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Natività maternità … e non solo
mostra collettiva
Comunicato stampa
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“In te sono passato da cellula a scheletro
un milione di volte mi sono ingrandito,
fuori di te l'accrescimento è stato immensamente meno.
Sono sgusciato dalla tua pienezza
senza lasciarti vuota
perché il vuoto l'ho portato con me.
Sono venuto nudo, mi hai coperto
così ho imparato nudità e pudore
il latte e la sua assenza.
Mi hai messo in bocca tutte le parole
a cucchiaini, tranne una: mamma.
Quella l'inventa il figlio sbattendo le due labbra
quella l'insegna il figlio”.
Erri De Luca, Il contrario di uno - 2003
La galleria La Pigna di Roma ospita da sabato 11 dicembre 2010, sino a sabato 15 gennaio 2011, la mostra “Natività, maternità … e non solo” di Pierangelini S. Recchioni e del suo gruppo “Presenze oggi, presenze domani”: Bracci, Cecchinelli, Gallozzi, Lazzarini, Morandi, Pretazzoli. Ogni mostra è una sfida. Ogni mostra è un impegno. Ogni mostra è un pezzetto di storia che viene alla luce. Queste le parole che Pierangelini S.Recchioni ripete ad ogni inizio, spronando i suoi allievi (in questo caso tutte donne) che da anni seguono i suoi corsi, a lavorare e impegnarsi per il risultato. E la sfida quest’anno si chiama Eva Cecchinelli, che la sua insegnante, Pierangelini S.Recchioni, ha voluto proporre al pubblico con la mostra nella mostra dal titolo “Eva e l’elogio delle tecniche”. La giovane allieva che ha iniziato a esercitarsi nell’arte delle arti poco più che bambina, nel 1990, presenta una serie di lavori declinati nelle varie tecniche apprese nel corso degli anni: acquerello, affresco, ceramica, disegno, olio, stampa, tempera e terre. In tutto una quindicina di pezzi sul tema della natività, della maternità e non solo.
Se qualcuno chiedesse a Pierangelini S. Recchioni “perché la maternità?”, lei senza indugio risponderebbe che insieme agli angeli (altra sua tematica ricorrente) è l’argomento che più ha amato e che più che le ha regalato suggestioni e momenti di riflessione. In realtà non è solo una questione di amore nei confronti di un tema, l’amore è infatti diventato un impegno a tutto tondo, tanto da essere stata anche definita artista militante. Il viaggio nella maternità di Pierangelini S. Recchioni inizia nel 1959 con un ceramica dipinta: una giovane Madonna/donna che abbraccia il suo bambino. Lo spettatore viene rapito dal senso di protezione del gesto, reso ancora più intenso dallo sguardo acerbo dei protagonisti.
Nei viaggi, capita poi, di avere dei momenti di sosta, di imbattersi in strade più lunghe del previsto, o di trovare semplicemente la coda al casello. Pierangelini S. Recchioni si appropria nuovamente del tema della maternità, che da allora non ha più abbandonato, alla fine degli anni settanta, in un momento storicamente e culturalmente importante, negli anni del referendum sull’interruzione volontaria della gravidanza. E ogni pezzo diventa così una storia.
Come la “Maternità infranta”, terracotta realizzata tra il 2005 e il 2006, che da sola ha deciso il suo destino trasformandosi in un argomento di protesta. La scultura durante la cottura si è infatti crepata e rotta proprio nel ventre, che è stato tutto raccolto e disposto in un piccolo cesto che avrebbe dovuto accogliere il bambino mai nato.
Per la prima volta, viene esposta alla galleria la Pigna la maternità scolpita in pietra di Vicenza del 1988, che come racconta Pierangelini S. Recchioni “venne tirata fuori in una notte di dicembre lavorando sul terrazzo di casa”.
Visitando questa mostra sarà possibile capire come diverse tecniche declinate sullo stesso soggetto possano avere un diverso impatto comunicativo. È il caso della grande maternità del 1987 realizzata dapprima in china e poi in terracotta; se infatti la prima racchiude una soavità e leggerezza nei tratti, la seconda trasmette tutta la sua imponenza. E anche la grande maternità in china ha una sua storia “ per colpa o merito dei suoi piedi”; messa in mostra dopo la sua realizzazione fu subito acquistata per 800 mila lire. Come è prassi comune l’opera rimase esposta per tutta la durata della mostra, e quando l’acquirente accompagnata dal consorte venne a ritirare il suo quadro, si scatenò una piccola tragedia famigliare causata dalle dimensioni dei piedi, ritenuti troppo grandi. La vendita non andò a buon fine, e da allora è “con grande gioia” ancora di proprietà dell’artista.
Un’altra storia è quella del progetto Afrique e dell’ospedale delle mamme e dei bambini di Anyama in Costa d’Avorio. Un progetto promosso dalla signora Elisabetta Marras e dalla Piccole Suore della Carità, che Pierangelini S. Recchioni ha abbracciato e “dipinto” per raccogliere fondi. Oggi che le donne di Anyama non hanno più bisogno d’aiuto economico, lo sguardo si rivolge altrove, e sempre attraverso Elisabetta Marras arriva in Cile, dove sono necessari aiuti per costruire una casa d’accoglienza destinata alle donne disabili.
Tutti gli sguardi, i gesti, le forme, i colori, le mamme, i bambini, i battiti d’ali di “Natività, maternità … e non solo” hanno una storia da raccontare, e, non solo.
M. Elena Marchini
un milione di volte mi sono ingrandito,
fuori di te l'accrescimento è stato immensamente meno.
