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Natura Dèi Teatri. Festival Internazionale di Performing Arts
Teatro, musica, danza, video e performance, anche esito di importanti residenze internazionali, in scena a Lenz Teatro, a Parma dal 24 novembre al 10 dicembre.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Al via la sezione autunnale della ventunesima edizione del Festival diretto da Maria Federica
Maestri e Francesco Pititto. Teatro, musica, danza, video e performance, anche esito di
importanti residenze internazionali, in scena a Lenz Teatro, a Parma. A partire dal 24 novembre.
A proseguire e completare la ricca programmazione estiva, torna a Parma dal 24 novembre al 10
dicembre la ventunesima edizione del Festival Internazionale di Performing Arts Natura Dèi Teatri.
Diretto da Maria Federica Maestri e Francesco Pititto di Lenz Fondazione, il Festival continua il
progetto dedicato all’artista visivo Richard Serra. Porte, Punto cieco e Scia sono i temi concettuali del
triennio 2015-2017, il cui campo di indagine si orienta sul macrotema della Materia del Tempo nei
linguaggi della creazione contemporanea: «In The Matter of Time a Bilbao» suggeriscono i direttori
artistici «Richard Serra ha dato forma allo spazio, anche a quello che non si vede. Occorre percorrerlo,
viverlo, abitarlo come camminando dentro un poema. Ad ogni curva un Punto Cieco, e in ciò che manca
o non si vede, arriva subito chi provvede. Ad ogni curva, dentro le enormi ellissi e spirali d'acciaio, il
Punto Cieco viene di continuo riempito/sostituito da spazio in movimento, da spazio che diviene corpo
fisico e la vertigine del percorso impegna il cervello ad una frenetica ricostruzione della fisicità del vuoto,
del corpo a corpo tra essere umano e opera d'arte, all'interno della scultura stessa. Questo Punto Cieco
è la materia d'indagine per gli artisti della ventunesima edizione di Natura Dèi Teatri, un cul-de- sac della
visione come condizione necessaria per il Tempo e la Materia della contemporaneità».
La tranche estiva di Natura Dèi Teatri ha accolto le proposizioni performative di Lenz Fondazione (Italia),
Simon Mayer (Austria), Ilaria Drago (Italia) e Janek Schaefer (Regno Unito), con le prime assolute de Il
Furioso (2), messo in scena al il Tempio per la Cremazione di Valera, e Macbeth di Lenz Fondazione, Il
Furioso – Mindful Madness di Simon Mayer, Reflections in the rear view mirror di Janek Schaefer,
nonché la residenza internazionale di Simon Mayer. La sezione autunnale del Festival darà spazio a
Lenz Fondazione (Italia), Paul Wirkus (Polonia), Lillevan (Germania), Carla Delfrate (Italia), Boris
Kadin (Croazia), Tim Spooner (Regno Unito), Lea Moro (Svizzera), Fiorella Iacono (Italia), Claudio
Rocchetti (Italia), Andrea Azzali e Giorgio Cantadori (Italia). In programma diciassette repliche per
nove spettacoli - di cui cinque prime assolute - Hyperion di Paul Wirkus/Lenz Fondazione, Saccades -
Perception Takes Time di Lillevan, Romeo and Juliet Concert di Carla Delfrate/Lenz Fondazione, Tape
at an exhibition di Andrea Azzali insieme a Giorgio Cantadori e Blind Spot di Tim Spooner; due prime
nazionali - Le Sacre du Printemps, a ballet for a single body di Lea Moro e Que Serra. Serra di Boris
Kadin; due residenze internazionali - Paul Wirkus e Tim Spooner, una residenza nazionale - Andrea
Azzali; due luoghi di spettacolo, il Museo Amedeo Bocchi/Fondazione Monte Parma e Lenz Teatro; una
mostra fotografica, una video-installazione.
