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Nativity. Io non darò un figlio a questo Paese
Un gruppo di donne con un pancione posticcio in evidenza
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Una famiglia, un’unica famiglia autonoma dove ognuno può essere sé stesso, senza compromessi, migra dalla performance dello scorso anno: Natività – una performance sul diventare madre.
Un gruppo di donne (non necessariamente biologiche) con pancioni posticci, si snoda e percorre il centro della città di Bologna; parte da via Indipendenza, si ferma in Cattedrale per un momento di riflessione, prosegue fino a piazza Maggiore e a palazzo D’Accursio dove l’azione entra nel vivo integrandosi con un pubblico ignaro: abbracciano e stringono gli osservatori fino a far scoppiare il palloncino che permette loro di apparire gravide. Un aborto volontario, con lo scoppio avviene una vendetta pensata, premeditata contro la Chiesa, contro lo Stato.
“Ma no, giuro sui demoni vindici di
sotterra, non sarà, non sarà mai ch’io
lasci i figli miei in mano di nemici”
Euripide – Medea
Nemici, Nemici per i quali si oserebbe – come Medea – uccidere i figli, per i quali si è disposti a sacrificare il proprio seme.
Perché nonostante l’affetto che si può avere per un figlio, il desiderio di vendetta si rivela più forte.
Vendetta contro la Chiesa e contro lo Stato, che si arrogano la facoltà di legiferare sulla genitorialità; come se si potesse decidere chi ne ha diritto o meno.
Con un Azione calata nel tessuto urbano, oggi ci costruiremo uno spazio nostro, un luogo rubato a quelle leggi che ci impediscono di essere madri, di essere padri. Che ci costringono a vergognarci di noi stessi e del nostro desiderio di procreazione; che ci impongono viaggi ed esilii da affrontare col cuore pesante come bagaglio e con valige stipate di paure dubbi e speranze.
Una performance pensata come viaggio, come ritorno da una feconda terra promessa; come passaggio davanti a gente che non sà – o non vuole sapere – ma che è costretta a una relazione, è obbligata a sentire il dolore, ed il peso che si deve portare se si vuole essere genitori in Italia.
Per questo, oggi uccideremo i figli con le nostre mani, con i nostri abbracci, con tutto il nostro amore.
Un gruppo di donne (non necessariamente biologiche) con pancioni posticci, si snoda e percorre il centro della città di Bologna; parte da via Indipendenza, si ferma in Cattedrale per un momento di riflessione, prosegue fino a piazza Maggiore e a palazzo D’Accursio dove l’azione entra nel vivo integrandosi con un pubblico ignaro: abbracciano e stringono gli osservatori fino a far scoppiare il palloncino che permette loro di apparire gravide. Un aborto volontario, con lo scoppio avviene una vendetta pensata, premeditata contro la Chiesa, contro lo Stato.
“Ma no, giuro sui demoni vindici di
sotterra, non sarà, non sarà mai ch’io
lasci i figli miei in mano di nemici”
Euripide – Medea
Nemici, Nemici per i quali si oserebbe – come Medea – uccidere i figli, per i quali si è disposti a sacrificare il proprio seme.
Perché nonostante l’affetto che si può avere per un figlio, il desiderio di vendetta si rivela più forte.
Vendetta contro la Chiesa e contro lo Stato, che si arrogano la facoltà di legiferare sulla genitorialità; come se si potesse decidere chi ne ha diritto o meno.
Con un Azione calata nel tessuto urbano, oggi ci costruiremo uno spazio nostro, un luogo rubato a quelle leggi che ci impediscono di essere madri, di essere padri. Che ci costringono a vergognarci di noi stessi e del nostro desiderio di procreazione; che ci impongono viaggi ed esilii da affrontare col cuore pesante come bagaglio e con valige stipate di paure dubbi e speranze.
Una performance pensata come viaggio, come ritorno da una feconda terra promessa; come passaggio davanti a gente che non sà – o non vuole sapere – ma che è costretta a una relazione, è obbligata a sentire il dolore, ed il peso che si deve portare se si vuole essere genitori in Italia.
Per questo, oggi uccideremo i figli con le nostre mani, con i nostri abbracci, con tutto il nostro amore.
09
dicembre 2007
Nativity. Io non darò un figlio a questo Paese
09 dicembre 2007
performance - happening
Location
PIAZZA MAGGIORE
Bologna, Piazza Maggiore, (Bologna)
Bologna, Piazza Maggiore, (Bologna)
Vernissage
9 Dicembre 2007, ore 17
Sito web
francescopaolo.ruggiero.googlepages.com/nativity-ionondar%C3%B2unfiglioaquestopaese
Autore
Curatore