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Natura Dèi Teatri – sezione estiva
Teatro, musica, danza, video e performance, anche frutto di prestigiose residenze internazionali, in scena a Lenz Teatro e in altri luoghi storici e monumentali di Parma a partire dal 20 giugno
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Torna e raddoppia Natura Dèi Teatri, il Festival
di Lenz Fondazione. Si parte a giugno con Les Italiens
Diretto da Maria Federica Maestri e Francesco Pititto, Natura Dèi Teatri giunge alla
ventiduesima edizione e allarga il proprio orizzonte, prevedendo una sezione estiva -dedicata
ai nomi più interessanti della ricerca artistica del nostro Paese- e una autunnale, di respiro
internazionale. Teatro, musica, danza, video e performance, anche frutto di prestigiose
residenze internazionali, in scena a Lenz Teatro e in altri luoghi storici e monumentali di
Parma. A partire dal 20 giugno.
Lo storico Festival Internazionale di Performing Arts Natura Dèi Teatri, diretto da Maria Federica
Maestri e Francesco Pititto di Lenz Fondazione, torna e amplia la propria programmazione
strutturandosi in due parti: la prima in apertura della stagione estiva, dal 20 giugno all’1 luglio e la
seconda nella consueta collocazione autunnale, dal 18 al 25 novembre.
Natura Dèi Teatri porta a compimento il progetto dedicato all’artista visivo Richard Serra. Porte,
Punto cieco e Scia sono i temi concettuali del triennio 2015-2017, il cui campo di indagine si orienta
sul macrotema della Materia del Tempo nei linguaggi della creazione contemporanea. Scia è la
suggestione dell’edizione 2017: «Solo il deserto lascia scie durature, tracce visibili fino al prossimo
forte vento, fino alla prossima tempesta di sabbia» suggeriscono i direttori artistici «In fisica la scia è
uno sconvolgimento prodotto in un fluido da un corpo in movimento che lo attraversa. Le particelle
microscopiche del fluido creano una minuscola rete di fili che non corre così veloce e perciò si
attarda, crea piccoli vortici e poi scompare. Nel deserto la sabbia, più pesante del fluido, rimane a
segnare quel passaggio, lo disegna, lo conserva fino a quando può. Il lavoro dell’artista, come un
corpo che corre e attraversa, lascia scie che hanno durate differenti: alcune rimangono un tempo
breve, altre un tempo lungo, altre ancora per sempre. La scia traccia il tempo, la durata dell’opera
d’arte e la potenza del suo corpo nell’attraversare lo spazio, la forza della sua corsa. La questione di
un “campo spaziale-temporale” è stato motivo conduttore della nostra ricerca triennale
sull’opera/esplorazione di Richard Serra nella quale la componente materica, installativa e visuale è
stata chiave determinante per drammaturgia, corpo dell’attore, imagoturgia ed esperire dello
spettatore. La Materia del Tempo di Richard Serra ci ha permesso di ideare un progetto che avesse
di per sé “peso materico” e non fosse soltanto corsa di pensieri. Nel caso di Scia, pensiamo a un
deserto di sabbia che possa tracciare i diversi passaggi, le orme delle corse creative degli artisti
ospiti e nostre. Gli spazi da attraversare saranno diversi, tra monumento storico e vie urbane, tra
edificio teatrale e museo contemporaneo, ognuno trasformato nel proprio deserto creativo, nel quale
incidere scie di pensiero e di materia artistica. Fino alla prossima tempesta».
Ventidue anni di storia. Tredici soggetti artistici in programma: Lenz Fondazione, Teatro delle
Moire e Alessandro Bedosti, MK, Ginevra Panzetti e Enrico Ticconi, Opera-Vincenzo Schino,
DOM-, Monica Bianchi e Tihana Maravic nella sezione estiva; Simon Mayer (Austria), Tim
Spooner (Regno Unito), Carla Bozulich (USA), Robin Rimbaud aka Scanner (Gran Bretagna),
Fiorella Iacono (Italia) e Monica Bianchi (Italia) in quella autunnale. Ventisei repliche per tredici
proposizioni performative - di cui sei prime assolute. Due residenze internazionali: Simon Mayer e
Tim Spooner. Una residenza nazionale: Monica Bianchi. Molteplici luoghi di spettacolo: la Crociera
dell’ex Ospedale Vecchio, Lenz Teatro e diversi spazi diffusi sul territorio urbano.