La sezione autunnale di Natura Dèi Teatri si aprirà con la prima assoluta di Hyperion, spettacolo
conclusivo del trittico di Lenz Fondazione realizzato tra il 2014 e il 2016 ispirato all’omonimo romanzo
di Friedrich Hölderlin, autore fondamentale per la definizione del pensiero filosofico-teatrale di Lenz. Al
poeta, filosofo, drammaturgo romantico tedesco, morto pazzo dopo quasi quarant’anni vissuti rinchiuso
nella sua casa-torre di Tubinga, Lenz ha dedicato negli anni passati un percorso di ricerca unico in Italia:
dal 1991 al 1994 Maria Federica Maestri e Francesco Pititto hanno infatti curato la mise-en- site della
quasi totalità delle opere di Hölderlin, ritradotte appositamente per la scena: le tre stesure de La Morte di
Empedocle, Edipo il tiranno, Aiace, Edipo a Colono, Antigone, Hölderlin-Foscolo, L’era dei querci. Dopo
diverse incursioni drammaturgiche in altre creazioni - Faust 2, Chaos, nel 2014 i registi sono ritornati
all’autore amato, nel 2014 con Hyperion/Diotima e nel 2015 con Hyperion #2 Solo quando le case e i
templi sono morti le bestie selvagge osano nelle porte e per le strade due performance visuali
LENZ FONDAZIONE
Performing and Visual Arts Foundation | Lenz Teatro Parma
e musicali: la prima ispirata a Diotima, figura tra le più complesse della mitografia hölderliniana e
protagonista del dialogo filosofico-amoroso con il giovane Iperione; la seconda al rapporto tra desiderio
di rivoluzione e realtà della storia. Il lavoro presentato a Natura Dèi Teatri 2016 è frutto del terzo anno di
residenza artistica di Paul Wirkus, importante compositore polacco già collaboratore della Fondazione e
ospite del Festival. «Hyperion è un’opera-trittico in cui si fondono costantemente presente e passato,
Germania e Grecia in un continuo scambio reciproco di prospettive e paesaggi» suggerisce Maria
Federica Maestri, responsabile di installazione, elementi plastici e regia «Il passaggio dal pensiero
filosofico al fallimento dell’atto rivoluzionario è l’elemento centrale di questa terza parte del trittico; il
compimento del tracciato politico di Iperione è segnato dalla fine dell’amore per Diotima e della sua
irriducibile volontà autodistruttiva».
In occasione dell’anniversario per i quattrocento anni della morte di William Shakespeare, Lenz
Fondazione presenta a Natura Dèi Teatri un articolato progetto di nuovi allestimenti e riprese di
importanti creazioni a lui ispirate: Romeo and Juliet Concert, Macbeth e Verdi Re Lear.
Romeo and Juliet Concert è una proposizione musicale, per sole voci d’attrice, tesa a esaltare
l'espressività e la sonorità della parola tragica dell’opera attraverso la partitura aspra ed estrema della
compositrice Carla Delfrate. «La lingua-monumento di Romeo and Juliet compie il destino tragico dei
due eroi, l'atto originario delle loro labbra e della loro lingua, intolleranti ad altro che alle parole funebri e
canine dell'inglese antico e si innalza sul piedistallo sonoro della partitura musicale» spiega Francesco
Pititto, che ne ha curato traduzione e drammaturgia «Nel Concerto il testo è vittima della sua nuda
sillaba. L'esplosione potente della parola non trova un senso verso cui dirigersi e si disintegra nel verbo
animale. È attraverso il linguaggio ringhiante che il Liebestod di Romeo and Juliet, il loro amore e la loro
tragica fine, si legano indissolubilmente, come due aspetti di una sola cosa».
Dopo il successo di pubblico e critica in occasione del debutto avvenuto nel giugno scorso, la
programmazione autunnale di Natura Dèi Teatri accoglie la ripresa di Macbeth, creazione di Lenz
Fondazione realizzata in collaborazione con Ausl – Rems che vede protagonisti in video, insieme a
Sandra Soncini, alcuni attori ospiti degli ex Ospedali Psichiatrici Giudiziari, istituzioni totali da poco
più di un anno trasformate in Residenze per l'Esecuzione delle Misure di Sicurezza Sanitaria
(REMS): «Sull’inesorabilità, inconsolabilità, decisione e irreparabilità delle proprie azioni sono state
ricercate le linee interpretative, linguistiche e musicali di quest’opera di Lenz» riflette Maria Federica
Maestri «attraverso gli indispensabili impulsi di chi, rinchiuso per decenni in carceri senza nemmeno la
consolazione (o la tortura) del senso di colpa, ci ricorda senza finzione che la vita è davvero un’ombra
che cammina e l’attore un povero idiota che fatica a raccontarci il niente».