Sono sgusciato dalla tua pienezza
senza lasciarti vuota
perché il vuoto l'ho portato con me.
Sono venuto nudo, mi hai coperto
così ho imparato nudità e pudore
il latte e la sua assenza.
Mi hai messo in bocca tutte le parole
a cucchiaini, tranne una: mamma.
Quella l'inventa il figlio sbattendo le due labbra
quella l'insegna il figlio”.
Erri De Luca, Il contrario di uno - 2003
La galleria La Pigna di Roma ospita da sabato 11 dicembre 2010, sino a sabato 15 gennaio 2011, la mostra “Natività, maternità … e non solo” di Pierangelini S. Recchioni e del suo gruppo “Presenze oggi, presenze domani”: Bracci, Cecchinelli, Gallozzi, Lazzarini, Morandi, Pretazzoli. Ogni mostra è una sfida. Ogni mostra è un impegno. Ogni mostra è un pezzetto di storia che viene alla luce. Queste le parole che Pierangelini S.Recchioni ripete ad ogni inizio, spronando i suoi allievi (in questo caso tutte donne) che da anni seguono i suoi corsi, a lavorare e impegnarsi per il risultato. E la sfida quest’anno si chiama Eva Cecchinelli, che la sua insegnante, Pierangelini S.Recchioni, ha voluto proporre al pubblico con la mostra nella mostra dal titolo “Eva e l’elogio delle tecniche”. La giovane allieva che ha iniziato a esercitarsi nell’arte delle arti poco più che bambina, nel 1990, presenta una serie di lavori declinati nelle varie tecniche apprese nel corso degli anni: acquerello, affresco, ceramica, disegno, olio, stampa, tempera e terre. In tutto una quindicina di pezzi sul tema della natività, della maternità e non solo.
Se qualcuno chiedesse a Pierangelini S. Recchioni “perché la maternità?”, lei senza indugio risponderebbe che insieme agli angeli (altra sua tematica ricorrente) è l’argomento che più ha amato e che più che le ha regalato suggestioni e momenti di riflessione. In realtà non è solo una questione di amore nei confronti di un tema, l’amore è infatti diventato un impegno a tutto tondo, tanto da essere stata anche definita artista militante. Il viaggio nella maternità di Pierangelini S. Recchioni inizia nel 1959 con un ceramica dipinta: una giovane Madonna/donna che abbraccia il suo bambino. Lo spettatore viene rapito dal senso di protezione del gesto, reso ancora più intenso dallo sguardo acerbo dei protagonisti.
Nei viaggi, capita poi, di avere dei momenti di sosta, di imbattersi in strade più lunghe del previsto, o di trovare semplicemente la coda al casello. Pierangelini S. Recchioni si appropria nuovamente del tema della maternità, che da allora non ha più abbandonato, alla fine degli anni settanta, in un momento storicamente e culturalmente importante, negli anni del referendum sull’interruzione volontaria della gravidanza. E ogni pezzo diventa così una storia.
Come la “Maternità infranta”, terracotta realizzata tra il 2005 e il 2006, che da sola ha deciso il suo destino trasformandosi in un argomento di protesta. La scultura durante la cottura si è infatti crepata e rotta proprio nel ventre, che è stato tutto raccolto e disposto in un piccolo cesto che avrebbe dovuto accogliere il bambino mai nato.
Per la prima volta, viene esposta alla galleria la Pigna la maternità scolpita in pietra di Vicenza del 1988, che come racconta Pierangelini S. Recchioni “venne tirata fuori in una notte di dicembre lavorando sul terrazzo di casa”.
Visitando questa mostra sarà possibile capire come diverse tecniche declinate sullo stesso soggetto possano avere un diverso impatto comunicativo. È il caso della grande maternità del 1987 realizzata dapprima in china e poi in terracotta; se infatti la prima racchiude una soavità e leggerezza nei tratti, la seconda trasmette tutta la sua imponenza. E anche la grande maternità in china ha una sua storia “ per colpa o merito dei suoi piedi”; messa in mostra dopo la sua realizzazione fu subito acquistata per 800 mila lire. Come è prassi comune l’opera rimase esposta per tutta la durata della mostra, e quando l’acquirente accompagnata dal consorte venne a ritirare il suo quadro, si scatenò una piccola tragedia famigliare causata dalle dimensioni dei piedi, ritenuti troppo grandi. La vendita non andò a buon fine, e da allora è “con grande gioia” ancora di proprietà dell’artista.
Un’altra storia è quella del progetto Afrique e dell’ospedale delle mamme e dei bambini di Anyama in Costa d’Avorio. Un progetto promosso dalla signora Elisabetta Marras e dalla Piccole Suore della Carità, che Pierangelini S. Recchioni ha abbracciato e “dipinto” per raccogliere fondi. Oggi che le donne di Anyama non hanno più bisogno d’aiuto economico, lo sguardo si rivolge altrove, e sempre attraverso Elisabetta Marras arriva in Cile, dove sono necessari aiuti per costruire una casa d’accoglienza destinata alle donne disabili.
Tutti gli sguardi, i gesti, le forme, i colori, le mamme, i bambini, i battiti d’ali di “Natività, maternità … e non solo” hanno una storia da raccontare, e, non solo.
M. Elena Marchini
11
dicembre 2010
Natività maternità … e non solo
Dall'undici dicembre 2010 al 15 gennaio 2011
arte contemporanea
Location
GALLERIA LA PIGNA – PALAZZO MAFFEI MARESCOTTI
Roma, Via Della Pigna, 13a, (Roma)
Roma, Via Della Pigna, 13a, (Roma)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato (chiusa i festivi) dalle 16 alle 20
Autore