Natura Dèi Teatri 2017 si aprirà il 20 giugno con l’avvio dell’imponente progetto biennale di Lenz
Fondazione dedicato alla Divina Commedia di Dante Alighieri, suddiviso in tre site-specific
performativo-musicali ispirati a Inferno, Purgatorio e Paradiso, realizzati in tre luoghi significanti della città di Parma, rispettivamente: il Termovalorizzatore (2018), la Crociera dell’ex Ospedale
Vecchio – Archivio di Stato e il Ponte Nord: «Dal vuoto al pieno, dall’esclusione alla partecipazione
reale del cittadino al suo patrimonio culturale e urbanistico, nuova geografia e recupero di bellezza
sostenibile, ponte tra ponti, pensiero acquatico che scorre nel torrente in secca sotto il ponte che
niente congiunge, arte/azione reale nel teatro che aspira al teatro ancor prima dell’ultimo muro,
prima della “fine lavori”» riflettono Francesco Pititto e Maria Federica Maestri «Proporre una
profonda riflessione su architettura, comunità e cultura, tramite un’indagine drammaturgica e
installazioni performative site-specific significa collegare idealmente due periodi fondamentali della
storia di Parma. Ricercare l’origine e specchiarla nel contemporaneo è sempre da stimolo per
sentirsi parte di una grande tradizione e di un presente che possa esserne all’altezza. Edifici
monumentali attraversati da monumentali opere letterarie, teatrali, musicali nelle forme artistiche più
avanzate. Il grande monumento poetico di Dante rifrange la condizione umana e artistica degli attori
sensibili del teatro di Lenz Fondazione nei luoghi della costrizione dolorosa, del teatro sospeso,
dell’illusione».
«L'intera struttura dell’Ospedale Vecchio era organizzata intorno alla grande Crociera a forma di
croce greca sormontata da una cupola, su ispirazione di analoghe strutture quattrocentesche»
spiega Maria Federica Maestri, responsabile di installazione site-specific, elementi plastici, costumi
e regia «ed è proprio in questa estensione spaziale in cui Asilo e Cura hanno ridonato per secoli
dignità ai senza nome e ai poveri, che la fisica popolare dell’attore dialettale tornerà a ridare voce e
senso agli spazi della crociera oggi vuoti e privati di funzione».
Aggiunge Francesco Pititto, che di Purgatorio cura drammaturgia e imagoturgia: «I penitenti di
questo Purgatorio/Ospedale rigurgiteranno frammenti della loro lingua “di mezzo” dalle grandi
bocche delle imponenti navate, dalla platea/incrocio priva di ogni arredo risuoneranno cadenze e
ritmi popolari, dai varchi denudati delle antiche funzioni il dialetto si farà eco di nuove sofferenze
dantesche. Tanti Daniel Arnaut contemporanei -il migliore dei poeti volgari tra i lussuriosi del canto
ventiseiesimo- tanti espianti trovatori alla ricerca della preghiera che li conduca fino alla cima della
montagna, fino al Paradiso Terrestre. A metà tra la poesia della lingua infernale -violenta, tragica,
dannata- e la potenza sublime della voce corale del sacro paradisiaco, la lingua concreta della vita,
originaria e cruda del dialetto ci restituisce dritta e gravida la verità della condizione umana, tra
satira volgare e invenzione popolare».