Il Progetto Shakespeare si completa con un importante capitolo performativo-musicale dedicato al Re
Lear, nel binomio Verdi/Shakespeare: Verdi Re Lear - l’opera ‘assente’ di Giuseppe Verdi che ha visto
rinnovata e ampliata la collaborazione con il compositore di musica elettronica Robin
Rimbaud aka Scanner e con il Conservatorio Arrigo Boito di Parma. L’opera ha debuttato con
grandissimo apprezzamento di critica e pubblico nell’ottobre 2015 al prestigioso Festival Verdi di Parma.
In occasione dell’edizione 2016 di Natura Dèi Teatri, Verdi Re Lear viene presentato in forma di Opera
Video, estremizzandone l’aspetto di creazione scenica ‘assente’.
L’affermato artista inglese Tim Spooner, in residenza internazionale a Lenz Teatro per il triennio 2014-
2016, proporrà in prima assoluta Blind Spot, performance creata su commissione del Festival che
ibriderà istallazione, pittura, scultura e azione live per realizzare un ambiente ricco di dettagli suggestivi
e alieni: «Il mio obiettivo è quello di permettere a oggetti e materiali di rivelare inaspettate proprietà, al
fine di aprire prospettive al di là della percezione quotidiana, umana».
Ospitalità internazionali. La danzatrice e coreografa svizzera Lea Moro, stella nascente della scena
contemporanea europea per la prima volta in Italia, presenterà in prima nazionale a Natura Dèi Teatri Le
Sacre du Printemps, a ballet for a single body: «101 anni fa Stravinsky compose e Nijinsky coreografò
un balletto che ruppe tutte le convenzioni. Il mio lavoro si compone di due parti: L'adorazione della terra
e The Sacrifice. Ho scelto la forma di assolo come elemento di opposizione in grado di interrogare la
rappresentazione individuale: il corpo singolare rappresenta tutto l'ensemble del balletto originale».
LENZ FONDAZIONE
Performing and Visual Arts Foundation | Lenz Teatro Parma
In piena sintonia con il tema concettuale del Festival, l’attore e performer sloveno Boris Kadin proporrà
in prima nazionale a Natura Dèi Teatri Que Serra, Serra «una performance sul Punto Cieco di umanità e
natura che adotta lo stesso metodo di Richard Serra: spingere l'esperienza dello spettatore oltre l'atto
puramente visivo o ottico, verso una partecipazione pienamente fisica "somatica"». Come componente
della formazione slovena Via Negativa, Boris Kadin è già stato più volte ospite di Natura Dèi Teatri.
Musica. Il compositore elettronico tedesco Lillevan proporrà Saccades - Perception Takes Time,
performance musicale creata ad hoc per il Festival: «Si tratta di un’inedita composizione sperimentale
che indaga i movimenti e le strategie degli occhi, delle orecchie e del cervello nell’atto di esplorare nuovi
ambienti. Intreccia la brutalità con il sublime, il tradizionale con l’avvenieristico, mentre tenta una fusione
di Scriabin e Sun Ra». Andrea Azzali, artista in residenza a Lenz Teatro per il triennio 2014-2016,
presenterà in collaborazione con Giorgio Cantadori Tape at an exhibition, performance musicale
basata sull’uso, elaborazione e manipolazione in tempo reale di nastri magnetici. Musicista di forte cifra
sperimentale, Andrea Azzali ha composto le musiche di numerosi lavori di Lenz Fondazione. Nel 1996
ha creato il progetto monophon. Nel 2014 è stato docente di musica elettronica nei corsi di formazione
professionale rivolti a persone con disabilità intellettiva e sensoriale. Claudio Rocchetti sarà in concerto
a Natura Dèi Teatri per presentare Memoria Istruttiva: «È un disco dall’impianto teorico forte e dai
saliscendi emotivi continui, che si muove ondivago e tenace tra gli sbuffi delle elettroniche e la dolcezza
suadente degli archi, tra i clangori del passato noise che si fa memoria educativa e le caligini ambientali;
elementi oppositivi che contribuiscono a disegnare paesaggi introspettivi e sognanti, visti sempre con
occhi nuovi, sorpresi, immaginifici».
