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Nathalie Junod Ponsard – Omaggio a Rothko
“Pénétrer l’invisible”, installazione permanente di Nathalie Junod Ponsard, vive in dialogo con le grandi mostre del Palazzo delle Esposizioni e, per l’apertura, introduce all’Omaggio a Mark Rothko dell’artista francese.
Comunicato stampa
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Un quadro vive in compagnia, dilatandosi e ravvivandosi nello sguardo di un visitatore sensibile. Muore per la stessa ragione. (M. Rothko)
Gli spazi del Laboratorio d’arte, progettati con gli architetti Daniele Durante_studio bv36 e Adele Savino, ospitano nel tunnel di luce Pénétrer l’invisible, installazione permanente di Nathalie Junod Ponsard. L’opera vive in dialogo con le grandi mostre del Palazzo delle Esposizioni e, per l’apertura, introduce all’Omaggio a Mark Rothko dell’artista francese.
pénétrer l’invisible
installazione luminosa permanente
Un corridoio come una parete di luce assorbe e avvolge in un vortice infinito. La luce intensa dei colori complementari disegna anelli che guidano i visitatori all’interno di questo passaggio. Una metà degli anelli presenta una variazione di colori, l’altra le subentra contrapponendo i suoi complementari. Le luci avanzano e la loro progressione aumenta d’intensità. Le luci si espandono sulle pareti, poi si affievoliscono, altre a loro volta avanzano, mostrando nuove combinazioni. Attraversando il corridoio i visitatori si spostano tra le pareti, circondati da questo vortice cromatico che cambia a ogni loro movimento attirandoli in una vertigine visiva. Come onde, queste bande luminose si muovono secondo successioni regolari e infinite. Una sperimentazione della luce vissuta come performance e come esperienza della presenza fisica e percettiva dello spettatore. Le pareti interne del corridoio sono tagliate da intermittenze elettriche che ridisegnano geometrie variabili. Quest’alternanza simmetrica di luci produce stupore e disorientamento. Le vibrazioni luminose sono ipnotiche e guidano i visitatori in una immersione visiva cosciente, nell’invisibile.
Nathalie Junod Ponsard, ottobre 2007
omaggio a Mark Rothko
In occasione della mostra Mark Rothko, nel cubo dell’Atelier, Nathalie Junod Ponsard ha realizzato l’opera Omaggio a Mark Rothko con la cura di Paola Vassalli. Sui lati del cubo, sono disposte tre linee orizzontali di luce. Ogni parete è un quadro di luce. Le linee, fissate ad altezze variabili, sono variazioni cromatiche che si attenuano, si sovrappongono, si mescolano, si irradiano. I visitatori sono immersi nella luce. Si trovano nello stesso rapporto attivo voluto da Rothko e da lui inteso come un’esperienza totale. Lo spettatore ha la sensazione di essere all’interno dell’opera e assorbito dal colore, di perdere ogni riferimento con la realtà esterna. L’opera diventa un luogo di rifugio.
Nell’installazione di Nathalie Junod Ponsard la luce sembra oltrepassare le pareti, si diffonde e crea una sensazione di sospensione nel visitatore, come se il suo corpo perdesse il peso per essere avvolto dalla luce.
Nathalie Junod Ponsard
Ha esposto in importanti musei nazionali quali il Singapore Art Museum (2002), la Bauhaus Dessau Foundation (2004), il Centre Pompidou (2005).
Ha partecipato a numerose manifestazioni internazionali tra cui la Biennale di Arti Visive a Singapore (2001), la prima Notte Bianca (2002) e la Notte dei Musei a Parigi (2005); Luce di Pietra a Roma (2007).
Per quest’ultima manifestazione Nathalie ha “illuminato” la stanza del mosaico degli acrobati (III secolo a.C.) nei sotterranei di Palazzo Farnese.
Il principale strumento espressivo di Nathalie Junod Ponsard è la luce; utilizza neon rivestiti con gelatine colorate che trasformano la luce bianca e fredda del neon in materia colorata.
Le sue ricerche la conducono a esplorare l’influenza della luce sul sistema biologico umano, a sperimentare i vincoli e le possibilità della percezione e a indagare gli effetti vibranti del colore sulla psiche, capaci di modificare lo stato d’animo e il comportamento.