Purgatorio di Lenz Fondazione, che debutterà alla Crociera dell’ex Ospedale Vecchio – Archivio
di Stato martedì 20 giugno con repliche fino all’1 luglio, è realizzato in collaborazione con il
Coordinamento delle Compagnie Dialettali di Parma. Si avvarrà della musica e installazione sonora
di Andrea Azzali e vedrà in scena Valentina Barbarini, Fabrizio Croci, Paolo Maccini, Franck
Berzieri e Delfina Rivieri insieme alle attrici e agli attori delle Compagnie dialettali di Parma
Roberto Beretta, Sonia Iemmi, Ylenia Pessina, Mirella Pongolini, Cesare Quintavalla, Silvia
Reverberi e Valeria Spocci.
Ospitalità.
Il Teatro delle Moire e Alessandro Bedosti, artista già ospite del Festival Natura Dèi Teatri,
giovedì 22 giugno presenteranno Vous êtes pleine de désespoir, esercizio di riflessione e di ri-
fondazione intorno al mito della sirena: «La figura che qui viene evocata è ben lontana
dall’ottimismo di certe pose o di certe immagini della società contemporanea. è una creatura
scartata, caduta, fallita, una massa scura irriconoscibile, ripescata da fin troppo domestiche
profondità marine. è un corpo anfibio immobile, silenzioso, che emana una disperazione sorda e
ostinata quasi fosse il canto invincibile e dolente di una divinità scaduta eppure ancora attraente,
docile e piena di mistero».
«I giardini sono spesso considerati luoghi ideali, simboli del piacere e del diletto, connessione
armoniosa tra uomo e natura. Nel progettarli, il nostro desiderio di dare forma ad un mondo di ideale
rigoglio e bellezza, benessere e serenità, culmina in un'eco nostalgica che richiama il Giardino
dell'Eden. In egual modo i giardini sono espressione di un’assoluta forza antropocentrica che plasma la natura secondo un modello che le è completamente estraneo»: martedì 27 giugno
Ginevra Panzetti e Enrico Ticconi, duo artistico che dal 2008 conduce una ricerca che intreccia
danza, performance e arte visiva, proporranno Le Jardin, spettacolo nel quale «due figure vagano in
un paesaggio immaginario costantemente trasformato dai loro gesti. Esaminano e plasmano
l'intorno imbarcandosi in una prova di forza tra loro e ciò che li circonda».
Opera, gruppo di ricerca artistica diretto dal regista e artista visivo Vincenzo Schino e dalla
danzatrice e coreografa Marta Bichisao, giovedì 29 giugno presenterà MA: «L’ideogramma
giapponese tradotto con la parola MA è uno speciale tipo di sensibilità estetica esprimibile come uno
spazio vuoto, un silenzio o un’immobilità tra due cose. La danza dialoga con un’architettura di
sculture mobili in fil di ferro e virtuali, proiezioni video e luce. Il suono è raccolto dal vivo dal
movimento degli oggetti e restituito sotto forma di live electronics».
Progetti site-specific.
Sabato 24 giugno la Compagnia MK leggerà alcuni spazi nel centro storico di Parma con Veduta:
«È un formato modulare» suggerisce il coreografo Michele Di Stefano «con cast e durate variabili,
dedicato alla città e alla visione prospettica del paesaggio urbano. Il pubblico fruisce la performance
in cuffia, affacciato ad un punto panoramico da individuare di volta in volta. Il punto di vista è ampio
e può interessare spazi molto vicini e molto lontani, collegati tra loro dalla traccia sonora (registrata
in olofonia con una forte impronta cinematografica) e dalla dislocazione dei performer». A Parma,
Veduta sarà interpretata da Biagio Caravano, Roberta Mosca e Laura Scarpini. Le musiche sono
di Lorenzo Bianchi Hoesch, che ha ideato Veduta insieme a Michele Di Stefano.