Arti visive. Fiorella Iacono torna al Festival con l’esposizione Autodafé, esito dell’omonimo allestimento
di Lenz Fondazione realizzato su commissione del prestigioso Festival Verdi di Parma nell’ottobre 2016:
«Nello spazio dell'ex Carcere napoleonico di San Francesco, a Parma, ho realizzato una sequenza di
immagini fotografiche per documentare l'atto creativo delle scene attoriali in questi luoghi riportati, per
l'occasione, di nuovo in vita. Lo shooting ha avuto luogo durante il backstage, le prove e le
rappresentazioni di Autodafé: riprese a scena vuota, con la visione predominante di spazi carichi di
tensione e dolore, ma anche sguardi sul movimento, la gestualità, la potenza narrativa dei protagonisti».
Sono proteiformi e stratificate le linee tematiche e poetiche disegnate dalla Direzione Artistica di Natura
Dèi Teatri 2016 (attraversamenti shakespeariani, musica elettronica, sensibilità psichica, dialogo
contemporaneo con la classicità, ricerca performativa internazionale): una mappa da leggere con
attenzione, in cui perdersi, con cui interagire.
Natura Dèi Teatri è un progetto di Lenz Fondazione che si realizza grazie al sostegno di:
MiBACT_Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Regione Emilia-Romagna, Provincia
di Parma, Comune di Parma, Dipartimento Assistenziale Integrato di Salute Mentale - Dipendenze
Patologiche AUSL di Parma, Fondazione Monte di Parma, Chiesi Farmaceutici, Università degli Studi di
Parma, Festival Verdi, Musei Fondazione Monteparma, Ser.Cim, So-Crem, Aurora Domus e Forum
Austriaco di Cultura di Milano.
Per informazioni e prenotazioni: tel. 0521 270141, 335 6096220, comunicazione@lenzfondazione.it -
www.lenzfondazione.it.
Maestri e Francesco Pititto. Teatro, musica, danza, video e performance, anche esito di
importanti residenze internazionali, in scena a Lenz Teatro, a Parma. A partire dal 24 novembre.
A proseguire e completare la ricca programmazione estiva, torna a Parma dal 24 novembre al 10
dicembre la ventunesima edizione del Festival Internazionale di Performing Arts Natura Dèi Teatri.
Diretto da Maria Federica Maestri e Francesco Pititto di Lenz Fondazione, il Festival continua il
progetto dedicato all’artista visivo Richard Serra. Porte, Punto cieco e Scia sono i temi concettuali del
triennio 2015-2017, il cui campo di indagine si orienta sul macrotema della Materia del Tempo nei
linguaggi della creazione contemporanea: «In The Matter of Time a Bilbao» suggeriscono i direttori
artistici «Richard Serra ha dato forma allo spazio, anche a quello che non si vede. Occorre percorrerlo,
viverlo, abitarlo come camminando dentro un poema. Ad ogni curva un Punto Cieco, e in ciò che manca
o non si vede, arriva subito chi provvede. Ad ogni curva, dentro le enormi ellissi e spirali d'acciaio, il
Punto Cieco viene di continuo riempito/sostituito da spazio in movimento, da spazio che diviene corpo
fisico e la vertigine del percorso impegna il cervello ad una frenetica ricostruzione della fisicità del vuoto,
del corpo a corpo tra essere umano e opera d'arte, all'interno della scultura stessa. Questo Punto Cieco
è la materia d'indagine per gli artisti della ventunesima edizione di Natura Dèi Teatri, un cul-de- sac della
visione come condizione necessaria per il Tempo e la Materia della contemporaneità».
