilizzato per i suoi lavori, traducendo l’inglese “still life” e il tedesco “Stilleben”, contro l’italiano “natura morta” e il francese “nature morte”.
Per l’artista “i quadri ritornano al loro statuto di oggetti, siedono su piedestalli, esponendo le forme che rappresentano”. Nei suoi lavori compaiono grandi oggetti monocromi, alcuni più figurativi, altri mutano verso forme astratte, quasi architettoniche.
Le sue composizioni sono semplici, fresche e innovative: le forme restano come sospese tra fisicità e immaterialità, ispirandosi insieme alla quotidianità e agli echi di alcuni straordinari viaggi fatti dall’artista in passato, tra cui quello fondamentale in Africa.
I suoi lavori hanno radici nella realtà, nel quotidiano, ma non vogliono essere delle riproduzioni fedeli e “realiste”, bensì vogliono andare oltre, verso una “formalità astratta”, lasciando in sospeso il mistero racchiuso negli oggetti e chiamando in causa lo spettatore e la sua percezione, la relazione tra le forme.
La sperimentazione artistica di Nathalie Du Pasquier ha un legame forte con il concetto di artigianalità e con la quotidianità e si posiziona in una zona franca, del tutto personale, tra pittura, design e architettura.
Il rapporto con l’ambiente storico della galleria e con l’elemento della temporalità è così riassunto dall’artista: “nella grande sala di Apalazzo, le composizioni diventano barocchi elementi di un tempo diverso: il tempo della linee rette. Le composizioni installate su diversi tipi di basi, incorniciate, arredano lo spazio, adattandosi alle proporzioni della galleria”.
26
novembre 2016
Nathalie Du Pasquier – Quadri mobili e immobili
Dal 26 novembre 2016 al 10 febbraio 2017
arte contemporanea
Location
A PALAZZO GALLERY
Brescia, Piazza Tebaldo Brusato, 35, (Brescia)
Brescia, Piazza Tebaldo Brusato, 35, (Brescia)
Vernissage
26 Novembre 2016, ore 19:00
Autore