Sabato 1 luglio è in programma MU, speculazione filosofica in movimento intorno al concetto di
scia a cura di Leonardo Delogu e Valerio Sirna / DOM-: «MU è un’esplorazione dentro la città di
Parma, un esercizio di contemplazione e di speculazione filosofica in movimento. Si appoggia sul
concetto di thinking by making, cioè sulla capacità di imparare e di elaborare pensiero a partire
dall’esperienza sensibile. A seguito di un periodo di residenza, navigando dentro le trame della città
e dentro i principi filosofici che inspirato la nuova edizione del Festival Natura Dèi Teatri, DOM
compone un viaggio a piedi tra i paradossi urbani, porta il pubblico dentro quei paesaggi attuali,
volto in ombra del tempo presente, che se attentamente osservati aprono questioni profonde sul
nostro abitare la terra, sul nostro essere specie umana, comunità, a volte spina della creazione, a
volte espressione felice delle forze vitali. I partecipanti saranno chiamati a mettersi in viaggio per un
tempo di qualche ora intorno all’imbrunire, dentro un atto collettivo che terminerà con una cena e
una festa all’aperto».
Residenze produttive.
Venerdì 30 giugno Monica Bianchi, artista in residenza a Lenz Teatro per il biennio 2017-2018,
presenterà in forma di studio Trash vortex: «Una scia di rifiuti plastici è trascinata dalla corrente del
Nord Pacifico verso la latitudine dei cavalli, la zona delle calme equatoriali o dei venti estremamente
variabili. Un'area difficile da superare e spesso i velieri, per carenza d'acqua, sacrificavano i cavalli,
che venivano gettati in mare. Se il vento rifiuta, la sua direzione contraria ci obbliga a uno scarto
per mantenere la rotta. Ci sono scarti e scarti: paperelle di plastica e cavalli lanciati nel vuoto. E ci
sono gli scarti del cavallo, che oppone il rifiuto all'ostacolo, in disobbedienza al cavaliere. Aprire una
via è un gioco fra le parti che consuma». Lo spettacolo debutterà nella sua versione definitiva nella
sezione autunnale di Natura Dèi Teatri.
Presentazioni di libri.
La studiosa di teatro e arti performative Tihana Maravic giovedì 22 giugno proporrà un dialogo a
partire da Vado a prendermi gioco del mondo. Dal folle in Cristo in Bisanzio e in Russia, al performer
contemporaneo (Firenze, La Casa Usher, 2016): «Il folle in Cristo è una figura complessa. È allo
stesso tempo un buffone, un profeta, un guaritore, un convertitore, un visionario. Maravic mette in
relazione la contraddittoria e paradossale figura del folle in Cristo, con il teatro contemporaneo.
Questo studio restituisce vitalità a un custode di una conoscenza antica e dimenticata e serve da
veicolo per una lettura filosofica e antropologica dell’arte attoriale e della funzione del performer».
Natura Dèi Teatri – Autunno.
La sezione autunnale di Natura Dèi Teatri, in partenza sabato 18 novembre, avrà come protagonisti
Simon Mayer (Austria), Tim Spooner (Regno Unito), Carla Bozulich (USA) e Robin Rimbaud aka
Scanner (Gran Bretagna), Fiorella Iacono (Italia) e Monica Bianchi (Italia). Approfondimenti su artisti
e opere saranno diffusi a tempo debito.
Sono proteiformi e stratificate le linee tematiche e poetiche disegnate dalla Direzione Artistica di
Natura Dèi Teatri 2017 (attraversamenti danteschi, danza, rapporto con gli spazi urbani, dialogo
contemporaneo con la classicità e il Mito, ricerca performativa internazionale): una mappa da
leggere con attenzione, in cui perdersi, con cui interagire.
Natura Dèi Teatri è un progetto di Lenz Fondazione che si realizza grazie al sostegno di:
MiBACT_Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Regione Emilia-Romagna,
Provincia di Parma, Comune di Parma, Dipartimento Assistenziale Integrato di Salute Mentale -
Dipendenze Patologiche AUSL di Parma, Fondazione Monte di Parma, Università degli Studi di
Parma, Musei Fondazione Monteparma.