La tranche estiva di Natura Dèi Teatri ha accolto le proposizioni performative di Lenz Fondazione (Italia),
Simon Mayer (Austria), Ilaria Drago (Italia) e Janek Schaefer (Regno Unito), con le prime assolute de Il
Furioso (2), messo in scena al il Tempio per la Cremazione di Valera, e Macbeth di Lenz Fondazione, Il
Furioso – Mindful Madness di Simon Mayer, Reflections in the rear view mirror di Janek Schaefer,
nonché la residenza internazionale di Simon Mayer. La sezione autunnale del Festival darà spazio a
Lenz Fondazione (Italia), Paul Wirkus (Polonia), Lillevan (Germania), Carla Delfrate (Italia), Boris
Kadin (Croazia), Tim Spooner (Regno Unito), Lea Moro (Svizzera), Fiorella Iacono (Italia), Claudio
Rocchetti (Italia), Andrea Azzali e Giorgio Cantadori (Italia). In programma diciassette repliche per
nove spettacoli - di cui cinque prime assolute - Hyperion di Paul Wirkus/Lenz Fondazione, Saccades -
Perception Takes Time di Lillevan, Romeo and Juliet Concert di Carla Delfrate/Lenz Fondazione, Tape
at an exhibition di Andrea Azzali insieme a Giorgio Cantadori e Blind Spot di Tim Spooner; due prime
nazionali - Le Sacre du Printemps, a ballet for a single body di Lea Moro e Que Serra. Serra di Boris
Kadin; due residenze internazionali - Paul Wirkus e Tim Spooner, una residenza nazionale - Andrea
Azzali; due luoghi di spettacolo, il Museo Amedeo Bocchi/Fondazione Monte Parma e Lenz Teatro; una
mostra fotografica, una video-installazione.
La sezione autunnale di Natura Dèi Teatri si aprirà con la prima assoluta di Hyperion, spettacolo
conclusivo del trittico di Lenz Fondazione realizzato tra il 2014 e il 2016 ispirato all’omonimo romanzo
di Friedrich Hölderlin, autore fondamentale per la definizione del pensiero filosofico-teatrale di Lenz. Al
poeta, filosofo, drammaturgo romantico tedesco, morto pazzo dopo quasi quarant’anni vissuti rinchiuso
nella sua casa-torre di Tubinga, Lenz ha dedicato negli anni passati un percorso di ricerca unico in Italia:
dal 1991 al 1994 Maria Federica Maestri e Francesco Pititto hanno infatti curato la mise-en- site della
quasi totalità delle opere di Hölderlin, ritradotte appositamente per la scena: le tre stesure de La Morte di
Empedocle, Edipo il tiranno, Aiace, Edipo a Colono, Antigone, Hölderlin-Foscolo, L’era dei querci. Dopo
diverse incursioni drammaturgiche in altre creazioni - Faust 2, Chaos, nel 2014 i registi sono ritornati
all’autore amato, nel 2014 con Hyperion/Diotima e nel 2015 con Hyperion #2 Solo quando le case e i
templi sono morti le bestie selvagge osano nelle porte e per le strade due performance visuali
LENZ FONDAZIONE
Performing and Visual Arts Foundation | Lenz Teatro Parma
e musicali: la prima ispirata a Diotima, figura tra le più complesse della mitografia hölderliniana e
protagonista del dialogo filosofico-amoroso con il giovane Iperione; la seconda al rapporto tra desiderio
di rivoluzione e realtà della storia. Il lavoro presentato a Natura Dèi Teatri 2016 è frutto del terzo anno di
residenza artistica di Paul Wirkus, importante compositore polacco già collaboratore della Fondazione e
ospite del Festival. «Hyperion è un’opera-trittico in cui si fondono costantemente presente e passato,
Germania e Grecia in un continuo scambio reciproco di prospettive e paesaggi» suggerisce Maria
Federica Maestri, responsabile di installazione, elementi plastici e regia «Il passaggio dal pensiero
filosofico al fallimento dell’atto rivoluzionario è l’elemento centrale di questa terza parte del trittico; il
compimento del tracciato politico di Iperione è segnato dalla fine dell’amore per Diotima e della sua
irriducibile volontà autodistruttiva».
In occasione dell’anniversario per i quattrocento anni della morte di William Shakespeare, Lenz
Fondazione presenta a Natura Dèi Teatri un articolato progetto di nuovi allestimenti e riprese di
importanti creazioni a lui ispirate: Romeo and Juliet Concert, Macbeth e Verdi Re Lear.