Gli spazi del Laboratorio d’arte, progettati con gli architetti Daniele Durante_studio bv36 e Adele Savino, ospitano nel tunnel di luce Pénétrer l’invisible, installazione permanente di Nathalie Junod Ponsard. L’opera vive in dialogo con le grandi mostre del Palazzo delle Esposizioni e, per l’apertura, introduce all’Omaggio a Mark Rothko dell’artista francese.
pénétrer l’invisible
installazione luminosa permanente
Un corridoio come una parete di luce assorbe e avvolge in un vortice infinito. La luce intensa dei colori complementari disegna anelli che guidano i visitatori all’interno di questo passaggio. Una metà degli anelli presenta una variazione di colori, l’altra le subentra contrapponendo i suoi complementari. Le luci avanzano e la loro progressione aumenta d’intensità. Le luci si espandono sulle pareti, poi si affievoliscono, altre a loro volta avanzano, mostrando nuove combinazioni. Attraversando il corridoio i visitatori si spostano tra le pareti, circondati da questo vortice cromatico che cambia a ogni loro movimento attirandoli in una vertigine visiva. Come onde, queste bande luminose si muovono secondo successioni regolari e infinite. Una sperimentazione della luce vissuta come performance e come esperienza della presenza fisica e percettiva dello spettatore. Le pareti interne del corridoio sono tagliate da intermittenze elettriche che ridisegnano geometrie variabili. Quest’alternanza simmetrica di luci produce stupore e disorientamento. Le vibrazioni luminose sono ipnotiche e guidano i visitatori in una immersione visiva cosciente, nell’invisibile.
Nathalie Junod Ponsard, ottobre 2007
omaggio a Mark Rothko
In occasione della mostra Mark Rothko, nel cubo dell’Atelier, Nathalie Junod Ponsard ha realizzato l’opera Omaggio a Mark Rothko con la cura di Paola Vassalli. Sui lati del cubo, sono disposte tre linee orizzontali di luce. Ogni parete è un quadro di luce. Le linee, fissate ad altezze variabili, sono variazioni cromatiche che si attenuano, si sovrappongono, si mescolano, si irradiano. I visitatori sono immersi nella luce. Si trovano nello stesso rapporto attivo voluto da Rothko e da lui inteso come un’esperienza totale. Lo spettatore ha la sensazione di essere all’interno dell’opera e assorbito dal colore, di perdere ogni riferimento con la realtà esterna. L’opera diventa un luogo di rifugio.
Nell’installazione di Nathalie Junod Ponsard la luce sembra oltrepassare le pareti, si diffonde e crea una sensazione di sospensione nel visitatore, come se il suo corpo perdesse il peso per essere avvolto dalla luce.
Nathalie Junod Ponsard
Ha esposto in importanti musei nazionali quali il Singapore Art Museum (2002), la Bauhaus Dessau Foundation (2004), il Centre Pompidou (2005).
Ha partecipato a numerose manifestazioni internazionali tra cui la Biennale di Arti Visive a Singapore (2001), la prima Notte Bianca (2002) e la Notte dei Musei a Parigi (2005); Luce di Pietra a Roma (2007).
Per quest’ultima manifestazione Nathalie ha “illuminato” la stanza del mosaico degli acrobati (III secolo a.C.) nei sotterranei di Palazzo Farnese.
Il principale strumento espressivo di Nathalie Junod Ponsard è la luce; utilizza neon rivestiti con gelatine colorate che trasformano la luce bianca e fredda del neon in materia colorata.
Le sue ricerche la conducono a esplorare l’influenza della luce sul sistema biologico umano, a sperimentare i vincoli e le possibilità della percezione e a indagare gli effetti vibranti del colore sulla psiche, capaci di modificare lo stato d’animo e il comportamento.
22
ottobre 2007
Nathalie Junod Ponsard – Omaggio a Rothko
Dal 22 ottobre 2007 al 06 gennaio 2008
arte contemporanea
presentazione
presentazione
Location
PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI
Roma, Via Nazionale, 194, (Roma)
Roma, Via Nazionale, 194, (Roma)
Vernissage
22 Ottobre 2007, ore 19
Autore
Curatore