Per informazioni: Lenz Teatro, Via Pasubio 3/e, Parma, tel. 0521 270141, 335 6096220,
comunicazione@lenzfondazione.it - www.lenzfondazione.it.
di Lenz Fondazione. Si parte a giugno con Les Italiens
Diretto da Maria Federica Maestri e Francesco Pititto, Natura Dèi Teatri giunge alla
ventiduesima edizione e allarga il proprio orizzonte, prevedendo una sezione estiva -dedicata
ai nomi più interessanti della ricerca artistica del nostro Paese- e una autunnale, di respiro
internazionale. Teatro, musica, danza, video e performance, anche frutto di prestigiose
residenze internazionali, in scena a Lenz Teatro e in altri luoghi storici e monumentali di
Parma. A partire dal 20 giugno.
Lo storico Festival Internazionale di Performing Arts Natura Dèi Teatri, diretto da Maria Federica
Maestri e Francesco Pititto di Lenz Fondazione, torna e amplia la propria programmazione
strutturandosi in due parti: la prima in apertura della stagione estiva, dal 20 giugno all’1 luglio e la
seconda nella consueta collocazione autunnale, dal 18 al 25 novembre.
Natura Dèi Teatri porta a compimento il progetto dedicato all’artista visivo Richard Serra. Porte,
Punto cieco e Scia sono i temi concettuali del triennio 2015-2017, il cui campo di indagine si orienta
sul macrotema della Materia del Tempo nei linguaggi della creazione contemporanea. Scia è la
suggestione dell’edizione 2017: «Solo il deserto lascia scie durature, tracce visibili fino al prossimo
forte vento, fino alla prossima tempesta di sabbia» suggeriscono i direttori artistici «In fisica la scia è
uno sconvolgimento prodotto in un fluido da un corpo in movimento che lo attraversa. Le particelle
microscopiche del fluido creano una minuscola rete di fili che non corre così veloce e perciò si
attarda, crea piccoli vortici e poi scompare. Nel deserto la sabbia, più pesante del fluido, rimane a
segnare quel passaggio, lo disegna, lo conserva fino a quando può. Il lavoro dell’artista, come un
corpo che corre e attraversa, lascia scie che hanno durate differenti: alcune rimangono un tempo
breve, altre un tempo lungo, altre ancora per sempre. La scia traccia il tempo, la durata dell’opera
d’arte e la potenza del suo corpo nell’attraversare lo spazio, la forza della sua corsa. La questione di
un “campo spaziale-temporale” è stato motivo conduttore della nostra ricerca triennale
sull’opera/esplorazione di Richard Serra nella quale la componente materica, installativa e visuale è
stata chiave determinante per drammaturgia, corpo dell’attore, imagoturgia ed esperire dello
spettatore. La Materia del Tempo di Richard Serra ci ha permesso di ideare un progetto che avesse
di per sé “peso materico” e non fosse soltanto corsa di pensieri. Nel caso di Scia, pensiamo a un
deserto di sabbia che possa tracciare i diversi passaggi, le orme delle corse creative degli artisti
ospiti e nostre. Gli spazi da attraversare saranno diversi, tra monumento storico e vie urbane, tra
edificio teatrale e museo contemporaneo, ognuno trasformato nel proprio deserto creativo, nel quale
incidere scie di pensiero e di materia artistica. Fino alla prossima tempesta».
Ventidue anni di storia. Tredici soggetti artistici in programma: Lenz Fondazione, Teatro delle
Moire e Alessandro Bedosti, MK, Ginevra Panzetti e Enrico Ticconi, Opera-Vincenzo Schino,
DOM-, Monica Bianchi e Tihana Maravic nella sezione estiva; Simon Mayer (Austria), Tim
Spooner (Regno Unito), Carla Bozulich (USA), Robin Rimbaud aka Scanner (Gran Bretagna),
Fiorella Iacono (Italia) e Monica Bianchi (Italia) in quella autunnale. Ventisei repliche per tredici
proposizioni performative - di cui sei prime assolute. Due residenze internazionali: Simon Mayer e
Tim Spooner. Una residenza nazionale: Monica Bianchi. Molteplici luoghi di spettacolo: la Crociera
dell’ex Ospedale Vecchio, Lenz Teatro e diversi spazi diffusi sul territorio urbano.