Romeo and Juliet Concert è una proposizione musicale, per sole voci d’attrice, tesa a esaltare
l'espressività e la sonorità della parola tragica dell’opera attraverso la partitura aspra ed estrema della
compositrice Carla Delfrate. «La lingua-monumento di Romeo and Juliet compie il destino tragico dei
due eroi, l'atto originario delle loro labbra e della loro lingua, intolleranti ad altro che alle parole funebri e
canine dell'inglese antico e si innalza sul piedistallo sonoro della partitura musicale» spiega Francesco
Pititto, che ne ha curato traduzione e drammaturgia «Nel Concerto il testo è vittima della sua nuda
sillaba. L'esplosione potente della parola non trova un senso verso cui dirigersi e si disintegra nel verbo
animale. È attraverso il linguaggio ringhiante che il Liebestod di Romeo and Juliet, il loro amore e la loro
tragica fine, si legano indissolubilmente, come due aspetti di una sola cosa».
Dopo il successo di pubblico e critica in occasione del debutto avvenuto nel giugno scorso, la
programmazione autunnale di Natura Dèi Teatri accoglie la ripresa di Macbeth, creazione di Lenz
Fondazione realizzata in collaborazione con Ausl – Rems che vede protagonisti in video, insieme a
Sandra Soncini, alcuni attori ospiti degli ex Ospedali Psichiatrici Giudiziari, istituzioni totali da poco
più di un anno trasformate in Residenze per l'Esecuzione delle Misure di Sicurezza Sanitaria
(REMS): «Sull’inesorabilità, inconsolabilità, decisione e irreparabilità delle proprie azioni sono state
ricercate le linee interpretative, linguistiche e musicali di quest’opera di Lenz» riflette Maria Federica
Maestri «attraverso gli indispensabili impulsi di chi, rinchiuso per decenni in carceri senza nemmeno la
consolazione (o la tortura) del senso di colpa, ci ricorda senza finzione che la vita è davvero un’ombra
che cammina e l’attore un povero idiota che fatica a raccontarci il niente».
Il Progetto Shakespeare si completa con un importante capitolo performativo-musicale dedicato al Re
Lear, nel binomio Verdi/Shakespeare: Verdi Re Lear - l’opera ‘assente’ di Giuseppe Verdi che ha visto
rinnovata e ampliata la collaborazione con il compositore di musica elettronica Robin
Rimbaud aka Scanner e con il Conservatorio Arrigo Boito di Parma. L’opera ha debuttato con
grandissimo apprezzamento di critica e pubblico nell’ottobre 2015 al prestigioso Festival Verdi di Parma.
In occasione dell’edizione 2016 di Natura Dèi Teatri, Verdi Re Lear viene presentato in forma di Opera
Video, estremizzandone l’aspetto di creazione scenica ‘assente’.
L’affermato artista inglese Tim Spooner, in residenza internazionale a Lenz Teatro per il triennio 2014-
2016, proporrà in prima assoluta Blind Spot, performance creata su commissione del Festival che
ibriderà istallazione, pittura, scultura e azione live per realizzare un ambiente ricco di dettagli suggestivi
e alieni: «Il mio obiettivo è quello di permettere a oggetti e materiali di rivelare inaspettate proprietà, al
fine di aprire prospettive al di là della percezione quotidiana, umana».
Ospitalità internazionali. La danzatrice e coreografa svizzera Lea Moro, stella nascente della scena
contemporanea europea per la prima volta in Italia, presenterà in prima nazionale a Natura Dèi Teatri Le
Sacre du Printemps, a ballet for a single body: «101 anni fa Stravinsky compose e Nijinsky coreografò
un balletto che ruppe tutte le convenzioni. Il mio lavoro si compone di due parti: L'adorazione della terra
e The Sacrifice. Ho scelto la forma di assolo come elemento di opposizione in grado di interrogare la
rappresentazione individuale: il corpo singolare rappresenta tutto l'ensemble del balletto originale».