Natura Dèi Teatri 2017 si aprirà il 20 giugno con l’avvio dell’imponente progetto biennale di Lenz
Fondazione dedicato alla Divina Commedia di Dante Alighieri, suddiviso in tre site-specific
performativo-musicali ispirati a Inferno, Purgatorio e Paradiso, realizzati in tre luoghi significanti della città di Parma, rispettivamente: il Termovalorizzatore (2018), la Crociera dell’ex Ospedale
Vecchio – Archivio di Stato e il Ponte Nord: «Dal vuoto al pieno, dall’esclusione alla partecipazione
reale del cittadino al suo patrimonio culturale e urbanistico, nuova geografia e recupero di bellezza
sostenibile, ponte tra ponti, pensiero acquatico che scorre nel torrente in secca sotto il ponte che
niente congiunge, arte/azione reale nel teatro che aspira al teatro ancor prima dell’ultimo muro,
prima della “fine lavori”» riflettono Francesco Pititto e Maria Federica Maestri «Proporre una
profonda riflessione su architettura, comunità e cultura, tramite un’indagine drammaturgica e
installazioni performative site-specific significa collegare idealmente due periodi fondamentali della
storia di Parma. Ricercare l’origine e specchiarla nel contemporaneo è sempre da stimolo per
sentirsi parte di una grande tradizione e di un presente che possa esserne all’altezza. Edifici
monumentali attraversati da monumentali opere letterarie, teatrali, musicali nelle forme artistiche più
avanzate. Il grande monumento poetico di Dante rifrange la condizione umana e artistica degli attori
sensibili del teatro di Lenz Fondazione nei luoghi della costrizione dolorosa, del teatro sospeso,
dell’illusione».
«L'intera struttura dell’Ospedale Vecchio era organizzata intorno alla grande Crociera a forma di
croce greca sormontata da una cupola, su ispirazione di analoghe strutture quattrocentesche»
spiega Maria Federica Maestri, responsabile di installazione site-specific, elementi plastici, costumi
e regia «ed è proprio in questa estensione spaziale in cui Asilo e Cura hanno ridonato per secoli
dignità ai senza nome e ai poveri, che la fisica popolare dell’attore dialettale tornerà a ridare voce e
senso agli spazi della crociera oggi vuoti e privati di funzione».
Aggiunge Francesco Pititto, che di Purgatorio cura drammaturgia e imagoturgia: «I penitenti di
questo Purgatorio/Ospedale rigurgiteranno frammenti della loro lingua “di mezzo” dalle grandi
bocche delle imponenti navate, dalla platea/incrocio priva di ogni arredo risuoneranno cadenze e
ritmi popolari, dai varchi denudati delle antiche funzioni il dialetto si farà eco di nuove sofferenze
dantesche. Tanti Daniel Arnaut contemporanei -il migliore dei poeti volgari tra i lussuriosi del canto
ventiseiesimo- tanti espianti trovatori alla ricerca della preghiera che li conduca fino alla cima della
montagna, fino al Paradiso Terrestre. A metà tra la poesia della lingua infernale -violenta, tragica,
dannata- e la potenza sublime della voce corale del sacro paradisiaco, la lingua concreta della vita,
originaria e cruda del dialetto ci restituisce dritta e gravida la verità della condizione umana, tra
satira volgare e invenzione popolare».
Purgatorio di Lenz Fondazione, che debutterà alla Crociera dell’ex Ospedale Vecchio – Archivio
di Stato martedì 20 giugno con repliche fino all’1 luglio, è realizzato in collaborazione con il
Coordinamento delle Compagnie Dialettali di Parma. Si avvarrà della musica e installazione sonora
di Andrea Azzali e vedrà in scena Valentina Barbarini, Fabrizio Croci, Paolo Maccini, Franck
Berzieri e Delfina Rivieri insieme alle attrici e agli attori delle Compagnie dialettali di Parma
Roberto Beretta, Sonia Iemmi, Ylenia Pessina, Mirella Pongolini, Cesare Quintavalla, Silvia
Reverberi e Valeria Spocci.