LENZ FONDAZIONE
Performing and Visual Arts Foundation | Lenz Teatro Parma
In piena sintonia con il tema concettuale del Festival, l’attore e performer sloveno Boris Kadin proporrà
in prima nazionale a Natura Dèi Teatri Que Serra, Serra «una performance sul Punto Cieco di umanità e
natura che adotta lo stesso metodo di Richard Serra: spingere l'esperienza dello spettatore oltre l'atto
puramente visivo o ottico, verso una partecipazione pienamente fisica "somatica"». Come componente
della formazione slovena Via Negativa, Boris Kadin è già stato più volte ospite di Natura Dèi Teatri.
Musica. Il compositore elettronico tedesco Lillevan proporrà Saccades - Perception Takes Time,
performance musicale creata ad hoc per il Festival: «Si tratta di un’inedita composizione sperimentale
che indaga i movimenti e le strategie degli occhi, delle orecchie e del cervello nell’atto di esplorare nuovi
ambienti. Intreccia la brutalità con il sublime, il tradizionale con l’avvenieristico, mentre tenta una fusione
di Scriabin e Sun Ra». Andrea Azzali, artista in residenza a Lenz Teatro per il triennio 2014-2016,
presenterà in collaborazione con Giorgio Cantadori Tape at an exhibition, performance musicale
basata sull’uso, elaborazione e manipolazione in tempo reale di nastri magnetici. Musicista di forte cifra
sperimentale, Andrea Azzali ha composto le musiche di numerosi lavori di Lenz Fondazione. Nel 1996
ha creato il progetto monophon. Nel 2014 è stato docente di musica elettronica nei corsi di formazione
professionale rivolti a persone con disabilità intellettiva e sensoriale. Claudio Rocchetti sarà in concerto
a Natura Dèi Teatri per presentare Memoria Istruttiva: «È un disco dall’impianto teorico forte e dai
saliscendi emotivi continui, che si muove ondivago e tenace tra gli sbuffi delle elettroniche e la dolcezza
suadente degli archi, tra i clangori del passato noise che si fa memoria educativa e le caligini ambientali;
elementi oppositivi che contribuiscono a disegnare paesaggi introspettivi e sognanti, visti sempre con
occhi nuovi, sorpresi, immaginifici».
Arti visive. Fiorella Iacono torna al Festival con l’esposizione Autodafé, esito dell’omonimo allestimento
di Lenz Fondazione realizzato su commissione del prestigioso Festival Verdi di Parma nell’ottobre 2016:
«Nello spazio dell'ex Carcere napoleonico di San Francesco, a Parma, ho realizzato una sequenza di
immagini fotografiche per documentare l'atto creativo delle scene attoriali in questi luoghi riportati, per
l'occasione, di nuovo in vita. Lo shooting ha avuto luogo durante il backstage, le prove e le
rappresentazioni di Autodafé: riprese a scena vuota, con la visione predominante di spazi carichi di
tensione e dolore, ma anche sguardi sul movimento, la gestualità, la potenza narrativa dei protagonisti».
Sono proteiformi e stratificate le linee tematiche e poetiche disegnate dalla Direzione Artistica di Natura
Dèi Teatri 2016 (attraversamenti shakespeariani, musica elettronica, sensibilità psichica, dialogo
contemporaneo con la classicità, ricerca performativa internazionale): una mappa da leggere con
attenzione, in cui perdersi, con cui interagire.
Natura Dèi Teatri è un progetto di Lenz Fondazione che si realizza grazie al sostegno di:
MiBACT_Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Regione Emilia-Romagna, Provincia
di Parma, Comune di Parma, Dipartimento Assistenziale Integrato di Salute Mentale - Dipendenze
Patologiche AUSL di Parma, Fondazione Monte di Parma, Chiesi Farmaceutici, Università degli Studi di
Parma, Festival Verdi, Musei Fondazione Monteparma, Ser.Cim, So-Crem, Aurora Domus e Forum
Austriaco di Cultura di Milano.
Per informazioni e prenotazioni: tel. 0521 270141, 335 6096220, comunicazione@lenzfondazione.it -
www.lenzfondazione.it.
24
novembre 2016
Natura Dèi Teatri. Festival Internazionale di Performing Arts
Dal 24 novembre al 10 dicembre 2016
performance - happening
Location
LENZ TEATRO
Parma, Via Pasubio, 3/e, (Parma)
Parma, Via Pasubio, 3/e, (Parma)
Sito web
www.lenzfondazione.it