Ospitalità.
Il Teatro delle Moire e Alessandro Bedosti, artista già ospite del Festival Natura Dèi Teatri,
giovedì 22 giugno presenteranno Vous êtes pleine de désespoir, esercizio di riflessione e di ri-
fondazione intorno al mito della sirena: «La figura che qui viene evocata è ben lontana
dall’ottimismo di certe pose o di certe immagini della società contemporanea. è una creatura
scartata, caduta, fallita, una massa scura irriconoscibile, ripescata da fin troppo domestiche
profondità marine. è un corpo anfibio immobile, silenzioso, che emana una disperazione sorda e
ostinata quasi fosse il canto invincibile e dolente di una divinità scaduta eppure ancora attraente,
docile e piena di mistero».
«I giardini sono spesso considerati luoghi ideali, simboli del piacere e del diletto, connessione
armoniosa tra uomo e natura. Nel progettarli, il nostro desiderio di dare forma ad un mondo di ideale
rigoglio e bellezza, benessere e serenità, culmina in un'eco nostalgica che richiama il Giardino
dell'Eden. In egual modo i giardini sono espressione di un’assoluta forza antropocentrica che plasma la natura secondo un modello che le è completamente estraneo»: martedì 27 giugno
Ginevra Panzetti e Enrico Ticconi, duo artistico che dal 2008 conduce una ricerca che intreccia
danza, performance e arte visiva, proporranno Le Jardin, spettacolo nel quale «due figure vagano in
un paesaggio immaginario costantemente trasformato dai loro gesti. Esaminano e plasmano
l'intorno imbarcandosi in una prova di forza tra loro e ciò che li circonda».
Opera, gruppo di ricerca artistica diretto dal regista e artista visivo Vincenzo Schino e dalla
danzatrice e coreografa Marta Bichisao, giovedì 29 giugno presenterà MA: «L’ideogramma
giapponese tradotto con la parola MA è uno speciale tipo di sensibilità estetica esprimibile come uno
spazio vuoto, un silenzio o un’immobilità tra due cose. La danza dialoga con un’architettura di
sculture mobili in fil di ferro e virtuali, proiezioni video e luce. Il suono è raccolto dal vivo dal
movimento degli oggetti e restituito sotto forma di live electronics».
Progetti site-specific.
Sabato 24 giugno la Compagnia MK leggerà alcuni spazi nel centro storico di Parma con Veduta:
«È un formato modulare» suggerisce il coreografo Michele Di Stefano «con cast e durate variabili,
dedicato alla città e alla visione prospettica del paesaggio urbano. Il pubblico fruisce la performance
in cuffia, affacciato ad un punto panoramico da individuare di volta in volta. Il punto di vista è ampio
e può interessare spazi molto vicini e molto lontani, collegati tra loro dalla traccia sonora (registrata
in olofonia con una forte impronta cinematografica) e dalla dislocazione dei performer». A Parma,
Veduta sarà interpretata da Biagio Caravano, Roberta Mosca e Laura Scarpini. Le musiche sono
di Lorenzo Bianchi Hoesch, che ha ideato Veduta insieme a Michele Di Stefano.
Sabato 1 luglio è in programma MU, speculazione filosofica in movimento intorno al concetto di
scia a cura di Leonardo Delogu e Valerio Sirna / DOM-: «MU è un’esplorazione dentro la città di
Parma, un esercizio di contemplazione e di speculazione filosofica in movimento. Si appoggia sul
concetto di thinking by making, cioè sulla capacità di imparare e di elaborare pensiero a partire
dall’esperienza sensibile. A seguito di un periodo di residenza, navigando dentro le trame della città
e dentro i principi filosofici che inspirato la nuova edizione del Festival Natura Dèi Teatri, DOM
compone un viaggio a piedi tra i paradossi urbani, porta il pubblico dentro quei paesaggi attuali,
volto in ombra del tempo presente, che se attentamente osservati aprono questioni profonde sul
nostro abitare la terra, sul nostro essere specie umana, comunità, a volte spina della creazione, a
volte espressione felice delle forze vitali. I partecipanti saranno chiamati a mettersi in viaggio per un
tempo di qualche ora intorno all’imbrunire, dentro un atto collettivo che terminerà con una cena e
una festa all’aperto».
Residenze produttive.
Venerdì 30 giugno Monica Bianchi, artista in residenza a Lenz Teatro per il biennio 2017-2018,
presenterà in forma di studio Trash vortex: «Una scia di rifiuti plastici è trascinata dalla corrente del
Nord Pacifico verso la latitudine dei cavalli, la zona delle calme equatoriali o dei venti estremamente
variabili. Un'area difficile da superare e spesso i velieri, per carenza d'acqua, sacrificavano i cavalli,
che venivano gettati in mare. Se il vento rifiuta, la sua direzione contraria ci obbliga a uno scarto
per mantenere la rotta. Ci sono scarti e scarti: paperelle di plastica e cavalli lanciati nel vuoto. E ci
sono gli scarti del cavallo, che oppone il rifiuto all'ostacolo, in disobbedienza al cavaliere. Aprire una
via è un gioco fra le parti che consuma». Lo spettacolo debutterà nella sua versione definitiva nella
sezione autunnale di Natura Dèi Teatri.
Presentazioni di libri.
La studiosa di teatro e arti performative Tihana Maravic giovedì 22 giugno proporrà un dialogo a
partire da Vado a prendermi gioco del mondo. Dal folle in Cristo in Bisanzio e in Russia, al performer
contemporaneo (Firenze, La Casa Usher, 2016): «Il folle in Cristo è una figura complessa. È allo
stesso tempo un buffone, un profeta, un guaritore, un convertitore, un visionario. Maravic mette in
relazione la contraddittoria e paradossale figura del folle in Cristo, con il teatro contemporaneo.
Questo studio restituisce vitalità a un custode di una conoscenza antica e dimenticata e serve da
veicolo per una lettura filosofica e antropologica dell’arte attoriale e della funzione del performer».
Natura Dèi Teatri – Autunno.
La sezione autunnale di Natura Dèi Teatri, in partenza sabato 18 novembre, avrà come protagonisti
Simon Mayer (Austria), Tim Spooner (Regno Unito), Carla Bozulich (USA) e Robin Rimbaud aka
Scanner (Gran Bretagna), Fiorella Iacono (Italia) e Monica Bianchi (Italia). Approfondimenti su artisti
e opere saranno diffusi a tempo debito.
Sono proteiformi e stratificate le linee tematiche e poetiche disegnate dalla Direzione Artistica di
Natura Dèi Teatri 2017 (attraversamenti danteschi, danza, rapporto con gli spazi urbani, dialogo
contemporaneo con la classicità e il Mito, ricerca performativa internazionale): una mappa da
leggere con attenzione, in cui perdersi, con cui interagire.
Natura Dèi Teatri è un progetto di Lenz Fondazione che si realizza grazie al sostegno di:
MiBACT_Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Regione Emilia-Romagna,
Provincia di Parma, Comune di Parma, Dipartimento Assistenziale Integrato di Salute Mentale -
Dipendenze Patologiche AUSL di Parma, Fondazione Monte di Parma, Università degli Studi di
Parma, Musei Fondazione Monteparma.
Per informazioni: Lenz Teatro, Via Pasubio 3/e, Parma, tel. 0521 270141, 335 6096220,
comunicazione@lenzfondazione.it - www.lenzfondazione.it.
20
giugno 2017
Natura Dèi Teatri – sezione estiva
Dal 20 giugno al primo luglio 2017
performance - happening
Location
SEDI VARIE – Parma
Parma, (Parma)
Parma, (Parma)
Vernissage
20 Giugno 2017, ore 22 - Purgatorio di Lenz Fondazione, alla Crociera dell’ex Ospedale Vecchio – Archivio di Stato
Sito web
www.lenzfondazione.it.
Curatore